Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

 

L’Europa siete voi. Siete una generazione nata con un’Unione europea affermata, consolidata, in piena attività. Siete persone che condividono valori e convinzioni con i vostri coetanei di ogni altra parte dell’Unione. 

Un passaggio dell’intervento che il Presidente Sergio Mattarella ha tenuto durante l’incontro con una rappresentanza di studenti delle scuole ambasciatrici del Parlamento europeo. 

 

Il Dibattito delle Idee 

 

“Great resignation” oppure “great reshuffle”?  

Il 2021 è stato l’anno delle “grandi dimissioni” anche in Italia. Il fenomeno, che ha preso il via con grandi numeri negli Stati Uniti, ha investito anche altri Paesi come il nostro. Lo studio intrapreso considera i dati pubblicati dal Ministero del Lavoro, aggiornati al quarto trimestre del 2021. Il fenomeno è interessante da approfondire sia dal punto di vista scientifico che dal punto di vista delle politiche pubbliche: i numeri non sembrano sostenere l’idea di una “rivoluzione” sul fronte della riallocazione rispetto alle condizioni del mercato del lavoro italiano nel periodo 2017-2019. I dati che emergono dall’analisi delle comunicazioni obbligatorie mostrano un accresciuto dinamismo del mercato del lavoro italiano. I lavoratori che rassegnano volontariamente le dimissioni, infatti, oltre a essere in significativa crescita rispetto al periodo pre-pandemico, trovano lavoro più rapidamente e più frequentemente si spostano in un settore o in una professione diversi da quelli di provenienza. Qui per approfondire.  

 

Studi, ricerche e numeri 

 

Istat: a marzo vendite al dettaglio -0,5% 

A marzo 2022 l’Istat stima un calo congiunturale per le vendite al dettaglio dello 0,5% in valore e dello 0,6% in volume. Sono in diminuzione le vendite dei beni non alimentari (-0,8% in valore e -0,7% in volume) mentre quelle dei beni alimentari sono stazionarie in valore e diminuiscono in volume (-0,6%). Su base tendenziale, a marzo 2022, le vendite al dettaglio aumentano del 5,6% in valore e del 2,5% in volume. Nel primo trimestre 2022, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio crescono in valore (+0,2%) e calano in volume (-0,8%). Sono in crescita, su base annua, le vendite dei beni non alimentari (+11,6% in valore e +10,4% in volume) mentre quelle dei beni alimentari registrano una diminuzione in valore (-0,5%) e, in modo più marcato, in volume (-6%). Qui la Nota dell’Istat. 

 

La forza lavoro degli specialisti ICT ha continuato a crescere nel 2021  

Nel 2021, quasi 9 milioni di persone nell'UE hanno lavorato come specialisti delle ICT, rappresentando il 4,5% della forza lavoro totale dell'UE. La quota di specialisti ICT è aumentata nell'UE nell'ultimo decennio, aumentando di 1,3% dal 2012. Il numero di specialisti ICT nell'UE è cresciuto del 50,5 % dal 2012 al 2021, quasi 8 volte l'aumento (6,3 %) dell'occupazione totale. Lo comunica l’Eurostat. Tra gli Stati membri dell'UE, la quota di specialisti ICT è stata più alta in Svezia (8,0%) e Finlandia (7,4%). Le quote più piccole sono state osservate in Romania (2,6%) e Grecia (2,8%). Nonostante un leggero aumento nell'ultimo decennio, prosegue la nota dell’Eurostat, le donne rappresentavano meno di un quinto degli specialisti ICT (19,1%) nel 2021. Qui per un approfondimento. 
 
 

Banca d’Italia: dalla guerra conseguenze rilevanti per le banche 

La guerra rappresenta" una significativa fonte di incertezza per il sistema bancario; può produrre conseguenze rilevanti attraverso molteplici canali, di natura finanziaria ed economica". Lo si legge nel rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d'Italia secondo cui "il tasso di deterioramento dei prestiti resta su livelli storicamente bassi" e "l'uscita dalle misure di sostegno non sta causando cliff-effects per la rischiosità" dei crediti. “L’esposizione diretta verso controparti russe è nel complesso limitata, ma concentrata nei due gruppi di maggiore dimensione e appare "gestibile". Le aziende italiane appaiono più vulnerabili e, soprattutto, colpite dall'incertezza della situazione dell'economia globale, compreso l'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime. La Banca d'Italia non vede un aumento marcato della vulnerabilità del settore ma sottolinea come, dopo la fase di ripresa del 2021 quando era sceso anche l'indebitamento contratto durante il lockdown, il quadro sia cambiato. Le conseguenze del conflitto "sono potenzialmente rilevanti; tuttavia, le esposizioni dirette attraverso esportazioni nei mercati interessati appaiono contenute". Qui la Nota di Banca d’Italia. 

