Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

 

Si può e si deve lavorare utilizzando tutti gli strumenti che abbiamo per evitare che la frenata si traduca in recessione; a partire dal recovery dove il Governo italiano sta lavorando con grande determinazione e con misure mirate per le aiutare famiglie più vulnerabili

Il Commissario Ue, Paolo Gentiloni, al World Economic Forum di Davos. 

 

Il Dibattito delle Idee 

 

Nell’ economia globale come si può restituire dignità al lavoro?

L’occupazione in Italia è molto vicina ai livelli pre-pandemia. La ripresa si deve soprattutto ai contratti a tempo determinato. Per evitare abusi nel loro utilizzo non servono nuove norme, ma controlli efficaci sui limiti già previsti, come il fenomeno del mismatch, ovvero della contemporanea presenza di posti di lavoro vacanti (se ne stimano varie centinaia di migliaia a seconda delle diverse metodologie utilizzate) e di giovani che non lavorano né studiano. In Italia i neet sono quasi 3 milioni, la quota più elevata sul totale della popolazione di quella fascia di età tra i paesi Ue. In un mondo dove la creazione e distruzione di posti di lavoro dettata dall’ascesa e dal declino di interi settori è sempre più frequente, la connessione tra formazione e lavoro risulta altresì fondamentale. Qui per approfondire.

 

Studi, ricerche e numeri 

 

Istat: commercio, aumenta l’import-export. Disavanzo extra UE a 2,3 miliardi 

L’Istat stima ad aprile un aumento congiunturale per entrambi i flussi con i Paesi extra UE27, più ampio per le importazioni (+6,4%) rispetto alle esportazioni (+1,9%). L’incremento su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dei beni intermedi (-2,4%), ed è dovuto soprattutto all’aumento delle vendite di energia (+37,0%). Anche dal lato dell’import, la crescita congiunturale è determinata principalmente dall’incremento degli acquisti di energia (+14,6%).  Sempre ad aprile l’export cresce su base annua del 11,8%. L’aumento, esteso a tutti i raggruppamenti ad esclusione dei beni strumentali (-1,7%), è particolarmente accentuato per energia (+134,8%). L’import registra una crescita tendenziale più intensa (+59,3%), molto elevata per energia (+193,8%). Ad aprile il disavanzo commerciale con i paesi extra UE è pari a 2.292 milioni, a fronte di un avanzo di 4.858 milioni dello stesso mese del 2021. Qui la Nota dell’Istat. 

World Economic Forum, Gentiloni: Il clima è di "grande incertezza" ma si può lavorare per "evitare che la frenata si trasformi in recessione" 

Il Governo italiano "sta lavorando con grande determinazione" e con misure "temporanee e mirate per le aiutare famiglie più vulnerabili" come la tassazione degli extra-profitti energetici. Lo ha detto il Commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni a margine del World Economic Forum. "Non c'è nessuna richiesta dell'Europa di aumentare le tasse sulla casa, di nessun tipo, in nessun anfratto delle centinaia e centinaia di pagine di raccomandazioni che facciamo ha sottolineato Gentiloni soffermandosi sulla polemica politica in Italia. "C'è stata come sempre, ha continuato Gentiloni, la sottolineatura che la tassazione sul lavoro in Italia è molto elevata", e quindi in qualche modo questo problema va affrontato, e la sollecitazione, che peraltro è la politica del Governo italiano, di aggiornare i valori catastali di molti decenni fa, qualcuno aumenterà qualcuno diminuirà". Qui e qui per approfondire.  

