Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

 

(...) L'innovazione di cui abbiamo bisogno non è solo l'innovazione tecnologica, che pure è tanto necessaria per la nostra economia. Quello di cui abbiamo bisogno è un'innovazione in tutti i settori, un rinnovato senso di creatività, per le nostre istituzioni, per le nostre politiche, per i nostri modi di agire e anche per i nostri stili di vita

Dall’ultimo discorso al Parlamento Europeo tenuto da David Sassoli

 

 Il Dibattito delle Idee 

 

I prezzi alti delle merci possono stimolare un commercio più efficiente 

L’ascesa dei prezzi del trasporto per la spedizione delle merci è forse uno dei fenomeni emersi nel corso dell’anno appena trascorso con modi che sembrano ancora condizionare l’andamento del commercio internazionale e generare ansie e timori in imprese che competono o che puntano a concorrere sui mercati globali. Il modo in cui opera il sistema dei prezzi renderebbe possibile un’evoluzione in senso efficiente delle dinamiche di produzione e distribuzione dei vari prodotti e servizi che sono richiesti sul mercato. Si possono mettere in moto nuovi fenomeni di imprenditorialità e più vantaggiose combinazioni produttive, innovando i sistemi di trasporto. Qui un approfondimento di Lorenzo Bona, Limestone Economics e Fondazione Economia di Tor Vergata. 

Federalismo fiscale: fino a che punto è attuato 

L’ultima relazione della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale del 15 dicembre 2021 evidenzia che i criteri che guidano la perequazione fiscale, dalla sanità ai servizi sociali, dalle regioni ai comuni, risultano ancora non del tutto allineati ai principi costituzionali. L’attuazione della legge 42 del 2009 infatti che regola i principi legati al federalismo fiscale in Italia, basati sui pilastri del decentramento e della solidarietà, risulta incompleta. L’articolo di approfondimento pubblicato su LaVoce.info da Francesco Porcelli e qui riproposto analizza lo stato di attuazione del federalismo fiscale ponendo la domanda sulla possibilità di essere più precisi nel quantificare la percentuale di attuazione dei principi costituzionali che regolano le relazioni tra livelli di governo. Qui per approfondire 

Disuguaglianza nei redditi: gli italiani hanno poca fiducia nelle politiche redistributive 

Nel confronto europeo, l’Italia rientra tra i Paesi con maggiore disuguaglianza nei redditi e gli italiani sembrano essere più preoccupati di altri europei per questa situazione. Eccessive disparità nelle condizioni economiche delle famiglie possono avere un impatto sulle opportunità a disposizione per bambini e ragazzi. Contrastare la povertà educativa significa creare le condizioni per ridurre queste disuguaglianze. Per questa ragione, è fondamentale dotarsi di strumenti in grado di monitorare queste disuguaglianze anche a livello locale. Una sfida non semplice, data la carenza di dati a un simile livello di disaggregazione e per la presenza di fattori (come l'evasione fiscale) che possono compromettere l'analisi. Che influenza hanno queste percezioni e preoccupazioni sulla domanda per politiche volte a ridurre le disuguaglianze? Qui un approfondimento su LaVoce.info 

 

Studi, ricerche e numeri 

 

Istat: inflazione a dicembre +3,9% su base annua 

Sale l’inflazione in Italia a dicembre. Secondo le stime preliminari diffuse dall’Istat l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), registra un aumento dello 0,4% su base mensile, portando l’aumento dei prezzi tendenziale al 3,9%, dal +3,7% del mese precedente. A dicembre accelerano in particolare i prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”: i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona raddoppiano infatti la loro crescita da +1,2% di novembre a +2,4%. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto salgono da +3,7% a +4,0%. Qui la Nota dell’Istat. 