 

Istat: record di occupazione a marzo, 59,9%, +804mila in un anno 

A marzo prosegue la crescita dell’occupazione e il numero di occupati torna a superare i 23 milioni. Lo rileva l'Istat sottolineando che l’aumento osservato rispetto all’inizio dell’anno, pari a quasi 170 mila occupati, si concentra soprattutto tra i dipendenti. Rispetto a marzo 2021, la crescita del numero di occupati è pari a 800 mila unità, in oltre la metà dei casi riguarda i dipendenti a termine, la cui stima raggiunge i 3 milioni 150 mila, il valore più alto dal 1977. Il tasso di occupazione si attesta al 59,9% (record dall’inizio delle serie storiche), quello di disoccupazione all’8,3%, tornando ai livelli del 2010, e il tasso di inattività, al 34,5%, scende ai livelli pre-pandemici. A marzo, aggiunge l'Istat, rispetto al mese precedente, la crescita del numero di occupati si associa alla diminuzione dei disoccupati e degli inattivi.  Confrontando il primo trimestre 2022 con quello precedente si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,6%, per un totale di 133mila occupati in più. L’aumento dell’occupazione (+0,4%, pari a +81mila) coinvolge le donne, i dipendenti e le persone con più di 24 anni di età; l’occupazione rimane sostanzialmente stabile tra gli uomini, mentre diminuisce tra gli autonomi e i più giovani (15-24 anni). Il tasso di occupazione sale al 59,9% (+0,3 punti). Qui la Nota dell’Istat. 

 

Cnel: contratto scaduto per quasi 8 milioni di occupati 

Contratto scaduto per quasi 8 milioni di occupati. I contratti collettivi nazionali di lavoro vigenti nel settore privato, che sono depositati nell'Archivio Nazionale dei contratti del Cnel alla data del 3 febbraio 2022, sono 835 e riguardano 12.991.632 di occupati. Gli accordi scaduti sono 516 pari al 62% del totale e si riferiscono a 7.732.312 di lavoratori (il 59%). È quanto emerge dal nuovo numero del Notiziario sul mercato del lavoro e la contrattazione del Cnel. Dal monitoraggio sono esclusi i contratti dei comparti "Agricoltura" e "Lavoro domestico", rinnovati e registrati nell'Archivio Cnel ma non ancora entrati nel flusso Uniemens associato al Codice unico." Qui per approfondire. 

 

Corte dei conti: bioagricoltura in crescita per consumi ed esportazioni 

L’agricoltura biologica si è estesa dagli 1,3 milioni di ettari del 2014 agli oltre 2 milioni del 2020 in termini di superficie coltivata. Il fatturato, tra consumi interni ed esportazioni, è in significativo aumento, ed è passato da 2 a 6 miliardi di euro nell’arco 2008-2020. È quanto emerge dalla relazione sui “Finanziamenti per la ricerca nell’agricoltura biologica”, approvata dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei Conti, in cui la magistratura contabile ha esaminato la gestione del “Fondo per la ricerca nel settore dell’agricoltura biologica”. I giudici contabili hanno evidenziato anche la necessità di un’accelerazione nell’attuazione dei progetti e di un efficace sistema di monitoraggio per monitorare situazioni di inefficienza. Qui la Nota della Corte dei Conti. 