Assogestioni: è boom per i fondi aperti. 1,6 miliardi ad aprile 

Secondo quanto rileva Assogestioni, maggio rappresenta il venticinquesimo mese consecutivo di raccolta positiva per i fondi aperti, con flussi netti per 1,6 miliardi di euro, cifra che porta l’ammontare sottoscritto da inizio anno per questa categoria a 14,4 miliardi di euro. Ancora una volta la preferenza dei sottoscrittori italiani va per i fondi azionari che segnano +2,3 miliardi e per i bilanciati (+1,2 mld). A fine aprile il patrimonio gestito ammonta a 2.427 miliardi. La quota prevalente degli asset, 1.284 mld (pari al 52,9% del totale), è impiegata in fondi aperti e chiusi, mentre le gestioni di portafoglio equivalgono a 1.144 mld (47,1% del totale). Qui per un approfondimento.  

Fondazione Moressa: Immigrati, “effetto Covid” sui redditi, in calo per la prima volta (-4,3%) 

Dalle dichiarazioni dei redditi 2021 (anno d’imposta 2020) emerge l’impatto dell’emergenza Covid, che ha colpito anche gli immigrati. Il numero di contribuenti nati all’estero diminuisce (per la prima volta) dell’1,8%. Diminuiscono ancora di più i redditi dichiarati (-4,3%) e l’Irpef versata (-8,5%). È la fotografia scattata sulle dichiarazioni dei redditi 2021, le prime a risentire della pandemia, dalla Fondazione Moressa, su dati Mef – Dipartimento delle Finanze. Dalle dichiarazioni dei redditi 2021 (riferite al 2020) emerge infatti il contributo della componente immigrata alla fiscalità nazionale: si tratta di 4,17 milioni di contribuenti, che hanno dichiarato 57,5 miliardi di euro di redditi e versato 8,2 miliardi di euro di Irpef.  Tra i contribuenti nati all’estero, quasi la metà (48,7%) ha dichiarato un reddito annuo inferiore a 10 mila euro. Tra i nati in Italia, in quella classe di reddito si attesta solo il 29,5% dei contribuenti. Per entrambi i gruppi la componente compresa tra 10 e 25 mila euro rappresenta circa 40 contribuenti su 100 (39,8% per i nati all’estero e 40,0% per i nati in Italia). Molto diversa invece la situazione per i redditi oltre 25 mila euro: appena l’11,5% dei contribuenti nati all’estero si colloca in questa fascia (solo l’1,8% sopra i 50 mila), contro il 30,5% dei nati in Italia (6,0% sopra i 50 mila). Qui per approfondire.  

Prometeia-Intesa Sanpaolo: Industria, stime in crescita nel 2022 ribassate a 1,5% a causa della guerra 

“La complessità del contesto attuale ci porta a rivedere al ribasso le stime di crescita 2022 dell’industria manifatturiera italiana, verso un +1,5% di aumento tendenziale del fatturato deflazionato, dal +4,9% stimato in corrispondenza del Rapporto di ottobre 2021”. Lo si legge nell’Analisi dei Settori Industriali di maggio 2022, presentata da Prometeia e Intesa Sanpaolo. “A prezzi correnti, invece, la stima viene rivista al rialzo, verso un tasso di crescita del +17,9% tendenziale, dal +6,9% stimato ad ottobre, come effetto dei forti rincari dei costi di approvvigionamento che, pur affievolendosi gradualmente nel corso dell’anno, resteranno su livelli elevati rispetto alla fase pre-confitto”, evidenziano Prometeia e Intesa, attendendo per il 2022 un calo della marginalità media del manifatturiero. La guerra in Ucraina è scoppiata in un momento positivo per il manifatturiero italiano, che nel 2021 ha registrato una crescita del +5,4% sul 2019, a prezzi costanti e del +11,2% a prezzi correnti, superando la soglia record di 1.000 miliardi di euro. Ma “l’inasprimento delle tensioni internazionali, a seguito dello scoppio del conflitto Russia-Ucraina, ha mutato radicalmente il contesto operativo”, sottolinea il rapporto, evidenziando che “se da un lato le condizioni di domanda si dimostrano ancora favorevoli in tanti settori, dall’altro lato lo shock energetico sta impattando in maniera significativa lungo tutta la filiera manifatturiera, peggiorando il sentiment delle imprese. L’indice Istat che sintetizza il clima di fiducia appare infatti in rientro dai massimi raggiunti nel 2021”. Qui per approfondire.  

