Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

L’Europa è una comunità di valori, di pace, benessere, multilateralismo, di diritti umani e non solo di interessi economici. 

Il Presidente Sergio Mattarella durante il suo intervento in occasione della visita in Olanda. 

 

Il Dibattito delle Idee 

 

L’evasione in Italia tra pagamenti in contanti e elettronici 

L’approfondimento proposto riguarda l’analisi da parte di un ricercatore dell’Istat, Emiliano Mandrone, che partendo dalle dimensioni dei fenomeni evasivi certificate anche dalla Relazione sull’Economia non osservata pubblicata lo scorso 5 novembre, fornisce le sue considerazioni sul nesso che c’è tra economia irregolare e denaro circolante. Nel 2020 il valore dell’economia non osservata è stato di 174,6 miliardi euro. L’economia sommersa si attesta a poco più di 157 miliardi di euro mentre le attività illegali superano di poco i 17 miliardi. Rispetto al 2019, il valore dell’economia non osservata è sceso complessivamente di quasi 30 miliardi e così pure le unità di lavoro equivalenti (Ula) sono scese a 2 milioni 926 mila, con un calo di circa 660 mila. Sono proprio le dimensioni che rendono l’evasione una questione così importante in Italia. Per trovare una soluzione, secondo Mandrone, dovrebbe aprirsi un confronto sul costo del sistema dei pagamenti elettronici, in quanto le prerogative del denaro elettronico devono ricalcare le caratteristiche del contante, in particolare l’utilizzo non deve rappresentare un costo. Infatti, se usiamo una banconota da 100 euro, questa varrà ancora 100 euro dopo essere passata di mano cento volte. Invece, se a ogni transazione fosse applicata una commissione dell’1% dopo cento passaggi rimarrebbero solo 37€. Le risorse Le risorse per sostenere il costo industriale del sistema dei pagamenti elettronici – azzerando di fatto le commissioni – si possono ottenere dal maggior gettito fiscale ricavato e dai costi non più sostenuti nella gestione del circolante (stampa, distribuzione, custodia, trasporto, indennità, assicurazioni). Qui per approfondire.  

 

Studi, ricerche e numeri 

 

INAPP: dal rapporto 2022 emerge ancora la fase emergenziale del mondo del lavoro 

Terminata l’emergenza Covid-19 il mercato del lavoro appare ancora intrappolato nella precarietà: dei nuovi contratti attivati nel 2021 sette su dieci sono a tempo determinato, il part time involontario coinvolge l’11,3% dei lavoratori (contro una media OCSE del 3,2%), solo il 35-40% dei lavoratori atipici passa nell’arco di tre anni ad impieghi stabili, i lavoratori poveri rappresentano ormai il 10,8% del totale. Il nostro poi è l’unico Paese dell’area OCSE nel quale, dal 1990 al 2020, il salario medio annuale è diminuito (-2,9%), mentre in Germania è cresciuto del 33,7% e in Francia del 31,1% e dove le politiche in tema di sostenibilità sono state adottate appena dall’8,6% delle imprese, di queste la gran parte solo per il miglioramento nella gestione dei rifiuti, dove invece resta una chimera la creazione di filiere ecosostenibili (appena 1,2%) e per la produzione/consumo di energie da fonti rinnovabili (3,1%). È quanto emerge dal “Rapporto Inapp 2022 – Lavoro e formazione, l’Italia di fronte alle sfide del futuro” presentato alla Camera dei Deputati. Qui per approfondire.  

Imprese industriali e dei servizi: i dati di Banca d’Italia 

Le imprese dell'industria e dei servizi con almeno 20 addetti indicano una crescita del fatturato nei primi nove mesi del 2022, sia nel mercato interno sia in quello estero. Nonostante l'aumento dei costi degli input produttivi, la redditività aziendale si è mantenuta elevata. L'incidenza della spesa per elettricità e gas su quella complessiva per acquisti di beni e servizi è cresciuta, rimanendo però inferiore al 10% per oltre due terzi delle aziende. Gli incrementi sono stati più significativi nell'industria, in cui circa tre imprese su quattro hanno anche segnalato rilevanti difficoltà connesse con i rincari di input non energetici; la principale risposta ai rincari è stato un aumento dei prezzi di vendita. Anche nel comparto edile è proseguita l'espansione della produzione, nonostante gli aumenti di prezzo degli input produttivi. La crescita nel settore è stata favorita dalle misure di sostegno del Governo portando beneficio all'occupazione e alla redditività. Qui la Nota di banca d’Italia. 

Dal lockdown buone notizie sulla raccolta differenziata dei rifiuti 

L’Istat ha analizzato i dati sulla raccolta differenziata e il comportamento dei cittadini nell’approcciare questo modo di gestire dei rifiuti. Con i lockdown cala la produzione di rifiuti urbani e aumenta la raccolta differenziata. I dati ci discono infatti che nel 2020 diminuisce la produzione di rifiuti urbani rispetto al 2019, mentre raggiunge il 63% la quota di raccolta differenziata che nel 2019 era pari al 61,3%. Sono più del 90% le famiglie che dichiarano di aver sempre effettuato la raccolta differenziata nel 2021 (91,8% per la carta, 90,8% per la plastica e 91,1% per il vetro). In crescita anche la differenziazione dell’umido/organico (86,7% dall’83,9% del 2018), quella dell’alluminio (81,3% dal 71,3%), la raccolta costante di farmaci (84,8% dal 48,2%) e di batterie (52,8% dal 45,6%). Qui la Nota dell’Istat. 