 

La Voce degli Stakeholder 

 

Unioncamere: lavoro, a maggio le imprese prevedono 444mila assunzioni 

Le imprese a maggio hanno in programma oltre 444mila assunzioni nonostante l'indebolimento della crescita economica osservato nel primo trimestre e le prospettive sempre più incerte per il secondo trimestre a causa della guerra in Ucraina ed alla conseguente crisi energetica e delle altre materie prime. A risentirne maggiormente sono le imprese manifatturiere: -4,4% i lavoratori ricercati rispetto ad aprile (-3mila) e -18,8% se confrontati con un anno fa (-15mila). Negative anche le costruzioni sia rispetto al mese precedente (-0,9%) e ancor più rispetto a un anno fa (-27,5%). In crescita invece i servizi (+30,2% rispetto ad aprile e +31,5% rispetto a maggio dello scorso anno) trainati soprattutto dalla ripresa della filiera turistica. Si conferma elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: sono difficili da reperire il 38,3% dei lavoratori ricercati, difficoltà riconducibile prevalentemente alla mancanza di candidati. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che elabora le previsioni occupazionali di maggio. Qui per un approfondimento. 

 

Confartigianato: 1 milione di abusivi minaccia 710mila imprenditori 

Secondo il Centro Studi di Confartigianato, che lancia una campagna nazionale di informazione contro l'abusivismo dal titolo “Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani”, sono 3,2 milioni i lavoratori irregolari e gli operatori abusivi del sommerso, che vale 202,9 miliardi, l'11,3% del Pil ed il 12,6% del valore aggiunto. E "sono 709.959 le aziende italiane maggiormente esposte alla concorrenza sleale ad opera di un milione di operatori abusivi che si spacciano per imprenditori". Inoltre, afferma sempre Confartigianato, è irregolare il 14% dei soggetti che svolgono attività indipendente e questa quota è aumentata dello 0,6% rispetto al 2011. Abusivismo e lavoro sommerso, emerge dall'analisi non risparmiano nessuna regione d'Italia: il Mezzogiorno ha il record negativo con il tasso di lavoro irregolare sull'occupazione totale pari al 17,5% ma è nel Nord che si annida il maggior numero di abusivi che si fingono imprenditori: in testa la Lombardia 130.800, poi Campania (121.200) e Lazio (111.500). Qui per approfondire. 

 

Commercialisti: Osservatorio bilanci 2020 Srl, crolla fatturato di ristoranti e alberghi (-44,9%) 

Le Srl operanti nel settore ristoranti e alberghi, nel corso del 2020 hanno subito un calo dei ricavi, rispetto al 2019, pari al 44,9%, molto più ampio rispetto alla riduzione media che hanno fatto registrare le società a responsabilità limitata ( -8,5%). Il valore della produzione, invece, si è ridotto del 40%, mentre il valore aggiunto ha subito una flessione del 53,6%. Anche gli addetti sono diminuiti, facendo registrare una contrazione pari a 12,5%. Questa la fotografia del settore dei ristoranti e degli alberghi scattata dall'Osservatorio sui bilanci 2020 delle Srl realizzata in concerto dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti. I dati confermano le stime fortemente negative per il settore alberghiero e della ristorazione e mostrano anche che i sostegni pubblici al settore non sono stati in grado di contenere il calo del valore della produzione, se non in misura molto limitata, rispetto alla contrazione del fatturato, né di evitare la diminuzione degli addetti. All'interno del settore, la dinamica è stata molto eterogenea, poiché il comparto dell'Alloggio ha subito una contrazione molto più ampia del fatturato (-52,3%) e degli addetti (-22,4%) rispetto a quello della Ristorazione (-39,3% il fatturato e -8,5% gli addetti). A livello geografico, le Srl del Centro registrano il calo maggiore (-48,7%) rispetto alle altre macroaree. In particolare, il Sud (-41,9%) e il Nord-est (-42,1%) presentano i decrementi più contenuti, mentre il Nord-ovest (-46,1%) mostra una flessione più ampia. Qui per un approfondimento.  

 

Confartigianato: food made in Italy a +15,2% rispetto i livelli pre-pandemia 

Il food made in Italy si conferma protagonista sui mercati internazionali, con le esportazioni del 2021 che risultano del 15,2% superiori ai livelli pre-pandemia del 2019. Nel confronto internazionale, il recupero dell’Italia è migliore rispetto al +10,8% dell’Unione europea, del +9,7% della Francia e del +5,2% della Germania. Lo rende noto un’Analisi del Centro Studi di Confartigianato. Nonostante il succedersi di pandemia, crisi energetica e accelerazione dei costi delle materie prime determinata dalla guerra in Ucraina, negli ultimi dodici mesi in Italia la produzione alimentare è superiore del 2,3% rispetto al corrispondente periodo pre-pandemia, facendo meglio dei produttori di Francia (+1,6%), Spagna (+1,0%) e di Germania (-0,1%). Qui per approfondire.  

