Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

Ora più che mai i simboli della Repubblica Italiana, in cui gli italiani si riconoscono, ci inducono a riflettere sull’importanza della libertà, della democrazia, sul valore dei diritti dell’uomo, primo dei quali è il diritto a vivere in pace. 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il suo intervento in occasione della Giornata dell’Unità nazionale. 

 

Il Dibattito delle Idee 

Come riscrivere l’economia europea in seguito alla crisi Ucraina 

Quali scenari si aprono in seguito alla ripresa dell’inflazione negli Stati Uniti e in Europa e quali politiche adottare per fare fronte a questo fenomeno? Il ritorno dell’inflazione e la crisi energetica, portando la lancetta del tempo all’indietro, ci pongono difronte a nuove sfide. La risposta ad entrambe le problematiche non deve essere lasciata alla sola politica monetaria ma deve essere sistemica. Puntare sullo sviluppo delle “comunità energetiche” può essere un modo molto concreto per combattere e prevenire l’inflazione, accelerare la transizione ecologica e spingere un cambiamento strutturale e culturale per l’intero paese. Qui per un approfondimento.  

Il rapporto uomo-robot nel lavoro nella fabbrica 4.0 

Il futuro ci porterà a una sempre maggiore interazione con i robot, nei luoghi di lavoro così come nelle nostre case. E questa convivenza però non ci lascia indifferenti su come sarà il nostro rapporto con i robot. Il cambiamento portato da Industria 4.0 ha infatti automatizzato in modo evidente diversi aspetti dei processi produttivi. La paura di perdere il posto di lavoro perché sostituiti da un robot è reale e diffusa tra molti lavoratori. Allo stesso modo però la robotizzazione del lavoro ha anche le potenzialità per renderla più sicura, grazie a un minor coinvolgimento delle persone in attività pericolose. Nei luoghi di lavoro che richiedono una grande operatività dell’uomo ci sono i primi segnali di cosa significa la convivenza fra umani e robot, e di come la psicologia umana giochi un ruolo determinante in questa interazione ormai in via di diffusione. Qui per approfondire.

 

Studi, ricerche e numeri 

 

OCSE: la crisi Ucraina diminuisce dell’1% la crescita globale 

L'OCSE stima che la crescita economica globale sarà inferiore di oltre 1 punto percentuale quest'anno a causa del conflitto in Ucraina, mentre l'inflazione, già alta all'inizio dell'anno, potrebbe essere almeno di altri 2 punti percentuali in più rispetto a quanto sarebbe stato altrimenti. Con la Russia che fornisce circa il 16% del gas naturale mondiale e l'11% del petrolio, i prezzi dell'energia "sono aumentati in modo allarmante", evidenzia l'Organizzazione. L'Europa in particolare è fortemente dipendente dal gas e dal petrolio russi. Ed i prezzi spot del gas sono 10 volte superiori rispetto a un anno fa, mentre il costo del petrolio è quasi raddoppiato nello stesso periodo. "Lo shock dei prezzi danneggerà le famiglie e interromperà la produzione di beni e servizi in tutto il mondo", secondo l'OCSE. Qui e qui per approfondire.  

Eurostat: gli indicatori chiave della produttività del lavoro mostrano una ripresa  

Un report pubblicato dall’Eurostat sui principali indicatori della produttività del lavoro dimostra come la crisi finanziaria del 2009 e la pandemia nel 2020 abbiano interrotto le precedenti tendenze di crescita complessiva della produttività del lavoro. Entrambi gli eventi hanno avuto effetti significativi sull'economia dell'UE in termini di PIL e indicatori di input di lavoro. Nel 2020 la produttività del lavoro per ora lavorata ha continuato a crescere leggermente (+0,6% sull'anno precedente), mentre la produttività del lavoro per addetto ha subito un forte calo (-4,6% sull'anno precedente). Al contrario, la crisi finanziaria del 2009 ha avuto un impatto simile su entrambi gli indicatori di produttività del lavoro poiché la produttività del lavoro per persona e per ora lavorata è diminuita rispettivamente del 2,6% e dell'1,2%. Nel 2021, la produttività del lavoro pro-capite è quasi tornata al livello pre-pandemia, crescendo del 4,1% (rispetto all'anno precedente), mentre la produttività del lavoro per ora lavorata ha continuato a crescere leggermente dello 0,2% (rispetto all'anno precedente). Qui per un approfondimento.  

