Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

Le società capaci di offrire a tutti opportunità per realizzare pienamente il proprio potenziale sono società più inclusive, libere e prospere, dunque più resilienti. 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Mondiale dei diritti umani.  

 

Il Dibattito delle Idee 

 

Competenze digitali nella PA: i piani e gli investimenti per una PA moderna 

Prima dell’emergenza causata dalla pandemia da Covid 19, il 98,9% dei dipendenti pubblici in Italia non aveva mai fatto esperienza di lavoro agile o da remoto. Questo ha costituito un ostacolo nel momento in cui era necessaria una risposta pronta e quanto più immediata alle esigenze di produttività della PA. Il ritardo accumulato negli anni dalla nostra pubblica amministrazione sui temi del digitale, con chiare lacune formative da parte dei dipendenti, possono rivelarsi nel lungo termine un boomerang per la crescita del Paese. E’ necessario investire in formazione se l’obiettivo è una PA moderna che contribuisca alla crescita sostenibile e duratura del Paese. La buona notizia è che abbiamo a disposizione le risorse del PNRR. Saranno necessari interventi di qualità e piani formativi sui quali investire anche perché il tema delle competenze dei dipendenti pubblici ha un ruolo centrale nel PNRR e l’investimento prevede risorse per 489,9 milioni di euro. Qui per approfondire.  

 

eGovernment Benchmark 2021: come si posiziona l’Italia nel report europeo sui servizi digitali 

Secondo l’eGovernment Benchmark Report 2021, l’esperienza della pandemia Covid19 ha stimolato innovazione e digitalizzazione in tutta Europa, spingendo a ripensare il modello di erogazione e fruizione dei servizi pubblici. In base al rapporto, l’Italia risulta sottoperformante rispetto ai paesi simili nell’utilizzo dei servizi pubblici digitali, mentre è in linea nella capacità della PA di sfruttare le potenzialità offerte dall’ICT. L’Italia, per progredire nel processo di trasformazione digitale, necessita quindi di un forte indirizzo tecnico che guidi e garantisca la realizzazione dei servizi digitali a livello centrale e locale in conformità con i principi della user-centricity così come indicato dalla Commissione europea nell’eGovernment Action Plan 2016-2020 e ribadito nella più recente Berlin Declaration on Digital Society and Value-based Digital Government sottoscritta da tutti gli Stati Membri nel dicembre 2020. Qui per un approfondimento. 

 

Studi, ricerche e numeri 

 

Istat, vendite commercio ottobre +0,1% su mese, +3,7% anno 

Ad ottobre 2021 l’Istat stima una moderata crescita congiunturale per le vendite al dettaglio (+0,1% in valore e +0,2% in volume). Su base tendenziale invece, le vendite sono aumentate del 3,7% in valore e del 2,8% in volume. L’Istat precisa che a determinare il segno positivo sono le vendite dei beni non alimentari (+0,3% in valore e +0,4% in volume), mentre quelle dei beni alimentari sono in calo (-0,1% in valore e -0,2% in volume). In particolare, tra le forme distributive si registra un calo tendenziale del commercio elettronico (-3,7%), "per la prima volta dall'inizio della serie storica". Nel trimestre agosto-ottobre 2021, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio aumentano dell’1,4% in valore e dell’1,0% in volume. Rispetto a ottobre 2020, il valore delle vendite al dettaglio cresce per la grande distribuzione (+2,7%), per le imprese operanti su piccole superfici (+5,8%) e per le vendite al di fuori dei negozi (+2,2%). Qui la Nota di Istat.  

 

Centro Studi Confindustria: rallenta la crescita della produzione industriale nel IV trimestre 

Nel quarto trimestre del 2021, la produzione industriale italiana prosegue il trend di crescita in atto nel corso dell’anno, anche se con un passo meno sostenuto. Gli incrementi di ottobre (+0,1%) e novembre (+0,2%) implicano una variazione trimestrale acquisita dello 0,2% e un ritmo più contenuto di quanto rilevato nei primi tre trimestri (rispettivamente +1,5%, +1,2% e +1,0%). Lo comunica il Centro studi Confindustria osservando che il rallentamento è causato da fattori fisiologici dopo la forte ripresa del 2021, ma anche da "fattori limitativi della produzione, quali la scarsità di alcune componenti e materie prime, al maggior ricorso alle scorte di magazzino, al rallentamento produttivo dei principali partner commerciali e al maggior grado di incertezza". Qui l’approfondimento sul sito di Confindustria.  