Istat: a maggio aumenta fiducia consumatori e imprese 

Per maggio 2022 l’ISTAT stima un aumento sia dell'indice del clima di fiducia dei consumatori (da 100 a 102,7) sia dell'indice del clima di fiducia delle imprese (da 108,4 a 110,9), sottolineando che per le imprese c'è una nuova metodologia di calcolo dell'indice ricostruita da marzo 2005. L'indice per le imprese si riporta quasi ai livelli di febbraio, prima della guerra (111) mentre per i consumatori segna il primo rialzo dopo quattro mesi di calo. Nell'industria la fiducia mostra una diminuzione (nella manifattura cala da 109,9 a 109,3, nelle costruzioni da 160,6 a 158,7) mentre nei servizi aumenta decisamente (da 97,2 a 103,6 nei servizi di mercato, da 103,6 a 105,5 nel commercio al dettaglio). Qui la Nota dell’Istat. 

Banca d’Italia: mercato immobiliare in ripresa ma le prospettive sono incerte 

Il mercato immobiliare italiano dà segni di ripresa nel primo trimestre dell’anno, ma le prospettive per il prossimo futuro non sono rosee, penalizzate soprattutto dagli aumenti dei prezzi energetici, che implicano alti costi di manutenzione, e dal clima di incertezza legato alla guerra. Secondo l'indagine condotta dalla Banca d'Italia presso 1.574 agenti immobiliari nel primo trimestre si sono ulteriormente rafforzati i segnali di rialzo dei prezzi delle abitazioni. La quota di operatori che hanno venduto almeno un immobile è ancora aumentata, raggiungendo un nuovo massimo dall’inizio della rilevazione nel 2009, e sia i tempi di vendita sia lo sconto medio richiesto sui prezzi sono scesi sui livelli minimi dall’avvio dell’indagine. Tuttavia, secondo Banca d’Italia, i giudizi sulle condizioni attuali della domanda sono peggiorati e si sono deteriorate anche le prospettive degli operatori. Le famiglie sono ora molto attente non solo al prezzo di vendita degli immobili ma anche alla loro efficienza energetica e allo stato di manutenzione. E sicuramente i rincari energetici e la guerra frenano le intenzioni di acquisto. Qui la Nota di Banca d’Italia.  

OCSE: il cuneo fiscale in Italia è il quinto più alto tra i Paesi, 46,5% nel 2021 

Un nuovo rapporto dell'OCSE rileva che la tassazione del lavoro è rimbalzata in tutta l'area OCSE nel 2021 quando i paesi si sono ripresi dalla grave contrazione economica sperimentata nel 2020 a seguito della pandemia. Nella maggior parte dei paesi, le misure COVID-19 sono state ritirate o ridimensionate e i salari medi sono aumentati, mentre un certo numero di paesi ha anche varato riforme significative per la tassazione del lavoro. Di conseguenza, il cuneo fiscale è aumentato nella maggior parte dei paesi dell'OCSE tra il 2020 e il 2021, anche se il cuneo fiscale medio dell'OCSE è leggermente diminuito a causa di forti diminuzioni in un piccolo numero di paesi. Nella maggior parte dei paesi, gli aumenti del cuneo fiscale nel 2021 hanno più che compensato i forti cali registrati nel 2020 e hanno visto il cuneo fiscale rimbalzare a livelli più elevati rispetto al 2019, prima della pandemia. Per il lavoratore unico che percepisce il salario medio, il cuneo fiscale medio OCSE è stato del 34,6% nel 2021, in diminuzione di 0,06 punti percentuali rispetto al 2020. Il cuneo fiscale è aumentato in 24 dei 38 paesi OCSE, è diminuito in 12 ed è rimasto invariato in due. Con la scheda pubblicata con il rapporto "Taxing Wages”, l’OCSE registra che in Italia contributi e tassazione sul reddito corrispondono all'84% del cuneo fiscale, a fronte del 77% nella media. Nella maggior parte dei paesi dell'OCSE, la tassazione sui redditi da lavoro prevede dei benefici per le famiglie con figli. Ma su questo il piazzamento dell'Italia è peggiore, con il quarto livello più elevato e un cuneo fiscale al 37,9% nel 2021 a fronte di una media OCSE del 24,6%. Qui un approfondimento.  