OCSE: l’inflazione e il tasso più alto degli ultimi 25 anni 

L'inflazione nell'area OCSE continua a crescere, raggiungendo il 5,8% a novembre dal 5,2% registrato a ottobre, raggiungendo il tasso più alto da maggio 1996. È quanto comunicato dall'OCSE, che sottolinea come il significativo aumento sia stato favorito dal forte rialzo dei prezzi dell'energia (+27,7%) raggiungendo il tasso più alto dal giugno 1980. L'aumento è stato particolarmente marcato negli Stati Uniti. Nella zona euro l'inflazione è aumentata fortemente al 4,9% in novembre, dal 4,1% di ottobre e dal meno 0,3% di un anno prima, pur restando inferiore a quello dell'area OCSE nel suo complesso. Qui per un approfondimento. 

Istat: commercio al dettaglio, in calo le vendite a novembre, -0,4% 

A novembre 2021 l’Istat stima un calo congiunturale per le vendite al dettaglio evidenziando che sono in diminuzione le vendite dei beni alimentari, mentre quelle dei beni non alimentari risultano pressoché stazionarie. Su base tendenziale, invece, a novembre 2021, le vendite al dettaglio aumentano del 12,5% in valore e dell’11,7% in volume. Nel trimestre settembre-novembre 2021, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio aumentano dell'1,2% in valore e dello 0,9% in volume, spiega ancora l'Istat, sottolineando che le "vendite dei beni non alimentari crescono in misura marcata" (+2,0% in valore e +1,8% in volume), mentre quelle dei beni alimentari aumentano in valore e calano in volume (rispettivamente +0,5% e -0,5%). Qui la Nota dell’Istat. 

Banca d’Italia, salgono dell’1,5% i prestiti al settore privato a novembre 

A novembre, i prestiti bancari al settore privato sono cresciuti dell’1,5% su base annua dal +1,6% di ottobre. Lo rende noto la Banca d’Italia nella pubblicazione “Banche e moneta: serie nazionali”. I prestiti alle famiglie sono aumentati del 3,8% sui 12 mesi, mentre quelli alle società non finanziarie sono aumentati dello 0,4%. I depositi del settore privato sono, invece, cresciuti del 6,2% contro il 7% di ottobre. Qui la Nota di Banca d’Italia. 

Istat: turismo, settore in ripresa ma ancora lontano dai livelli pre-pandemia 

Il turismo italiano è in ripresa ma sono ancora lontani i tempi pre-Covid. Secondo il report Istat sul Movimento turistico in Italia, nei primi nove mesi del 2021 le presenze dei clienti negli esercizi ricettivi sono in crescita rispetto al 2020 (+22,3%) ma restano ben sotto i livelli del 2019 (-38,4%). Nel trimestre estivo (luglio-settembre) le presenze turistiche sono state circa 177 milioni (+31% rispetto al 2020) e 29 milioni in meno nel confronto con il 2019 (-14%). Relativamente ai primi nove mesi del 2021, i dati provvisori del nostro Paese mostrano un trend meno negativo della media europea rispetto al 2019. Tra le componenti della domanda turistica, quella estera evidenzia maggiori difficoltà di ripresa (-56,1% di presenze) rispetto alla componente domestica (-20,3%). Qui la Nota dell’Istat. 

Consob, per gli italiani sempre più trading online e criptovalute 

Cresce l'interesse degli italiani verso i mercati azionari, il trading online e le cripto-attività. Circa il 28% fra chi utilizza la rete per scelte economico-finanziarie, usa servizi finanziari online più di quanto facesse prima della pandemia ma a questo si associa un livello di conoscenze non adeguato, circa il 36% degli intervistati. Questo evidenzia lo studio condotto dall'Osservatorio Consob e contenute nella VII^ Edizione del “Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane. Attitudini e profili comportamentali”, sulla base di un questionario somministrato da GfK Italia a un campione di circa 2.700 individui, rappresentativi della popolazione dei decisori finanziari italiani, nello scorso giugno 2021. Qui un approfondimento.  