Censis-Confcooperative: a rischio 184mila imprese e 1,4 mln di occupati per il caro energia 

La fiammata dell'energia prima e la crisi provocata dalla guerra poi rischia di incenerire 3% del PIL nel 2022. Un macigno che potrebbe mandare in default 184.000 imprese che danno lavoro a 1,4 milioni di persone. Lo dice Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative commentando "La Guerra dell'energia" il focus Censis-Confcooperative elaborato sull’analisi del FMI. Per il caro energia il FMI, nel periodo prebellico, aveva stimato una contrazione del PIL pari all'1,5% a cui vanno aggiunti - continua Gardini - gli effetti della guerra che rischiano di costarci almeno un altro 1,5% di PIL (fonte centro studi Confcooperative) tra rincari delle materie prime, difficoltà negli approvvigionamenti, mancato export verso la Russia, chiusura dei flussi turistici e peggiorate condizioni per la circolazione delle merci. Molti settori dall'agroalimentare al welfare sono alla canna del gas. Secondo lo studio sono a rischio 184.000 imprese con almeno 3 addetti. Maggiore l'incidenza del rischio fra le imprese dei servizi (20,5%) e fra le piccole (21,3% nella classe 3-9 addetti). Qui per approfondire.  

Eurostat: il turismo dell'UE in ripresa nel 2021  

Nel 2021, il turismo è stato tra i settori che hanno iniziato a riprendersi dalla pandemia, a seguito dell'allentamento di alcune restrizioni ad esso correlate, come le restrizioni di viaggio e altre misure precauzionali adottate in risposta. Nel 2021 il numero di pernottamenti nelle strutture ricettive della UE è stato di 1,8 miliardi, in aumento del 27% rispetto al 2020, ma in calo del 37% rispetto al 2019. Lo rende noto l’Eurostat. Osservando l'evoluzione durante gli anni della pandemia, il numero di notti trascorse nel 2021 rispetto al 2020 è aumentato nella maggior parte degli Stati membri dell'UE con dati disponibili. Gli aumenti maggiori sono stati registrati in Grecia, Spagna e Croazia, con picchi di oltre il 70%. Lettonia, Slovacchia e Austria, invece, sono stati gli Stati membri che hanno registrato diminuzioni, registrando cali inferiori al -18%. Questo mostra segni di ripresa nel settore turistico. Qui la Nota dell’Eurostat. 

Istat: a febbraio inflazione a +0,9% su base mensile e +5,7% su base annua 

A febbraio l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,9% su base mensile e del 5,7% su base annua (da +4,8% del mese precedente), confermando la stima preliminare. Lo comunica con una nota l’Istat. L'accelerazione dell'inflazione su base tendenziale, spiega l'Istat, è dovuta prevalentemente ai prezzi dei beni energetici (la cui crescita passa da +38,6% di gennaio a +45,9%), in particolare a quelli della componente non regolamentata (da +22,9% a +31,3%), e in misura minore ai prezzi dei beni alimentari, sia lavorati (da +2,2% a +3,1%) sia non lavorati (da +5,3% a +6,9%). I prezzi dei beni energetici regolamentati, anche nel mese di febbraio, risultano quasi raddoppiati rispetto allo stesso mese del 2021 (stabili a +94,6%). Qui la Nota dell’Istat. 