 

Coldiretti: la filiera del cibo vale 575 mld, è la prima ricchezza del Paese 

Il cibo è diventato la prima ricchezza dell’Italia per un valore di 575 miliardi di euro nel 2021 con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente nonostante le difficoltà legate alla pandemia. Non a caso con un balzo del 21,6% è record storico per le esportazioni alimentari made in Italy nel 2022 anche se a preoccupare sono gli effetti del conflitto in Ucraina con i rincari energetici che stanno colpendo i consumi a livello globale. Lo rende noto la Coldiretti, che rileva come oggi il made in Italy a tavola vale quasi un quarto del Pil nazionale e, dal campo alla tavola, vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Qui per approfondire.  

 

Confcommercio: disagio sociale in crescita sotto la spinta dei prezzi 

La "variabile" prezzi continua a influenzare l'indice del disagio sociale facendo da contrappeso negativo all'andamento del mercato del lavoro. Questo il quadro che emerge dai dati dell’ultimo Misery Index Confcommercio che si è attestato su un valore stimato di 16,7, in aumento di quattro decimi di punto sul precedente. Secondo l’analisi di Confcommercio, l’indicatore si conferma su livelli storicamente elevati e consolida la tendenza al peggioramento, in linea con quanto registrato negli ultimi mesi. L’ampliamento dell’area del disagio sociale continua ad essere determinato esclusivamente dalla componente inflazionistica, spiega Confcommercio. Il permanere di una dinamica dei prezzi sostenuta rischia di limitare, nei prossimi mesi, le possibilità di recupero dell’economia interrompendo il processo di graduale miglioramento del mercato del lavoro. Infatti, il tasso di disoccupazione ufficiale è risultato in ridimensionamento (8,3% a fronte dell’8,5% di febbraio). Il dato è sintesi di una crescita degli occupati (+81mila unità su febbraio) e di una riduzione del numero di persone in cerca di lavoro (-48mila unità in termini congiunturali). A questa evoluzione si è associata anche una diminuzione degli inattivi (-72mila unità su febbraio), favorendo l’ulteriore innalzamento del tasso di attività, conclude Confcommercio. Qui per approfondire.  

 

FederlegnoArredo: filiera legno-arredo chiude anno con fatturato oltre 49 mld (+25%) 

Secondo i dati del Centro Studi FederlegnoArredo, il fatturato alla produzione dell’intero settore, pari a 49,3 miliardi di euro, è aumentato complessivamente in valore del 25,5% sul 2020, confermando la doppia cifra anche sul 2019 con un +14%, pari a circa 6 miliardi in più di fatturato e un saldo commerciale di 8,2 miliardi. A determinare il dato complessivo è sì l’andamento delle esportazioni che rappresentano il 37% del fatturato totale e hanno un valore pari a oltre 18 miliardi di euro, (+20,6% sul 2020 e +7,3% sul 2019), ma è soprattutto la dinamicità del mercato italiano che ha sfiorato i 31 miliardi di euro (+28,7% sul 2020, +18,4% sul 2019). A contribuire anche i bonus edilizi introdotti dal Governo che hanno avuto un impatto trainante su tutti i comparti dell’arredo e del legno legati al settore residenziale. Qui per un approfondimento.  

