Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

 

È triste sapere che al G20 io potrei essere l'unica donna. Abbiamo bisogno delle migliori idee al livello politico per dare le giuste opportunità a tutte le donne e per raggiungere la parità entro il 2030. 

La Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Layen, in occasione del Rome Women 20 summit. 

 

Il Dibattito delle Idee 

 

Perché un’ampia e aperta discussione del PNRR è necessaria per il suo successo 

Fresco dell’approvazione della Commissione Europea, il Pnrr si accinge a muovere i primi passi. Ma, la prima domanda è: con quali modalità verrà attuato un programma economico-finanziario che impatterà per i prossimi dieci anni sul nostro Paese? Se nell’approvazione del Governo la discussione parlamentare non è sempre stata esaustiva, si spera che ciò non accada quando occorrerà occuparsi dell’ampia normativa attuativa. “Tale normativa non riguarderà solo aspetti tecnico-operativi, ma conterrà anche scelte politiche: il Piano può determinare impatti anche molto differenti a seconda di come si deciderà di attuarlo concretamente”. Qui per approfondire. 

 

Dietro il risparmio degli italiani c’è la paura del futuro 

A seguito della pandemia di Covid-19, in Italia il tasso di risparmio è salito sui livelli più alti degli ultimi vent’anni. Secondo la Banca d’Italia, il 39% degli italiani ha dichiarato di aver accumulato risparmi nel 2020, per una percentuale di quasi 10 punti superiore rispetto a prima della pandemia. Chi ha potuto ha risparmiato, anche per tutelarsi di fronte all’incertezza sanitaria ed economica. Un’attitudine che potrebbe persistere. “Nella prospettiva di una progressiva uscita dall’emergenza sanitaria, anche grazie ai positivi sviluppi della campagna vaccinale, sorge l’interrogativo di come evolveranno risparmio e consumo, sia nel breve sia nel medio periodo”. Qui l’approfondimento su LaVoce.info.

 

Studi, ricerche e numeri 

 

XXXV Rapporto ICE e ISTAT: l’export si conferma trainante della ripresa 

E’ stato presentato il 16 luglio il XXXV  Rapporto ICE e Annuario Istat/ICE che costituiscono due importanti strumenti di informazione e analisi sul posizionamento competitivo del sistema produttivo italiano nel contesto dell'economia globale. Il Rapporto fotografa una realtà in cui l’export si conferma settore trainante dell’economia italiana. Nel 2020, nonostante la contrazione degli scambi, l’export dell’Italia ha ottenuto risultati migliori di Stati Uniti, Francia e Regno Unito.  
La prospettiva dell’export resta positiva, con un più 23,9% di crescita rispetto ad un anno fa, nei primi cinque mesi del 2021, attestandosi già ai livelli pre-covid. Qui per approfondire. 

 

Istat, in forte crescita la povertà assoluta. Da Pnrr crescita Pil annua di circa 0,5%, fino a +2,8% nel 2026 

È stato pubblicato dall’Istat “Il Rapporto annuale 2021”. La fotografia che ne viene fuori dal 2020, anno del Covid, presenta un Paese con più poveri, più disoccupati e morti record. Nel 2020 si riduce il reddito delle famiglie consumatrici e la povertà assoluta risulta in forte crescita e colpisce oltre 2 milioni di famiglie, pari al 7,7% (era al 6,4% nel 2019), e più di 5,6 milioni di individui, il 9,4% (era al 7,7%). Ma si incominciano ad intravvedere i primi segnali di ripresa e ottimismo, si legge nel Rapporto. Nel primo trimestre 2021 si registrano forti miglioramenti nella manifattura, nelle costruzioni e in alcuni comparti del terziario. Per quanto riguarda la situazione occupazionale, l’Istat evidenzia che a maggio ci sono 735mila occupati in meno rispetto a prima dell’emergenza. Per ciò che concerne il Pil, l’Istat afferma che dopo la caduta dell’anno passato (-8,9%) dovuta essenzialmente al crollo della domanda interna, è previsto in rialzo del 4,7% nel 2021, con una crescita annua di circa lo 0,5%, (a regime nel 2026 tra +2,3%-2,6%), per effetto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) da 235 miliardi. Qui la Nota dell’Istat. 