Istat: la produzione nelle costruzioni registra il livello più alto da maggio 2011 

A marzo l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni cresce per l’ottavo mese consecutivo, registrando il livello più alto da maggio 2011. Lo rileva l‘Istat annunciando che il dato ha mostrato un aumento del 2% rispetto a febbraio 2022. Su base trimestrale la produzione nelle costruzioni è aumentata del 7% nel confronto con il trimestre precedente, mentre su base tendenziale l’indice corretto per gli effetti di calendario cresce del 19,4%. L’indice grezzo registra una crescita del 20,5%. Qui la Nota dell’Istat.  

Anpal: “occupazione positiva nonostante guerra e rincari energia” 

Secondo l’ultimo report della Banca d’Italia sul mondo del lavoro, dall’inizio dell’anno sono stati creati 260 mila nuovi posti di lavoro, un valore solo di poco inferiore a quello dello stesso periodo del 2019. “Nonostante l’incertezza derivante dalla guerra in Ucraina e dal connesso rialzo dei prezzi dei beni energetici, la variazione dell’occupazione si è mantenuta positiva, sebbene su livelli lievemente inferiori rispetto alla seconda metà del 2021”. È quanto evidenziato dal report che Banca d’Italia, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (Anpal) hanno realizzato. Qui per approfondire.  

Ue: Patto Stabilità, ok a stop anche nel 2023 

“La Commissione Europea giudica che siano presenti le condizioni per mantenere la clausola generale di sospensione del patto di stabilità e di crescita anche nel 2023 e per disattivarla dal 2024". È quanto si legge nel comunicato pubblicato dall’esecutivo UE, che tuttavia accompagna questa proposta di proroga con una serie di condizioni che di fatto limitano le possibilità di spesa, soprattutto nei paesi ad alto debito, sul prossimo anno e ancor più sui successivi. Il mantenimento della clausola di sospensione sul 2023 "fornirà, dove ove necessario, lo spazio per le politiche nazionali per reagire prontamente" ai problemi derivanti da guerra in Ucraina e sanzioni contro la Russia "assicurando al tempo stesso una transizione dall’ampio supporto generalizzato all’economia adottato nei tempi della pandemia, verso misure temporanee e mirate". In generale l'Ue raccomanda "politiche di bilancio prudenti sul 2023". E nelle documentazioni allegate al comunicato, Bruxelles precisa nei dettagli quali siano le sue raccomandazioni per i paesi ad alto debito, come l’Italia. La prima è che "devono limitare la crescita della spesa corrente finanziata su base nazionale al di sotto del potenziale di crescita di medio termine", aprendo alla possibilità di intervenire con "aiuti temporanei e mirati a imprese e famiglie più vulnerabili agli alti prezzi dell’energia" e sui profughi dell’Ucraina. "Per il periodo successivo al 2023 questi paesi devono perseguire una politica di bilancio che punti raggiungere posizioni di medio termine prudenti - aggiunge la Commissione - e assicurare una riduzione credibile e graduale del debito, e sostenibilità nel medio termine, tramite un risanamento progressivo, investimenti e riforme". Qui e qui per approfondire.  

