Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

 

Con "Next Generation EU", l'UE diventerà uno dei principali emittenti di debito a livello mondiale. Ciò offrirà vantaggi in termini di stabilità e profondità del mercato obbligazionario europeo fornendo un asset sicuro.

Il Commissario Paolo Gentiloni nel suo intervento durante la discussione plenaria del Parlamento europeo per il 20° anniversario dell'euro. 

Il Dibattito delle Idee 

 

L’inflazione e i rischi che frenano la crescita 

Ci sono dei fattori di freno che congiurano contro la ripresa economica. In questo momento in particolare il costo delle materie prime è cruciale ma non è il problema più grande che riguarda l’inflazione. L’innalzamento dei prezzi, che può essere innescato dal prezzo del gas e del petrolio, è sempre stato un fenomeno di massa legato specificamente a un’esplosione dei consumi, a una certa leggerezza collettiva proprio nei confronti di prezzi e consumi. L’inflazione è un fenomeno collettivo e non è legato solo ad alcune realtà di sistema. Nell’ultimo Rapporto Censis si parla di “società irrazionale”: non si tratta di una semplice distorsione legata alla pandemia, ma di una realtà che ha radici socio-economiche profonde e causa una sfiducia generalizzata che si traduce in un tasso medio annuo di crescita reale dei consumi negativo. Qui per approfondire l’analisi di Giuseppe De Rita. 

  

Studi, ricerche e numeri 

 

Istat: commercio estero, nel 2021 export +18,2%, oltre 2019 

Nel 2021 l’export ha registrato una crescita del 18,2% e sale a livelli superiori a quelli del 2019. L’avanzo commerciale 2021 si porta a +50.416 milioni (da +63.289 del 2020) mentre l’avanzo dell’interscambio di prodotti non energetici raggiunge +89.452 milioni (era +85.656 nel 2020). Lo ha reso noto l'Istat. La crescita 2021 dell'export è stata più sostenuta verso i paesi Ue (+20,0%) rispetto ai mercati extra Ue (+16,3%), e trainata soprattutto dall’aumento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+26,0%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+14,7%), prodotti petroliferi raffinati (+70,5%), sostanze e prodotti chimici (+19,0%) e mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+19,5%). Qui la Nota dell’Istat.  

Istat: aumentano le nuove imprese 

Boom per le costruzioni, +20% e fallimenti +18,5%, sotto i livelli pre-Covid. Questo emerge dai numeri diffusi da Istat relativi al quarto trimestre 2021 in cui sono aumentate del 4,1% le registrazioni di nuove imprese, dopo la lieve flessione del trimestre precedente (-0,9%). In forte aumento congiunturale le registrazioni nel settore delle costruzioni (+20,2%) e nei trasporti (+9,4%), mentre si registra il secondo calo consecutivo nel commercio, con una diminuzione del 5,2%. L’Istat sottolinea che rispetto al quarto trimestre del 2020, il numero complessivo di registrazioni risulta in aumento con un unico settore in calo, il commercio, che segna una riduzione del 9,9%. Lo ha reso noto l'Istat precisando che sia su base congiunturale che su base tendenziale, nell'ultimo trimestre del 2021, i fallimenti risultano marcatamente in calo in tutti i settori. Qui la Nota dell’Istat. 

Ismea Mercati: DOP IGP, traina il nord ma a crescere sono sud e isole al +7,5% 

Nel 2020 il settore italiano dei prodotti DOP IGP ha raggiunto 16,6 miliardi di euro di valore alla produzione (-2,0%), pari al 19% del fatturato totale dell’agroalimentare italiano, e un export da 9,5 miliardi di euro (-0,1%) pari al 20% delle esportazioni nazionali di settore. A confermare questi numeri è l’analisi del XIX Rapporto Ismea-Qualivita, che evidenzia il dato per aree territoriali: se le quattro regioni del Nord-Est si confermano traino rappresentando oltre la metà del valore complessivo nazionale del settore DOP IGP (53%), solo l’area “Sud e Isole” mostra un incremento complessivo del valore rispetto all’anno precedente (+7,5%), con crescite importanti soprattutto per Puglia (+24%) e Sardegna (+12%). Buoni risultati anche in Trentino-Alto Adige (+8,4%) e Piemonte (+2,7%), mentre le prime tre regioni in assoluto per valore segnano tutte un calo. Qui per approfondire. 