Istat: a novembre 494mila occupati in più 

Secondo le rilevazioni dell'Istat si sono registrati 700 mila posti di lavoro in più da gennaio 2021, il miglioramento dell'occupazione (+0,3%) ha riguardato uomini e donne, dipendenti a termine e autonomi, persone tra i 25-34 anni e ultra 50enni. A seguito della ripresa dell’occupazione, osservata tra febbraio e giugno e a partire da settembre 2021, il numero di occupati a novembre 2021 è superiore a quello di novembre 2020 del 2,2% (+494mila unità). Le stime preliminari Istat indicano un calo della disoccupazione al 9,2% e un aumento dell’occupazione al 58,9%. Scende anche il tasso d'inattività. Qui la Nota dell’Istat. 

Intesa san Paolo: l’export in volo nei distretti industriali, superati i livelli precedenti il virus  

I dati positivi emergono dal Report della Direzione Studi e Ricerche di Intesa San Paolo con 98 distretti su 158 che tornano, e in alcuni casi superano, i livelli pre-covid. Nel terzo trimestre 2021 si registra un aumento dell'export pari al 9,5%. Tra le filiere industriali già oltre i livelli pre-pandemici troviamo i settori della metallurgia, degli elettrodomestici e alimentare. Positivi anche i risultati della filiera delle costruzioni. Qui per approfondire. 

Istat: industria, produzione a novembre, +1,9% 

L’Istat stima che a novembre 2021 l'indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dell'1,9% rispetto a ottobre. Nella media del trimestre settembre-novembre il livello della produzione cresce dello 0,6% rispetto al trimestre precedente. Corretto per gli effetti di calendario, a novembre 2021 l'indice complessivo aumenta in termini tendenziali del 6,3%. Gli incrementi più alti riguardano l'energia, +4,6% rispetto a ottobre e +12,4% sull'anno. “A novembre la produzione industriale torna a crescere in termini congiunturali, dopo il calo del mese precedente e il livello dell'indice supera del 3,1% il valore di febbraio 2020, mese antecedente l’inizio dell’emergenza sanitaria”.  Qui la Nota dell’Istat.  

 

La Voce degli Stakeholder 

 

Anpal-Unioncamere: lavoro, le imprese prevedono 458mila contratti a gennaio 

Sono poco meno di 458mila i contratti programmati dalle imprese nel mese di gennaio e saliranno a circa 1,2 milioni nel trimestre gennaio-marzo. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si registra un incremento delle entrate previste (+112mila su gennaio 2021 e +265mila in confronto al trimestre gennaio-marzo 2021). Positivo anche il confronto rispetto a dicembre 2021, con 104mila contratti in più (+29,4%), per tutti i settori economici tranne che per il turismo dove pesano le crescenti incertezze legate all’andamento dell’epidemia nelle ultime settimane. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. Qui per approfondire.  

Confcommercio, “inflazione ancora in aumento, impatto su crescita e consumi” 

A dicembre, come comunicato dall’Istat, l’indice dei prezzi al consumo è salito del 3,9% su base annua e dello 0,4% su base mensile. In crescita tutte le componenti, con i beni energetici che rallentano un po’ la corsa ma aumentano comunque di quasi il 30% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio “il dato preliminare consolida le preoccupazioni, espresse da tempo, sull’ impatto della ripresa dell’inflazione sulla crescita nel 2022. L’eredità lasciata dal 2021 (1,8%) e il permanere di tensioni sulle materie prime lasciano poco spazio per ipotizzare un rientro delle dinamiche dei prezzi nel breve periodo”. Inoltre, sempre secondo Confcommercio, sia per gli aumenti dei beni energetici che per i costi che si stanno accumulando nelle filiere produttive, l’inflazione potrebbe superare la soglia del 4%. Qui la Nota di Confcommercio. 