 

Unioncamere-Anpal: 354mila assunzioni previste dalle imprese a dicembre 

Sono 354mila i lavoratori ricercati dalle imprese per il mese di dicembre, circa 52mila in più (+17,5%) rispetto allo stesso periodo del 2019; nel trimestre dicembre 2021 – febbraio 2022 le imprese hanno in programma di assumere 1,4 milioni di lavoratori (+28,0% rispetto all’analogo trimestre 2019). Sotto il profilo congiunturale, tuttavia, le assunzioni programmate dalle imprese per dicembre sono inferiori di 111mila unità rispetto a novembre (-23,9%), anche per il clima di incertezza derivante dagli sviluppi a livello internazionale della pandemia e delle tensioni sui prezzi dell’energia e delle materie prime. La domanda di lavoro è trainata prevalentemente dai contratti a tempo determinato con 190mila unità, pari al 53,6% del totale entrate programmate, incidenza in crescita rispetto al 50,9% registrata a dicembre 2019. Lo comunica Unioncamere nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato con Anpal. Qui per un approfondimento.  

 

Banca d’Italia: in aumento l’avanzo della bilancia dei pagamenti della tecnologia dell’Italia 

Nel 2020 l’avanzo della bilancia dei pagamenti della tecnologia in Italia, che comprende i compensi per l’uso della proprietà intellettuale (brevetti e royalties) e gli scambi di servizi informatici, servizi di ricerca e sviluppo e servizi di architettura e ingegneria, è aumentato rispetto all’anno precedente, passando da 0,3 a 1,0 miliardi di euro. Il miglioramento rispetto all’anno precedente ha risentito dell’incremento del surplus dei servizi di ricerca e sviluppo (R&S) e il passaggio in avanzo dei compensi per l’uso della proprietà intellettuale. Inoltre, si è ampliato il deficit nei servizi informatici, mentre è rimasto pressoché invariato quello dei servizi di ingegneria e architettura.  Lo rende noto la Banca d’Italia nella pubblicazione “Bilancia dei pagamenti della tecnologia dell’Italia”. Qui la Nota di Banca d’Italia.  

 

Ocse: in Italia età pensionabile futura tra le più alte nel mondo, 71 anni 

In Italia l’età pensionabile per le generazioni che accedono adesso al mercato del lavoro è tra i più elevati con 71 anni di età, come la Danimarca (74 anni), l'Estonia (71 anni) e i Paesi Bassi (71 anni), contro una media Ocse di 66 anni. Inoltre, "la concessione di benefici relativamente alti a pensionati giovani fa sì che la spesa pensionistica pubblica dell'Italia si collochi al secondo posto tra le più alte dei Paesi dell'Ocse, pari al 15,4% del Pil nel 2019”. È quanto emerge dal rapporto "Pensions at Glance 2021", realizzato dall’Ocse, che delinea lo stato attuale e futuro dei diversi sistemi pensionistici nazionali. Il sistema pensionistico italiano, spiega l'Ocse, "abbina un'età legale di pensionamento alta a un'elevata aliquota contributiva del 33%”. Qui e qui per approfondire.  

 

I CLI dell'OCSE puntano più fermamente verso un imminente picco di crescita 

Gli indicatori anticipatori compositi dell'OCSE (CLI), continuano ad indicare che la crescita economica nell'area OCSE nel suo complesso potrebbe raggiungere un picco nei prossimi mesi. Gli ultimi CLI confermano la valutazione del mese scorso che mostrava segnali di un possibile prossimo picco di crescita dell'attività economica negli Stati Uniti, Giappone, Germania e Regno Unito. Segnali simili sono ora emersi in Canada e nell'intera area euro, Italia compresa. Tuttavia, in Francia, il CLI punta a una continuazione della crescita, anche se a un ritmo moderato. Qui per un approfondimento.  