Biologico, Italia prima in Ue come numero produttori 

L'andamento del mercato bio fa registrare un incremento record del 15,1%, raggiungendo un valore delle vendite al dettaglio di 44,8 miliardi di euro in Ue che diventano 52 miliardi di euro considerando l'intera Europa. L'Unione europea diventa così il secondo mercato mondiale dopo gli Stati Uniti. Con 2,1 milioni di ettari, 102mila in più rispetto al 2019, l'Italia nel 2020 si conferma il terzo Paese in Ue come superficie coltivata a biologico, la precedono Spagna (2,4 milioni di ettari) e Francia (2,5 milioni di ettari). Globalmente le superfici bio in Ue hanno raggiunto i 14,9 milioni di ettari globali. L'Italia (che presenta una incidenza del 16,6% di superficie bio sul totale, la più elevata in Ue che ha raggiunto una media del 9,2%), mantiene il primato come numero di produttori biologici attivi (71.590), seguono la Francia con 53.255 e la Spagna con 44.493. Questa la fotografia che emerge dai dati internazionali presentati dall'Istituto di ricerca sull'agricoltura biologica FiBL in collaborazione con IFOAM, la Federazione delle associazioni del biologico a livello mondiale. Qui un approfondimento. 

Istat: nel 2021 produzione costruzioni +24,4%, sopra livelli 2019 

L'Istat stima che a dicembre 2021 l'indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni sia cresciuto dello 0,3% rispetto a novembre, salendo per il quinto mese consecutivo e raggiungendo il livello più elevato da maggio 2012. Nella media del quarto trimestre del 2021 la produzione nelle costruzioni è aumentata del 4,2% rispetto al trimestre precedente. "Considerando il complesso del 2021, la produzione delle costruzioni ha recuperato pienamente non solo la flessione del 2020, ma risulta superiore del 14,3% al livello registrato nel 2019", è il commento dell'Istituto nazionale di statistica. Qui la Nota dell’Istat. 

 

La Voce degli Stakeholder 

 

Confartigianato: le tendenze su crescita, prezzi e congiuntura 

Continua il calo del tasso di crescita del PIL nel 2022 imposto dalla maggiore inflazione: dal +4,4% della Nota di aggiornamento di settembre 2021, al +4,2% del Fondo Monetario di ottobre fino al più severo +3,8% della Banca d’Italia a gennaio. Allo stesso tempo, si segnala il crescere delle previsioni del tasso di inflazione 2022 che lo scorso novembre la Commissione europea stimava al +2,1%, mentre va verso il raddoppio nelle previsioni di febbraio (+3,8%). Da ottobre 2021 a febbraio 2022 si evidenzia una tendenza alla crescita delle previsioni di inflazione delle organizzazioni nazionali e internazionali. La chiusura del 2021 per alcuni indicatori congiunturali manifesta il pressoché completo superamento della recessione da Covid-19, ma la crescita dei prezzi dell’energia frena l’economia, mettendo in crisi una rilevante quota di imprese e condizionando la spesa delle famiglie. È quanto emerge dall’analisi realizzata dal Centro Studi di Confartigianato in merito alla situazione economica italiana. Qui per approfondire.  

Congiuntura Confcommercio: peggiora quadro economico, al ribasso crescita nel 2022 

“Il quadro congiunturale si fa più complesso ed incerto. Si susseguono revisioni al ribasso, ancorché di entità moderata, del tasso di variazione del PIL italiano per il 2022, il cui target difficilmente può collocarsi attorno al 4,5%. Ai problemi già noti, e ancora non risolti, derivanti dalle tensioni sui prezzi delle materie prime, dalle difficoltà di approvvigionamento in alcune filiere e dall'incertezza sull'evoluzione pandemica si sono aggiunti, negli ultimi giorni, i timori di un conflitto Russo-Ucraino”. È quanto emerge dal documento di Congiuntura economica elaborato da Confcommercio. Rispetto a gennaio 2021, l’ICC registra, comunque, una variazione dell’8,5%, frutto di una crescita del 33,6% per i servizi e del 2,2% per i beni. Rispetto allo stesso mese del 2020 la domanda, nel complesso, è ancora inferiore dell’11,7%. A febbraio, il PIL ha consolidato la tendenza al rallentamento emersa nei mesi precedenti, con una riduzione dell’1,0% congiunturale. Nel confronto annuo la crescita si dovrebbe attestare al 4,2%, in forte calo, quindi, rispetto ai mesi precedenti. Qui per un approfondimento.  