 

Lavoro, 200mila posti vacanti, è record da 5 anni. Il Turismo è il settore più in difficoltà, seguono l'informatica 

Le imprese sono a caccia di circa 200.000 lavoratori ma faticano a trovali. Nel primo trimestre del 2021, è stato toccato il record da 5 anni a questa parte, nell’indice dei posti vacanti nell’industria e nei servizi. Ogni 1.000 occupati, ci sono 15 nuove posizioni da ricoprire, quasi il doppio rispetto al 2020, quando erano 8. È quanto emerge dal Rapporto 2021 della Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con CRISP - Centro di Ricerca - Università di Milano Bicocca, sul lavoro sostenibile. La sfida è passare dall’idea dell’impiego fisso all’idea del percorso, sostiene il Rapporto, che richiede flessibilità, formazione continua e disponibilità al cambiamento. Il settore che ha più difficoltà a trovare addetti è il turismo: negli alberghi e ristoranti i posti vacanti sono 30 ogni 1.000 occupati. Seguono informatica e telecomunicazioni (24), studi professionali (22), costruzioni (22) e servizi alle aziende (18). Qui per approfondire. 

 

Lavoro, attivati 270 mila posti in meno rispetto a scenario senza pandemia 

Nei primi sei mesi dell’anno sono stati creati 719.000 posti di lavoro, oltre il 12% in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Rimane però ancora ampio il divario tra i contratti di lavoro attivati dall’inizio della pandemia e quelli che si stima sarebbero stati osservati in assenza della crisi Covid-19 (circa -270.000). È quanto comunicato in una nota congiunta da Ministero del Lavoro e Banca d'Italia, commentando l'andamento del numero di posizioni di lavoro dipendenti. Nei soli mesi di maggio e giugno sono stati creati 520.000 posti di lavoro a tempo determinato, prosegue la nota, portando il numero complessivo dei nuovi contratti a termine attivati dall'inizio dell'anno, al netto delle cessazioni, a circa 611.000, 245.000 in più rispetto al 2019. L'industria continua a crescere ai ritmi pre-pandemia: nei primi sei mesi del 2021 sono stati creati circa 165.000 posti di lavoro. Recuperano l'occupazione femminile e il Mezzogiorno, mentre ristagnano ancora i contratti di apprendistato. Qui la Nota di Banca d’Italia. 

 

Banca d’Italia: migliorano le aspettative di inflazione e crescita delle imprese per il terzo trimestre  

Secondo l'indagine condotta da Banca d’Italia tra il 24 maggio e il 15 giugno 2021 presso le imprese italiane dell'industria e dei servizi con almeno 50 addetti, è aumentata in misura significativa la quota di aziende che riportano un miglioramento della situazione economica generale nell'ultimo trimestre (48,9% da 9,0 nella precedente indagine) e delle proprie condizioni operative attese nei prossimi tre mesi (al 35,3% dal 14,2). Inoltre, sempre per il terzo trimestre, è atteso un ulteriore incremento delle vendite in tutti i comparti, un aumento dell'occupazione e un miglioramento sia delle condizioni per l'investimento sia delle previsioni di spesa per investimenti. Infine, le aspettative sull'inflazione al consumo sono cresciute su tutti gli orizzonti di previsione, riportandosi sui livelli osservati nella prima metà del 2019. Qui la Nota di Banca d’Italia.  

 

Inps: con la pandemia -2,8% occupati, crollo indipendenti. Con blocco licenziamenti preservati 330mila posti di lavoro 

Tra l'ultimo trimestre del 2019 e il primo trimestre del 2021 gli occupati in Italia si sono ridotti del 2,8% con un calo sostenuto soprattutto per gli indipendenti diminuiti del 5,1%. È quanto emerge dal Rapporto annuale Inps. I posti di lavoro preservati con il blocco dei licenziamenti nel periodo marzo 2020-febbraio 2021 possono essere valutati in circa 330.000 e per oltre due terzi riconducibili alle imprese che hanno fino a 15 dipendenti. I licenziamenti economici nell'anno della pandemia sono stati circa la metà dei 560.000 medi dei due anni precedenti. È una fotografia che si compone di tante ombre e poche luci. Da qualunque prospettiva lo si analizzi, osserva l’Inps. Qui la sezione comunicati stampa dell’Inps. 