 

Istat: a ottobre produzione industriale in calo dello 0,6% 

A ottobre la produzione industriale è diminuita dello 0,6% destagionalizzato rispetto a settembre, mentre su base annua ha segnato un incremento del 2%. Lo rende noto l'Istat, che rileva come nella media del trimestre agosto-ottobre il livello della produzione è cresciuto 0,6% rispetto al trimestre precedente. L’Istat evidenzia anche che la produzione a ottobre è superiore dello 0,7% destagionalizzato rispetto a febbraio 2020, l'ultimo mese prima della crisi pandemica. Rispetto a settembre, l'indice destagionalizzato a ottobre cresce solo per l'energia (+2,3%), mentre diminuisce per i beni intermedi (-0,8%), i beni di consumo (-0,9%) e i beni strumentali (-1,4%). Su base annua invece si registrano incrementi per i beni intermedi (+3,4%), i beni di consumo (+2,7%) e l'energia (+1,8%); diminuiscono lievemente i beni strumentali (-0,1%). Qui la Nota di Istat.  

 

Da un lavoro a un altro: le “grandi dimissioni” in Italia  

La pandemia ha cambiato le regole nel mondo del lavoro. Si evince dai recenti dati sulla disoccupazione, nella transizione di molti settori verso una nuova normalità, nelle esigenze di aggiornamento professionale di molti lavoratori. Ma non solo. Negli ultimi mesi, in poco più di un anno e mezzo, è emerso il desiderio di molti di cambiare vita, di guardare al lavoro in maniera diversa rispetto al passato. In tempi normali, le persone che lasciano il lavoro sono indice di un’economia in salute: di solito vuol dire che c’è buona probabilità di trovare un lavoro migliore, o semplicemente più remunerativo, o più stabile. La pandemia ha stravolto questo paradigma, portando a una delle ondate di dimissioni più importanti della storia. Qui per approfondire su LaVoce.info 

 

 La Voce degli Stakeholder 

 

Confcommercio: l’inflazione accentua il disagio sociale 

Il Misery Index di Confcommercio rileva una ulteriore crescita del disagio sociale ad ottobre, soprattutto a causa delle preoccupazioni sulla ripresa del processo inflazionistico, il cui andamento potrebbe amplificare le difficoltà delle famiglie in un contesto nel quale il mercato del lavoro presenta ancora elementi di fragilità. Il MIC di ottobre si è attestato su un valore stimato di 16,9 punti, in aumento di tre decimi di punto su settembre. L’indicatore anche nella formulazione attuale, che sottostima la disoccupazione estesa, si conferma su livelli storicamente elevati, a causa di una decisa e progressiva ripresa del processo inflazionistico. Le tensioni sui prezzi, pur riguardando ancora in misura molto accentuata gli energetici, cominciano ad interessare in misura più significativa altri segmenti del consumo e rappresentano una delle principali incognite sulle possibilità di crescita dell’economia e dell’occupazione nel 2022. Qui per approfondire.  

 

CNA: a ottobre cresce l'occupazione fra artigiani e micro-piccole imprese 

Anche in ottobre è cresciuta l'occupazione fra gli artigiani e le imprese micro-piccole. L'incremento è stato dello 0,6% rispetto a settembre e del 2,4% su base annua, in linea con l'andamento tendenziale registrato da maggio in poi. Con assunzioni e cessazioni in crescita, si osserva un mercato del lavoro sbloccato dopo lo stallo legato all'emergenza sanitaria. È quanto emerge dall'Osservatorio lavoro CNA, secondo cui questi risultati riflettono la positiva evoluzione dell'economia e le altrettanto positive aspettative derivate dall'annuncio di "una manovra fortemente espansiva". Sulla situazione, segnala la CNA, pesa tuttavia il "rischio di un aumento dei pericoli da coronavirus non solo, e non tanto in Italia, quanto piuttosto in Paesi tradizionali partner commerciali del nostro. Una dinamica che potrebbe mettere a repentaglio le esportazioni italiane e, di conseguenza, frenare una ripresa che si sta basando in maniera rimarchevole sull'export". Qui per approfondire.  

