Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

 

Lotta all'evasione e tutela della privacy: un compromesso possibile? 

L’evasione fiscale resta per l’Italia la questione centrale nella relazione tra finanza pubblica e sistema economico con un occhio alla tutela dei dati dei contribuenti. Ma come si coniugano queste tre componenti? L’occasione per una riflessione sul tema si ripropone ogni anno quando i dipartimenti competenti pubblicano i dati delle dichiarazioni Irpef. Per la riforma del fisco sarà fondamentale la capacità dell’amministrazione di incrociare le banche dati (fiscali e finanziarie) al fine di individuare i possibili evasori. In questo contesto, caratterizzato da una forte digitalizzazione dei servizi pubblici e da un rinnovato impegno del Fisco nella lotta all'evasione fiscale, sarà necessario individuare un punto di compromesso, tra l'esigenza di ottimizzare i processi di individuazione dei soggetti ad alto rischio di frodi fiscali, e la necessità di continuare a tutelare la privacy dei contribuenti. Qui per un approfondimento. 

 

Relazione CNEL 2021 al Parlamento e al Governo: "Criticità storiche della PA dipendono da mancanza competenze" 

Se sulla salute, l’ambiente e la digitalizzazione dei servizi pubblici nazionali l’Italia ha recuperato tanto rispetto al 2019, restano ancora molte criticità sui servizi pubblici locali. Il 54% dei Comuni delle regioni a statuto ordinario, ad esempio, possiede livelli di servizi sociali al di sotto degli obiettivi prefissati dai nuovi provvedimenti, molti dei quali sono Comuni di piccole dimensioni (meno di 5.000 abitanti) e nelle zone del Sud. Anche sui servizi digitali gli enti locali presentano delle difficoltà. Malgrado gli sforzi per fronteggiare la pandemia puntando sulla digitalizzazione, solo nel 28% degli enti il livello di operatività è massimo. Questi sono alcuni dei risultati della “Relazione 2021 al Parlamento e al Governo sui livelli e la qualità dei servizi offerti dalle Pubbliche Amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini”, curata dal CNEL e alla quale anche SOSE ha contribuito con un capitolo dedicato al lavoro svolto nel corso degli ultimi due anni nel comparto della finanza comunale per l’aggiornamento dei fabbisogni standard e la definizione degli obiettivi di servizio per il settore sociale e gli asili nido degli enti locali delle regioni a statuto ordinario. Nel suo complesso la Relazione, articolata in 4 capitoli,  fotografa la situazione dei servizi pubblici italiani ed è redatta con il contributo di 38 istituzioni e 98 relatori.  Qui per approfondire.  

 

Istat: Rapporto sulla competitività dei settori produttivi 

Il 7 aprile è stata presentata la decima edizione del “Rapporto sulla competitività dei settori produttivi – Edizione 2022”, curato e edito dall’Istat. Il Rapporto costituisce un osservatorio privilegiato sulle varie dimensioni della competitività del sistema produttivo italiano ed offre un quadro aggiornato dell’evoluzione del sistema delle imprese italiane. Il Rapporto fornisce una vista sul fatturato dell’industria del 2021, cresciuto del 22,6% in media annua, recuperando la caduta dell’11,4% registrata nel 2020; la ripresa sul mercato interno (+24,3%) è stata più vivace di quella sui mercati esteri (+19,2%). L’aumento è stato guidato soprattutto dai beni intermedi e strumentali: metallurgia (+59,4%), legno (+34,6%), altre industrie manifatturiere (+30,8%), chimica (+29,9%). Anche i settori più in sofferenza nel 2020 hanno registrato un buon recupero: coke e raffinazione (+38,4%), tessile (+22,2%), abbigliamento (+19,4%) e pelli (+21,9%). L’Istat evidenzia inoltre, che anche nei servizi il fatturato è aumentato del 14,1% nel 2021 (-12,0% nel 2020). La crescita, diffusa in tutti i comparti, è stata maggiore nel commercio all’ingrosso (+14,9%) e nelle attività legate al turismo, particolarmente colpite dalla crisi (+29,5% per le agenzie di viaggio, +13,8% il trasporto aereo, +28,3% l’alloggio e ristorazione). In queste ultime, tuttavia, il fatturato è ancora sotto i livelli pre-pandemia. La ripresa del 2021 ha inoltre favorito l’aumento del fatturato nel comparto dei servizi di supporto alle imprese, in particolare di quelli di ricerca e selezione del personale (+26,8%). Qui per approfondire.  