Unimpresa: 700 mila aziende a rischio insolvenza con lo stop delle moratorie  

Per quasi 700.000 aziende italiane potrebbe verificarsi il rischio insolvenza, con la prospettiva di un crac, stimato in oltre 27 miliardi di euro. Sono infatti 694.894 le imprese che, a partire dal 2020, avevano sospeso le rate di prestiti bancari per un importo complessivo di 27,1 miliardi. È quanto segnala il Centro studi di Unimpresa, secondo cui le norme sui prestiti bancari, tra moratorie e garanzie pubbliche, valgono 247, 6 miliardi di euro. La norma sulle cosiddette moratorie dei finanziamenti concessi dalle banche era stata introdotta con il decreto-legge “Cura Italia” (articolo 56) nella primavera del 2020, ma quella misura è scaduta alla fine dello scorso dicembre e non è stata rinnovata per evitare una procedura dell’Unione europea per aiuto di Stato illegittimo. Qui per approfondire.  

Coldiretti: energia, i rincari strozzano l’agricoltura 

Il forte aumento dei beni energetici si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole strozzate da aumenti dei costi di produzione non compensati da prezzi di vendita adeguati. E quanto emerge dall’analisi della Coldiretti secondo la quale il caro bollette colpisce sia le attività agricole ma anche la trasformazione, la distribuzione ed i trasporti. Qui per approfondire.  

Confartigianato: nel 2022 occupazione a +1,5% 

La ripresa economica riserva effetti positivi anche sul mercato del lavoro, con un incremento dell’1% degli occupati nel 2021 e dell’1,5% nel 2022. Nell’arco dei primi tre trimestri del 2021 le micro e piccole imprese (MPI) fino a 49 dipendenti hanno occupato 896 mila posizioni lavorative, il 61,8% del totale, ben 12,6 punti più elevata della quota del 49,2% delle posizioni lavorative dipendenti in forza nelle MPI. La quota relativa alle micro e piccole imprese sale al 79,8% per le posizioni a tempo indeterminato, mentre è al 50,3% per la posizioni a tempo determinato. È quanto emerge dall’ultima analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato sulla base dei dati evidenziati nella “Nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione III trimestre 2021”, elaborata congiuntamente da Istat, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Inps, Inail e Anpal. Qui la Nota dell’Ufficio Studi di Confartigianato.  

Confcommercio, Pil +6,2%, consumi +5,1% ma recupero lento 

Secondo i dati del consuntivo 2021 elaborato dall'Ufficio Studi di Confcommercio, il 2021 chiuderà con una crescita del Pil del 6,2% e dei consumi del 5,1%, ma alcuni settori registrano cali ancora a doppia cifra rispetto ai valori del 2019: per ristorazione e alberghi la perdita dei consumi è rispettivamente, del 27,3% e del 35% rispetto a 2 anni fa; per i servizi culturali e ricreativi del 21,5%; per i trasporti il 16% e per l'abbigliamento e le calzature il 10,5%. Il report sottolinea come il recupero prosegua più lento del previsto e per i consumi (-7,3% rispetto al 2019) il completo ritorno ai livelli pre-pandemici non avverrà prima del 2023. Qui per un approfondimento. 

CNA, una impresa su quattro fiduciosa sulla crescita nel 2022 

Un’indagine condotta dalla CNA su un campione rappresentativo di 1700 imprese dell’artigianato e della piccola impresa rivela che il 5,4% degli intervistati prevede che l’economia italiana tornerà ai livelli pre-pandemia, il 18,3% confida nella ripresa ma le perdite saranno recuperate solo parzialmente. Toni più fiduciosi se si parla delle aspettative sui risultati 2022 per la propria impresa con oltre il 40% del campione che indica risultati in crescita e quasi un’impresa su cinque prevede risultati migliori a quelli pre-pandemia. Qui per un approfondimento. 