Assolombarda: 8 aziende su 10 usano lo smart working 

Oltre 8 imprese su 10 nel primo trimestre 2022 hanno almeno un dipendente in smart working, per un numero di dipendenti coinvolti pari al 22% del totale. La percentuale risulta più elevata tra le imprese dei servizi, 91%, a fronte del 79% rilevato nell'industria, e nel comune di Milano, 90%, rispetto al 78% rilevato nell'hinterland. Sono questi i principali risultati della rilevazione del centro studi di Assolombarda che ha coinvolto più di 250 imprese milanesi del manifatturiero e dei servizi avanzati.  A due anni dall'inizio della pandemia la diffusione del lavoro da remoto in forma strutturale o per esigenze legate all'emergenza è infatti molto superiore al passato. Basti pensare che nel 2019 solo 3 imprese su 10 ricorrevano al lavoro agile e la percentuale di lavoratori in smart working era del 15%. Il 63% delle imprese milanesi che hanno risposto al sondaggio, prevede di attivare lo smart working in maniera strutturale nel futuro, una percentuale in linea con il 65% di aziende che, nell'autunno 2020, prevedeva l'utilizzo del lavoro da remoto anche nel post-pandemia. Qui un approfondimento.  

Istat: Industria, il fatturato è al top da gennaio 2000 

Il livello del fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, tocca il valore massimo da gennaio 2000 grazie all’aumento dei prezzi. Il dato è cresciuto a marzo del 2,4% in termini congiunturali registrando una dinamica positiva su entrambi i mercati (+2,6% quello interno e +1,8% quello estero). Il fatturato totale è aumentato invece in termini tendenziali del 21,4%. Lo rileva l’Istat, sottolineando che, con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie a marzo gli indici destagionalizzati del fatturato segnano aumenti congiunturali per l’energia (+12,0%), i beni intermedi (+3,0%) e i beni di consumo (+1,9%), mentre i beni strumentali registrano una lieve riduzione (-0,5%). Qui la Nota dell’Istat.  

 

La Voce degli Stakeholder 

 

Bolletta energetica al 3,2% del PIL, +1,9 punti in 12 mesi, l’incremento più elevato di sempre  

I prezzi all’importazione di petrolio greggio e gas salgono ai massimi storici, segnando a marzo 2022 un aumento tendenziale dell’84,2%, in leggera decelerazione rispetto al +103% di febbraio. Sulla dilatazione del deficit del commercio con l’estero di beni energetici contribuisce il forte aumento delle importazioni di energia elettrica, incentivato dall’aumento dei costi di produzione nazionale, su cui pesa l’alta dipendenza dal gas. Negli ultimi dodici mesi il valore dell’import di elettricità sale del 309,4% su base annua, salendo al massimo di 7,5 miliardi di euro (circa tre volte e mezzo i 2,3 miliardi di euro della media del triennio 2018-2020). Va ricordato che, in relazione alla composizione dei paesi fornitori, il 45,4% dell’energia elettrica che importiamo è prodotta da centrali nucleari. Lo rende noto il Centro Studi di Confartigianato. Qui per approfondire. 

Confesercenti: con lo Smart working possibili 12,5 mld di risparmi 

Se lo smart working diventasse strutturale, sarebbe una vera e propria rivoluzione nel modo di vivere il lavoro e la città, che coinvolgerebbe 6,2 milioni di lavoratori e ‘cancellerebbe’ dalle strade 4,9 milioni di passeggeri di mezzi privati o pubblici al giorno. Una rivoluzione però da gestire, perché avrebbe un impatto profondo ma asimmetrico sulle imprese: da un lato porterebbe il sistema imprenditoriale a risparmiare 12,5 miliardi l’anno, dall’altro farebbe perdere circa 25 miliardi di euro di fatturato alle attività della ristorazione, del commercio, del turismo e dei trasporti, in particolare nei capoluoghi e nei grandi centri urbani. Sono questi i dati principali e le stime del dossier Confesercenti “Cambia il lavoro, cambiano le città”, incentrato sugli effetti dello smart working su imprese, famiglie e società. Prima della pandemia in Italia c’erano solo 184mila lavoratori in smart working, 1,3 milioni (il 5,7% del totale) includendo chi utilizzava la propria abitazione come luogo di lavoro secondario o occasionale. Ad aprile 2020, i lavoratori agili erano 9 milioni, scesi poi a 4,5 milioni al termine dell’emergenza. Qui per approfondire.  