 

AIE: cresce il mercato del libro nei primi sei mesi dell’anno 

Cresce il mercato del libro nei primi sei mesi dell’anno in tutti i generi e in tutti i canali di vendita, con qualche difficoltà ancora per la grande distribuzione organizzata. Secondo l’analisi dell’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) su dati NielsenIQ, nel periodo di riferimento (gennaio-giugno) sono stati venduti nei canali trade (ovvero nelle librerie, online e fisiche, e nella grande distribuzione, esclusa la scolastica) 15 milioni di copie di libri a stampa in più (+44%) rispetto al 2020. Ancor più significativa è la crescita rispetto al 2019 (al netto quindi degli effetti della pandemia): si sono venduti 11milioni di copie di libri in più (+31%). Tali vendite hanno generato per la filiera più di 207 milioni di euro rispetto al 2020 (+42%) e più 156 milioni rispetto al 2019 (+28%), portando il mercato del libro di questi primi sei mesi a un valore complessivo di 698milioni di euro. Qui per un approfondimento. 

 

Eurozona, a maggio in calo dell’1% la produzione industriale 

A maggio 2021, la produzione industriale destagionalizzata è diminuita dell'1,0% nell'area dell'euro e dello 0,9% nell'UE, rispetto ad aprile 2021. Lo rende noto l’Eurostat, precisando che il dato diminuisce più del previsto rispetto alle attese degli analisti che si aspettavano una flessione minima dello 0,2%. In Italia a maggio è scesa dell'1,5%, dopo l'aumento di 1,5% di aprile. Su base annua la produzione ha registrato un aumento del 20,5%, inferiore alle attese (+22,2%) dopo il +39,4% del mese precedente (rivisto da +39,3%). Qui il Comunicato di Eurostat. 

 

Banca d’Italia, con il covid decollano acquisti online e utilizzo di carte 

Secondo uno studio di Banca d’Italia, che valuta l'impatto della pandemia sull'utilizzo degli strumenti di pagamento in Italia, l’effetto Covid-19 ha velocemente cambiato le abitudini di acquisto degli italiani, originando un aumento della diffusione delle tecnologie di pagamento innovative. afferma Bankitalia, “La quota di transazioni online sul totale con carta - afferma Banca d’Italia- è passata dal 25% registrato prima del lockdown a oltre il 40% nel mese di aprile 2020. Nei negozi fisici è cresciuta la quota in valore di operazioni con carta contactless, che a maggio 2020 superava il 55% del valore totale speso con carta, rispetto al 35% di gennaio”. Nell’ultimo trimestre 2020, prosegue lo studio, la quota di transazioni e-commerce e contactless, ha superato in media rispettivamente il 30% e il 60% degli acquisti totali con carta, a fronte del 22% e del 33% registrati nello stesso periodo del 2019. Parallelamente diminuisce il ricorso al contante nei pagamenti: nel primo semestre 2020 i prelievi da ATM sono diminuiti in volume di oltre il 20% su base annua. Qui la Nota di Banca d’Italia. 

 

Istat: l’inflazione a giugno si conferma all’1,3% trainata ancora dai beni energetici 

Nel mese di giugno l'inflazione resta ferma all'1,3% su base annua (come nel mese precedente) e l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile. Lo rende noto l’Istat, precisando che l’inflazione è sostenuta ancora prevalentemente dalla crescita sostenuta dei prezzi dei beni energetici (che accelerano lievemente da +13,8% di maggio a +14,1%) sia della componente regolamentata (da +16,8% a +16,9%), sia di quella non regolamentata (da +12,6% a +12,8%). Alcuni segnali di lieve ripresa si manifestano però nei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,0%) e l’attenuarsi della flessione di quelli degli alimentari lavorati (da -1,1% a -0,4%). Qui la Nota dell’Istat. 

 

Banca Ifis - Market Watch Pmi, per il 38% delle imprese gli investimenti in sostenibilità sono strategici 

Le Pmi italiane ritengono la sostenibilità una responsabilità che l'impresa ha nei confronti del territorio e della comunità, con una valenza anche come strategia di posizionamento competitivo e reputazionale. È quanto rileva l'osservatorio Market Watch Pmi di Banca Ifis con un’indagine realizzata in collaborazione con Format Research, su un campione rappresentativo di oltre cinquecento imprese italiane. Secondo l’indagine, il 67% delle imprese valuta importante l'essere sostenibile, con punte dell'82% degli intervistati nel settore della Chimica-Farmaceutica e del 75% nella Meccanica. Inoltre, il 38% delle Pmi italiane ha già avviato investimenti ma l'evoluzione green è solo all'inizio e si intensificherà nel prossimo biennio coinvolgendo il 78% delle Pmi, rileva l’indagine. Qui per approfondire.  

