Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

 

Statistics to understand and connect to society, in the search for truth!

Questa settimana dedichiamo l’apertura della rassegna settimanale alla dichiarazione che ha accompagnato la Giornata Europea della statistica 2022 che si è tenuta il 20 e 21 ottobre. 

 

Il Dibattito delle Idee 

 

Un’alleanza per l’economia sociale 

L’idea è una di quelle che si inserisce molto bene nello scenario economico e sociale che si sta delineando. Riscrivere l’agenda dell’economia sociale in Italia e in Europa è fondamentale per affrontare le difficoltà del momento. A proporlo è stata l’Alleanza delle cooperative italiane attaverso il Manifesto sull’economia sociale presentata il 20 ottobre a Bologna. Il Manifesto vuole centrare due obiettivi, uno legislativo l’altro di sensibilizzazione del dibattito pubblico. Il primo sarà promuovere un’iniziativa legislativa finalizzata al riconoscimento dell’economia sociale e solidale nel nostro Paese, adeguandoci alle più avanzate esperienze europee e secondo la definizione della Commissione europea, così come contenuto nel Piano di azione per l’economia sociale. Il secondo indirizzare il dibattito pubblico, con le istituzioni e non solo, sui temi dell’economia sociale, della consapevolezza e del rafforzamento del suo ruolo nel contesto italiano. Qui per approfondire.  

 

Studi, ricerche e numeri 

 

Rapporto Caritas: la povertà in Italia riguarda più di 5milioni di persone 

E’ stato presentato il 17 ottobre il XXI Rapporto Caritas che rileva una crescita al Sud della povertà minorile e della povertà assoluta. Gli assistiti dai centri di ascolto parrocchiali sono aumentati dell'8%. "La pandemia economica e sociale - secondo la Caritas - non è mai finita. La ripresa dell'Italia post Covid ha lasciato infatti indietro un italiano su dieci soprattutto al sud. Oltre a una preoccupante povertà minorile da record, crescono le probabilità per chi ha una famiglia numerosa di non arrivare a fine mese". I dati dell’”Anello debole”, il rapporto sulla povertà della Caritas Italiana fotografano il 2021 nero dell’Italia nascosta, che non ce la fa, la popolazione che convive con la povertà quotidiana ai massimi storici e nemmeno la metà ha avuto il reddito di cittadinanza. 
Il paese degli ultimi l’anno scorso si è ingrandito fino a contare 1 milione 960mila famiglie in povertà assoluta, pari a 5.571.000 persone che sono il 9,4% della popolazione residente. L’incidenza si conferma più alta nel Mezzogiorno (10%) mentre scende significativamente nel Nord-Ovest (6,7% da 7,9%). Tra il 2020 e il 2021 la povertà è cresciuta più della media nelle famiglie con almeno 4 persone, con persona di riferimento di età tra 35 e 55 anni. Qui per approfondire.  

Istat: nel trimestre giugno-agosto 2022 l’export cresce del 3,4%, l’import del 9,5%. 

Ad agosto 2022 si stima una crescita congiunturale per le importazioni (+4,2%) e una flessione per le esportazioni (-3,6%) cui contribuisce il calo delle vendite verso entrambe le aree, intensa per i mercati extra Ue (-6,9%), lieve per l’area Ue (-0,5%). Ad agosto il calo congiunturale dell’export è stato condizionato da operazioni occasionali di grande impatto (cantieristica navale) verso i mercati extra Ue registrate il mese precedente, al netto delle quali il calo si riduce a -1,3%. Nella media degli ultimi tre mesi, la dinamica congiunturale resta positiva. Su base annua, la crescita dell’export riflette un aumento sostenuto dei valori medi unitari ed è trainata soprattutto dall’aumento delle vendite di beni di consumo non durevoli, che spiega oltre un terzo dell’incremento delle esportazioni nazionali. Per l’import continuano a pesare le intense dinamiche al rialzo dei prezzi del gas naturale, in primo luogo, e dell’energia elettrica.  Qui la Nota dell’Istat. 

Prometeia Brief: l'Italia nell'economia globale  

Nel secondo trimestre del 2022, il PIL italiano è cresciuto più del previsto, +1,1% trimestrale superando dell'1,3% il livello del quarto trimestre 2019. Si prevede che il PIL diminuirà nei prossimi due trimestri invernali, a causa dell'elevata inflazione, dell'aumento dei tassi di interesse e dell'estrema incertezza geopolitica. I dati Prometeia fanno delle proiezioni al ribasso per il 2023 con un’inflazione al consumo che raggiungerà il 7,8% nel 2022 e rimarrà elevata nel 2023, al 4,4%, trainata principalmente dalle componenti energetiche e alimentari. Inoltre, gli articoli principali stanno aumentando il loro contributo all'inflazione principale mentre l'inflazione alimentare ed energetica si fa strada attraverso la catena di approvvigionamento. Qui per approfondire.  