 

Innovazione  

 

Politecnico di Milano: e-commerce a +10% per le vendite online nel 2022 

Nel 2022 gli acquisti online di prodotto valgono circa 34 miliardi di euro, +10% rispetto al 2021. Lo rende noto l’Osservatorio Ecommerce B2C Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano, secondo cui l’accelerazione porta all’11% l’incidenza dei consumi online sul totale, un punto in più rispetto al 10% del 2021. Il settore del Food e Grocery continua a crescere sopra la media (+17% rispetto al 2021) e raggiunge i 4,8 miliardi di euro. Gli acquisti online di abbigliamento raggiungono 5,6 miliardi di euro nel 2022, +10% rispetto al 2021 mentre arredamento e home living arrivano a 3,9 miliardi di euro. Il beauty raggiunge 1,2 miliardi, segnando una crescita dell’8% rispetto al 2021. Qui per approfondire.  

Impact Deal e big data: 7 imprese “green” italiane fra le 12 sul podio 

Dodici imprese europee a impatto sociale e ambientale sono state selezionate per accedere alla fase operativa di Impact Deal, il primo programma di accelerazione basato sull’utilizzo dei Big data promosso da Fondazione Crt e Ogr Torino con Microsoft e che ha ricevuto oltre 40 candidature da tutta Europa. Tra queste sono state individuate 12 impact enterprises con focus di attività che vanno dallo smart environment al medical care, passando per smart cities, IoT, logistic/supply chain, digital consciousness, human resources services, open innovation, AI, cultural heritage, food, health, agriculture, augmented mobility, vehicles and energy solutions.  Tra le 12 imprese selezionate 7 sono italiane (4 in Lombardia, 1 in Piemonte, 1 nel Lazio e 1 in Puglia); le 5 straniere provengono da Regno Unito (2), Danimarca (1), Portogallo (1) e Svizzera (1). Il progetto si svilupperà nell’hub internazionale per l’innovazione e la ricerca delle Ogr, attraverso l’applicazione della scienza dei dati e sarà stimolata la crescita delle attività imprenditoriali con finalità sociali e ambientali, favorendo inoltre l’evoluzione di quelle più tradizionali attraverso l’integrazione tra modelli esistenti e nuovi piani di business. Qui per approfondire.  

Report Ambrosetti: l’Italia smart ancora non decolla 

Italia al 18° posto su 22 Paesi per capacità di generare valore economico dall’innovazione. È quanto emerge dall’aggiornamento dell’Ambrosetti InnoSystem Index, che misura quanto l’ecosistema nazionale sia favorevole allo sviluppo delle attività innovative. Al primo posto si classificano Israele e Stati Uniti, seguiti da Germania e Svizzera. Rispetto al campione di riferimento, risalta la capacità dei ricercatori italiani di produrre ricerca scientifica a livello mondiale, posizionandosi al primo posto con 1.594 citazioni ogni 100 ricercatori. Al contrario, una delle maggiori criticità risiede nel non riuscire compiutamente a tradurre l’eccellenza scientifica in valore economico e industriale attraverso la registrazione di brevetti, posizionandosi al 19° su 22 Paesi considerati. “La nostra ricerca ottiene ottimi risultati, riconosciuti nelle pubblicazioni internazionali, ma fatica a tradursi in rischio d’impresa”, evidenzia il Report. “Il 95% degli uffici per il trasferimento tecnologico in Italia sono stati istituiti negli ultimi 20 anni: a oggi se ne contano 119, attivi soprattutto in ambito universitario e nel settore della ricerca medica”, conclude il Report. Qui per un approfondimento.