Unioncamere-BMTI: +13,3% costo servizi pubblici locali 2021 

Per energia, gas naturale, acqua e rifiuti le Pmi nel 2021 hanno pagato il 13,3% in più del 2020. Gli incrementi di spesa dipendono prevalentemente dall'andamento del costo della fornitura di energia elettrica e gas naturale, aumentati rispettivamente del +15,3% e +22,2% in dodici mesi. Dal bilancio realizzato da Unioncamere-BMTI sull'evoluzione delle tariffe pagate nell'ultimo anno dalle PMI per i principali servizi pubblici, emerge che i più penalizzati sono stati i negozi di beni non alimentari, per i quali la spesa è aumentata del +20,3%. Qui per approfondire.  

Il Misery Index di Confcommercio evidenzia un disagio sociale alto  

A novembre il disagio sociale si conferma alto secondo il Misery Index (MIC) elaborato dall'Ufficio studi di Confcommercio si è attestato a 16,6 punti, in riduzione di appena un decimo di punto su ottobre. Le ragioni secondo Confcommercio risiedono nella ripresa dell'inflazione che continua a neutralizzare i miglioramenti del mercato del lavoro, accentuando le incertezze sulle prospettive per il 2022. L’indicatore si conferma su livelli storicamente elevati segnalando, nell’ultimo trimestre, un concreto ristagno. Qui la Nota di Confcommercio. 

 

Innovazione  

 

Undici nuove start up al giorno, Milano guida il record 2021 

Si va dallo sviluppo sostenibile alle consegne online, dall’engineering alle blockchain per le attività delle nuove imprese iscritte alla sezione speciale Start-up del Registro delle Imprese nel 2021, come evidenziano le rilevazioni di InfoCamere. Capofila su base regionale è la Lombardia, trainata da Milano, che nel 2021 ha fatto registrare 818 iscrizioni: il dato più alto di tutta Italia. Soltanto Roma (536 nuove start-up) riesce ad avere valori non troppo distanti, mentre tutte le altre aree, a partire dalla terza in classifica, Napoli con 174 iscrizioni, seguono a distanza rilevante. Software e consulenza informatica il settore che fa registrare la maggiore crescita, concentrando oltre 2mila e 100 realtà, più della metà del totale delle start-up nate nel 2021. Qui per approfondire.  

Edge computing e intelligenza artificiale: in crescita gli investimenti  

Business intelligence/analisi dei dati; consegna dei contenuti; analisi di testi e immagini; rete e sicurezza: sono questi i cavalli di battaglia sui quali le imprese stanno investendo moltissime risorse per competere in un mondo tutto orientato al digitale. La spesa mondiale per l’edge computing ammonterà a 176 miliardi di dollari nel 2022, con un aumento del 14,8% rispetto all’anno appena trascorso. Le previsioni inoltre continuano a essere molto positive anche per il futuro: gli investimenti nei servizi per hardware, software e servizi per soluzioni edge sosterranno questo ritmo di crescita fino al 2025, quando il fatturato sfiorerà i 274 miliardi.  Qui e qui per gli approfondimenti.  

Cresce il mercato della Subscription economy  

Sottoscrizione di abbonamenti: questo è l’oggetto di quella che viene definita subscription economy. Quando si parla di subscription economy o di economia basata su abbonamento si fa riferimento al cambiamento che molte aziende stanno compiendo verso un modello di business che poggia su piattaforme digitali e dai dati dello studio di Juniper Research, “Subscription Economy: Future Strategies & Market Forecasts 2022-2026” emerge che il valore di mercato globale dell'economia degli abbonamenti crescerà fino a 275 miliardi nel 2022.  Dopo aver valutato 10 mercati chiave basati su queste logiche economiche, il Report ha identificato i seguenti tre settori con i ricavi più alti per il 2022: beni fisici; video digitali e musica digitale. Qui per approfondire. 