 

CNEL: “Italia sotto sforzo”, il Rapporto sugli stress-test  

“Uno degli effetti più significativi dell’emergenza sanitaria è la risalita della fiducia dei cittadini nello Stato ed aver ridisegnato la geografia delle famiglie, delle imprese e dei lavoratori”.  Lo ha detto il presidente del CNEL Tiziano Treu, presentando il Rapporto sugli stress-test condotti dal CNEL durante il seminario “Italia sotto sforzo”. Dal Rapporto emerge che durante la pandemia, il 68,7% dei nuclei familiari italiani è riuscito a mantenere invariato il proprio reddito, per il 16,7% le perdite sono state contenute fino al 25% del reddito, per il 7,7% la riduzione si attestata fra il 25 e il 50% e per il 5,5% la caduta è stata superiore al 50%. In buona sostanza, riporta l’indagine, “18 milioni di famiglie si salvano, mentre 7 milioni e mezzo di famiglie rischiano l’asfissia”.  Qui il comunicato stampa del CNEL. 

 

Istat: Italia, saldo commerciale in calo a 5,64 mld di euro a maggio 

Il saldo commerciale italiano a maggio 2021 è pari a +5.642 milioni di euro, dato che si confronta con i 5.871 del mese precedente e con i 5.620 del maggio 2020. Al netto dei prodotti energetici il saldo è pari a +8.632 milioni (era +6.633 a maggio dello scorso anno). Il saldo commerciale con i Paesi UE è pari a 859 milioni di euro, contro 1 miliardo del mese precedente. Sono i dati che emergono dalle stime dell'Istat per il commercio estero e i prezzi all'import del quinto mese dell'anno. A maggio 2021 l'Istat stima una flessione congiunturale per entrambi i flussi commerciali con l'estero, più intensa per le esportazioni (-2%) che per le importazioni (-0,3%). La diminuzione su base mensile dell’export è dovuta al calo delle vendite verso i mercati extra UE (-4,0%) mentre quelle verso l'area UE risultano stazionarie. Nel trimestre marzo-maggio 2021, rispetto al precedente, l’export aumenta del 6,1%, l’import del 9,4%. Qui la Nota dell’Istat. 

 

La Voce degli Stakeholder 

 

Centro Studi Confindustria, produzione industriale conferma attese positive e cresce nel II° trimestre (+1,1%) 

La produzione industriale italiana cresce nel secondo trimestre (+1,1%) del 2021, nonostante la forte correzione rilevata dall'Istat in maggio (-1,5%) e grazie al recupero stimato in giugno (+1,3%). È quanto emerge dall’indagine rapida del Centro Studi di Confindustria. Gli indicatori congiunturali relativi al secondo trimestre, rileva il CsC, continuano a segnalare un miglioramento del contesto economico e il trascinamento al terzo trimestre è di +0,3%. La domanda interna è attesa in accelerazione, sostenuta nei mesi più recenti anche dai consumi, mentre la produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, aumenta in giugno del 14,7% rispetto allo stesso mese del 2020. Gli ordini in volume avanzano in giugno del 2,3% sul mese precedente (+13,8% su giugno 2020) e in maggio dell'1,8% su aprile (+36,0% annuo). Qui per approfondire 

 

Industria: Ucimu, nel primo semestre ordini +88% 

Nel primo semestre del 2021, l’indice ordini ha registrato un incremento dell’88% per l'industria italiana dei macchinari. Il dato è stato diffuso dall’Ucimu (Unione nazionale dei costruttori di macchine per l'industria). Al risultato hanno contribuito sia gli ordini interni, cresciuti del 238%, sia quelli esteri (+57,5%). Secondo le stime di Ucimu, la produzione di macchine utensili, robot e automazione dovrebbe crescere nel 2021 del 10,9%, a 5,7 miliardi di euro. Le esportazioni cresceranno del 9,4% a 3,1 miliardi di euro e il consumo del 10,9% a 4 miliardi. Tale risultato è stato determinato dai buoni riscontri raccolti dai costruttori sia sul mercato interno che estero. Qui il comunicato stampa di Ucimu. 