Ufficio Parlamentare di Bilancio: pubblicata la nota sulla congiuntura di ottobre 2022 

Le difficoltà per l’economia italiana stanno aumentando su più fronti. Secondo la Nota congiunturale di ottobre, il PIL potrebbe essere sceso in territorio leggermente negativo già nel terzo trimestre, mentre l’inflazione continua a salire e l’incertezza di famiglie e imprese ha ripreso a intensificarsi. Il tutto, in un contesto internazionale sempre più complicato, nel quale l’impatto della guerra in Ucraina si aggrava di mese in mese con il protrarsi delle ostilità e rischia di compromettere le prospettive di crescita dell’economia mondiale. Guerra e inflazione pesano sull’economia globale e l’aumento dei prezzi delle materie prime energetiche ha subìto una drammatica accelerazione. Negli Stati Uniti, invece, l’inflazione ha iniziato a mostrare primi segnali di inversione di tendenza, pur mantenendosi ancora su valori molto elevati (8,2% in settembre). Il Fondo monetario internazionale ha recentemente rivisto al ribasso le previsioni di crescita dell’economia mondiale per il prossimo anno, al 2,7%. Qui per approfondire.  

Cribis: i dati dello studio Pagamenti nel terzo trimestre 2022 

Secondo lo Studio Pagamenti di CRIBIS, il terzo trimestre del 2022 è positivamente influenzato dalla tenuta dalle filiere del settore dell’hospitality e intrattenimento e di quelli ad esso collegati. Nel periodo oggetto di analisi rimane stabile l’incidenza dei pagamenti puntuali delle imprese italiane, confermando i risultati raggiunti nel secondo trimestre dell’anno. L’incidenza dei pagamenti puntuali sul totale si attesta al 40,7%, in linea col secondo trimestre del 2022 (40,6%) e in recupero sul 2020 (35,7%). L’incidenza dei pagamenti in grave ritardo (oltre i 30 giorni dalla scadenza) sul totale arriva a quota 9,1%, confermandosi significativamente migliore del 2020 (12,8%). Nel terzo trimestre del 2022 si assiste al miglioramento della qualità dei pagamenti sia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che rispetto al primo trimestre del 2019, pre-covid. I pagamenti puntuali crescono del 7,1% rispetto al terzo trimestre del 2021 e del 16,6% rispetto al 2019. Concorrono a formare la media imprese di diverse dimensioni, con ritardi gravi che variano a seconda della grandezza dell’azienda, arrivando ad attestarsi al 4,0% nel caso delle grandi imprese (oltre i 250 dipendenti). L’analisi sulle macroaree geografiche italiane conferma che il Nord Est è la più affidabile con il 47,8% di pagamenti puntuali. Qui per un approfondimento.  

Istituto Tagliacarne: l’export in calo per 1 impresa su 5 a causa del conflitto russo-ucraino 

Sono le imprese esportatrici le più colpite dagli effetti del conflitto russo-ucraino. Per il 19% delle aziende che vendono all’estero la guerra sta avendo un impatto elevato sul proprio business, contro il 14% di quelle che si rivolgono esclusivamente al mercato interno. Così oggi già un’impresa su cinque registra riduzioni delle vendite oltre confine. A generare difficoltà è per quasi il 90% delle imprese esportatrici l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia, un problema sentito in ugual misura anche dalle realtà imprenditoriali che non esportano. Mentre il 54% rileva problemi di approvvigionamento delle materie prime (contro il 48% delle altre) e il 19% di energia (contro il 16%). Per sostenere la propria competitività, quindi, il 21% delle imprese esportatrici si è già attivato per utilizzare le risorse del Pnrr (contro l’11%) e il 18% lo farà (contro il 12%). È quanto emerge da una indagine condotta dal Centro Studi Tagliacarne sulla base di un’indagine elaborata su un campione di 3.000 imprese manifatturiere con un numero di addetti tra 5 e 499. Qui per approfondire.  

