Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

 

Con la dichiarazione di oggi vogliamo portare la nostra cooperazione al livello successivo per garantire pace e stabilità. 

Il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, dopo la dichiarazione congiunta firmata da UE e NATO che definisce una visione condivisa per la sicurezza comune.  

 

Il Dibattito delle Idee 

 

La PArola ai territori: la nuova iniziativa del Ministero della PA 

Accesso al lavoro e alla dirigenza nella PA, i nuovi modelli di formazione del capitale umano pubblico; digitalizzazione e semplificazione, supporto alle attività produttive, ecc. Saranno i temi chiave al centro dei workshop organizzati dal Dipartimento della funzione pubblica all’interno del viaggio "Facciamo semplice l’Italia. PArola ai territori". Un’iniziativa che ha preso il via il 9 gennaio da Perugia e proseguirà in altre città come L’Aquila, Napoli, Trieste in cui si condivideranno i numerosi progetti di riforma che devono essere attuati sui territori. Un percorso nelle città italiane che nasce con lo spirito di raccogliere le indicazioni e le proposte delle istituzioni e degli stakeholder attivi nei luoghi visitati. L’iniziativa si propone come una straordinaria occasione di incontro e dialogo con gli enti territoriali, il mondo della formazione e quello del lavoro che più di ogni altro conoscono le esigenze e le necessità dei singoli territori. Qui per approfondire.  

 

Studi, ricerche e numeri 

 

Aran: in 10 anni il potere d'acquisto dei dipendenti pubblici ha perso 7 punti 

Le retribuzioni contrattuali medie annue dei dipendenti pubblici sono cresciute tra il 2013 e fine settembre 2022 del 6,7% a fronte di un aumento dei prezzi nello stesso periodo del 13,8% e una crescita dei salari del privato esclusi i dirigenti dell'11,6%: è quanto emerge dal Rapporto Aran sui rinnovi contrattuali nel pubblico impiego secondo il quale sono oltre sette i punti percentuali persi per il potere d'acquisto dei salari. L'andamento peggiore, secondo le elaborazioni sui dati Istat fino fine settembre scorso, si è rilevato nel 2022, con l'inflazione acquisita al 7,1% a fronte di un aumento delle retribuzioni pubbliche dello 0,9%. L'Aran ricorda che fino al 2016 c'è stato il blocco delle retribuzioni nel pubblico impiego e sottolinea che mentre le retribuzioni dei dirigenti pubblici hanno tenuto meglio rispetto all'aumento dei prezzi (+9,9% tra il 2013 e il 2022 con una perdita di potere d'acquisto inferiore a quattro punti) per il personale non dirigente rappresentato dall'Aran quale parte datoriale la perdita di potere d'acquisto ha sfiorato i 9 punti. Qui per approfondire.  

Istat: i dati su occupati e disoccupati a novembre 2022 

Dopo due mesi di crescita, l’occupazione torna a diminuire per effetto del calo dei dipendenti permanenti. Il totale dei dipendenti rimane tuttavia superiore a quello di novembre 2021, di 314mila unità (il numero degli indipendenti è invece inferiore di 36mila). Rispetto a ottobre 2022 l’occupazione cala (-0,1%, pari a -27mila) per donne, dipendenti permanenti e 35-49enni; è invece in aumento tra gli uomini, i dipendenti a termine, gli autonomi e i 15-24enni. Il tasso di occupazione scende al 60,3% (-0,1 punti). Sale al 34,5% il tasso di inattività (+0,1 punti). Qui la Nota dell’Istat.  

Ocse, nuovo rapporto sui ruling fiscali 

Il Quadro Inclusivo Beps di Ocse e G20 ha da poco pubblicato i risultati dell’ultima revisione tra pari (peer review) svolta in collaborazione con 131 giurisdizioni (su 142 aderenti al Quadro inclusivo) in relazione allo scambio spontaneo obbligatorio di informazioni sui ruling fiscali. Si tratta del sesto rapporto annuale sull'attuazione dello standard minimo previsto dall'Azione 5 Beps, che punta a fornire alle amministrazioni fiscali alcune informazioni di grande importanza per affrontare in modo efficace l'elusione fiscale e altri rischi. Il rapporto 2021 indica che la comunità internazionale ha continuato a compiere progressi nel contrastare le pratiche fiscali dannose. Ad oggi sono stati effettuati quasi 50.000 scambi di informazioni su 23.000 ruling. I nuovi risultati mostrano inoltre che 73 giurisdizioni sono pienamente in linea con lo standard minimo previsto dall'Azione 5 Beps, mentre le restanti 58 giurisdizioni hanno ricevuto un totale di 61 raccomandazioni per migliorare il loro quadro giuridico o operativo al fine di identificare i ruling fiscali rilevanti e scambiare informazioni su di essi. Qui per approfondire.  