Bankitalia, debito pubblico in aumento a 2.713,9 miliardi. Le entrate tributarie aumentano dell’8,6%  

Sale il debito pubblico dell'Italia attestandosi a gennaio a 2.713,9 miliardi di euro, con un aumento di 35,5 miliardi rispetto a dicembre 2021. Sempre a gennaio le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 39,8 miliardi, in aumento dell'8,6% (3,2 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2021. È quanto emerge dal Rapporto "Finanza pubblica: fabbisogno e debito" della Banca d'Italia. Quanto alla ripartizione, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 34,7 miliardi e quello delle Amministrazioni locali di 0,8 miliardi, mentre il debito degli Enti di previdenza è rimasto stabile. Qui per un approfondimento. 

ABI: aumentano i prestiti a famiglie ed imprese, a febbraio +2,3%. Aumento di tre miliardi a gennaio per le sofferenze nette 

Secondo i dati contenuti nel rapporto mensile di ABI, a febbraio aumentano 2,3% su base annua i prestiti a famiglie ed imprese. Si tratta di un balzo rilevante considerato che a gennaio l’aumento era stato dello 0,9%. Le sofferenze nette, cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse, a gennaio 2022 sono aumentate di tre miliardi, a 18,2 miliardi di euro, rispetto al dato di dicembre 2021 (15,2 miliardi), inferiori rispetto ai 19,9 miliardi di gennaio 2021 e ai 26,3 miliardi di gennaio 2020. Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di 70,7 miliardi (pari a -79,6%). Qui per approfondire.  

Istat: la crisi indotta dalla pandemia gela il trasporto passeggeri ma non il traffico delle merci 

Nel 2020 la quantità di merci imbarcate e sbarcate nei porti italiani si è ridotta del 7,6% rispetto all’anno precedente, mentre il trasporto passeggeri è diminuito di oltre un terzo (-36,3%). Nei primi nove mesi del 2021 le merci trasportate nei 137 principali porti commerciali sono aumentate del 3,1%, ma il livello è ancora inferiore a quello del 2019 (-4,8%). Lo rende noto l’Istat. Nel 2020, l’Italia resta al primo posto tra i Paesi europei per numero di passeggeri trasportati via mare, la diminuzione è stata inferiore alla media europea (-36,3%) e non ha compromesso il primo posto in Europa per quantità di passeggeri imbarcati e sbarcati (24% del totale Ue). Per quanto riguarda il trasporto di merci via mare, invece, l’Istat ricorda che già da diversi anni l’Italia si colloca al secondo posto in Europa, dopo i Paesi Bassi. Rispetto al 2019, nell’insieme dei Paesi dell’Ue27 (dal 2020 senza Regno Unito) il calo è stato del 7,3%. Qui la Nota dell’Istat. 

EY-Swg: Tax Day, cosa si aspettano i manager italiani da Pnrr e riforma fiscale 

Secondo l'83% (contro il 92% di settembre 2021) dei manager, il Pnrr è un'occasione unica per il rilancio del Paese. Inoltre, per il 32% dei manager italiani riforma fisco e della giustizia civile sono prioritarie per rendere l'Italia più attrattiva per gli investitori stranieri. A seguire la realizzazione di grandi infrastrutture tecnologiche (27%), riforma della giustizia amministrativa (27%) e realizzazione di grandi infrastrutture fisiche (21%). Lo rileva uno studio di EY e Swg sulle aspettative dell'opinione pubblica e dei manager rispetto all'impatto del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sull'economia del Paese. I risultati della survey, condotta su un campione di oltre 1.230 soggetti tra manager e opinione pubblica, illustrano il “sentiment” e la fiducia sull'impatto del Recovery plan, con un focus sulla riforma fiscale, a più di sei mesi dall'approvazione in via definitiva del Pnrr. Qui per approfondire.  

