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Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

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Data Corner è il podcast di SOSE che propone degli approfondimenti periodici relativi ai dati, analisi, studi e ricerche e report sui temi economici, fiscali e di finanza locale. In questa prima puntata del 2023, insieme con Giancarlo Ferrara, Responsabile del centro Studi SOSE, ci occupiamo dell'andamento dell'economia italiana analizzando i dati aggiornati al terzo trimestre del 2022.

Testo Podcast

Buongiorno a tutti e bentrovati, io sono Gabriele Carones e questo è “Data corner” l’approfondimento periodico di SOSE finalizzato ad approfondire e commentare i dati, gli studi e le ricerche riguardanti i temi di cui ci occupiamo vale a dire economia, fisco ed enti locali. 

In questo appuntamento mi accompagna Giancarlo Ferrara che è un esperto di statistica e di economia e in SOSE è il Responsabile del nostro Centro Studi.  

Iniziamo il 2023 con un aggiornamento e parliamo dei dati riguardanti l’andamento congiunturale dell’economia italiana. I più attenti ricorderanno che a dicembre abbiamo fatto un punto sui dati disponibili fino a quel momento e che riguardavano i primi sei mesi dell’anno. Torniamo sul tema perché come potete immaginare SOSE monitora e aggiorna costantemente le sue basi dati di riferimento.  

D: Giancarlo quali tendenze possiamo descrivere in questo aggiornamento soprattutto in relazione a crescita e occupazione? 

R: Come detto nei nostri precedenti appuntamenti, siamo ormai passati da un mondo fino a ieri caratterizzato da una relativa prevedibilità degli scenari per ritrovarci invece in un contesto caratterizzato dalla incertezza, volatilità economica senza dimenticare gli stessi disastri naturali sempre più frequenti e più violenti.  

In attesa delle previsioni dell’ultimo trimestre del 2022, possiamo sicuramente affermare che nel terzo trimestre l’attività economica nazionale è stata frenata dall’elevata inflazione con relativa perdita di potere di acquisto per le famiglie e una conseguente contrazione della spesa. Si è osservato un calo della produzione industriale, mentre il comparto dei servizi, appare stabile grazie al contributo ancora positivo dei settori del turismo e dei trasporti. 

Andando ad analizzare l’area dell’euro, nel terzo trimestre il Pil è cresciuto dello 0,2% in termini congiunturali, in rallentamento rispetto al trimestre precedente (+0,8%). Tra le principali economie l’andamento del Pil ha mostrato un generale miglioramento caratterizzato da differenti intensità: +0,5% in Italia, +0,3% in Germania e +0,2% in Francia e Spagna. 

il PIL risulta aumentato anche in termini tendenziali del 2,6%, con una crescita acquisita per il 2022 pari al 3,9% (contro il 3,7% stimato dall’OECD1 e il 3,3% della Banca d’Italia).  

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, i dati ISTAT2 mostrano come a settembre 2022 sia cresciuto il numero di occupati e di disoccupati e sia diminuita, invece, la popolazione inattiva. il tasso di occupazione continua a crescere (raggiungendo il 60,2%) quindi superando i livelli pre-pandemia, stabile al 7,9% il tasso di disoccupazione.  

A ottobre 2022 è proseguita la crescita dell’occupazione e il tasso di occupazione è salito al 60,5% (valore record dal 1977). 

D: Passiamo all’altro indicatore essenziale per fotografare la situazione, l’indice dei prezzi, alla produzione e al consumo. In particolare, dal report precedente dobbiamo segnalare un generale peggioramento dell’inflazione su base annua con un indice NIC che passa dall’8,9% di settembre all’11,6% di dicembre. Cosa ci dicono i dati a questo proposito?  

R: Si gli ultimi dati relativi al 2022 diffusi dall’ISTAT confermano un aumento complessivo dell’indice generale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) sia per l’indice generale NIC dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale. La divisione di spesa che continua a pesare è chiaramente quella relativa ad Abitazione, acqua, elettricità e combustibili. A ottobre, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) è cresciuto del 12,8% in termini tendenziali con un differenziale inflazionistico con l’area euro ampliato rispetto al mese precedente dovuto ancora una volta al maggiore aumento rispetto alla media dell’area dei prezzi dei beni energetici in Italia. L’inflazione acquisita ad ottobre è dell’8%.  

D: Infine proviamo ad aggiornare le previsioni sulla base delle cose che sappiamo. Che 2023 ci aspetta?  

  • come già anticipato, secondo BI il PIL del 2022 dovrebbe raggiungere il 3,3% contro il 3,9% dell’ISTAT, entrambi gli istituti prevendono un rallentamento significativo nel 2023 e riprendere una graduale accelerazione nel 2024;  

  • i consumi che si sono attestati ad un +3,4% dovrebbero tornare su un sentiero di crescita moderata fino alla prima metà del 2023 e registrare una crescita totale nell’anno pari allo 0,4% in linea con le previsioni del PIL;  

  • l’occupazione dovrebbe continuare ad espandersi, con un tasso di disoccupazione che si porterebbe stabilmente all’8% nei prossimi anni contro il 9% del 2021;  

  • la prolungata crescita dei prezzi al consumo spingerà l’inflazione ad un +8,2% su base annua con una previsione del 5,4% per il 2023 

  • gli investimenti, importante motore della crescita di quest’anno che si sono attestati ad un +10%, dovrebbero rallentare il prossimo anno e crescere del 2%  

  • infine, i tassi di interesse dovrebbero tendere ad un rialzo qualora sia ancora necessaria una attesa normalizzazione della politica monetaria che fronteggi le spinte inflazionistiche, il Consiglio direttivo ritiene infatti che i tassi di interesse debbano ancora aumentare in misura significativa tali da assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. 

Bene allora grazie Giancarlo, noi ci sentiamo alla prossima puntata di Data Corner.