Anpal: a gennaio si prevede che la domanda di lavoro superi i livelli pre-Covid 

Dal bollettino Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal e pubblicato nei primi giorni del 2023, si può avere una stima previsionale delle assunzioni per il mese di gennaio. Sono 504mila i lavoratori ricercati dalle imprese a gennaio 2023 e 1,3 milioni per il primo trimestre dell’anno. Rispetto allo stesso periodo del 2022 ci sarebbero 46mila assunzioni in più rispetto con un incremento di 10 punti percentuali. La domanda di lavoro prevista a inizio d’anno si colloca sopra i livelli pre-Covid soprattutto grazie al settore manifatturiero in cui si registra un incremento su base annua del 17,8% (+19mila assunzioni). Seguono turismo (+10mila unità; +21,0%), servizi operativi di supporto a imprese e persone (+7mila; +17,7%) e servizi alle persone (+7mila; +12,9%). Qui per un approfondimento.  
 

Eurostat: gli affitti sono aumentati del 18%, i prezzi delle case del 49% dal 2010 

Gli affitti e i prezzi delle case nell’Unione Europea hanno continuato ad aumentare nel terzo trimestre del 2022 rispettivamente del 2,1% e del 7,4% rispetto al terzo trimestre del 2021. Lo rileva Eurostat attraverso i dati recentemente pubblicati sull’indice dei prezzi delle abitazioni. I prezzi delle case e gli affitti nell'UE hanno seguito un percorso di aumento simile tra il 2010 e il secondo trimestre del 2011. Tuttavia, dopo questo trimestre, i prezzi delle case e gli affitti si sono evoluti in modo diverso. Mentre gli affitti sono aumentati costantemente durante questo periodo fino al terzo trimestre del 2022, i prezzi delle case hanno oscillato notevolmente e dal primo trimestre del 2015 hanno registrato una tendenza al rialzo. Qui per un approfondimento.  

Istat: i numeri del commercio al dettaglio di novembre 2022 

A novembre, rispetto al mese precedente, si registra una crescita delle vendite al dettaglio sia in valore sia in volume. Su base tendenziale continua a manifestarsi la dinamica già evidenziata nei cinque mesi precedenti: a una crescita ancora sostenuta delle vendite in valore si contrappone una marcata flessione dei volumi, dovuta soprattutto all’andamento delle vendite dei beni alimentari. Nel trimestre settembre-novembre 2022, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio crescono in valore (+0,8%) e calano in volume (-1,4%). Le vendite dei beni alimentari sono in aumento in valore (+1,0%) e diminuiscono in volume (-2,3%) così come quelle dei beni non alimentari (+0,7% in valore e -0,5% in volume). Anche per le vendite dei beni non alimentari si registra un aumento in valore e una diminuzione in volume (rispettivamente +2,9% e -1,8%). Qui per approfondire.  

La Voce degli Stakeholder 

 

Confcommercio: se cala l’occupazione si rischia un rallentamento dell’economia 

A novembre 2022 i dati principali aggregati che compongono il mercato del lavoro hanno registrato -27mila occupati, -16mila disoccupati e +49mila inattivi su ottobre. Seppure non possano essere univocamente interpretate come il segnale di un peggioramento, attestano comunque una minore dinamicità del mercato del lavoro. Ciò potrebbe contribuire al deterioramento del reddito corrente delle famiglie, già colpito, assieme ai risparmi accumulati, dagli effetti dell’inflazione. Ne seguirebbe un inevitabile impatto negativo sui consumi e sull’intera economia. A rilevarlo è l’Ufficio Studi Confcommercio rispetto ai dati Istat su occupati e disoccupati nel mese di novembre. Qui per approfondire.  

Confartigianato: per le imprese del Made in Italy un inizio anno all’insegna dell’incertezza 

Dall’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato che delinea le prospettive del nuovo anno, emergono i numerosi fattori di incertezza che pesano sulle decisioni delle imprese: l’evoluzione del conflitto in Ucraina, le tendenze dei salari e la velocità di rientro dell’inflazione, un’impennata dei contagi su scala mondiale e i ritardi di attuazione del PNRR, per il quale nel 2023 vanno raggiunti 96 obiettivi. Inoltre è da considerare la straordinaria spinta inflazionistica che grave sia su imprese sia sulle famiglie che vedono erodere il proprio reddito reale con una conseguente contrazione di consumi. In particolare il settore manifatturiero inizia il 2023 all’insegna dell’incertezza. Oltre un terzo (36,8%) delle micro e piccole imprese (MPI) manifatturiere ritiene difficile da prevedere l’andamento futuro dei propri affari (era il 29,4% un anno prima) e il 45,2% lo ritiene abbastanza difficile da prevedere (47,1% un anno prima). Qui per approfondire.  