Osservatorio Findomestic: dopo 4 mesi intenzioni d’acquisto in calo (-3,3%) 

Dopo 4 mesi di crescita continuativa l’Osservatorio Findomestic di marzo, realizzato dalla società di credito al consumo del gruppo BNP Paribas in collaborazione con Eumetra, registra una flessione media del 3,3% delle intenzioni d’acquisto a tre mesi degli italiani. Quasi tutti gli intervistati (93%) sono preoccupati per le ripercussioni della guerra in Ucraina, ma è l’aumento dei prezzi il freno principale alla propensione d’acquisto: 9 su 10 percepiscono oggi prezzi in crescita e per il 62% sono “molto in crescita”, 13 punti percentuali in più rispetto a un mese fa. Queste preoccupazioni si ripercuotono sull’attitudine al consumo: diminuiscono del 31%, da fine gennaio a fine febbraio, gli intervistati secondo i quali oggi non è un buon momento per fare acquisti. Qui per approfondire.  

Istat: export +5,3% a gennaio  

L’Istat stima per gennaio 2022 una crescita congiunturale delle esportazioni (+5,3%) dovuta all'incremento delle vendite verso entrambe le aree, UE (+5,1%) ed extra UE (+5,4%). Anche nel trimestre novembre 2021-gennaio 2022, rispetto al precedente, l'export cresce (+4,7%). Le importazioni dall'area UE diminuiscono del 4,3% mentre nel trimestre novembre 2021-gennaio 2022, aumentano del 9,1% rispetto ai tre mesi precedenti. Su base annua, a gennaio 2022, l'export aumenta del 22,6%. La crescita è più sostenuta verso l'area UE (+25,5%) rispetto ai mercati extra UE (+19,2%). L'import registra un incremento tendenziale più marcato (+44,5%), che coinvolge sia l’area UE (+29,0%) sia, in misura molto più ampia, l’area extra UE (+65,5%). Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+27,1%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+57,6%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+25,9%), prodotti della raffinazione (+87,3%) e sostanze e prodotti chimici (+25,2%). Sono in calo anche le vendite di autoveicoli (-1,7%). Qui la Nota dell’Istat. 

 

La Voce degli Stakeholder 

 

Confesercenti: con la crisi Ucraina, rischio inflazione all’8% e -41,3 mld di Pil 

A due anni dall'inizio della crisi innescata dalla pandemia, l'effetto della corsa dei prezzi di energia, gas e carburanti, aggravata dalla crisi ucraina, rischia di portare già nel 2022 il tasso di inflazione all'8%. Ciò potrebbe costare già da quest'anno 26,1 miliardi di euro in minori consumi e una riduzione di 41,3 miliardi dell'aumento previsto del prodotto interno lordo. È quanto afferma Confesercenti in un dossier quantificando come il nuovo scenario costringa a rivedere al ribasso le previsioni per l'anno in corso: la crescita del Pil nel 2022 passerebbe dai +61,5 miliardi previsti (+3,7% sul 2021) a +20,2 miliardi (+1,2%), quella dei consumi dai +35,9 miliardi di euro inizialmente previsti ad appena +9,8 miliardi. Qui per un approfondimento. 

Unioncamere: lavoro, 359mila assunzioni previste dalle imprese a marzo 2022 

Sono 359mila i lavoratori ricercati dalle imprese per il mese di marzo, 41mila in più (+13,0%) rispetto a febbraio e 67mila in più (22,9%) rispetto a un anno fa. Tiene quindi la domanda di lavoro, sebbene in un quadro di crescente incertezza per le conseguenze della guerra in Ucraina e la preoccupante crescita dei costi energetici e delle materie prime, fattori che stanno mettendo a forte rischio la ripresa economica. Lo comunicano Unioncamere e Anpal attraverso il Bollettino del Sistema informativo Excelsior. Nelle previsioni delle imprese cresce ancora la difficoltà di reperimento, che si attesta infatti al 41,1% delle entrate programmate, in aumento di quasi 9 punti percentuali rispetto a marzo 2021 quando erano difficili da reperire il 32,2% dei profili ricercati. Qui per approfondire.  

