Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

 

Ricordare esprime un dovere di umanità e di civiltà. 

Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica durante il discorso al Quirinale in occasione della Giornata della Memoria 

Il Dibattito delle Idee 

 

Big data e business analytics: un ciclo di incontri dedicati al futuro e all’economia 

Conversazioni sulla nuova era digitale che riguardano imprese, strumenti e processi. Questi i temi al centro del ciclo di incontri che si inaugurerà il 9 febbraio. Un evento gratuito organizzato da Infocamere e con il patrocinio di Fondazione Comunica. Qui per tutte le info e qui per registrarsi 

Tecnovisionarie: chi sono? A giugno 2021 la XV edizione del Premio dedicato a loro 

Eccellenze al femminile nel campo dell’intelligenza artificiale. La XV edizione del Premio internazionale promosso da Women&Tech si terrà il 21 giugno 2021. Il premio viene attribuito ogni anno a donne che, nella loro attività professionale, hanno testimoniato di possedere visione, privilegiando l’impatto sociale, la trasparenza nei comportamenti e l’etica nei settori della ricerca, del mondo accademico, dell’impresa, della pubblica amministrazione e dei media. Le segnalazioni per la XV edizione 2021 del Premio possono essere effettuate online entro il 5 aprile 2021. Qui per approfondire  

 

Studi, ricerche e numeri. 

Online la nota di Banca d'Italia Tracking economic growth during the Covid-19: a weekly indicator for Italy 

In una Nota a cura di Banca d’Italia Tracking economic growth during the Covid-19: a weekly indicator for Italy si annuncia lo sviluppo di un nuovo indicatore settimanale dell’andamento dell’economia italiana, (Itwei). L'indicatore considererà il nuovo contesto che la crisi pandemica ha provocato a partire da marzo 2020. Il nuovo indicatore si sta rivelando particolarmente efficace e sarà utilizzato per la previsione e l'analisi delle politiche in tempi di pandemia. Qui per approfondire  

Fallimenti d'impresa in epoca Covid: l’analisi di Banca d’Italia  

La Nota Fallimenti d’impresa in epoca Covid, pubblicata il 27 gennaio e curata dai ricercatori di Banca d’Italia, analizza la situazione delle imprese coinvolte nella crisi economica causata dal coronavirus. Nonostante le misure adottate per contrastare i fallimenti delle imprese dall'inizio della pandemia, il report stima che la forte contrazione del PIL registrata nel 2020 porterà a un aumento di circa 2.800 fallimenti entro il 2022. A questi potrebbero aggiungersi altri 3.700 fallimenti del 2020 che non si sono realizzati per gli effetti temporanei della moratoria e delle misure di sostegno. Qui per la versione integrale della Nota 

 

Il lavoro da remoto durante la pandemia: Banca d’Italia registra un +12,5% 

Nel settore privato non agricolo una forte crescita del lavoro da remoto si è registrato tra le imprese in Italia nel secondo trimestre del 2020. Le politiche messe in atto dal Governo per contrastare la pandemia di Covid-19 hanno favorito questo incremento interessando soprattutto le donne, i lavoratori delle imprese di maggiori dimensioni e dei settori le cui mansioni più si prestano a essere svolte a distanza. Qui la nota di Banca d’Italia 

 

CREA, lo stato di salute del sistema agroalimentare italiano 

Il Sistema agroalimentare italiano si è dimostrato nel biennio 2019-2020 uno dei cardini dell’economia nazionale con oltre 522 miliardi di euro in tutte le sue componenti (agricoltura, agroindustria, servizi legati al cibo), pari ad oltre il 15% del PIL italiano. Lo afferma il CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) nell’ambito della presentazione dell’Annuario dell’agricoltura italiana 2019-2020.  

Dall’analisi emerge che agricoltura e industria alimentare risultano tra i settori più resilienti di fronte alla crisi in corso rispetto alla media generale dell’economia (stime ISTAT).  Qui per approfondire 

 

Rapporto Oxfam, diseguaglianze in aumento in tutto il mondo 

A livello mondiale, tra il 18 marzo e il 31 dicembre 2020 la ricchezza dei miliardari ha registrato un’impennata di ben 3.900 miliardi di dollari arrivando a toccare quota 11.950 miliardi. 

E’ quanto emerge dall’’ultimo rapporto di Oxfam, “The Inequality Virus”, pubblicato in occasione del primo giorno di The Davos Agenda del World Economic Forum (Wef),  che illustra come la disuguaglianza rischia di moltiplicarsi, con costi umani non più gestibili.    