Istat: per le PMI va a rilento l’attivazione di canali e-commerce 

Le Pmi italiane migliorano il loro livello di digitalizzazione ma procede ancora a rilento l’attivazione di canali e-commerce, nonostante la spinta impressa dalla pandemia. Nel 2020 la percentuale di imprese con almeno 10 addetti che hanno effettuato vendite online continua a essere contenuta (18,4%) e, sebbene si sia registrato un incremento di due punti percentuali rispetto all'anno precedente, resta sotto la media UE 27. Inoltre, il livello di intensità digitale del 60,3% raggiunto nel 2021 è lontano dal target europeo per il 2030 (90%), pur se superiore alla media Ue27 (56%), e colloca le Pmi italiane al decimo posto, sopra quelle tedesche (59%) e francesi (47%). Lo rivela l’indagine di Istat che fotografa la situazione italiana in merito agli indicatori del Digital economy society index (Desi) per le piccole e medie imprese. Qui la Nota dell’Istat. 

 

Enti locali 

 

Nuove soluzioni di mobilità per 13 Comuni capoluogo di Città Metropolitane 

“Mobility as a Service for Italy” questo il titolo del bando all’interno del quale 13 Comuni capoluogo di Città Metropolitane hanno presentato altrettanti progetti finalizzati allo sviluppo di servizi innovativi di mobilità per i cittadini e per la gestione intelligente dei trasporti sul territorio. Il MAAS (Mobility as a Service) è un nuovo concetto di mobilità che prevede l’integrazione di molteplici servizi (come trasporto pubblico, car-sharing, taxi, autonoleggio, etc.), accessibili all’utente attraverso un unico canale digitale con diverse opzioni tra quelle esistenti, dalla pianificazione del viaggio al pagamento. Qui per approfondire. 

PA e spesa ICT: pubblicata la nuova rilevazione condotta da AgID 

Il trend di crescita della spesa ICT nella PA nel periodo 2019-2022 si presenta sostenuto e sempre intorno al +6% annuo pur subendo un rallentamento nel 2020 principalmente a seguito dell’emergenza Covid-19, che coinvolge tutti i comparti, ad eccezione del comparto Sanità e quello dell’Education, che ha registrato una crescita del 10,5%, principalmente per l’implementazione dei sistemi di DAD. Rispetto all’anno precedente, le stime per il 2021 mostrano una ripresa più sostenuta della crescita per tutti i comparti, pari al 5,7%, per un valore complessivo stimato di circa 6,5 miliardi di euro. Lo rileva l’indagine di AgID, che, su un panel di circa 70 amministrazioni analizzate, illustra le stime sull’andamento complessivo della spesa ICT della PA in Italia. Qui per un approfondimento. 

 

Mondo MEF 

 

Mef: le entrate dei primi 11 mesi 2021 salgono a 441 mld (+12%) 

Nel periodo gennaio-novembre 2021 le entrate tributarie erariali accertate ammontano a 441.477 milioni di €, segnando un incremento del 12,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno 2020. Lo rende noto il Mef, segnalando che il confronto tra i primi undici mesi 2021 e quelli del corrispondente periodo del 2020 presenta ancora un evidente carattere di disomogeneità per effetto del lockdown e delle conseguenti misure economiche dirette ad affrontare l’emergenza sanitaria, nelle quali rientrano sospensioni, riduzioni o recupero dei versamenti per diverse tipologie d'imposta. Qui il Comunicato stampa del Mef. 

Mef, credito e liquidità per famiglie e imprese 

Sulla base di dati preliminari, riferiti al 31 dicembre 2021 risultano ancora attive moratorie per un valore complessivo di circa 44 miliardi, pari a circa il 17% di tutte le moratorie accordate da marzo 2020. Salgono a oltre 221 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. Attraverso “Garanzia Italia” di Sace i volumi dei prestiti garantiti raggiungono i 32,3 miliardi di euro, su 4344 richieste ricevute. Così il Mef rende noti i principali risultati della rilevazione congiunta effettuata dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, di cui fanno parte anche Mise, Banca d’Italia, Abi, Mediocredito Centrale e Sace. Qui il Comunicato stampa del Mef.