Confartigianato: nel 2023 PIL sopra livelli pre-Covid in 9 regioni ma pesa il caro-energia  

Il report “Inizio 2023: prospettive e criticità per le imprese – Evidenze regionali” realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato, propone, attraverso i principali dati a livello regionale un bilancio del 2022, tra resilienza, inflazione, con un approfondimento su elettricità, gas e altri combustibili (anche con dati provinciali) che stanno generando un oneroso caro bollette per famiglie ed imprese; vengono illustrate le prospettive per il 2023 ed il posizionamento rispetto al pre-pandemia evidenziando in particolare il ruolo di alcuni settori trainanti. Rispetto al 2019, anno pre-pandemia, nel 2023 si rileva un recupero con il PIL che è superiore dell’1,3% grazie al Centro-Nord che cresce dell’1,8% mentre il Mezzogiorno è in ritardo mostrando un calo dello 0,7%. Crescite doppie rispetto alla media per Lombardia (+4,4%), Emilia-Romagna (+4,1%) e Trentino-Alto Adige (+3,6%) seguite da Friuli-Venezia Giulia (+2,4%) e Marche (+2,0%). Per le altre maggiori regioni si rileva una crescita dell’1,7% per il Veneto e dell’1,4% per il Piemonte mentre il Lazio diminuisce dello 0,3%. Ma uno dei fenomeni che più sta contribuendo a raffreddare la ripresa è una crescita dei prezzi al consumo, che presenta una intensità mai vista dalla nascita della moneta comune europea. Qui per approfondire.  

 

Innovazione  

 

Anitec-Assinform: crescono le startup e Pmi innovative del settore Ict  

Nel 2022 la crescita demografica di startup e PMI Innovative ICT resta sostenuta. I dati dalla quarta edizione dell’analisi di monitoraggio dedicata alle performance economiche delle startup e PMI innovative del settore ICT, presentata da Anitec-Assinform, rilevano che sono 8.416 le startup associate al settore ICT registrate nell’ottobre 2022, con una crescita dell’8,6% rispetto alle 7.749 rilevate al termine del 3° trimestre 2021. Quanto alla distribuzione territoriale più della metà delle imprese concentrate in tre regioni: Lombardia che conta il 29,4% delle SPMII ICT, Lazio (14%) e Campania (8,4%). Seguono Emilia-Romagna (6,8%), Veneto (6,8%), Piemonte (5,6%), Toscana (4,8%), Puglia (4,8%), Sicilia (3,9%), Marche (2,1%), mentre le altre regioni rappresentano quote inferiori al 2%. Qui per un approfondimento.  

Cybersecurity: un protocollo d’intesa tra Camera e Agenzia nazionale per potenziare la difesa 

Migliorare i servizi di gestione e contenere le minacce informatiche, definire best practice e puntare alla formazione del personale: questi gli obiettivi del protocollo di intesa siglato tra la Camera dei Deputati e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn) in materia di sicurezza informatica. Le cyber minacce si moltiplicano e la collaborazione sulle strategie di contrasto è sempre più cruciale. Il protocollo siglato si inserisce sia in un contesto globale sempre più complesso per la cybersicurezza sia nel percorso di trasformazione digitale avviato dalla Camera nello svolgimento della sua funzione istituzionale. Qui per un approfondimento.  

UE: entro il 2030 la svolta digitale  

Al centro del programma strategico per il decennio digitale 2030 dell’Unione europea c’è una collaborazione multinazionale che, attraverso meccanismi di monitoraggio e cooperazione, porterà i Paesi dell’UE a conseguire obiettivi comuni per la trasformazione digitale dell’Europa entro il 2030. Competenze digitali, infrastrutture, connettività, digitalizzazione delle imprese e PA digitale costituiscono gli obiettivi che sono stati congiuntamente definiti dal Parlamento europeo, dagli Stati membri e dalla Commissione UE in linea con la dichiarazione sui diritti e i principi digitali europei negoziata lo scorso novembre dalle stesse istituzioni. Di qui al 2030 gli Stati membri dell’Ue, in collaborazione con il Parlamento europeo, il Consiglio dell’Unione europea e la Commissione, definiranno le loro politiche digitali per conseguire traguardi nei 4 settori strategici. Qui per un approfondimento.    