 

Innovazione  

 

Politecnico di Milano: nel 2022 cresce l'eCommerce B2c in Italia, +14%, 45,9 mld € 

Nel 2022 gli acquisti online degli italiani crescono del +14% e raggiungono 45,9 miliardi di €. I prodotti segnano un +10% rispetto al 2021 e arrivano a 34 miliardi, mentre i servizi valgono 11,9 miliardi (+28% rispetto al 2021) grazie ai segnali di ripresa già evidenziati lo scorso anno. Nei prodotti, le diverse categorie merceologiche presentano andamenti diversi: i settori più maturi rallentano il proprio percorso di crescita (Abbigliamento con +10% rispetto al 2021 e Informatica & Elettronica di consumo con +7%), mentre il Food si conferma il comparto più dinamico anche nel 2022, con una crescita del +17% anno su anno. Nei servizi, dopo il crollo legato alle misure di limitazione alla mobilità degli ultimi due anni, si torna a crescere grazie soprattutto alla ripresa dei viaggi turistici (+33%) e al ritorno in presenza di eventi (gli acquisti online nell'Altro servizi crescono del +35%). Questi alcuni dei dati aggiornati sul mercato eCommerce in Italia, secondo l'ultima indagine dell'Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano. Qui per approfondire.  

 

Unioncamere: nuovo record a marzo per lo Sportello Unico digitale  

Nuovo record a marzo per lo Sportello unico delle attività produttive digitale: attraverso la piattaforma del sistema camerale impresainungiorno.it, sono transitate oltre 99mila pratiche amministrative per l’avvio e l’esercizio dell’attività di impresa. È il dato mensile più elevato mai registrato dall’entrata in funzione di impresainungiorno nell’aprile 2011, superiore del 14% rispetto al precedente record del dicembre 2021 e del 27% rispetto a marzo 2021. Sono più di 251mila le procedure amministrative del primo trimestre di quest’anno, in aumento del 23% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Lo comunica Unioncamere che evidenza come la performance registrata a marzo fa salire ulteriormente il bilancio complessivo della operatività dello Sportello unico digitale. Il totale delle procedure amministrative completate interamente via Internet dal Suap gestito dalla metà dei Comuni italiani (3.977), in collaborazione con le Camere di commercio, sfiora i 4 milioni e 200mila. Qui per approfondire.  

 

Ict: le Pmi innovative continuano a crescere, +22,6% 

A inizio aprile 2022 il totale delle Startup&PMII ICT ha raggiunto quota 8.169 (+22,6% circa rispetto al 2021). Questo tasso di crescita è superiore di più di 10 punti alla dinamica complessiva delle nuove registrazioni in tutti i settori, raddoppiando la differenza positiva di quasi 5 punti percentuali nel 2020. La crescita è sostenuta dall’accelerazione nei processi di digitalizzazione dell’economia malgrado la crisi sanitaria, l’incertezza economica legata alla guerra in Ucraina e la sospensione delle gare telematiche. I Digital Enabler si confermano gli abilitatori della crescita con Blockchain e Cybersicurezza che ne accelerano la creazione. Lo rende noto il terzo report di monitoraggio dedicato ai trend demografici delle Startup e PMI innovative del settore ICT, realizzato da Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT e InfoCamere. Rispetto alla crescita complessiva del 23% delle registrazioni ICT, i filoni con aumenti più sostenuti sono blockchain (+52,0%), cybersecurity e cripto (+35,1%), soluzioni digitali (+34,3%), Artificial Intelligence e Machine Learning (+26,4%), e-commerce (+29,1%), mobile app (+24,5%). Per quanto riguarda la distribuzione geografica in Lombardia la maggiore concentrazione con il 29,7%, seguita da Lazio con il 13,8% e Campania con l’8,1%.  Stabile o in diminuzione le quote di Emilia-Romagna (7,1%) Veneto (6,8%) e Piemonte (5,5%). In aumento le quote di Puglia (4,7%) e Toscana (4,6%). Qui per approfondire.  

 

Istat: effetto Covid, crolla spesa per innovazione nelle imprese 

Nel triennio 2018-2020 il 50,9% delle imprese ha svolto attività innovative, una quota in calo di circa 5 punti percentuali rispetto al periodo 2016-2018. È quanto emerge dal report Istat "L'innovazione nelle imprese - 2018/2020" rilevando che "tra le cause della sospensione o contrazione dell’innovazione vi è stata l’emergenza sanitaria che ha interessato il 64,8% delle aziende con attività innovative, in particolare le più piccole". Con il 58,5% di imprese impegnate in investimenti innovativi, l’industria resta il settore con la maggiore propensione all’innovazione ma registra un crollo pari a 7,2 punti percentuali. Anche il settore dei servizi subisce un calo ma più contenuto (-3,9 punti). In controcorrente le costruzioni, in cui le attività innovative sono in aumento. Continua a prevalere la tendenza delle imprese italiane a innovare i processi aziendali piuttosto che sviluppare nuovi prodotti per il mercato (43,6% contro 26,8%), ma rispetto al triennio 2016-2018 diminuisce sia la quota di imprese che realizzano innovazioni di prodotto sia di quelle che investono in nuovi processi. A livello dimensionale, nelle piccole imprese gli investimenti in nuovi processi riguardano il 41,2% delle unità e quelli in nuovi prodotti solo il 25,0%. Qui la Nota dell’Istat. 