 

Innovazione  

 

Nomisma: acquisti online e ritorno alla normalità

L’eCommerce torna a crescere nel 2021 come ai livelli prepandemia (+18% 2021 vs 2020), registrando un aumento del 18% nel 2021 rispetto al 2020. Emerge dall’Osservatorio Hybrid Lifestyle di Nomisma secondo cui elettronica e tecnologia trainano il mercato registrando un 33% di aumento di spesa online seguiti da abbigliamento, scarpe e accessori (27%) e vino (24%). Complessivamente il mercato ha raggiunto 30,5 miliardi di euro di vendite, spiega il report riportando i dati del Polimi. Sempre più centrali le opinioni dei consumatori: 9 italiani su 10 che acquistano online si affidano alle recensioni degli altri consumatori. Nel 2021 la crescita è del 23%: sempre a doppia cifra anche le previsioni per il 2022 (+14% rispetto al 2021). Qui per un approfondimento. 

Confartigianato: servizi cloud sofisticati utilizzati dal 45% delle piccole imprese in Italia, +18 punti vs. 27% media Ue 

L’Italia rappresenta il primo paese nell’Unione europea a 27 per crescita della quota di piccole imprese 10-49 addetti che utilizzano i servizi cloud, che passa dal 20% della precedente rilevazione pre-pandemia del 2018 al 59% nel 2021, ampiamente superiore al 38% della media Ue e della Germania, al 27% della Spagna e al 26% della Francia. Grazie a questa performance, per quota di piccole imprese ‘sulla nuvola’ l’Italia passa dal 16° posto nell’Ue a 27 nel 2018 al 5° posto nel 2021. L’accelerazione dei processi di digitalizzazione delle imprese a seguito della pandemia ha sostenuto la ripresa, con il valore aggiunto dei settori della digital economy che nei primi tre trimestri del 2021 cresce del 5,7% rispetto allo stesso periodo pre-pandemia, unico segmento dei servizi in territorio positivo. È quanto emerge dal 17° Report del Centro Studi di Confartigianato disponibile qui  

Ricerca e innovazione, Italia ancora fanalino di coda ma il Pnrr è un'opportunità 

La pandemia di Covid-19 ha fatto comprendere a tutti quanto la ricerca sia importante. E il Pnrr è un’occasione unica per rendere la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica centrali per lo sviluppo sostenibile e per la crescita economica del nostro Paese. In questo frangente strategico, è stata presentata presso il Consiglio nazionale delle ricerche la “Relazione sulla ricerca e l’innovazione in Italia-Analisi e dati di politica della scienza e della tecnologia”, curata dal Cnr. Complessivamente le risorse destinante alla ricerca e sviluppo previste nel Pnrr ammontano a circa 17 miliardi di euro, circa il 7,5% complessivo delle risorse totali. La maggior parte si concentrano su ricerca applicata e sviluppo sperimentale (circa 10 miliardi), ricerca di base (4 miliardi), azioni trasversali e di supporto (1,88 miliardi) e trasferimento tecnologico (380 milioni). Per quanto riguarda i Programmi Quadro europei, il nostro Paese contribuisce al bilancio per la ricerca comunitaria con il 12,5%. Qui l’approfondimento del Cnr.  