Osservatorio Ripresa e resilienza nel Sud: crescono le imprese investitrici 

La quota di imprese investitrici nel Sud è cresciuta dal 34% del 2021 al 49% del 2022, mentre in Italia sono passate dal 36% al 41%. SRM, il Centro studi collegato a Intesa Sanpaolo, ha analizzato 700 aziende (con più di 10 dipendenti) di cui 300 meridionali e ha rilevato la crescita della quota di quelle che investono. Inoltre, le imprese del Mezzogiorno sono informate sulle opportunità offerte dal Pnrr, ma anche maggiormente coinvolte in progetti già avviati (si parla del 15% contro 11% della media italiana). Emerge quindi un Mezzogiorno resiliente dall’ Osservatorio Ripresa e Resilienza nel Mezzogiorno: sfide e opportunità per le imprese manifatturiere di cui è stata appena realizzata la seconda edizione. L’obiettivo del report era di cogliere le tendenze e i segnali di cambiamento verso un modello di sviluppo coerente con i nuovi indirizzi internazionali di politica economica. In diretto riferimento al Piano Nazionale di ripresa e resilienza, sono stati analizzati la propensione agli investimenti innovativi e all’internazionalizzazione, sia in termini di esportazioni che di rapporti di fornitura, con risultati significativi non solo per l’area nel suo insieme ma anche per tre delle sue principali regioni: Campania, Puglia e Sicilia. Qui per approfondire e scaricare il Report 

Istat: la produzione industriale di settembre 2022 

A settembre 2022 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dell’1,8% rispetto ad agosto. Nella media del terzo trimestre il livello della produzione diminuisce dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Dopo due mesi di crescita l’indice destagionalizzato della produzione industriale registra, a settembre, una diminuzione congiunturale; in calo risulta pure il complesso del terzo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti. Tra i principali settori di attività sono in aumento solo i beni strumentali. Anche in termini tendenziali la produzione, al netto degli effetti di calendario, è in diminuzione. A livello settoriale è ampia la flessione dei beni intermedi e dell’energia, mentre sono in crescita i beni di consumo e i beni strumentali. Qui per approfondire.  

 

La Voce degli Stakeholder 

 

Fipe-Confcommercio: nella ristorazione e nei pubblici esercizi sono a rischio 30mila imprese e 130mila posti di lavoro 

L’Assemblea FIPE che si è tenuta il 10 novembre ha condiviso una fotografia del comparto economico molto preoccupante: 30mila imprese a rischio chiusura la conseguente perdita di almeno 130mila posti di lavoro, che andrebbero ad appesantire l’emorragia di occupati subita dal settore durante la pandemia. Instabilità, insicurezza e preoccupazioni sono il tratto dominante di contesto: se la confortante ripresa del Turismo è stato incoraggiante per l’economia del Paese, la guerra, la diffusione di nuove varianti Covid, i costi dell’energia e delle materie prime fuori controllo, il pesante ritorno dell’inflazione, proiettano l’ombra della recessione sul futuro. Qui per un approfondimento. 

L’analisi dell’Ufficio studi Confartigianato sul perimetro della manovra 2023 

L’impatto dei costi dell’energia sta condizionando le scelte di politica fiscale. Con la Nota di aggiornamento al DEF 2022 varata dal Governo venerdì scorso (Nadef) si delineano i prossimi interventi, centrati a combattere il caro energia. La novità più rilevante della Nadef è data dal quadro programmatico di finanza pubblica che indica nel 2022 un deficit di bilancio del 5,6% del PIL, di mezzo punto più ampio del 5,1% del tendenziale, a legislazione vigente. Nel 2023 il deficit scende al 4,5%, rispetto al 3,4% tendenziale. Di conseguenza, l’intervento fiscale espansivo è pari ad oltre 9 miliardi di euro per quest’anno e a circa 21 miliardi nel 2023. Questi 30 miliardi di euro si sommano agli interventi già adottati per 5,5 miliardi sul 2021 e per 57,1 miliardi per il 2022 (questi ultimi desunti dal Documento programmatico di bilancio di ottobre), portando ad oltre 93 miliardi di euro le risorse impegnate nell’arco di 22 mesi per contrastare lo shock energetico. Qui per approfondire.  