 Il Rapporto afferma che a livello mondiale le donne sono le più colpite perché maggiormente impiegate proprio nei settori professionali più duramente colpiti dalla pandemia. Qui per approfondire 

 

Istat: il commercio estero extra UE 

A dicembre 2020 le esportazioni e le importazioni registrano entrambi una diminuzione. Questo rilevano i dati pubblicati dall’Istat con un decremento su base mensile dell’export che interessa tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dell’energia (+16,4%). 

Anche per l’import, tranne che per l’energia (+20,4%), si rilevano cali congiunturali diffusi, i più ampi per beni strumentali (-7,3%) e beni di consumo non durevoli (-6,9%). 

Malgrado il calo congiunturale di dicembre e ottobre, la dinamica dell’export verso i paesi extra Ue27 si mantiene positiva nel confronto con l'ultimo trimestre dell’anno rispetto al precedente. Su base annua, l’export registra un’accelerazione della crescita, trainata in particolare dalle maggiori vendite di beni strumentali e intermedi. Qui per approfondire  

 

 ISTAT, in calo la fiducia dei consumatori 

Leggera flessione a gennaio 2021 dell’indice del clima di fiducia dei consumatori che passa da 101,1 a 100,7, mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese aumenta lievemente da 87,7 a 87,9 trainato dal settore dei servizi, dalle aspettative sull’occupazione nelle costruzioni e da quelle sulle vendite nel commercio al dettaglio. Lo comunica l’Istat nel diffondere i dati relativi all’indagine mensile sui consumatori. Guardando alle imprese, la fiducia è in diminuzione nel settore manifatturiero (da 96,0 a 95,1) e nel commercio al dettaglio (da 88,2 a 87,9) mentre aumenta nei servizi di mercato (da 78,4 a 82,0) e nelle costruzioni (da 136,0 a 138,0). Qui per approfondire  

 

Startup innovative: i dati del Mise, Unioncamere e Infocamere 

11.889 startup innovative presenti sul nostro territorio. Questi i dati aggiornati al 1° gennaio 2021 riportati nel Rapporto trimestrale dedicato ai trend demografici e alle performance economiche delle sturtup innvoative, un progetto del Mise, Infocamere e Camere di Commercio. Le startup innovative costituiscono il 3,2% di tutte le società di capitali di recente costituzione. La Lombardia con il 27% di presenze è la regione che ospita oltre un quarto di tutte le startup italiane. Nel Lazio ne sono presenti 1.383. In Campania se ne registrano 1.053, ossia l’8,9% del totale nazionale. Tuttavia, la regione con la maggiore densità di imprese innovative è il Trentino-Alto Adige, dove circa il 5,4% di tutte le società costituite negli ultimi 5 anni è una startup. 

Elevato il numero di imprese fondate da under-35 (il 19,0% del totale), mentre risultano sottorappresentate le imprese femminili: 13,1%, contro un 21,5% registrato nel complesso delle società di capitali.  Le startup innovative presentano un valore della produzione medio di poco superiore a 184,7 mila euro. Qui e qui per approfondire. 

 

Competenze digitali e personale altamente qualificato: così si gioca la partita del futuro 

Riqualificare le nuove competenze necessarie per affrontare la sfida della quarta rivoluzione industriale: così l’Industry 4.0 aumenterà la produttività globale del 3% di qui al 2030 e l’adozione di tecnologie di nuova generazione porterà a nuovi posti di lavoro. E’ quanto emerge dallo studio “Upskilling for Shared Prosperity” realizzato dal World Economic Forum in collaborazione con Pwc. Aumenteranno secondo il report i posti di lavoro nei servizi a valore aggiunto e l’80% dei posti di lavoro richiederà personale altamente specializzato e con competenze digitali elevate. Qui per approfondire 

 

Istat, come pesano le imposte in Italia 

Negli ultimi 10 anni la riduzione del peso delle entrate fiscali (-2,5%) è stata tutta e solo a vantaggio di imprese e capitale. Al contrario, gli introiti da imposte sui redditi di individui e famiglie sono saliti dell’1,2%. 

Ancora molto forte il gender gap: il 44,5% delle donne con reddito da lavoro dipendente e il 59% delle donne con lavoro autonomo hanno redditi che non superano i 15.000 euro, rispetto al 27,6% dei dipendenti uomini e al 47,7% dei percettori maschi autonomi. 

E' quanto affermato dall’Istat nel corso di un'audizione in Commissione Finanze alla Camera, in merito alla possibile riforma del sistema fiscale.  

L’Istat, infine, segnala che il complesso dell'economia sommersa aveva raggiunto, nel 2018, circa 192 miliardi, con un'incidenza del 12,8% sul nostro Pil. Qui la nota dell’Istat 

 

ILO, il Covid provoca milioni di disoccupati 

L'ultima analisi sull'impatto del COVID-19 sul mercato del lavoro da parte dell'ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro – ONU), registra importanti danni all'orario di lavoro e al reddito, con prospettive di una ripresa nel 2021 lenta e irregolare a meno che i primi miglioramenti non siano supportati da politiche di recupero incentrate sull'uomo.  

