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Nella seduta del 12 gennaio 2021 la Conferenza Stato-città ha approvato lo schema di decreto per il riparto del Fondo di Solidarietà ComunaleFSC per il 2021. Si tratta di un importante passaggio istituzionale che recepisce alcune novità metodologiche nella determinazione dei Fabbisogni Standard introdotte con la revisione approvata a settembre 2020.  

Cos’è il Fondo di Solidarietà Comunale 

Il Fondo di solidarietà comunale è il Fondo finalizzato ad assicurare un'equa distribuzione delle risorse finanziarie ai comuni ed è alimentato con una quota del gettito IMU di spettanza dei comuni stessi. Il FSC è stato istituito nel 2011 come parte del disegno complessivo inerente al federalismo municipale, ovvero nel momento in cui il rapporto finanziario tra Stato ed enti locali veniva profondamente ridisegnato attraverso la soppressione dei tradizionali trasferimenti statali e la loro sostituzione con entrate proprie e con risorse a carattere perequativo.  

I criteri di ripartizione del Fondo sono stabiliti per legge e si dividono tra due componenti: una "ristorativa" e una "tradizionale". La prima componente viene ripartita sulla base del gettito effettivo di IMU e TASI, con l'obiettivo di compensare i comuni delle minori entrate dovute ai vari regimi di esenzione dalle imposte locali approvati nel corso del tempo.  

La seconda componente, quella tradizionale, viene assegnata, in parte, secondo il criterio della compensazione della spesa storica, e in parte, per i comuni delle Regioni a Statuto Ordinario, attraverso criteri di tipo perequativo basati sulla differenza tra capacità fiscale e fabbisogni standard. In sostanza, se un comune presenta una capacità fiscale inferiore al suo fabbisogno finanziario standard riceve una quota maggiore del fondo mentre se un comune presenta un fabbisogno inferiore alla sua capacità fiscale si vedrà applicata una riduzione della quota spettante. 

La quota del FSC attribuita secondo criteri perequativi è incrementale e la legge stabilisce percentuali via via maggiori al fine di giungere al completo superamento del criterio della spesa storica nel 2030. 

 

Le novità per il 2021 

Neutralizzazione della componente rifiuti - Con il riparto del FSC 2021 si compie la neutralizzazione completa degli effetti generati dalla componente rifiuti sul calcolo della differenza tra capacità fiscale e fabbisogni standard, coerentemente con quanto deciso dalla Commissione Tecnica per i Fabbisogni Standard - CTFS nella seduta del 13 ottobre 2020. La nuova metodologia sviluppata da SOSE e approvata dalla Commissione prevede che la funzione rifiuti venga esclusa dal calcolo del riparto perché il gettito generato dalla TARI copre interamente il costo sostenuto per la funzione di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. 

Nuova metodologia per i fabbisogni standard - Il riparto del FSC 2021 tiene conto delle novità metodologiche approvate dalla CTFS il 30 settembre 2020 con l’approvazione della Nota FAS 2021 elaborata da SOSE e riguardanti la determinazione dei fabbisogni standard per la funzione sociale dei comuni e per la funzione viabilità e territorio.

La funzione sociale – Con questo termine si fa riferimento ai servizi del Settore sociale (senza considerare il servizio di asili nido che viene stimato a parte) che includono una molteplicità di prestazioni rivolte al territorio comunale e che interessano numerose fasce di utenza: i minori, i giovani, gli anziani, le famiglie, le persone con disabilità, le persone dipendenti da alcol o droghe, le persone con problemi di salute mentale, gli immigrati e i nomadi, nonché gli adulti con disagio socio-economico.  

Per tutti questi servizi, mentre nella precedente metodologia venivano considerate le differenziazioni regionali nell’analisi della spesa, le così dette “dummy regionali”, nella nuova metodologia viene presa in considerazione una specificazione territoriale a livello provinciale che è ritenuta più idonea a cogliere gli elementi che differenziano i vari livelli di spesa.  

In questo modo tutti i comuni saranno messi gradualmente nelle condizioni di adeguare i propri servizi sociali a quelli delle realtà più virtuose.  

La funzione viabilità e territorio – La nuova metodologia approvata modifica in maniera consistente il peso della variabile legata alla popolazione nella determinazione del fabbisogno finanziario standard per l’espletamento di questa funzione e in questo senso la modifica introdotta va incontro alle richieste formulate dagli stessi Enti locali nel corso del tempo.  

La variabile principale, infatti, non è più rappresentata dalla popolazione bensì dal numero di “Unità immobiliari complessive”, date dalla somma del numero totale di abitazioni, pertinenze e immobili non residenziali. Questa variabile è stata giudicata più idonea a cogliere la differenziazione di spesa degli Enti Locali mentre la popolazione mantiene un ruolo importante all’interno della nuova funzione riuscendo a cogliere le situazioni di maggiore densità abitativa.  

Con questa modifica è stata data maggiore rilevanza alla consistenza di immobili nel territorio per cogliere più correttamente sia i fabbisogni di comuni che registrano forti presenze di non residenti proprietari di seconde case sia i fabbisogni dei comuni che registrano fenomeni di spopolamento.  

 

Per approfondire: 

La news sul sito della Conferenza Stato-città 

Il Fondo di Solidarietà Comunale – Servizio Studi della Camera dei Deputati 

La CTFS sul sito del MEF