Osservatorio Nazionale sul lavoro agile nelle PA: pubblicata la Relazione finale della Commissione 

È stata pubblicata la relazione finale della Commissione tecnica sul lavoro agile nella Pa, nominata l’8 marzo 2022 con decreto del ministro della Pubblica amministrazione, grazie alla quale è stato tracciato un bilancio dell’attività svolta. La Commissione, formata da 14 esperti, ha avuto il compito di “definire e implementare l’attuazione e le modalità del lavoro agile nelle amministrazioni pubbliche a regime nella fase post emergenziale”, secondo la nuova regolazione costruita a partire dal 2021 coerentemente con il rinnovo dei contratti di lavoro e la riapertura delle attività economiche e sociali. La Commissione, da un lato ha portato avanti la raccolta di informazioni ed esperienze, in modo da disporre di dati ed elementi fattuali “utili a superare l’estrema (e sterile) polarizzazione oggi presente nel dibattito pubblico”; dall’altro sta fornendo il suo sostanziale contributo nella ricostruzione del quadro normativo e istituzionale di riferimento per il settore pubblico. La Commissione tecnica, in linea con il Dipartimento della funzione pubblica ha predisposto una bozza di questionario sul lavoro agile da somministrare a circa 885 amministrazioni, con la collaborazione di Formez PA. Qui per approfondire.  

 

La Voce degli Stakeholder 

 

Aziende meccaniche: occupazione ferma secondo i dati di Anima Confindustria 

“La meccanica italiana potrebbe chiudere l’anno con un saldo produttivo in crescita rispetto al 2021, spinta soprattutto dall’export ma il dato occupazionale fatica molto a crescere. Pesano, infatti, sulle aziende, l’aumento dei costi di produzione e la scarsità delle materie prime, fattori che determinano un’effettiva diminuzione della marginalità per le imprese e limitano la disponibilità di investimenti in capitale umano”. Questo ha spiegato il presidente di Anima, Marco Nocivelli alla vigilia dell’Assemblea Nazionale Anima-Confindustria. I dati rilevano una stabilità occupazionale negli ultimi due anni, con valori che si aggirano intorno al +0,2% nel 2021 e una previsione di crescita del +0,5% nel 2022. Dal Report dell’Ufficio studi lo scenario descritto rileva che circa il 55% delle aziende prevede una stabilità occupazione nei prossimi 12 mesi, mentre il 16,9% considera addirittura una diminuzione. Qui per approfondire.  

Congiuntura Confcommercio: l’autunno si caratterizza da molteplici criticità 

Il quadro geo-politico non accenna a migliorare e le tensioni sulle materie prime energetiche non si riducono. Sono più concreti, pertanto, i rischi di recessione per molti Paesi, soprattutto quelli più esposti dal punto di vista energetico che potrebbero risentire di eventuali razionamenti conseguenti al calo delle forniture. La tendenza all’incremento dell’inflazione non sembra destinata ad arrestarsi nel breve periodo. La congiuntura di Confcommercio rileva una crescita dei prezzi al consumo a ottobre dell’1,5% su base mensile e del 9,8% su base annua. La variazione è alimentata dalla dinamica dei prezzi dell’alimentare e di quei servizi in cui la componente energetica rappresenta una parte significativa dei costi di produzione. La crescita dei prezzi potrebbe non arrestarsi fino alla tarda primavera del prossimo anno. Qui per approfondire. 

Confartigianato: la dinamica dei prezzi dell’energia condiziona le prospettive del ciclo economico 

Nel 2022 l’economia dell’Italia cresce più di quella di Cina e di Germania, ma nella seconda metà dell’anno emergono alcuni segnali di rallentamento su cui pesano le crescenti pressioni inflazionistiche e le politiche monetarie restrittive. Le previsioni del Fondo monetario internazionale collocano nel 2023 l’economia italiana in recessione, con un calo del PIL dello 0,2%, ribassando di 0,8 punti la crescita del PIL indicata solo due settimane prima, nella Nota di aggiornamento al DEF 2022. A settembre 2022 l’indice di fiducia delle imprese diminuisce per il terzo mese consecutivo, raggiungendo il valore più basso da aprile 2021.  Qui per approfondire. 

 

Innovazione  

 

CyberNinja: il gioco di Crif per aiutare i cittadini a conoscere le minacce informatiche 

Ottobre è il mese della cybersecurity e per imparare il phishing in modo divertente Crif ha lanciato un gioco interattivo e totalmente gratuito: CyberNinja, dedicato al tema della sicurezza in rete e che ha l’obiettivo di sensibilizzare le persone sui pericoli online, riconoscere le minacce informatiche e aiutarle a non cadere nelle trappole degli hacker. Un percorso a tappe che mette alla prova le conoscenze degli utenti sul phishing, una tecnica molto diffusa per carpire dati personali che interessa sempre più la quotidianità di giovani e adulti. La tematica della sicurezza online, come emerso anche nell’ultima edizione dell’Osservatorio Cyber realizzato da CRIF che mira ad analizzare la vulnerabilità delle persone e delle aziende agli attacchi cyber, in Italia nella prima metà del 2022 sono stati oltre 780.000 gli alert relativi a dati rilevati sul dark web, con un aumento del +44,1% rispetto al semestre precedente. Qui per approfondire.  

