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Il termine “modello di business” viene oggi sempre più spesso utilizzato anche dalla stampa non specialistica per indicare come un’impresa si è organizzata per affrontare la competizione e produrre un risultato economico che le consenta di permanere sul mercato. Questo concetto è stato impiegato quale fondamento teorico alla base della metodologia economica nella costruzione degli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale - ISA. Approfondiamo il tema con Roberto Pozzana, Responsabile degli analisti economici di SOSE.

 

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Testo Podcast

Il termine “modello di business” viene oggi sempre più spesso utilizzato anche dalla stampa non specialistica per indicare come un’impresa si è organizzata per affrontare la competizione e produrre un risultato economico che le consenta di permanere sul mercato. 

Si tratta di un’espressione che è ormai entrata a far parte del linguaggio economico corrente, ma     nasce negli anni ’90, quando si impongono nuovi modi di “fare impresa” nel mercato dei servizi digitali e delle telecomunicazioni e si afferma la necessità di rappresentare in modo sintetico, sia gli aspetti di rottura con i paradigmi settoriali precedenti sia il differenziale competitivo espresso dalle soluzioni innovative del momento. 

In questo concetto confluiscono e trovano una sintesi efficace importanti contributi della teoria di impresa che delineano le diverse caratteristiche degli assetti organizzativi in relazione a fattori quali: 

- la struttura della catena del Valore 

-le forme dei rapporti con l’ambiente economico esterno -in particolare con i fornitori e con i subfornitori di servizi produttivi  

e infine il ruolo svolto dalle competenze professionali all’interno dei processi produttivi che richiedono forti specificità conoscitive.  

In una visione unitaria, queste differenti angolazioni  trovano sintesi nelle diverse configurazioni della catena del Valore che riflettono l’impatto di strutture di processo differenti. 

La teoria di impresa ha indicato quattro aree fondamentali di generazione del Valore:  

-la Proposta, cioè quali servizi o prodotti offrire al mercato);  

-la struttura di costo e/o la segmentazione di prezzo;  

-le relazioni di rete con altre imprese; 

- ed infine gli elementi dell’innovazione tecnologica e/o delle competenze specializzate  che producono vantaggi competitivi all’intera organizzazione.  

Nella teoria del modello di business, i fattori che esprimono  le scelte operative e strategiche effettuate dall’impresa entrano a far parte di un metamodello,  in cui vengono rappresentati i fattori essenziali che caratterizzano la modalità di competere delle imprese in un determinato settore.  

Il metamodello esprime, in definitiva, le variabili in grado di spiegare le differenze nell’approccio al mercato di un settore e contiene le possibili combinazioni che danno luogo ai singoli modelli di business; e questo spiega perché esso sia stato impiegato quale fondamento teorico alla base della metodologia economica nella costruzione degli ISA.  

Infatti, occorre ricordare che per raggruppare le imprese e superarne l’eterogeneità in termini di dimensione, struttura contabile, posizionamento competitivo e risultato economico, è necessario disporre di una teoria economica in grado di individuare gli elementi distintivi del modo di competere sul mercato e, simmetricamente, le somiglianze tra imprese diverse.  

La formulazione del metamodello nell’ambito degli ISA risponde a questa esigenza in quanto fornisce un metodo per identificare le componenti fondamentali del Valore di qualsiasi impresa concentrando l’analisi su un insieme ristretto di variabili, agevolando l’analisi statistica e restituendo un profilo economico strategico in cui gli imprenditori del settore possano riconoscersi.