 

Congiuntura Confcommercio: Pil al 6,5% su base annua, ma la situazione economica resta incerta per il Covid 

I dati della Congiuntura Confcommercio di luglio indicano una crescita dei consumi ancora lontani dai livelli pre-Covid. Il Pil cresce del 6,5% su base annua ma la situazione di incertezza legata alla situazione epidemica pesa sul rilancio di tanti settori economici. A maggio 2021 la produzione industriale ha registrato una battuta d’arresto (-1,5% congiunturale), interrompendo la fase di recupero, mentre il confronto su base annua continua ad evidenziare un incremento sostenuto e pari al 21,2%. Sempre a maggio l’occupazione ha confermato la tendenza a una moderata ripresa: +0,2% su aprile. Confcommercio registra nell’analisi un incremento, su base annua, dell’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) del 7,7%, evidenziando un rallentamento rispetto ai due mesi precedenti. Infine, a giugno, il sentiment delle imprese del commercio al dettaglio ha proseguito nella tendenza al rialzo (+6,8% su maggio). Qui per un approfondimento. 

 

Innovazione  

 

Digitale anti-crisi: Istat, bene Industria 4.0. Ma sul mismatch l’Italia è a fondo classifica 

“Le tecnologie digitali rappresentano una componente strategica per la competitività dei paesi e per l’evoluzione dei sistemi produttivi verso una maggiore sostenibilità”. Lo afferma il Rapporto annuale Istat 2021, che dedica un intero capitolo al digitale italiano, approfondendo i macro-progetti sul tavolo e i punti critici sull’innovazione del Paese. L’Italia, infatti, osserva l’Istat, ha destinato ai progetti di digitalizzazione circa il 27% dei 235 miliardi di risorse comprese nel PNRR (222 miliardi) e nei fondi React-Eu (13 miliardi). 

Secondo il Rapporto tra il 2018 e il 2020 la quota di imprese italiane che hanno utilizzato servizi cloud è passata dal 23 al 59% e dall’11 al 32% per quanto riguarda i servizi evoluti, attestandosi in posizione avanzata anche nell’uso di sistemi e dispositivi interconnessi a controllo remoto. Emerge però un ritardo rispetto agli altri paesi UE sulla diffusione del commercio elettronico e sulla mancanza di formazione specializzata tra i professionisti ICT. Qui la Nota dell’Istat. 

 

Internet, per gli italiani “diritto fondamentale”. Il 60% vuole subito il 5G 

L’86,3% degli italiani è convinto che l’accesso a internet debba essere garantito a tutti e il 60,4% è favorevole a rendere il 5G subito operativo ovunque. Sono numeri che dimostrano la centralità del web, una risorsa essenziale per dare continuità alle attività lavorative e professionali, allo studio e alle relazioni sociali anche durante la pandemia. Nel report del Censis in collaborazione con WindTre, il web risulta essere parte irrinunciabile della vita quotidiana nello scenario post-pandemia. Dei 46 milioni di italiani dotati di una connessione a internet, riporta il Censis, il 65,5% si connette sia tramite la rete fissa, sia tramite la rete mobile, il 14,1% solo da mobile, il 12,1% solo da fissa. Per l’80,2% (l’85,2% dei giovani) i costi di connessione dovrebbero essere finanziati, per intero o in parte, dalla fiscalità generale, rimuovendo ogni barriera d’accesso, a cominciare da quella economica. Qui e qui per degli approfondimenti. 

 

Il futuro digitale della PA: con il Pnrr un’occasione da non perdere per la svolta 

Un miliardo e mezzo di euro saranno le risorse disponibili nell’ambito del PNRR per l’attuazione di un Polo Strategico Nazionale per l’informatica nella PA. Ma gli investimenti potrebbero non bastare. Le sfide che attendono questa rivoluzione sono legate alle strategie in grado di sostenere quegli investimenti e competenze adeguate. Qui per un approfondimento. 

 

MISE: startup innovative: tutti i dati a luglio 2021 

E’ stata pubblicata la nuova edizione del report di monitoraggio trimestrale dedicato ai trend demografici e alle performance economiche delle startup innovative. Il rapporto, che presenta dati aggiornati al 1° luglio 2021, è frutto della collaborazione tra il Ministero e InfoCamere, con il supporto del sistema delle Camere di Commercio (Unioncamere) e offre una vasta panoramica sul mondo delle startup. Tra le principali informazioni contenute nel rapporto: le startup iscritte superano sopra quota 13mila; la Lombardia ospita oltre un quarto di tutte le startup italiane (26,7%); i soci di capitale delle aziende sono sensibilmente aumentati (+9,5%) attestandosi ad oltre quota 65 mila; le startup innovative sono soprattutto micro-imprese, vantando un valore della produzione medio di poco inferiore a 171,7 mila euro. Qui la Nota del Mise. 