Gli ultimi dati mostrano che, nel 2020, l'8,8% dell'orario di lavoro globale è andato perso (rispetto al quarto trimestre del 2019), pari a 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. È la crisi più grave per il mondo del lavoro dai tempi della grande depressione degli anni Trenta. 

Come conseguenza si è verificata una perdita ingente di redditi da lavoro equivalente (al netto dei sostegni al reddito) a più di 3000 miliardi di euro, ossia il 4,4% del Pil mondiale.  

Secondo le cifre fornite dall'Organizzazione internazionale del lavoro le categorie più colpite sono i giovani e le donne. Mentre i settori danneggiati sono quello alberghiero, la ristorazione, le vendite al dettaglio e la manifattura in generale. Qui per un approfondimento 

 

Osservatorio Aub, il 33% delle aziende familiari è a rischio chiusura 

La crisi economico-finanziaria provocata dal coronavirus potrebbe portare alla chiusura il 25-30% delle imprese familiari italiane. Lo rileva l’Osservatorio AUB presso l’Università Bocconi che monitora le aziende familiari italiane che hanno superato la soglia di fatturato di 20 milioni di euro. In particolare, 17.984 aziende, di cui 11.808 a controllo familiare (pari al 65,6%). L’analisi evidenzia l’effetto negativo dell’indebitamento sulla performance dei cinque anni successivi e mostra che, anche in caso di basso livello di indebitamento, un suo aumento avrebbe un impatto negativo su crescita e redditività. Ne consegue che in questo momento le aziende migliori, devono crescere attraverso l’equity e non il debito. Qui per approfondire  

 

FMI stime in ribasso per l'Italia nel 2021 

Il Fondo monetario internazionale ha rivisto le sue previsioni per la crescita economica globale di quest'anno, dopo la flessione causata dal coronavirus nel 2020.  

Rispetto alle previsioni pre-pandemia, le perdite complessive per la produzione mondiale a causa del Covid ammonteranno a 22.000 miliardi di dollari nel periodo 2020-2025. 

La ripresa italiana subirà una contrazione e il Pil salirà soltanto del 3% nel 2021, contro il +5,2% auspicato. Riviste invece al rialzo le previsioni per il 2020, da -10,6% a -9,2%.  

Il Fondo nel suo aggiornamento del World Economic Outlook, ha rivisto quindi al ribasso di 2,2 punti percentuali le stime per l’Italia pubblicate nell'ottobre scorso. Migliorano invece dell'1% quelle sul 2022, quando l'accelerazione dovrebbe toccare il 3,6%. 

Il Fondo evidenzia come la contrazione economica mondiale del 2020 seppur inferiore alle attese (-3,5% invece del -4,4% previsto in precedenza) resta la peggiore dalla Grande Recessione, ben 150 paesi nel 2021 avranno redditi pro-capite inferiori ai livelli del 2019, stimando che nel 2020-2021, circa 90 milioni di persone scivoleranno nella povertà estrema. Qui per approfondire. 

 

 La Voce degli Stakeholder 

 

Confartigianato: continua la ripresa del settore delle costruzioni 

A novembre 2020 la produzione nelle costruzioni torna a crescere (+1,7% rispetto ad ottobre) e supera i livelli di febbraio 2020, mese antecedente la crisi da Covid-19 e l’entrata in vigore delle prime misure per contrastare l’emergenza sanitaria. Nel confronto internazionale a novembre l’Italia va meglio della media Ue (+1,2%). 

Nonostante la ripresa, nella media dei primi undici mesi del 2020, la produzione nelle costruzioni registra una marcata flessione, diminuendo dell’8,6% rispetto allo stesso periodo del 2019. Qui un approfondimento 

 

Confimprese:  ancora in netto calo i consumi  

Il commercio è sempre più in affanno. Lo rivelano i dati del Centro Studi di Confimprese che nelle prime due settimane di gennaio registrano perdite fino a 15 miliardi di vendite tra novembre e dicembre. Una contrazione media delle vendite in store del -32,8% contro lo stesso periodo 2019 nonostante il periodo dell’anno storicamente dedicato ai saldi. Un italiano su 3 non approfitta degli sconti che quest’anno si attestano su un range medio dei prezzi di vendita del -34%. I dati più preoccupanti si registrano nei settori beauty (-45%) e abbigliamento (-42,8%).  Qui per approfondire. 

