Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

La Conferenza sul futuro dell'Europa si è conclusa il 9 maggio 2022  

In una cerimonia di chiusura il 9 maggio a Strasburgo, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, il presidente Emmanuel Macron a nome della presidenza del Consiglio e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno ricevuto dai copresidenti del comitato esecutivo della Conferenza il rapporto finale sui risultati della Conferenza. Questo viaggio senza precedenti di un anno di discussione, dibattito e collaborazione tra cittadini e politici è culminato in un rapporto incentrato su 49 proposte che includono obiettivi concreti e più di 320 misure per le istituzioni europee da seguire. La conferenza sul futuro dell'Europa offre ai cittadini europei un'occasione unica per ragionare sulle sfide e le priorità dell'Europa. Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione europea si sono impegnati ad ascoltare la voce degli europei e a dare seguito, nell'ambito delle rispettive competenze, alle raccomandazioni ricevute. Qui per approfondire.  

 

“Great resignation” oppure “great reshuffle”?   

Il 2021 è stato l’anno delle “grandi dimissioni” anche in Italia. Il fenomeno, che ha preso il via con grandi numeri negli Stati Uniti, ha investito anche altri Paesi come il nostro. Lo studio intrapreso considera i dati pubblicati dal Ministero del Lavoro, aggiornati al quarto trimestre del 2021. Il fenomeno è interessante da approfondire sia dal punto di vista scientifico che dal punto di vista delle politiche pubbliche: i numeri non sembrano sostenere l’idea di una “rivoluzione” sul fronte della riallocazione rispetto alle condizioni del mercato del lavoro italiano nel periodo 2017-2019. I dati che emergono dall’analisi delle comunicazioni obbligatorie mostrano un accresciuto dinamismo del mercato del lavoro italiano. I lavoratori che rassegnano volontariamente le dimissioni, infatti, oltre a essere in significativa crescita rispetto al periodo pre-pandemico, trovano lavoro più rapidamente e più frequentemente si spostano in un settore o in una professione diversi da quelli di provenienza. Qui per approfondire.   

 

World Economic Forum, Gentiloni: Il clima è di "grande incertezza" ma si può lavorare per "evitare che la frenata si trasformi in recessione"  

Il Governo italiano "sta lavorando con grande determinazione" e con misure "temporanee e mirate per le aiutare famiglie più vulnerabili" come la tassazione degli extra-profitti energetici. Lo ha detto il Commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni a margine del World Economic Forum. "Non c'è nessuna richiesta dell'Europa di aumentare le tasse sulla casa, di nessun tipo, in nessun anfratto delle centinaia e centinaia di pagine di raccomandazioni che facciamo ha sottolineato Gentiloni soffermandosi sulla polemica politica in Italia. "C'è stata come sempre, ha continuato Gentiloni, la sottolineatura che la tassazione sul lavoro in Italia è molto elevata", e quindi in qualche modo questo problema va affrontato, e la sollecitazione, che peraltro è la politica del Governo italiano, di aggiornare i valori catastali di molti decenni fa, qualcuno aumenterà qualcuno diminuirà". Qui e qui per approfondire.   

 

Forum Ambrosetti: verso Sud, la strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo  

Nell'ambito del Forum 'Verso Sud' a Sorrento, è stato presentato un Libro bianco, con l'intenzione di inquadrare il Sud Italia nelle regioni di riferimento del Mediterraneo e valutarne la performance in termini di attrattività e competitività. L'analisi socioeconomica è stata realizzata da The European House - Ambrosetti, su impulso del ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna. Sono stati esaminati quattro domini (economico, sociale, energetico e dell'innovazione), elaborando 22 indicatori per 42 Paesi e 20 Regioni su un orizzonte di dieci anni. Nel complesso, la classifica restituisce un'immagine significativamente più approfondita e attrattiva del Sud Italia di quella generalmente conosciuta e diffusa. A partire dall'analisi realizzata, emergono nel Libro bianco dieci punti chiave, che racchiudono le proposte per migliorare ancor di più le performance del Mezzogiorno nel medio-lungo termine. Qui per approfondire.   