FederlegnoArredo: nel 2021 per arredamento e illuminazione +11%, ma è allarme frenata per il 2022 

Il 2021 ha rappresentato per le imprese del legno-arredo un anno importante nel recupero del gap causato dalla pandemia, registrando un andamento particolarmente positivo per il Macro-sistema arredamento e illuminazione, che chiude il 2021 con un +11% rispetto al 2019, per un valore complessivo di fatturato pari a oltre 26 miliardi di euro (erano 23,5 nel 2019) e un saldo commerciale attivo pari a 9,3 miliardi di euro in crescita del +19,7% sul 2020 e del +9,3% sul 2019. Lo rilevano i dati preconsuntivi elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo, evidenziando una vera e propria ripresa che ha coinvolto in misura diversa i vari comparti che compongono la filiera legno-arredo. Per quanto riguarda le vendite sul mercato italiano, il Macrosistema arredamento e illuminazione registra un aumento del +12,8% sul 2019, +23,7% sul 2020. Qui per approfondire. 

Coldiretti: effetto rincari su carrello spesa 

I prezzi al consumo dei prodotti alimentari e delle bevande schizzano del 4,6% con il rincaro dei beni energetici che si trasferisce sulla filiera agroalimentare e colpisce gli agricoltori che sono costretti a vendere sottocosto. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai dati Istat sull’inflazione a febbraio che evidenziano un balzo del 45,9 % per l’energia che si riflette sui prezzi di molti prodotti alimentari, con aumenti tendenziali che vanno dal 9% per la farina al 12% per la pasta, al 6% per il pesce all’11% per il burro, dal 7% per la frutta al 17% per la verdura fino al 20% per gli oli di semi come il girasole importato dall’Ucraina che ha dovuto interrompere le spedizioni. In un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada l’aumento dei prezzi di benzina e gasolio, sottolinea la Coldiretti, ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori. Qui per approfondire.

 

Innovazione 

 

PoliMi: Agricoltura 4.0, investimenti a 1,6 miliardi nel 2021 (+23%) 

Negli ultimi due anni in Italia gli investimenti in tecnologie di Agricoltura 4.0 hanno registrato un grande balzo in avanti passando da un fatturato di 540 milioni di euro nel 2019 agli 1,3 miliardi del 2020 per poi raggiungere 1,6 miliardi di euro a fine 2021 con un ulteriore salto del 23% in 12 mesi. A livello mondiale si stima un giro d'affari dell'agritech di circa 15 miliardi di dollari e oltre 750 startup attive. In questo contesto l'Italia è nella top ten dei paesi che contano il maggior numero di startup. È quanto emerge dal rapporto 2022 su Agricoltura 4.0 messo a punto dall'Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell'Università degli Studi di Brescia. A guidare gli investimenti la spesa per macchine e attrezzature agricole naturalmente collegate che coprono una quota di quasi la metà (il 47%) del mercato delle tecnologie di Agricoltura 4.0 e hanno registrato un progresso del 17%. A seguire il segmento dei sistemi di monitoraggio e controllo applicabili a mezzi e attrezzature agricole post-vendita (35%). Qui per approfondire.  

