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Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

In questa puntata di Data Corner ci occupiamo di fisco e lo facciamo analizzando il Corporate Tax Rates Around the World, ovvero un documento recentemente pubblicato dalla Tax Foundation, l’ente di ricerca indipendente statunitense che dal 1937 si occupa di tassazione e che ogni anno analizza la distribuzione delle aliquote fiscali legali applicate al reddito delle imprese in più di circa 200 paesi in tutto il mondo. Vediamo come è cambiata nel tempo e quali sfide aspettano l'Unione Europea sul tema.

Testo Podcast

Buongiorno a tutti e bentrovati, io sono Gabriele Carones e questo è “Data corner” il nostro approfondimento periodico che ci vede impegnati nel commentare un dato, uno studio, un rapporto tra quelli più importanti pubblicati in questo periodo, e che hanno a che fare con i temi di cui SOSE si occupa, vale a dire economia, fisco ed enti locali. 

In questo appuntamento mi accompagna Giancarlo Ferrara che è un esperto di statistica e di economia e in SOSE è il Responsabile del nostro Centro Studi.  

Allora Giancarlo bentrovato.

Oggi parliamo di fisco e lo facciamo analizzando il Corporate Tax Rates Around the World, ovvero un documento recentemente pubblicato dalla Tax Foundation, l’ente di ricerca indipendente statunitense che dal 1937 si occupa di tassazione e che ogni anno analizza la distribuzione delle aliquote fiscali legali applicate al reddito delle imprese in più di circa 200 paesi in tutto il mondo. 

D: Giancarlo, anzitutto vorrei capire, perché questo studio è così rilevante e quali sono i principali risultati che emergono. 

R: Viviamo ormai in un mondo dove praticamente non esistono più vincoli territoriali e quindi limiti alla scelta di dove localizzare la produzione di beni e servizi, la tassazione applicata riveste un ruolo sempre più strategico per favorire o meno gli investimenti. Quella che possiamo definire una vera e propria concorrenza fiscale tra i diversi Paesi ha spinto i vari governi, ad impegnarsi in tal senso. E questo è il motivo per il quale i dati del Corporate Tax Rates around the World sono così rilevanti.  

Per quel che riguarda i risultati principali diciamo che dal 1980 la tassazione media per le aziende, a livello globale è in costante diminuzione. Il cambiamento maggiore si è verificato tra il 1990 e il 2000, con il 48% dei paesi che ha imposto un'aliquota legale inferiore al 30% nel 2000 mentre solo il 27% dei paesi imponeva un'aliquota legale inferiore al 30% nel 1990. Questa tendenza è continuata tra il 2000 e il 2010, con il 78% dei paesi che hanno imposto un’aliquota legale inferiore al 30% nel 2010. 

Nel 2019 quindi pre-pandemia l’aliquota media applicata ai redditi d’impresa è stata pari al 24,18% (26,30% se ponderata al Pil), tale valore nel 2022 si attesta al 23.37% (25.43 se ponderata rispetto al PIL) 

In generale, le nazioni più grandi e più industrializzate tendono ad avere aliquote dell'imposta sul reddito delle società più elevate rispetto alle nazioni più piccole: EU27 countries 21.16%, 23.57% OECD countries, and 32% in the G7 

L’Asia è la regione con il valore medio regionale più basso (19,52%), mentre quello più alto è rilevato nel Sud America (28,38%).  Oggi, la maggior parte dei Paesi applica una tassazione sui redditi delle società che va dal 20% al 30%.  

D: Andiamo più nel dettaglio dei cambiamenti registrati nel corso del tempo. Ad esempio lo studio segnala un dato che probabilmente stupirà molti e cioè che dal 1980 le imposte medie legali applicate alle imprese sono costantemente calate passando dal 40 al 23% su base globale. Giancarlo per il 2022 quali cambiamenti rilevanti dobbiamo registrare? 