 

Enti locali 

 

Fondo di Solidarietà Comunale 2022: erogato l'acconto ai comuni  

Il Ministero dell’interno (Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali - Direzione Centrale per la Finanza Locale) ha provveduto ad erogare l’acconto del citato Fondo corrisposto nella misura del 66% dell’importo dovuto. L’erogazione ha riguardato 6.728 Comuni delle Regioni a Statuto ordinario, della Sicilia e della Sardegna per un totale erogato superiore ai 4 miliardi di euro. Qui il Comunicato stampa del Ministero dell’Interno.  

Al via il progetto Smarter Italy   

Migliorare la vita delle comunità e dei cittadini attraverso la sperimentazione nei territori di soluzioni tecnologiche emergenti in diversi ambiti, come la mobilità, l’ambiente, il benessere della persona e i beni culturali. Con una dotazione di oltre 90 milioni di euro, Smarter Italy è il programma finanziato e promosso dal Ministero dello Sviluppo economico (MISE), dal Ministero dell’Università e della ricerca (MUR), dal Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione (MITD), attuato dall’Agenzia per l’Italia digitale (AgID), con l’adesione di 23 Comuni selezionati di cui 11 città definite “Smart City” e, 12 centri definiti “Borghi del futuro”. La prima sfida riguarda la mobilità urbana: è stato pubblicato infatti il primo bando del programma sulla Smart Mobility, per un appalto del valore complessivo di 8,5 milioni di euro. Grandi imprese, PMI, Start up, università, centri di ricerca e tutti gli operatori di mercato che vorranno raccogliere la sfida dovranno presentare la propria candidatura entro il 30 giugno 2022. La sperimentazione delle soluzioni sarà condotta nel territorio dei Comuni già coinvolti nella fase di definizione dei fabbisogni: Bari, Cagliari, Catania, Genova, L’Aquila, Matera, Milano, Modena, Prato, Roma, Torino, e includerà alcuni borghi e città di minore dimensione, che ben rappresentano le caratteristiche demografiche del nostro Paese. Qui per approfondire.  

MIMS: 280 mld investimenti per trasporti, fabbisogno di 70 mld 

Quasi 280 miliardi di investimenti per la mobilità sostenibile, 12 mld per le infrastrutture idriche e 7 mld per l'edilizia sostenibile: è quanto prevede la nuova strategia a lungo termine per le infrastrutture presentata dal ministro per le Infrastrutture e mobilità sostenibili, Enrico Giovannini. Gli investimenti per completamento, messa in sicurezza, compatibilità ambientale e adeguamento tecnologico del Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti, ammontano a 279,4 miliardi (+8% sul 2021), con risorse già assegnate per 209 miliardi e un fabbisogno residuo di 70,4 miliardi. Sono le ferrovie con nodi urbani la voce sulla quale il Mims convoglia la maggior quantità di investimenti per realizzare i programmi necessari per il completamento, la messa in sicurezza, la compatibilità ambientale e l'adeguamento tecnologico del Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti (SNIT). Tra gli altri interventi e programmi prioritari per trasporti e mobilità, la seconda voce più consistente riguarda le strade e autostrade, segue il trasporto rapido di massa - città metropolitane. Gli investimenti sono previsti anche per aeroporti e ciclovie. Qui per un approfondimento. Qui per approfondire.