 

Unioncamere: lavoro, a maggio le imprese prevedono 444mila assunzioni  

Le imprese a maggio hanno in programma oltre 444mila assunzioni nonostante l'indebolimento della crescita economica osservato nel primo trimestre e le prospettive sempre più incerte per il secondo trimestre a causa della guerra in Ucraina ed alla conseguente crisi energetica e delle altre materie prime. A risentirne maggiormente sono le imprese manifatturiere: -4,4% i lavoratori ricercati rispetto ad aprile (-3mila) e -18,8% se confrontati con un anno fa (-15mila). Negative anche le costruzioni sia rispetto al mese precedente (-0,9%) e ancor più rispetto a un anno fa (-27,5%). In crescita invece i servizi (+30,2% rispetto ad aprile e +31,5% rispetto a maggio dello scorso anno) trainati soprattutto dalla ripresa della filiera turistica. Si conferma elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: sono difficili da reperire il 38,3% dei lavoratori ricercati, difficoltà riconducibile prevalentemente alla mancanza di candidati. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che elabora le previsioni occupazionali di maggio. Qui per un approfondimento. 

 

Report Ambrosetti: l’Italia smart ancora non decolla  

Italia al 18° posto su 22 Paesi per capacità di generare valore economico dall’innovazione. È quanto emerge dall’aggiornamento dell’Ambrosetti InnoSystem Index, che misura quanto l’ecosistema nazionale sia favorevole allo sviluppo delle attività innovative. Al primo posto si classificano Israele e Stati Uniti, seguiti da Germania e Svizzera. Rispetto al campione di riferimento, risalta la capacità dei ricercatori italiani di produrre ricerca scientifica a livello mondiale, posizionandosi al primo posto con 1.594 citazioni ogni 100 ricercatori. Al contrario, una delle maggiori criticità risiede nel non riuscire compiutamente a tradurre l’eccellenza scientifica in valore economico e industriale attraverso la registrazione di brevetti, posizionandosi al 19° su 22 Paesi considerati. “La nostra ricerca ottiene ottimi risultati, riconosciuti nelle pubblicazioni internazionali, ma fatica a tradursi in rischio d’impresa”, evidenzia il Report. “Il 95% degli uffici per il trasferimento tecnologico in Italia sono stati istituiti negli ultimi 20 anni: a oggi se ne contano 119, attivi soprattutto in ambito universitario e nel settore della ricerca medica”, conclude il Report. Qui per un approfondimento. 

 

Istituito il Tavolo di lavoro permanente sulla certificazione di genere alle imprese  

Il 3 maggio 2022 è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto del 5 aprile 2022 firmato dalla Ministra Bonetti che istituisce il Tavolo di lavoro permanente sulla certificazione di genere alle imprese presso il Dipartimento per le pari opportunità e rappresenta un ulteriore importante tassello per rendere sempre più concreto il sistema di certificazione della parità di genere. Il Tavolo, attraverso approfondimenti, elaborazione di proposte e monitoraggio delle attività, concorre al funzionamento del sistema della certificazione della parità di genere, anche in comparazione con esperienze di altri Paesi e Organizzazioni internazionali. Inoltre, svolge un supporto all’Autorità politica e al Dipartimento per le pari opportunità per la valutazione dei risultati del sistema della certificazione della parità di genere alle imprese e fornisce all’Osservatorio nazionale per l’integrazione delle politiche per la parità di genere le informazioni richieste sul funzionamento del sistema. Qui e qui per approfondire.   

 

Finanza Pubblica: riparto dei fondi per province e per città metropolitane  

È stato adottato il decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, relativo ai criteri e alle modalità di Riparto, per il triennio 2022-2024, dei fondi e del contributo per il finanziamento delle funzioni fondamentali, unitamente al concorso alla finanza pubblica da parte delle Province e delle Città metropolitane delle Regioni a statuto ordinario. La norma ha disposto che, a decorrere dal 2022, i contributi e i fondi di parte corrente attribuiti alle Province e alle Città metropolitane delle Regioni a statuto ordinario confluiscono in due specifici fondi da ripartire tenendo progressivamente conto della differenza tra i fabbisogni standard e le capacità fiscali approvati dalla CTFS. Qui e qui per approfondire.   