Digital Skills Index: l’86% dei lavoratori italiani afferma di non avere le competenze digitali necessarie per il mondo del lavoro del futuro 

L’86% dei lavoratori italiani non ha le competenze digitali necessarie per il mondo del lavoro del futuro. Lo rileva il Digital Skills Index di Salesforce che ha censito oltre 23mila lavoratori in 19 Paesi, di cui 1.300 in Italia. L’82% degli intervistati ha in programma l’apprendimento di nuove competenze nei prossimi cinque anni e il 28% sta già frequentando corsi di formazione. Se guardiamo all’Italia, l’86% dichiara di non avere le competenze digitali necessarie alle aziende e l’87% si sente altrettanto impreparato per i prossimi cinque anni. Tuttavia, appena il 17% sta già seguendo percorsi formativi per colmare questo divario. Qui per un approfondimento.  

Boom del mercato cybersecurity in Italia: 1,55 mld €, +13% 

Cresce il mercato della cybersicurezza in Italia - 1,55 miliardi di euro, +13% rispetto al 2020 - ma il rapporto tra spesa in sicurezza e Pil resta limitato (0,08%), all'ultimo posto tra i Paesi del G7. Sono alcuni risultati della ricerca dell'Osservatorio Cybersecurity & Data Protection della School of Management del Politecnico di Milano dal titolo: “Cybersecurity: don’t look up”. L'indagine fotografa una crescita costante delle minacce: 1053 incidenti gravi nel primo semestre del 2021, +15% rispetto al primo semestre 2020, (secondo i dati Clusit), ben il 31% delle grandi imprese italiane rileva un ulteriore aumento degli attacchi informatici nell'ultimo anno, che va a sommarsi a quello riscontrato nei primi mesi di emergenza. Per questo il 60% delle grandi imprese italiane ha aumentato il budget per la sicurezza informatica nel 2021. Qui per approfondire.  

 

Gender equity 

 

Economia, la laurea che non piace alle ragazze 

In quali facoltà c'è parità di genere tra studenti e studentesse? Ancora resistono le facoltà scientifiche più maschili che femminili? Caso evidente di un cambio di passo simile è la facoltà di Economia, dove a una crescita nel numero di immatricolati maschi è corrisposto un calo delle immatricolazioni femminili, e dunque un ampio aumento del divario, nonostante una laurea in economia apra prospettive di lavoro, reddito e carriera. Per capire un pezzo di questa disparità è necessario tornare nelle aule universitarie per capire come sono messi studenti e studentesse nelle proprie scelte di studio. Soprattutto perché da esse dipende una parte significativa della propria carriera futura. Qui per approfondire.

 

Enti locali 

 

Fabbisogni standard: il portale OpenCivitas aggiornato con i dati 2018 

Su OpenCivitas sono disponibili i dati relativi all’annualità 2018 per le funzioni fondamentali svolte dai comuni delle Regioni a Statuto Ordinario (RSO) e la video guida alla lettura del Fondo di solidarietà comunale 2022. All'aggiornamento della metodologia utilizzata per stimare gli indicatori del servizio di asilo nido si aggiunge l'incremento delle risorse previste per il Fondo di solidarietà comunale che introduce ulteriori quote vincolate al raggiungimento degli obiettivi di servizio. L'ultima Manovra di bilancio infatti ha previsto l'aumento dei fondi destinati ai servizi per l'infanzia e per il trasporto degli alunni disabili, il cui riparto è in via di definizione. Qui per approfondire. 

Edilizia scolastica, 87 milioni per affiancare enti locali e scuola nell’attuazione del PNRR 

Il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna annuncia la firma di un protocollo d'intesa con il Ministero dell'Istruzione e l'Agenzia per la Coesione territoriale: "investiamo 87 milioni di euro in una task force di esperti amministrativi, giuridici, contabili, ingegneri e architetti che sostenga Comuni, Città metropolitane, Province e istituzioni scolastiche del Sud nella partecipazione ai bandi per la scuola: non un euro della 'Quota Sud' di quei bandi deve essere perso o sciupato". L'accordo mira a prolungare il progetto di task force 'Edilizia scolastica' fino al 2026 (era prevista fino al 2023) e ad estenderlo anche alle scuole, con l'obiettivo di supportare gli enti locali e le istituzioni scolastiche nell'esecuzione e nella realizzazione degli interventi. "La 'Quota Sud' prevista per i quattro bandi di edilizia scolastica già pubblicati, del valore complessivo di oltre 2,5 miliardi di euro, è particolarmente sfidante", ricorda il ministro Carfagna. "Solo per gli asili nido l'investimento previsto nel Mezzogiorno è di più di 1 miliardo e 300 milioni. Qui la Nota del Ministero del Sud e della coesione territoriale.  