Mise: innovazione, nel 4° trimestre 2021, 14.077 nuove startup 

Nel quarto trimestre 2021 le Startup innovative inscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese risultano 14.077, con un capitale sociale in aumento rispetto al terzo trimestre (+24,5 milioni di euro, +2,68%), attestatosi in media a circa 65 mila euro a impresa. È quanto emerge dagli ultimi report con tutti i dati su Startup e Pmi innovative realizzata dal ministero dello Sviluppo economico in collaborazione con Unioncamere, InfoCamere e Mediocredito Centrale. Il 75,7% delle Startup innovative fornisce servizi alle imprese in specializzazioni digitali: 38,5% produzione di software e consulenza informatica, 14,3% attività di R&S e 8,9% attività dei servizi d’informazione. Anche il 16% di Startup innovative che operano nel manifatturiero si occupano principalmente di tecnologia, in particolare il 2,9% fabbricazione di macchinari, mentre il 2,3% fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici. Uno dei principali strumenti di sostegno alle Startup innovative continua ad essere il Fondo di Garanzia per le PMI che, nel quarto trimestre 2021, ha gestito 746 operazioni per un totale di finanziamenti potenzialmente mobilitati nel trimestre intorno ai 150 milioni di euro. Qui la Nota stampa del Mise. 

Assoconsult: Rapporto Innovazione 2021, in Italia un’azienda su due innova 

Poco più della metà delle imprese italiane (53%) sono innovatrici, con un’intensità molto elevata nell’utilizzo della leva degli investimenti in macchinari e attrezzature, ossia in capitale tangibile. Di contro vi è un ricorso più limitato alle diverse tipologie di asset intangibili, e in particolare degli investimenti in ricerca e sviluppo, nei software e nelle licenze per l’analisi dei dati, nel rinnovamento delle competenze dei lavoratori. Sono alcuni degli elementi che emergono dal “Rapporto Innovazione 2021” realizzato da Assoconsult-Confindustria con il contributo dell’Istat. “Chi ha avviato progetti d’investimento spesso lo ha fatto con uno sguardo rivolto al digitale avanzato e all’ambiente, ha sottolineato il Vicepresidente Antonietti, tra le imprese innovatrici con almeno 10 addetti, il 26% ha investito in tecnologie digitali 4.0 e il 67% in azioni volte a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività. Il Rapporto, ha concluso Antonietti, mostra come, rispetto a chi abbia innovato, il fatturato è cresciuto del 16%, mentre per chi non ha previsto iniziative dedicate all’innovazione il fatturato è cresciuto solo del 10%”.  Qui per un approfondimento. 

 

Gender equity 

 

Parità di genere, il Mims presenta gli impegni per il Goal 5 dell’Agenda Onu 

“Lo sviluppo sostenibile è possibile solo eliminando le disuguaglianze, a partire da quelle di genere, e il ministero è impegnato per favorire le pari opportunità e il miglioramento dell’occupazione femminile dal punto di vista qualitativo e quantitativo”. Così il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini durante il suo intervento al campus di formazione “Obiettivo 5 parità di genere”, organizzato dal Corriere della Sera, La 27esima Ora, iO Donna, Le Contemporanee e dall’Università “La Sapienza” di Roma. “La parità di genere è una delle priorità trasversali, in termini di inclusione sociale, indicata nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”, ha aggiunto, ricordando che oltre ad investire sulle nuove generazioni e a ridurre i divari territoriali, il Piano si propone di contrastare le discriminazioni di genere e promuovere una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Qui la Nota del Mit. 

L’Italia approva la direttiva Ue sulla parità di genere nei consigli di amministrazione 

“È stato compiuto un importante passo in avanti per la valorizzazione dei talenti e delle meritate aspirazioni di crescita delle donne sul posto di lavoro". 
Lo ha detto il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, a seguito dell'approvazione della direttiva sulla parità di genere nei consigli di amministrazione, durante il Consiglio Ue EPSCO (occupazione, politica sociale, salute e consumatori), svoltosi a Bruxelles. L'obiettivo è migliorare concretamente l'equilibrio di genere nei Cda delle imprese operanti in tutti i settori produttivi. "L'incremento femminile nelle posizioni di leadership rappresenta un elemento strategico per le nostre economie - ha proseguito Orlando - e un mezzo irrinunciabile per promuovere il pieno esercizio dei diritti delle donne e la loro partecipazione attiva alla società". In Italia, oggi le donne hanno fortemente accresciuto le loro posizioni di vertice, raggiungendo quasi il 39% dei componenti nei consigli di amministrazione nazionali rispetto al 7% del 2011. Qui la Nota del Ministero del Lavoro. 