 

Confartigianato: Made in Italy fuori dalla crisi più velocemente (+5,8%) rispetto all’export tedesco (+1,5%) 

Crescono le esportazioni, che nei primi nove mesi del 2021 superano del 5,8% il corrispondente livello del 2019, sovraperformando la crescita dell’1,5% dell’export tedesco, mentre la Francia rimane in territorio negativo (-5,4%). La manifattura sta contribuendo a spingere l’economia italiana fuori dalla recessione causata dalla pandemia da Covid-19, in particolar modo attivando un marcato recupero delle vendite all’estero. Lo rileva il 16° Rapporto annuale “NOI R-ESISTIAMO. Dalla parte delle piccole imprese”, pubblicato dalla Confartigianato. Nei primi nove mesi del 2021 la produzione manifatturiera, sebbene inferiore dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2019, anno precedente allo scoppio della pandemia, presenta comunque un calo meno pronunciato rispetto a quelli di Francia (-5,8%) e Germania (-6,7%), anche grazie all’apporto delle micro e piccole imprese che nella manifattura italiana addensano più della metà degli addetti, osserva la Confartigianato. Qui per un approfondimento.  

 

Innovazione  

 

Cybercrime: ora il nuovo bersaglio è la supply chain 

Aumentano gli attacchi informatici messi in atto contro aziende e utenti, arrivando a quota 5mila in un solo mese. Inoltre, il nuovo tipo di attacco consente un numero maggiore di possibili target e l’immediata individuazione di un anello debole, fino all’intera catena di approvvigionamento. Lo rileva il nuovo report di Yarix-Var Group, secondo cui è questo il nuovo trend registrato nel corso del 2021, con circa 5.000 eventi in media al mese rilevati nel periodo luglio 2020 – giugno 2021 in Italia. Si tratta nel complesso di circa 57.000 eventi di sicurezza rilevati: possibili violazioni dei livelli di sicurezza informatica, tali da configurare una situazione di potenziale rischio. Di questi, quasi 16.000 si sono evoluti in incidenti di sicurezza (crescita del 225% anno su anno): si tratta delle situazioni più gravi, tali da pregiudicare l’utilizzo di asset aziendali, violare disposizioni aziendali o di legge, causare la perdita o la diffusione di dati. Qui per approfondire.  

 

Hi-tech europeo verso i 100 miliardi di dollari. Bene anche l’Italia 

Sono quasi 100 i miliardi di dollari investiti nell’industria tecnologica europea nel 2021 e sono aumentate vertiginosamente anche le capitalizzazioni. Negli ultimi 12 mesi, l'Europa ha visto aumentare di oltre 750 miliardi di dollari il valore del mercato tecnologico azionario e attualmente si trova sopra i 2 trilioni di dollari.  L'Italia dal canto suo ha raddoppiato la capitalizzazione del suo mercato tecnologico toccando i 26,6 miliardi (l’anno scorso era a quota 14,5 miliardi di dollari) e quest'anno entra di diritto nei primi 10 paesi per capitalizzazione del mercato tecnologico.  È quanto emerge dei dati del Report annuale del venture capital Atomico che dal 2015 rilascia la propria analisi sullo Stato della tecnologia in Europa. Qui e qui per approfondire.  

 

Eurostat: il cloud computing utilizzato dal 42% delle imprese 

Nel 2021, il 42% delle imprese dell'UE ha utilizzato il cloud computing. Si tratta di un aumento del 36% rispetto al 2020. Lo comunica Eurostat osservando che, sebbene la quota di imprese con accesso a Internet fosse a livelli molto simili negli Stati membri dell'UE, l'uso del cloud computing variava in modo significativo, con le quote più elevate riportate in Svezia e Finlandia (entrambe 75%), Paesi Bassi e Danimarca (entrambe 65 %) nel 2021. Dei servizi cloud più sofisticati, il 59% delle aziende che utilizzano il cloud ha riferito di utilizzare applicazioni software di sicurezza, il 47% ha ospitato i database dell'azienda nel cloud e il 21% ha utilizzato una piattaforma informatica che fornisce un ambiente per lo sviluppo di applicazioni, test o distribuzione. Qui per approfondire.  

 

Mise, 45 milioni alle imprese per investimenti in blockchain e intelligenza artificiale 

Il Ministro Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto attuativo del Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things, istituito presso il Mise con una dotazione iniziale di 45 milioni di euro, che ha l’obiettivo di promuovere la competitività e la produttività del sistema imprenditoriale del Paese attraverso progetti di ricerca e innovazione tecnologica legati al programma transizione 4.0. In particolare, è previsto che una quota di finanziamenti sia riservata alle attività situate in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna. Qui il Comunicato stampa del Mise.  