Gender equity 

 

Istituito il Tavolo di lavoro permanente sulla certificazione di genere alle imprese 

Il 3 maggio 2022 è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto del 5 aprile 2022 firmato dalla Ministra Bonetti che istituisce il Tavolo di lavoro permanente sulla certificazione di genere alle imprese presso il Dipartimento per le pari opportunità e rappresenta un ulteriore importante tassello per rendere sempre più concreto il sistema di certificazione della parità di genere. Il Tavolo, attraverso approfondimenti, elaborazione di proposte e monitoraggio delle attività, concorre al funzionamento del sistema della certificazione della parità di genere, anche in comparazione con esperienze di altri Paesi e Organizzazioni internazionali. Inoltre, svolge un supporto all’Autorità politica e al Dipartimento per le pari opportunità per la valutazione dei risultati del sistema della certificazione della parità di genere alle imprese e fornisce all’Osservatorio nazionale per l’integrazione delle politiche per la parità di genere le informazioni richieste sul funzionamento del sistema. Qui e qui per approfondire.  

 

Parità di genere nei CDA: la strada è ancora lunga 

Un progetto di direttiva europea indica un nuovo obiettivo verso la parità di genere: entro il 2027 dovrà essere donna almeno il 40% degli amministratori di società senza incarichi esecutivi. Ma qual è la situazione in Italia? Ci sono stati innegabili progressi sulla presenza femminile nei consigli di amministrazione, ma rimangono molte disparità, anche territoriali. Le statistiche dimostrano che le norme sono state applicate con successo e hanno permesso un salto nella presenza di donne nei board delle quotate e delle controllate, senza il quale la quota femminile sarebbe cresciuta più lentamente. Ad un’analisi più attenta, i dati indicano tuttavia che l’introduzione delle “quote di genere” in Italia ha prodotto un’applicazione puntuale delle nuove norme, ma non ha ancora promosso cambiamenti profondi nel nostro sistema economico. Sono poche le società quotate che sono andate oltre le disposizioni normative, superando lo stretto necessario per rispettare la legge. Sono ancora molto poche le donne che occupano le posizioni di maggiore rilievo all’interno del CdA (AD o Presidente), una quota ben lontana da quella imposta per legge nei consigli. Qui per approfondire.  

 

Enti locali 

 

Finanza Pubblica: riparto dei fondi per province e per città metropolitane 

È stato adottato il decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, relativo ai criteri e alle modalità di Riparto, per il triennio 2022-2024, dei fondi e del contributo per il finanziamento delle funzioni fondamentali, unitamente al concorso alla finanza pubblica da parte delle Province e delle Città metropolitane delle Regioni a statuto ordinario. La norma ha disposto che, a decorrere dal 2022, i contributi e i fondi di parte corrente attribuiti alle Province e alle Città metropolitane delle Regioni a statuto ordinario confluiscono in due specifici fondi da ripartire tenendo progressivamente conto della differenza tra i fabbisogni standard e le capacità fiscali approvati dalla CTFS. Qui e qui per approfondire.  