Gender equity: al via le nuove edizioni 2022 del “Premio Women Value Company” e di “Nxt Gen Women in Finance” 

Due nuove iniziative a sostegno della diversità di genere. La VI edizione del “Premio Women Value Company – Intesa Sanpaolo”, nata per iniziativa della Fondazione Marisa Bellisario e del Gruppo Intesa Sanpaolo, riaccende i riflettori sulla gender equality: una partita molto importante sulla quale si baserà lo sviluppo del Paese, anche alla luce delle missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che nell’ambito degli obiettivi di inclusione destina azioni e risorse per superare il gender gap, incentivare l’occupazione e l’imprenditoria femminile, favorire la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa, sostenere l’innovazione, a vantaggio della collettività e della produttività. Il riconoscimento è dedicato alle PMI che si siano distinte per politiche di sviluppo innovative e inclusive, per la capacità di valorizzare il talento femminile e il merito, per lo sviluppo di soluzioni efficaci di welfare aziendale. Contestualmente, la 2 edizione di “Nxt Gen Women in Finance”, mira a riunire una comunità di esperte a sostegno dello sviluppo della carriera di donne leader che stanno crescendo nell’ambito della finanza e a promuovere la diversità di genere tra i dirigenti di alto livello. Prima nel suo genere, “Nxt Gen Women in Finance” è un’associazione creata da donne che, come CFO, hanno raggiunto i massimi livelli nella loro professione nelle principali multinazionali europee e che hanno deciso di condividere le loro esperienze e sostenere il talento femminile emergente nella finanza in tutta Europa. Qui per approfondire. 

 

Enti locali 

 

Agenzia per la Coesione Territoriale: on line le analisi settoriali della spesa pubblica per Ambiente e Rifiuti 

Proseguono gli approfondimenti dedicati ai settori economici CPT (Conti Pubblici Territoriali) con l’analisi della spesa pubblica territoriale. La spesa pubblica per l’ambiente, con una media annuale di 6,3 miliardi di euro, ha finora inciso con poco meno dell’1% della spesa pubblica complessiva e, grazie ai dati dei CPT, potremo seguire la crescente attenzione per il settore registrando l’andamento della spesa nei prossimi anni. Meno stabile nel tempo, invece, l’andamento della spesa pubblica per i rifiuti, con grandi differenze anche a livello regionale. Per questo settore assieme ai dati vengono forniti ulteriori contenuti di approfondimento, riguardo al contesto nel quale si colloca la spesa e alla governance pubblica, predisposti in collaborazione con gli Uffici dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, anche utilizzando altre fonti statistiche. Qui per un approfondimento. 

Conferenza Stato-Città, via libera a fondo di 50 milioni di euro per centri con meno di 5mila abitanti 

La Conferenza Stato-Città ha dato via libera a un fondo di 50 milioni di euro, per l'anno 2022, in favore dei Comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti. Nel dettaglio sono 1.011 i Comuni che hanno i requisiti per accedere al fondo (riduzione al 31 dicembre 2019 del 5% della popolazione rispetto al 2011, reddito medio pro-capite inferiore di oltre 3mila euro rispetto alla media nazionale, indice di vulnerabilità superiore alla media nazionale). Qui per un approfondimento. 

Conferenza Stato-Città: oltre 2,7 miliardi per ponti e viadotti e per la manutenzione straordinaria della rete viaria di Province e Città metropolitane.  