 

Gender equity  

 

Imprenditoria femminile: in 2 anni 572 nuove start up innovative 

Lombardia, Lazio, Campania ed Emilia Romagna sono le regioni che guidano la classifica delle nuove realtà imprenditoriali coordinate al femminile. Come mostrano i dati elaborati da InfoCamere per l’Osservatorio sull’imprenditorialità femminile di Unioncamere, sono 2mila le start up innovative femminili registrate a fine settembre 2022, 572 in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Le innovatrici rappresentano il 13,6% del totale delle start up, una quota analoga a quella registrata due anni prima (13,5%). Ma la loro crescita, in questo biennio, malgrado la pandemia, è stata notevole (+40%). Oltre il 70% di queste duemila imprese femminili opera nei servizi alle imprese (1.455). Poco più del 15% invece nelle attività manifatturiere (306) e il 4,6% nel commercio (91). Quote residuali sono attive negli altri settori economici. Qui per approfondire.  

 

Enti locali 

 

Finanza locale: pubblicato il decreto di riparto del “Fondo” destinato a Comuni, Città e Province per la spesa energetica  

Il Ministero dell’Interno-Direzione centrale per la Finanza locale rende nota la pubblicazione del Decreto del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e con il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, sui “Criteri e modalità di riparto dell’ulteriore incremento di 150 milioni di Euro, per l’anno 2022, del ‘Fondo’ da destinare a Comuni, Città metropolitane e Province, in relazione alla spesa per utenze di energia elettrica e gas”. Il Comunicato precisa che l’ulteriore incremento di 150 milioni di euro del citato “Fondo” è destinato ai Comuni per un totale di 130 milioni e i restanti 20 in favore di Province e Città metropolitane. Qui per approfondire.  

 

Mondo MEF 

 

Mef, nel 2022 il fabbisogno del settore statale migliora di 39,6 miliardi 

Il Ministero dell’economia e delle finanze comunica che la stima del fabbisogno del settore statale dell’anno 2022 è pari a 66,9 miliardi di euro, in miglioramento di circa 39,6 miliardi rispetto a quanto registrato nel 2021 (circa 106 miliardi) e inferiore rispetto a quando indicato nell’integrazione della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza per il 2022. 

In particolare, nel 2022 si è registrata una crescita degli incassi fiscali legata alla dinamica delle entrate tributarie e contributive. In riferimento al dato relativo a dicembre 2022, il mese si è chiuso con un fabbisogno del settore statale stimato, in via provvisoria, in 3,2 miliardi, in lieve miglioramento rispetto al corrispondente valore di dicembre 2021, che si era chiuso con un fabbisogno di circa 3,4 miliardi. Qui il Comunicato Stampa del Mef. 

Mef, le entrate tributarie in crescita di 44,5 miliardi fino a novembre 2022 

A novembre le entrate tributarie sono state pari a 69.737 milioni di euro (+6.074 milioni di euro, +9,5% rispetto allo stesso mese dell’anno 2021). In particolare, le imposte dirette hanno registrato un aumento del gettito di 5.485 milioni di euro (+15,0%) e le imposte indirette un incremento pari a 589 milioni di euro (+2,2%). Lo comunica in una Nota il Ministero dell’economia e delle finanze comunica. Il significativo incremento di gettito registrato nel periodo in esame è influenzato principalmente da tre fattori: dal trascinamento degli effetti positivi sulle entrate che si sono determinati a partire dal 2021, dagli effetti del decreto Rilancio e del decreto Agosto, che nel biennio 2020-2021 avevano disposto proroghe, sospensioni e ripresa dei versamenti tributari e, infine, dagli effetti dell’incremento dei prezzi al consumo che hanno influenzato, in particolare, la crescita del gettito dell’IVA. Qui il Comunicato stampa del Mef.  

Agenzia delle Entrate: estesa al 2023 la sperimentazione dell’Iva precompilata 

Il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, attraverso un apposito provvedimento, ha disposto l’estensione del periodo di sperimentazione dell’Iva precompilata alle operazioni effettuate nel 2023 e ampliato la platea dei destinatari dei documenti Iva elaborati dall’amministrazione, che ora include, tra gli altri, anche i produttori agricoli e coloro che svolgono attività agricole. Nelle categorie comprese ci sono anche gli agriturismi e coloro che sono stati sottoposti a fallimento o liquidazione coatta amministrativa. Qui per approfondire.