 

Bes-Istat: aumentano i divari, in aumento le famiglie con difficoltà economiche +30,6% 

Il 2021 segna un ulteriore incremento della quota di famiglie che dichiarano il peggioramento della propria situazione economica rispetto all'anno precedente: dal 29,0% del 2020 si arriva al 30,6% nel 2021, quasi cinque punti percentuali in più rispetto al 2019 (25,8%). È quanto emerge dal rapporto Bes 2021 'Il benessere equo e sostenibile in Italia' diffuso dall'Istat. L'aumento si riscontra in tutte e tre le distribuzioni geografiche, tuttavia nel Centro e, soprattutto, nel Nord l'incremento più elevato si attesta nel primo anno di pandemia, mentre nel Mezzogiorno soprattutto nel secondo anno. È raddoppiata la percentuale di adolescenti insoddisfatti. "Si tratta di circa 220 mila ragazzi tra i 14 e i 19 anni che si dichiarano insoddisfatti della propria vita e si trovano, allo stesso tempo, in una condizione di scarso benessere psicologico”, sottolinea l’Istat. Inoltre, la pandemia si è tradotta per lo più in arretramenti nel benessere della popolazione femminile, nei livelli di benessere mentale e di occupazione, soprattutto per le madri con figli piccoli. Infine, anche l'occupazione culturale e creativa è stata colpita dalla pandemia già nel 2020 e non mostra segni di ripresa nel 2021, secondo il rapporto Bes dell'Istat. Alla fine del secondo anno di crisi pandemica gli occupati del settore sono 55mila in meno, con una perdita relativa del -6,7% tra il 2019 e il 2021, più che doppia rispetto alla contrazione del complesso degli occupati (-2,4%). Qui la Nota dell’Istat. 

 

Confcommercio: allarme usura, oltre 273mila imprese a rischio 

Quasi il 12% degli imprenditori percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2021. Il dato è più accentuato nelle grandi città (16,2%), al Sud (16,6%), per le imprese del commercio al dettaglio alimentare (15,1%) e per gli alberghi (20%). La percezione maggiore tra i fenomeni criminali in maggior aumento riguarda l'usura (27%). La tendenza è più marcata nelle grandi città e al Sud, dove l'usura è indicata in aumento dal 30% delle imprese. Seguono, poi, l'abusivismo (22%), racket (21%) e furti (21%). Il 27% degli imprenditori ritiene, infatti, che non solo il fenomeno sia cresciuto rispetto allo scorso anno, ma che sia aumentato anche il rischio usura tra le imprese del commercio, della ristorazione e della ricettività. Il Mezzogiorno, le grandi città e il comparto del commercio non alimentare, in particolare, risultano le aree più colpite. È la fotografia scattata da Confcommercio nell'indagine su "Usura e fenomeni illegali” diffusa in occasione della nona edizione di 'Legalità ci piace'. Qui la Nota di Confcommercio. 

 

Confindustria: nel 2022 inflazione media a +6,1%, calo nel 2023 

Il Centro Studi di Confindustria stima che il tasso di inflazione rimarrà “sugli alti valori attuali per gran parte del 2022 e in media si assesterà al +6,1%, con una revisione al rialzo di +4,7 punti dallo scenario di ottobre”. Le cose potrebbero migliorare nel 2023, quando è atteso un calo al +2,0%. Questa stima si basa da un lato sul “significativo aumento dell’inflazione di fondo anche in Italia, con un ampio ritardo, grazie al recupero del Pil”, dall’altro sul graduale esaurimento “dell’impatto del rincaro di petrolio e gas sulla variazione dei prezzi al consumo energetici calcolata sui 12 mesi”. Per quanto riguarda l’occupazione, Confindustria prevede che il 2023 “si chiuderà con 190mila occupati in più rispetto al 2019, con un recupero pieno dopo la crisi profonda dovuta alla pandemia”. Qui l’approfondimento di Confindustria. 

 

POLIMI: cresce il mercato Internet of Things in Italia (+22%), superando i livelli pre-pandemia. Giro d’affari da 7 miliardi 

Il 2021 è stato un anno di forte crescita per l’IOT in Italia. Il mercato ha infatti registrato un incremento del 22% rispetto al 2020, raggiungendo un valore di 7,3 miliardi di euro, al di sopra dei livelli pre-Covid (valeva 6,2 miliardi di euro nel 2019). Si evolve parallelamente anche l’offerta di soluzioni IoT con nuovi servizi di valore, grazie alle grandi quantità di dati raccolti da oggetti connessi. Il valore dei servizi raggiunge quota 3 miliardi di euro, circa il 40% del mercato IoT complessivo, +25% rispetto al 2020. Sono alcuni dei risultati della ricerca dell'Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentata durante il convegno "Guardare oltre la ripresa: strategie e investimenti per l'Internet of Things". La spinta maggiore sul mercato, +30%, viene dalle applicazioni che utilizzano tecnologie di comunicazione non cellulari. Crescita più contenuta, +6% invece, per le applicazioni che sfruttano la connettività cellulare. Ma grandi opportunità per l'Internet of Things si aprono ora con il PNRR. Molti degli investimenti previsti all'interno del Piano (dalla Smart Factory alla Smart City, passando per lo Smart Building e l'Assisted Living) riguardano ambiti in cui l'Internet of Things può giocare un ruolo chiave, per 30 miliardi di euro di risorse complessive. Qui per approfondire. 