 

Gender Equity 

 

“Parità di genere”, le novità introdotte dalla Legge 5 novembre 2021, n. 162 

L’entrata in vigore dallo scorso 3 dicembre della legge 162/2021, che modifica il Codice delle pari opportunità tra uomo e donna (Dlgs 198/2006), introduce tre novità rivoluzionarie nell’intento di invertire la rotta sul ritardo femminile nella partecipazione al mercato del lavoro in Italia e a ridurre le differenze sul piano retributivo e di crescita professionale tra i due generi. La nuova legge presenta innanzitutto un più ampio concetto di discriminazione sul lavoro, nel quale possono rientrare anche un’organizzazione o un orario di lavoro che svantaggiano determinate categorie di lavoratori. Prevede poi l’obbligo, in capo alle aziende con almeno 50 dipendenti, di relazionare ogni due anni, sulla situazione del personale, riportando tra l’altro anche le retribuzioni e i premi riconosciuti ai lavoratori dei due sessi. Infine, dispone la presentazione di una certificazione di parità di genere attestante le misure concrete adottate dai datori di lavoro per ridurre i divari su opportunità di crescita, parità salariale a parità di mansioni, gestione delle differenze di genere e tutela della maternità. Le imprese che produrranno la certificazione otterranno uno sconto dell’1% (fino a 50mila euro all’anno) sui contributi da versare. Qui e qui per un approfondimento.  

 

Effetto figlia: quando il manager cambia attitudine verso le donne 

Analizzare l’interazione tra l’atteggiamento dei manager nei confronti delle donne e l’uguaglianza di genere sul posto di lavoro risulta difficile, in quanto sono componenti complesse da osservare e, inoltre, sono plausibilmente correlate con altre caratteristiche individuali, come lo sfondo socioeconomico o le precedenti scelte di carriera. Ma, nel caso in cui il manager è padre di una bambina, l’uguaglianza di genere all’interno dell’azienda, può migliorare? L’idea è che gli uomini, non sperimentando direttamente la disuguaglianza di genere, possano diventare più sensibili al problema attraverso le loro figlie, che potrebbero aumentare la loro consapevolezza riguardo le barriere culturali e strutturali che ancora esistono per le donne e le ragazze nella nostra società. Qui per approfondire sul sito LaVoce.info. 

 

 Enti locali 

 

Economie locali: la geografia rovesciata della pandemia 

L'impatto della pandemia sulle economie locali italiane documentano che gli effetti economici dello shock COVID-19 variano notevolmente sul territorio italiano e sono spazialmente non correlati con il modello epidemiologico della prima ondata. In termini occupazionali, il Centro-Nord caratterizzato da un'elevata esposizione delle attività economiche ai rischi di aggregazione sociale, è stato maggiormente colpito del Sud, storicamente considerato più vulnerabile. Qui per approfondire.  

 

Mondo MEF 

 

Entrate tributarie: nei primi dieci mesi dell’anno gettito pari a 377,8mld di euro 

Nel periodo gennaio-ottobre 2021 le entrate tributarie erariali accertate ammontano a 377.814mln di euro, segnando un incremento di 40.446mln di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno 2020 (+12,0%). Al risultato ha contribuito prevalentemente l’IVA (+20.064mln di euro, +22,3%) e, in particolare, l’IVA sugli scambi interni (+16.223mln di euro, +19,9%). Anche la componente relativa alle importazioni ha segnato un incremento del gettito di 3.841mln di euro (+45,7%). Il mese di ottobre mostra una variazione positiva delle entrate tributarie pari a 2.185mln di euro (+6,5%), determinata dall'incremento di gettito delle imposte dirette di 441mln di euro (+2,3%) e delle imposte indirette di 1.774mln di euro (+11,0%). A comunicarlo è il Mef, sottolineando che "il confronto tra i primi dieci mesi del 2021 e quelli del corrispondente periodo dell'anno precedente, presenta ancora un evidente carattere di disomogeneità per effetto del lockdown e delle conseguenti misure economiche e di sospensione dei versamenti dirette ad affrontare l'emergenza sanitaria”. Qui il Comunicato stampa del Mef.