 

Conferenza Stato-Città: 382 milioni in favore dei Comuni, 50 a Città metropolitane e Province  

Duecentocinquanta milioni di euro subito (200 ai comuni e 50 per Province e Città metropolitane), per il ristoro sul caro bollette, 100 milioni per l’incremento delle indennità di funzione e 82,5 milioni per il minor gettito da occupazioni di suolo pubblico. Sono queste le risorse sbloccate dalla Conferenza Stato-città quale “contributo straordinario” in risposta ai minori gettiti causati dalla pandemia e dalla crisi energetica. I primi 250 milioni sul caro bollette sono stati approvati sulla base delle informazioni della banca dati Siope come indicato dalla norma stessa. Altri 200 milioni (170 ai Comuni e 30 a Città metropolitane e Province) saranno da ripartire entro il prossimo 30 giugno, andando a valere sul recente decreto Energia e investimenti. Approvato anche il riparto di 82,5 milioni per ristorare i Comuni del minor gettito derivante dall’esenzione delle occupazioni del suolo pubblico per il primo trimestre 2022. Inoltre, a titolo di concorso alla copertura del maggiore onere sostenuto dai Comuni per l’incremento delle indennità di funzione degli amministratori, anche uno stanziamento di 100 milioni per l’anno 2022, che diventeranno 150 per il 2023 e 220 annui a partire dal 2024. Qui per approfondire.   

 

Mef: ISA 2022, per l’anno 2021 in decreto altre due cause di esclusione Covid  

Con il decreto 29 aprile 2022 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 111 del 13 maggio 2022, sono state approvate le modifiche ai 175 indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa), applicabili al periodo d’imposta 2021, come previsto sulla base del combinato disposto del comma 2 dell’articolo 9-bis del Dl n. 50/2017 e dell’articolo 148 del Dl n. 34/2020. In particolare, il decreto MEF aggiorna le cause d’esclusione dagli ISA 2022 e, in aggiunta rispetto a quanto già previsto dal decreto del 21 marzo scorso, esclude dall’applicazione le nuove partite IVA aperte dal 2019 e le attività maggiormente danneggiate dalla crisi da Covid-19. Resteranno quindi esclusi dagli ISA, a titolo esemplificativo, le attività di gestione di piscine, stadi, impianti sportivi polivalenti, palestre e parchi divertimento, così come discoteche, altre attività di intrattenimento e ancora quelle di trasporto con taxi o noleggio con conducente. Qui per approfondire.   

 

Mef: Osservatorio partite IVA, 188.451 nuove partite Iva nel 1°trimestre 2022   

Nel primo trimestre del 2022 sono state aperte 188.451 nuove partite Iva, dato sostanzialmente in linea a quello del corrispondente periodo dello scorso anno (+0,2%). La distribuzione per natura giuridica mostra che circa il 75% delle nuove aperture di partita Iva è stato operato da persone fisiche, il 18,3% da società di capitali, il 3,4% da società di persone; la quota dei “non residenti”, in deciso calo dopo un lungo periodo di forti incrementi, e delle “altre forme giuridiche” è pari al 3,4% del totale delle nuove aperture. Riguardo alla ripartizione territoriale, il 46,6% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,2% al Centro e il 30,8% al Sud e Isole. In base alla classificazione per settore produttivo, le attività professionali registrano il maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 23,2% del totale, seguite dal commercio (16%) e dalle costruzioni (11,4%). Per quanto riguarda le persone fisiche, la ripartizione di genere mostra una sostanziale stabilità (maschi al 60,1%). Il 51,3% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni e il 30% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Si rafforza l’interesse dei contribuenti per il regime forfetario: nel periodo in esame 100.594 soggetti hanno aderito al regime, pari al 53,4% del totale delle nuove aperture, con un incremento del 9,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Qui il Comunicato stampa del Mef.