 

Terziario Donna Confcommercio: imprenditoria femminile “discriminata” dalle banche per l’accesso al credito 

Il 39% delle imprese femminili dichiara di avere problemi con l’accesso al credito contro il 35% di quelle maschili. La situazione appare più critica nelle regioni del centro-sud dove quasi la metà delle imprese femminili ha difficoltà ad avere finanziamenti dalle banche: l’incidenza di credito non accolto raggiunge il 12% contro 4% delle maschili e la quota di imprese “scoraggiate” segna il 23% contro il 20%. È quanto emerge da un’analisi realizzata da Terziario Donna Confcommercio, in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio “Guglielmo Tagliacarne e che fotografa la situazione attuale dell’imprenditoria al femminile per ciò che concerne l’accesso al credito. Le imprese gestite da donne sono quasi 1 milione e 400 mila in Italia e nel 2021 hanno subìto un calo di iscrizioni del 12,1%, comunque minore del -21% dell’anno precedente.  Qui per approfondire. 

 

Enti di area vasta: sul portale OpenCivitas i dati aggiornati su province e città metropolitane 

Il portale OpenCivitas.it è stato aggiornato con i dati 2018 relativi alla determinazione dei fabbisogni standard degli enti di area vasta, ossia province e città metropolitane. I nuovi dati per gli enti di area vasta sono stati rilevati con un questionario somministrato nel 2020. Per questi enti i fabbisogni standard sono degli indici di fabbisogno finanziario espressi in valore monetario e corrisponde alla somma del fabbisogno standard di ogni servizio. Su OpenCivitas è possibile visualizzare un riepilogo dei dati dell’ente analizzato, confrontare il fabbisogno standard con la spesa storica e consultare gli indicatori di maggior rilievo. I dati disponibili sono relativi all’annualità 2018. Qui per maggiori dettagli. 

 

La Conferenza Stato-Città dà il via alle risorse per i LEP asili nido e trasporto studenti disabili 

Saranno circa 5000 i Comuni italiani che beneficeranno nel 2022 di risorse aggiuntive, per cominciare a colmare il gap nell’offerta di posti all’interno degli asili nido. In totale, si prevede di riuscire a soddisfare in questo modo le richieste di 15.639 utenti aggiuntivi. Sono questi i calcoli effettuati dalla CTFS, istituita presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, all’interno della nota metodologica per l’attribuzione delle risorse previste nell’ambito del Fondo di solidarietà comunale per il potenziamento del servizio degli asili nido nelle Regioni a Statuto ordinario, in Sicilia e in Sardegna. L’obiettivo è quello di raggiungere il LEP (Livelli essenziali delle prestazioni) fissato al 33% di posti disponibili su base locale, calcolato rispetto alla popolazione compresa tra i 3 e i 36 mesi. Per la prima volta, la Legge di Bilancio 2022 ha previsto uno stanziamento specifico di risorse per colmare progressivamente i divari territoriali, iniziando dai Comuni nei quali la copertura è attualmente inferiore al 28,88%.  

Per il 2022, sono disponibili 120 milioni di euro e con queste prime risorse aggiuntive si potrà riuscire a colmare già del 14% il gap per avvicinarsi al 33%, con percentuali molto più alte nei Comuni piccoli e piccolissimi. Le risorse assegnate sono vincolate a questo obiettivo: se i Comuni non riusciranno a potenziare il servizio asili nido, dovranno restituirle. Infine, il decreto ripartisce anche i fondi (30 milioni di euro) messi a bilancio per il 2022 per il trasporto degli alunni disabili, con l'obiettivo di alzare la percentuale di copertura fino all'8,9%. La distribuzione dei fondi, dunque, avvantaggerà soprattutto i Comuni che non raggiungono quella quota. Qui la Nota del Ministero per il Sud e la coesione territoriale. 

 

MEF: fisco, nel 2020 scende il reddito medio 

Il reddito complessivo totale dichiarato dagli italiani nel 2020 ammonta a oltre 865,1 miliardi di euro, in calo di 19,4 miliardi rispetto all’anno precedente, per un valore medio di 21.570 euro, in flessione dell’1,1% rispetto a quello indicato l’anno precedente nelle dichiarazioni dei redditi. Lo rende noto il MEF, sottolineando come il contesto economico negativo del 2020, anno della crisi dovuta alla pandemia da Covid-19, si riflette su tutti gli aggregati statistici delle dichiarazioni fiscali. Gli autonomi dichiarano oltre il doppio dei dipendenti ed i pensionati sono la categoria che dichiara di meno. Secondo il Mef il quadro generale è destinato, sul fronte delle dichiarazioni, ad aggravarsi per gli anni successivi quando agli effetti del Covid sull'economia italiana di sommeranno quelli della guerra in Ucraina. L'analisi territoriale conferma che la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (25.330 euro), seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano (24.770 euro), mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso (15.630 euro). Qui il Comunicato stampa del MEF e qui la Nota del Dipartimento delle Finanze.