 

Gender equity 

 

Rapporto Symbola-Unioncamere: coesione come base del futuro dell’economia 

Le imprese che investono in benessere economico e sociale esportano di più (il 58% contro il 39% delle non coesive), fanno più eco-investimenti (il 39% contro il 19% delle non coesive), investono di più per migliorare prodotti e servizi (il 58% contro il 46% delle non coesive) ed adottano misure legate al Piano Transizione 4.0 (il 28% contro l’11% delle non coesive). È quanto emerge dal Rapporto “Coesione è competizione” di Fondazione Symbola, Intesa San Paolo e Unioncamere. Nel 2020, sostiene il Rapporto, le imprese coesive sono aumentate ed incidono per il 37% rispetto al 32% del 2018. Qui per approfondire. 

 

Enti locali 

 

Conferenza Stato-città: intesa sul riparto di 1.280 milioni a favore degli enti locali per il ristoro del minor gettito per l’emergenza covid 

La Conferenza Stato-città ha raggiunto l’intesa sul decreto del ministro dell’Interno, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, sul riparto del saldo per l’anno 2021 del fondo per l’esercizio delle funzioni degli enti locali, per un importo di 1 miliardo e 280 milioni di euro, di cui 1 miliardo e 150 milioni in favore dei comuni e 130 milioni in favore delle città metropolitane e delle province. Le risorse sono vincolate alla finalità di ristorare, nel biennio 2020-2021, la perdita di gettito connessa all’emergenza epidemiologica da Covid-19. La somma è pari a oltre l’85% dello stanziamento iniziale che era di 1 miliardo e 500 milioni di euro (di cui 1 miliardo e 350 milioni ai comuni e 150 milioni a province e città metropolitane). Qui la Nota del Viminale. 

 

Mondo MEF 

 

Mef: credito e liquidità per famiglie e imprese  

Secondo le rilevazioni effettuate dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, (di cui fanno parte Mef, Mise, Banca d’Italia, ABI, Mediocredito Centrale e Sace), sarebbero ancora attive moratorie per un valore complessivo di circa 83mld, a fronte di poco meno di 800 mila sospensioni accordate. Di questo totale, 64mld sarebbero riconducibili alle moratorie ex lege a favore delle PMI, che erano pari a 103mld secondo la scorsa rilevazione (riferita a metà giugno). La riduzione di quasi 40mld è riconducibile alla mancata richiesta di proroga da parte dei debitori. Superano quota 184mld le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. Attraverso 'Garanzia Italia' di SACE i volumi dei prestiti garantiti raggiungono i 26,4mld di euro, su 2.704 richieste ricevute. Qui il comunicato stampa del Mef. 

 

Mef: rapporto sulle entrate tributarie e contributive di gennaio-maggio 2021 

 Il Mef ha pubblicato il Rapporto delle entrate tributarie e contributive nei primi cinque mesi dell’anno evidenziando nel complesso una crescita del 9,2% (+22.611 milioni di euro) rispetto all’analogo periodo dell’anno 2020. Il Mef precisa che il dato tiene conto della variazione positiva dell’11,0% (+16.877 milioni di euro) delle entrate tributarie e della crescita delle entrate contributive del 6,3% (+5.734 milioni di euro). L’importo delle entrate tributarie comprende anche i principali tributi degli enti territoriali e le poste correttive. Qui il comunicato stampa del Mef. 

 

Mef: statistiche ISA e dichiarazioni dei redditi 

Il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato le statistiche relative agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale, alle dichiarazioni delle persone fisiche titolari di partita Iva e in base al reddito prevalente trasmesse dai contribuenti nel 2020, relative al periodo d’imposta 2019.  

Il numero di soggetti interessati dagli ISA nel 2019 ha riguardato 2.740.641 contribuenti, in calo (-14%) rispetto al 2018, soprattutto per effetto dell’adesione dei contribuenti persone fisiche al regime forfettario, che esclude l’applicazione degli indici. 

Con gli ISA 2019 i ricavi e i compensi medi dichiarati dai soggetti sono pari a 288.400 euro. Nel 2019 il numero di contribuenti con un ISA almeno pari a 8 si attesta a 1.049.803, ovvero il 38,3% del totale, in linea rispetto al 39% del 2018. Considerando solo i soggetti con accesso al regime premiale, (e con ricavi superiori ai 30.000 euro), i ricavi e i compensi medi dichiarati sono pari a 340.150 euro, in significativo aumento (+23%) rispetto al 2018, il reddito medio dichiarato è pari a 64.607 euro, con un aumento del 12%. Qui il comunicato stampa del MEF.