Fondi per oltre 2,7 miliardi di euro sono stati destinati alla messa in sicurezza di ponti e viadotti e alla manutenzione straordinaria delle strade di competenza delle Province e delle Città metropolitane appartenenti alle Regioni a statuto ordinario, nonché di Sicilia e Sardegna. Lo ha deciso la Conferenza Stato-Città e autonomie locali per dare il via libera a due decreti del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims), di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che assegnano 1,4 miliardi di euro (previsti nella legge di Bilancio per il 2022) per gli interventi sui ponti e viadotti e più di 1,3 miliardi per gli interventi di manutenzione straordinaria delle strade. I due provvedimenti garantiscono alle Province e alle Città metropolitane un’ampia disponibilità finanziaria su un arco di tempo pluriennale (fino al 2029). Qui per approfondire. 

 

Mondo MEF 

 

Mef: nel 2021 entrate in aumento di 58,87 mld  

Il Mef rende noto che le entrate tributarie e contributive nell’anno 2021 hanno evidenziato nel complesso una crescita dell’8,5% (+58.874 milioni di euro) rispetto all’anno 2020. Il dato tiene conto della variazione positiva delle entrate tributarie (+48.135 milioni di euro, +10,4%) e della crescita, in termini di cassa, delle entrate contributive del 4,8% (+10.739 milioni di euro). L'importo delle entrate tributarie, spiega il Mef, comprende anche i principali tributi degli enti territoriali e le poste correttive; quindi, integra il dato già diffuso con la nota del 7 marzo scorso. Il Mef segnala, infine, che il confronto tra i dati del 2021 e quelli dell'anno 2020 presenta elementi di disomogeneità che riflettono gli effetti delle misure adottate dal governo per fronteggiare l'emergenza sanitaria nelle quali rientrano sospensioni, riduzioni o recupero dei versamenti per diverse tipologie d'imposta. Qui il Comunicato stampa del Mef. 

 

Mef: entrate tributarie e contributive +11,2% a gennaio 

Nel mese di gennaio 2022 le entrate tributarie e contributive evidenziano nel complesso una crescita dell'11,2% (+6.836 milioni di euro) rispetto all'analogo periodo del 2021. Lo comunica il Mef, evidenziando che il dato tiene conto della variazione positiva del 13,8% (+5.023 milioni di euro) delle entrate tributarie e della crescita, in termini di cassa, delle entrate contributive del 7,3% (+1.813 milioni di euro). Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si registra una crescita del gettito delle imposte contabilizzate al bilancio dello Stato (+4.753 milioni di euro, +13%) e risultano variazioni positive anche per gli incassi da attività di accertamento e controllo (+232 milioni di euro, +44,4%) e per il gettito relativo alle entrate degli enti territoriali (+63 milioni di euro, +3,4%). L'incremento delle entrate contributive è da ricondursi alla crescita delle entrate contributive del settore privato per effetto del trascinamento della ripresa economica registrata nel 2021. Qui il Comunicato stampa del Mef. 

Agenzia delle Entrate-Riscossione: la Corte dei Conti approva la relazione sulla gestione 2019 

La Sezione controllo enti della Corte dei conti ha approvato, con Delibera n. 10/2022, la relazione sulla gestione 2019 dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, ente strumentale dell’Agenzia delle entrate, per la riscossione dei tributi sul territorio nazionale. Il bilancio 2019 registra un utile di 1.393.827 euro, completamente destinato al riversamento allo specifico capitolo di bilancio dello Stato, per misure di contenimento della spesa pubblica. Il risultato è in equilibrio, nel rispetto della normativa di comparto, ed è in linea con il 2019, rispetto al quale registra, peraltro, un incremento del 12%. Per quanto attiene allo stato patrimoniale, il totale dell’attivo 2019 si attesta a circa 2,849 miliardi, con un incremento del 2,9% rispetto ai 2,768 miliardi del 2018, in virtù del sensibile aumento (+197,9%) delle “disponibilità liquide”, pari a 89,558 milioni (30,059 nel 2018). La voce superiore dell’attivo è quella dei crediti verso clienti (2,220 miliardi), verso enti impositori e, in modo residuale, verso contribuenti, in leggera flessione rispetto al 2018 (-1,5 %). Qui la Nota della Corte dei Conti.