Misery Index di Confcommercio: i dati di settembre 2022  

Il MIC di settembre 2022 si è attestato su un valore stimato di 17,3, in aumento di cinque decimi di punto sul mese precedente. L’incremento è attribuibile ad una ripresa dell’inflazione per i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto, che a settembre hanno registrato una variazione, su base annua, dell’8,4% a fronte del 7,7% di agosto. A settembre 2022 il mercato del lavoro ha mostrato contenuti segnali di miglioramento. Il numero di occupati è tornato a crescere (+46mila unità su agosto) dopo le riduzioni del bimestre precedente. Il numero di persone in cerca di lavoro ha registrato una variazione minima (+8mila unità in termini congiunturali). Queste dinamiche hanno comportato una stabilità del tasso di disoccupazione ufficiale (7,9%). A questa evoluzione si è associata, una riduzione degli inattivi (-86mila unità su agosto). Qui per approfondire.  

 

Innovazione  

 

Big Data: il mercato italiano vale 2,41 miliardi di euro 

Nonostante il periodo di grandi difficoltà dovute alle tensioni geopolitiche e agli alti tassi di inflazione, quest’anno il mercato Data Management e Analytics raggiungerà i 2,41 miliardi di euro, +20% rispetto al 2021. Una crescita trainata soprattutto dalla componente software (54% del mercato, +25% rispetto al 2021), mentre la spesa in risorse infrastrutturali cresce in maniera meno sostenuta, al di sotto della media del mercato. Un buon andamento che coinvolge tutti i settori merceologici ma, in controtendenza con gli anni precedenti, nel 2022 sono GDO/Retail, Pubblica Amministrazione (PA) e Sanità i comparti che segnano la crescita più marcata. Sono i risultati della ricerca dell'Osservatorio Big Data & Business Analytics della School of Management del Politecnico di Milano. Qui per approfondire.  

I-COM: il Report su reti e servizi di nuova generazione 

Don’t stop “it” now, è il titolo del Rapporto Osservatorio Reti e Servizi di Nuova Generazione elaborato dall’Istituto per la Competitività (I-Com). Un approfondimento sulle politiche per muovere la trasformazione digitale dell’Italia tra gli orientamenti UE e la grande opportunità del PNRR che si compone di 8 capitoli. Lo studio analizza la posizione europea in un contesto globale che si sta facendo via via sempre più competitivo e complesso per poi convergere verso l’osservazione delle dinamiche intraeuropee sia a livello di infrastrutturazione delle reti, sia per quanto concerne la diffusione dei servizi digitali e delle competenze. Qui e qui per approfondire.  

 

Enti locali 

 

In arrivo un contributo agli enti locali per investimenti su sicurezza e efficientamento energetico 

Pubblicato in G.U. n.259 del 5 novembre 2022 il decreto relativo alla seconda assegnazione del contributo agli enti relativo ad interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, di messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole, degli edifici pubblici e del patrimonio degli enti locali, nonché per investimenti di messa in sicurezza delle strade sul territorio comunale. Qui per approfondire.  

 

Mondo MEF 

 

MEF: nei primi nove mesi dell’anno le entrate tributarie in aumento 

Nel periodo gennaio-settembre 2022 le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 378.845 milioni di euro, registrando un aumento rispetto all’anno precedente del + 10,9 %. Il significativo incremento di gettito registrato nel periodo in esame è influenzato principalmente da tre fattori: dal trascinamento degli effetti positivi sulle entrate che si sono determinati a partire dal 2021, dagli effetti dei decreti “Rilancio” e “Agosto”, che nel biennio 2020-2021 avevano disposto proroghe, sospensioni e ripresa dei versamenti tributari e, infine, dagli effetti dell’incremento dei prezzi al consumo che hanno influenzato, in particolare, la crescita del gettito dell’IVA. A settembre le entrate tributarie sono state pari a 35.141 milioni di euro (-3.606 milioni di euro, -9,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente). In particolare, le imposte dirette hanno avuto una diminuzione del gettito di 4.506 milioni di euro (-19,9%) e le imposte indirette hanno registrato un incremento pari a 900 milioni di euro (+5,6%). Qui il Comunicato stampa del Mef. 

PNRR: Commissione Ue versa seconda rata all’Italia da 21 miliardi 

La Commissione europea ha versato all’Italia la seconda rata da 21 miliardi di euro per il raggiungimento di 45 traguardi e obiettivi previsti dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Il pagamento di questa rata, che segue il prefinanziamento di oltre 24 miliardi avvenuto nel mese di agosto 2021 e il versamento della prima rata di 21 miliardi lo scorso aprile, rappresenta un ulteriore rilevante passo in avanti nel percorso di attuazione delle riforme e degli investimenti previsti dal PNRR. I 45 traguardi e obiettivi, di cui è stato riconosciuto il conseguimento, sono relativi, tra gli altri, all’avvio delle riforme della pubblica amministrazione, degli appalti pubblici, della professione di docente, dell'amministrazione fiscale e dell'assistenza sanitaria territoriale. A questi si aggiungono gli investimenti in settori strategici chiave, tra cui la banda ultralarga e il 5G, la ricerca e l'innovazione, il turismo e la cultura, lo sviluppo dell’idrogeno, la riqualificazione urbana e la digitalizzazione delle scuole e per l'arretrato giudiziario. Qui il Comunicato stampa del Mef.