PMI: Giorgetti, 678 milioni per investimenti su tecnologie 4.0 e risparmio energetico 

Il Ministero dello sviluppo economico ha istituito un nuovo regime di aiuti per sostenere con 678 milioni di euro gli investimenti delle piccole e medie imprese italiane nella realizzazione di progetti innovativi legati a tecnologie 4.0, economia circolare e risparmio energetico. È quanto prevede il decreto firmato dal titolare del Mise che disciplina i finanziamenti garantiti dal programma d'investimento europeo React-Eu e dai fondi di coesione. In particolare, i finanziamenti previsti dal nuovo regime di aiuti sono destinati per circa 250 milioni agli investimenti da realizzare nelle regioni del Centro - Nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto, Umbria e Province Autonome di Bolzano e di Trento), mentre circa 428 milioni sono previsti per quelli nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna). Di queste risorse, una quota pari al 25% è destinata ai progetti proposti dalle micro e piccole imprese. Qui la Nota del Mise. 

Le novità introdotte dal Piano triennale e dal “Pnrr” per la digitalizzazione degli Enti Locali 

L’appuntamento con l’aggiornamento del Piano triennale sta diventando una consuetudine utile per fare il punto della situazione e rilanciare nuove sfide. Il nuovo piano si pone nella completa continuità con il passato, conferma i traguardi raggiunti, ne definisce di nuovi, conferma una visione più europea e si coordina con gli investimenti previsti dalla Missione 1 Componente 1 del “Pnrr”. Il percorso di transizione digitale della Pubblica Amministrazione procede nella direzione di accorciare il divario esistente tra cittadini e amministrazioni, avviando un processo di digitalizzazione che favorisce l’utilizzo delle ultime tecnologie avanzate per agevolare privati e aziende nella fruizione dei servizi pubblici. Il Pnrr si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo tra cui quello della digitalizzazione e innovazione. Il Pnrr prevede in particolare nella componente denominata “Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA”, investimenti pari a 9,75 miliardi. Questa misura contribuirà in maniera determinante a supportare la strategia di digitalizzazione in corso, erogando finanziamenti per progetti specifici che dovranno necessariamente essere concepiti in armonia con le disposizioni del CAD e di tutte le altre normative e linee guida pubblicate. Qui per approfondire. 

  

Mondo MEF 

 

Debito pubblico, nel 2021 salito a 2.678,4 mld (+105 mld) 

Al 31 dicembre del 2021 il debito delle Amministrazioni pubbliche era pari a 2.678,4 miliardi. Lo rende noto la Banca d'Italia ricordando che a fine 2020 il debito ammontava a 2.573,5 miliardi (155,6 per cento del PIL). L'aumento in valori assoluti del debito nel 2021 (104,9 miliardi) ha riflesso sia il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (92,1 miliardi) sia l'incremento delle disponibilità liquide del Tesoro (5 miliardi, a 47,5). In rapporto al Pil è atteso un calo. Il 2021 ha segnato un nuovo aumento del debito pubblico complessivo dell'Italia, che a 2.678 miliardi di euro è cresciuto di circa 105 miliardi rispetto ai livelli toccati nel 2020. Ma al tempo stesso, i dati di dicembre dell'ultima nota statistica della Banca d'Italia, mostrano che la dinamica di attenuazione iniziata da alcuni mesi è proseguita. A dicembre il debito delle Amministrazioni pubbliche era appunto sceso a 2.678 miliardi di euro, a fronte di 2.694 miliardi di novembre. Qui la Nota di Banca d’Italia.  

Su “Bilancio Aperto” pubblicata la legge di bilancio 2022-2024 

L’app Bilancio Aperto, che consente di consultare il bilancio dello stato, pubblica la legge di bilancio 2022-2024 approvata dal Parlamento. L’app consente la consultazione tramite smartphone e tablet. Qui la Nota della Ragioneria Generale dello Stato.