 

Mondo MEF

 

Mef - Dipartimento delle Finanze: in aumento i soggetti esclusi dagli ISA  

Nel 2020, l’anno della pandemia, si assiste alla notevole diminuzione della platea dei soggetti a cui si applicano gli Isa (indici sintetici di affidabilità fiscale) che però riportano migliori risultati economici. Il numero di contribuenti con un ISA almeno pari a 8 rappresenta il 43,5% del totale, in aumento rispetto alla quota del 2019. È quanto ha messo in evidenza il Dipartimento delle Finanze, che ha pubblicato le statistiche relative agli ISA relative al periodo d’imposta 2020. Il numero di soggetti interessati dagli ISA nel 2020 ha riguardato 2.071.051 contribuenti, in forte diminuzione rispetto agli ISA relativi all’anno 2019 (-24%), per l’introduzione delle cause di esclusione. La platea è composta per il 54% da persone fisiche, per il 18% da società di persone e per il 28% da società di capitali ed enti non commerciali, in linea con l’anno precedente. Anche analizzando la distribuzione territoriale, non si osservano rilevanti cambiamenti nella localizzazione dei soggetti: come l’anno precedente, il numero dei contribuenti è concentrato per il 53% nel Nord; nel Sud e Isole la percentuale sul totale è pari al 27%, mentre al Centro è al 21%. Qui la Nota del Dipartimento delle Finanze. 

MEF: approvati i primi cinque piani delle attività per il PNRR   

Sono stati approvati dalla Ragioneria Generale delle Stato i primi cinque Piani delle Attività relativi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sottoscritti con cinque ministeri: Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero della Salute, Ministero della Transizione Ecologica, Ministero della Cultura e Ministero della Mobilità e delle Infrastrutture Sostenibili. I Piani rientrano nell’accordo quadro fra il MEF e Cassa Depositi e Prestiti (CDP), relativo all'attività di consulenza alla PA, e prevedono l’assistenza tecnica da parte di CDP alle amministrazioni impegnate nell’attuazione del PNRR. I Piani in questione individuano i servizi di sostegno tecnico-operativo e affiancamento che CDP metterà a disposizione annualmente delle Amministrazioni centrali e dei soggetti attuatori a livello locale, per facilitarli nella realizzazione delle linee di intervento di competenza e nell’esecuzione delle attività. Qui il comunicato stampa del Mef. 

Agenzia delle Entrate: è online la precompilata 2022 

L’agenzia delle Entrate ha comunicato che dal 23 maggio è disponibile sul proprio sito la dichiarazione precompilata 2022, con cui i cittadini possono visualizzare direttamente il proprio 730 precompilato online, preimpostato in base ai dati presenti per l’anno d’imposta 2021. "La dichiarazione precompilata - afferma il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini - si arricchisce ogni anno di ulteriori dati a conoscenza dell’Agenzia delle Entrate e si conferma un’utile semplificazione: infatti non solo facilita gli adempimenti, ma rappresenta anche una garanzia per il contribuente. Ad esempio, la raccolta automatizzata delle spese detraibili permette di avere consapevolezza delle agevolazioni spettanti, evitando così che alcune opportunità offerte dalla normativa non vengano colte. I numeri dimostrano la crescente familiarità dei cittadini con questo strumento, che fino a pochi anni fa appariva impensabile". Qui per approfondire.  

Agenzia delle Entrate: Immobiliare non residenziale, nel 2021 65mila compravendite, per 16,8 miliardi 

Aumentano, rispetto all’anno precedente, le compravendite dei negozi (+36,9%) e degli uffici (+30,7%), e guadagnano un +41,6% quelle dei capannoni. I dati risultano in crescita anche se confrontati con quelli registrati nel 2019, anno pre-pandemia. Sale, nel comparto non residenziale, anche il valore di scambio, fino a toccare 16,8 miliardi di euro, a fronte di quasi 65mila unità compravendute. È il quadro che emerge dalle tendenze analizzate nel Rapporto immobiliare dedicato agli immobili a destinazione terziaria, commerciale e produttiva, realizzato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate con la collaborazione dell’Associazione Italiana Leasing (Assilea). Nel 2021 sono state registrate 36.984 transazioni relative a locali commerciali, rispettivamente +36,9% rispetto al 2020 e +17,3% sul 2019. La quotazione media a livello nazionale è stata di 1.444 €/m2 (-2,6% rispetto al 2020), dato che conferma il calo osservato da circa un decennio. Qui per approfondire.