Cambiamenti a livello paese. 60 paesi hanno cambiato la propria aliquota nel 2022. 6 paesi in aumento: Colombia (31 percent to 35 percent), South Sudan (25 percent to 30 percent), Netherlands[4] (25 percent to 25.8 percent), Turkey (20 percent to 23 percent), Chile (10 percent to 27 percent), and Montenegro (9 percent to 15 percent). 10 paesi (Seychelles, Sierra Leone, Zambia, Bangladesh, Myanmar, Tajikistan, France, Greece, Monaco, and French Polynesia) hanno invece ridotto nel 2022.  Tra i 20 Paesi che presentano i valori più alti di tassazione, l’unico paese europeo è il Portogallo con il 31.5% mentre, per citarne alcuni, tra quelli più bassi troviamo delle conferme l’Ungheria al terzo posto con il 9%, Cipro Irlanda e Liechtenstein al 12.5%. L’Europa si conferma come una delle macroaree con le aliquote più basse, con una media pari al 19.74 Un valore oggi molto conveniente se paragonato alla media del 44,6% del 1980. 

Se analizziamo la serie storica del valore medio di imposizione del nostro paese, tra il 1983 ed il 1991 il valore medio era intorno al 46/47% per poi passare nel 1992 al 52% circa quindi in crescita fino al 1998 con una drastica caduta al 37%, si osserva poi una nuova crescita nel 2000 al 41.25%, poi tra il 2003 e il 2007 una lieve discesa al 37.25% circa, passato poi nel 2008 al 31.4% sostanzialmente stabile fino al 2017 dove è diminuita al 27.81% circa e stabile fino al 2021. 

I paradisi per le aziende: tra i più di 200 paesi analizzati dal Corporate Tax Rates around the World 2022 ce ne sono 16 che al momento non applicano nessuna imposta generale sul reddito delle società. ad eccezione degli Emirati Arabi, Si tratta per lo più di piccole isole, come le isole Bahamas, Bermuda, Cayman. Da sottolineare che anche in paesi esclusi ci sono alcune specificità, come gli stessi Emirati o il Belize o il Bahrein, che per esempio applicano un’imposta specifica al reddito prodotto dalle società petrolifere. 

 

D: Infine concentriamoci sullo scenario a noi più vicino, l’Europa. Come è messa l’Unione Europea in questo ambito? 

Conclusioni e Previsioni  

Il terreno fiscale rappresenta per l’Ue uno degli ambiti più idonei a misurare il grado di cooperazione interna, o al contrario di competizione, che esiste tra gli Stati membri. Per questa ragione, sebbene la fiscalità europea sia ancora per certi versi incompiuta necessita di regole comuni (o meglio di impegni politici condivisi) per mitigare le possibili distorsioni nell’ambito del mercato unico, e ridurre il rischio che gli Stati, mediante l’implementazione di politiche fiscali dannose, possano determinare consistenti perdite di gettito tributario a discapito di altri Paesi membri. 

A tal fine, il codice di condotta dell'UE in materia di tassazione delle imprese è un importante strumento dell'UE che promuove una concorrenza fiscale leale, sia all'interno che all'esterno dell'UE. 

Detto codice, che costituisce un impegno politico in materia di tassazione delle imprese volto a contrastare le misure fiscali dannose, nonché a garantire un equo trattamento all'interno dell’Ue è stato ampiamente riveduto a novembre 2022 dal Consiglio ECOFIN. 

Infine, possiamo menzionare alcune delle ultime principali previsioni di cambiamento delle aliquote: in Austria, la corporate income tax dovrebbe ridursi dal 25 al 24 nel 2023 e successivamente al 23 nel 2024. In UK, l’aliquota legale dovrebbe crescere dal 19 al 25 in Aprile 2023. Gli Emirati Arabi si accingono ad introdurre per la prima volta una imposizione generale nella metà del 2023: 9% sopra un reddito di USD 100,000 per tutti con delle specificità per tutti e per le attività estrattive. 

Bene allora Giancarlo grazie per questo approfondimento.  

Tassazione delle imprese nel mondo, report della Tax Foundation 

https://taxfoundation.org/publications/corporate-tax-rates-around-the-world/