 

Politecnico di Milano: dal Pnrr 10 mld per le smart city, progetti nel 28% dei Comuni 

In Italia cresce l’interesse per le Smart City. Quasi un comune italiano su tre ha avviato almeno un progetto nell’ultimo triennio, una percentuale che sale al 50% in quelli più grandi, con oltre 15 mila abitanti. Una percentuale destinata a crescere ancora nel prossimo triennio, con il 33% dei comuni che vuole investire nelle città intelligenti entro il 2024, anche sulla spinta del PNRR che prevede oltre 10 miliardi di finanziamenti dedicati all’interno delle diverse missioni. Metà dei progetti di Smart City in Italia si trova in fase esecutiva, nel 2020 erano solo 1 su 4, segnale di un consolidamento delle soluzioni, che non sono più semplici sperimentazioni. I progetti attivi riguardano in maggioranza la sicurezza e il controllo del territorio (58% di quelli censiti), la smart mobility (57%) e l’illuminazione pubblica (56%). Sono alcuni dei principali risultati della ricerca dell’Osservatorio Smart City della School of Management del Politecnico di Milano, “Smart City, le città al centro della ripartenza”. Qui per un approfondimento. 

 

Piccoli Comuni, aperte le candidature per accedere al Fondo assunzioni Pnrr 

Fino al 20 maggio, i piccoli Comuni fino a 5.000 abitanti, potranno candidarsi a ricevere il contributo del Fondo di 30 milioni previsto per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026 per le assunzioni a tempo determinato di figure professionali necessarie per i progetti del Pnrr. L’applicativo, appositamente realizzato in collaborazione con Formez, è raggiungibile al seguente indirizzo. Qui per approfondire.  

 

Mondo MEF 

 

Mef: il fabbisogno statale ad inizio 2022 ammonta a 24 miliardi, in miglioramento di 30 mld 

Il fabbisogno statale dei primi quattro mesi dell’anno è pari a circa 24 miliardi, in miglioramento di 29,7 miliardi rispetto a quello registrato nel primo quadrimestre del 2021 (53,776 miliardi). Solo ad aprile il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un avanzo di 6 miliardi, con un miglioramento di circa 18,6 miliardi rispetto al corrispondente valore di aprile 2021, che si era chiuso con un fabbisogno di 12,625 miliardi. Lo rende noto il Mef. Il miglioramento del saldo è dovuto principalmente all’incasso dei contributi a fondo perduto versati dalla Ue e previsti dal Recovery Fund, e l’andamento positivo degli incassi fiscali legato all’aumento dei versamenti delle imposte indirette, Iva interna e accise, e dei contributi. La spesa per interessi sui titoli di Stato presenta una riduzione di circa 150 milioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Qui il Comunicato stampa del MEF 

 

Mef: credito e liquidità per famiglie e imprese, oltre 242,9 miliardi il valore delle richieste al Fondo di Garanzia PMI 

Salgono a oltre 242,9 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. Attraverso 'Garanzia Italia' di SACE i volumi dei prestiti garantiti si attestano a 34,5 miliardi di €, su 5.201 richieste ricevute. Sono questi i principali risultati della rilevazione effettuata dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, di cui fanno parte Mef, Mise, Banca d’Italia, Abi, Mediocredito Centrale e Sace. Il Mise e Mediocredito Centrale (MCC) segnalano che sono 2.694.217 le richieste di garanzie pervenute al Fondo di Garanzia nel periodo dal 17 marzo 2020 al 3 maggio 2022 per richiedere le garanzie ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti. In particolare, le domande arrivate e relative alle misure introdotte con i decreti ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’ sono 2.673.245 pari ad un importo di circa 241,0 miliardi di euro. Qui il Comunicato stampa del MEF. 

 

Mef: nel primo trimestre gettito a 113,4 mld (+13,7%) 

Nei mesi di gennaio-marzo 2022 le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 113.402 milioni di euro, con un incremento di 13.621 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+13,7%). Lo comunica il Mef spiegando che l’incremento registrato nel trimestre è influenzato sia dal trascinamento degli effetti positivi sulle entrate che si sono determinati a partire dal 2021, sia dagli effetti dalla ripresa dei versamenti delle rateizzazioni fiscali sospesi. "La ripresa dei versamenti - afferma il Mef - potrà determinare effetti di gettito anche nel corso dei prossimi mesi 2022". Nel mese di marzo, evidenzia il Mef, le entrate tributarie sono state pari a 34.366 milioni di euro (+2.245 milioni di euro, +7,0%). In particolare, le imposte dirette hanno avuto una diminuzione del gettito di 414 milioni di euro (-2,7%) e le imposte indirette hanno registrato un andamento positivo pari a 2.659 milioni di euro (+15,7%). Qui il Comunicato stampa del Mef.