Smartphone, il mercato crolla del 9%: peggior dato dal 2014 

Nel terzo trimestre 2022 le vendite globali degli smartphone registrano la terza contrazione consecutiva dell’anno, scendendo del 9% su base annua e segnando il peggior terzo trimestre dal 2014. Emerge dal report firmato Canalys secondo cui le prospettive economiche spingono i consumatori a ritardare l’acquisto di hardware dando la priorità ad altre spese essenziali. E si prevede che la “frenata” continuerà per i prossimi sei-nove mesi, al netto di una ripresa nel periodo natalizio. Qui per approfondire.  

 

Gender equity  

 

Il divario di genere nelle imprese 

Nonostante i notevoli progressi registrati nei decenni scorsi, le donne continuano ancora oggi a essere occupate in percentuale minore rispetto agli uomini, percepiscono un salario più basso e ricoprono incarichi dirigenziali con minor frequenza. Precedenti studi hanno evidenziato come il ruolo delle imprese, del tipo di occupazione e l’impatto della maternità possano incidere sull’occupazione femminile. In particolare, la tipologia delle imprese sembra avere un ruolo rilevante sulla carriera femminile. Le donne, infatti, tendono a lavorare in imprese piccole, che in media pagano salari più bassi e dove la quota di dipendenti donne è più alta, mentre gli uomini mediamente lavorano in imprese più grandi, che pagano salari più elevati e dove è presente un numero minore di donne. Alcune riflessioni pubblicate nel seguente articolo aiutano a chiarire alcune questioni legate alla composizione di genere della forza lavoro. Qui per approfondire.  

Disparità salariali tra uomini e donne: un’indagine Acli certifica un dato preoccupante 

In Italia esiste una condizione di disparità tra uomini e donne nella sfera lavorativa ed economica. Lo certifica l’indagine “Lavorare dis/pari, ricerca su disparità salariale e di genere”, realizzata dall’Area Lavoro delle Acli Nazionali. Dai dati raccolti emerge che il cosiddetto “lavoro povero” è prerogativa femminile: tra i lavoratori e le lavoratrici  saltuari coloro i quali hanno un reddito annuo complessivo fino a 15.000 euro sono il 68,1% tra le donne, percentuale che scende al 51,5% tra gli uomini. Ma anche tra i lavoratori e le  lavoratrici stabili i valori registrati per quella fascia di reddito sono rispettivamente del 24,6% contro il 7,8%. Qui e qui per approfondire.  

 

Enti locali 

 

Partenariato pubblico-privato: dal Governo Piani formativi per i Comuni  

Il Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica economica (Dipe) della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha lanciato un nuovo Percorso formativo a supporto dei Comuni nei processi di programmazione e gestione di iniziative di “partenariato pubblico-privato”. L’iniziativa si rivolge principalmente a Dirigenti e Funzionari di Amministrazioni pubbliche coinvolti nei processi decisionali e gestionali degli Investimenti, con particolare riferimento al “partenariato pubblico-privato” per la Rigenerazione urbana, l’Efficientamento energetico e i Beni culturali. Qui per approfondire. 

 

Mondo MEF

 

Mef: rapporto sulle Entrate Tributarie e Contributive gennaio-agosto 2022 

Le entrate tributarie e contributive nel periodo gennaio-agosto 2022 evidenziano nel complesso una crescita di 57.721 milioni di euro (+12,4%) rispetto all’analogo periodo del 2021. Il dato tiene conto della variazione positiva delle entrate tributarie del 14,7% (+45.606 milioni di euro) e della crescita, in termini di cassa, delle entrate contributive del 7,8% (+12.115 milioni di euro). Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si registra una crescita del gettito delle imposte contabilizzate al bilancio dello Stato (+40.692 milioni di euro, +13,4%); le variazioni risultano positive anche per gli incassi da attività di accertamento e controllo (+3.049 milioni di euro, +61,4%) e per il gettito relativo alle entrate degli enti territoriali (+5.983 milioni di euro, +18,8%). Anche le entrate contributive evidenziano un aumento da ricondursi principalmente alla crescita delle entrate contributive del settore privato per effetto dell’andamento positivo del quadro congiunturale e del mercato del lavoro. Qui il Comunicato stampa del Mef.