 

Confprofessioni, 170mila lavoratori autonomi in meno per il Covid 

L’effetto Covid nel 2020 sta mettendo a dura prova autonomi e professionisti che in un anno perdono circa 170 mila posti di lavoro, di cui 30 mila sono liberi professionisti. Al settore libero professionale mancano all’appello circa 1 milione di giovani lavoratori, rendendo così ancora più profondo il gap generazionale e quello di genere. Questo rivela il V Rapporto sulle libere professioni in Italia 2020, a cura dell’Osservatorio libere professioni di Confprofessioni presentato a Milano il 26 gennaio. 

Crescono le aree della sanità, veterinari e attività scientifiche, ma arretrano le professioni amministrative, quelle del commercio/finanza e l’area tecnica. La diminuzione riguarda soprattutto la componente femminile -2,6%, mentre risulta molto più contenuta per gli uomini -0,4%. Qui un approfondimento 

 

 Innovazione

 

Per cosa abbiamo utilizzato Internet nel 2020?  

La crisi epidemica causata dal Covid-19 e le misure di contenimento del virus hanno dato una forte spinta all’uso di internet nell’ultimo anno. 

Nel 2020, l'87% delle persone di età compresa tra 16 e 74 anni dell’area UE  ha utilizzato Internet e gli usi principali sono: inviare/ricevere e-mail (74%), trovare informazioni su beni e servizi (69%), servizi di messaggistica istantanea (68%), notizie online (65%) e telefonate o video chiamate (60%). Il 57% delle persone lo ha utilizzato per effettuare operazioni bancarie, il 56% per ascoltare musica e per i social network. Il 55% invece cerca informazioni sulla salute. Qui un approfondimento  

 

XV Giornata europea della protezione dati: una leva per il post pandemia 

Privacy non è solo uniformarsi alle regole. La data protection rappresenta uno strumento essenziale per la sicurezza ma in moltissime aziende mancano competenze e manager specializzati. Il 60% delle organizzazioni afferma di non essere stato preparato per i requisiti di privacy e security legati, per esempio, al passaggio al lavoro da remoto mentre il 93% si è rivolto ai propri team dedicati alla privacy per aiutare a superare queste sfide. La fotografia è scattata da alcuni studi pubblicati in occasione della Giornata europea per la protezione dei dati personali. Qui per approfondire 

 

Enti Locali 

 

Dai Comuni boom di richieste per il Fondo per l’innovazione 

Il 92% dei Comuni italiani, 7.246 enti, hanno richiesto di accedere al Fondo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione gestito dal Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione. Il progetto ha la finalità di sostenere finanziariamente le amministrazioni locali nei processi di modernizzazione. Si tratta di un numero rilevante di Comuni italiani che si avviano ad adottare strumenti come l’identità digitale Spid e la Carta d’identità elettronica per consentire l’accesso ai servizi, integrando la piattaforma PagoPa per i pagamenti elettronici e avviando la migrazione dei servizi nell’applicazione IO. Qui la nota del Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione. 

 

Mondo MEF 

 

G20: ripresa economica e innovazione digitale al centro del summit che si terrà a Roma il 30 e 31 ottobre 

Si sono incontrati il 25 e il 26 gennaio scorso gli alti funzionari del filone finanziario (Finance Track) G20 con i rappresentanti dei paesi ospiti e delle organizzazioni Internazionali per fissare le priorità del piano di lavoro per il 2021. Al centro dell'incontro la ripresa economica sostenibile e la trasformazione digitale in pieno accordo con l'agenda della Presidenza italiana G20 che si articola intorno a 3 priorità: Persone, Pianeta e Prosperità. Durante l’incontro, infine, per volontà dei membri dei Paesi G20 è stato istituito un Panel Indipendente di alto livello per il finanziamento di beni comuni globali per la preparazione e la risposta alle crisi pandemiche (High Level Independent Panel - HLIP on financing the global commons for pandemic preparedness and response). Qui  e qui per approfondire. 

 
Credito e liquidità per le famiglie e le imprese: i dati del MEF 

Oltre 2,7 milioni le domande di adesione alle moratorie su prestiti per un valore di circa 300 miliardi. Le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI superano quota 128 miliardi. Attraverso ‘Garanzia Italia’ di SACE sono state concesse garanzie per 20,9 miliardi di euro, per un totale di 1.449 operazioni. Qui il comunicato stampa del MEF 

 

Digital Service Tax: sul sito dell’Agenzia delle Entrate i modelli e le istruzioni 

Atteso il primo versamento della Imposta italiana sui servizi digitali da parte delle big tech. Prevista come web tax dalla legge di Bilancio 2019, ma introdotta solo con quella successiva e a partire dal 1° gennaio 2020, la Digital service tax ha l’obiettivo di regolamentare la tassazione sui ricavi che i colossi della rete realizzano in Italia. Secondo le stime “pre Covid” avrebbe dovuto portare 708 milioni di euro all’erario.  Qui l’approfondimento di Fisco Oggi