Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

 

Alcune caratteristiche della ripresa confermano la vitalità e la resistenza del nostro tessuto economico. 

Il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Daniele Franco, intervenendo all'Assemblea Annuale dell'ABI.

 

Il Dibattito delle Idee 

 

Welfare: cosa ci ha insegnato la pandemia 

Durante la crisi pandemica in Europa la risposta alle sempre maggiori esigenze di protezione sociale in grado di proteggere tutte le persone indipendentemente dalla posizione occupazionale, è stata molto diversificata. L’aumento di povertà e l’acuirsi delle disuguaglianze sociali nel periodo della crisi pandemica avrebbe però richiesto policy per lo più condivise, nonostante le differenze strutturali di vari Paesi. In Italia sono stati privilegiati ammortizzatori sociali quali la cassa integrazione  che però, per sua natura ha tutelato principalmente chi è meglio integrato nel mercato del lavoro escludendo molti lavoratori atipici. Per questo motivo per esempio, in Germania si è contestualmente facilitato l’accesso allo schema di reddito minimo sospendendone temporaneamente la condizionalità e includendo i lavoratori autonomi. Qui per approfondire.  

 

Studi, ricerche e numeri 

 

Istat: l'export cresce del 7,9%

A maggio 2022 si stima una crescita congiunturale per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più intensa per le esportazioni (+4,8%), lieve per le importazioni (+0,3%). L’aumento su base mensile dell’export è dovuto all’incremento delle vendite verso entrambe le aree, Ue (+4,9%) ed extra Ue (+4,6%). Nel trimestre marzo-maggio 2022, rispetto al precedente, l’export cresce del 7,9%, l’import del 10,1%. A maggio 2022, l’export aumenta su base annua del 29,5%: la crescita è più sostenuta verso l’area Ue (+32,6%) rispetto ai mercati extra Ue (+26,1%). L’import registra un incremento tendenziale del 48,8%, che coinvolge sia l’area Ue (+36,6%) sia, in misura molto più ampia, l’area extra Ue (+65,5%). Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+33,5%), prodotti petroliferi raffinati (+118,5%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+46,4%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+28,2%). Qui la Nota dell’Istat.  

Banca d’Italia: il terzo bollettino economico del 2022 

Nel secondo trimestre l'attività economica globale si è indebolita. I corsi delle materie prime energetiche hanno segnato ulteriori marcati rialzi; ne sono seguiti nuove pressioni inflazionistiche. Il ciclo economico risente dell’accresciuta incertezza anche sugli investimenti privati, ma anche delle conseguenze derivanti dal conflitto russo-ucraino e dall’erosione del potere d’acquasiteo delle famiglie. Tuttavia, in Italia, secondo Banca d’Italia, il PIL ha accelerato nel secondo trimestre. I consumi delle famiglie hanno beneficiato dell'allentamento delle restrizioni introdotte per contrastare la pandemia. È proseguito l'aumento degli investimenti e delle esportazioni, sebbene a un ritmo più contenuto di quello di inizio anno. In primavera è continuato il recupero dell'occupazione, ma vi sono segnali di decelerazione. Qui la Nota di Banca d’Italia.  

Unioncaqmere: 32mila imprese in più tra aprile e giugno 

Dopo due anni di Covid-19, il bilancio tra iscrizioni e cessazioni di imprese sembra avviarsi verso una normalizzazione. La dinamica delle nuove iscrizioni nel registro delle imprese resta debole ma le cancellazioni sembrano regolarizzarsi. Dopo il forte rimbalzo post-pandemia del 2021, nel secondo trimestre di quest’anno il saldo tra aperture e chiusure si è attestato a 32.406 imprese – non lontano dalla media dell’ultimo decennio - come risultato della differenza tra 82.603 iscrizioni (il secondo peggior risultato del decennio) e 50.197 cessazioni (in progressiva ripresa dopo la frenata del 2020 e la “ripresina” del 2021). Il Mezzogiorno mette a segno l’incremento assoluto e relativo più consistente del trimestre, con un saldo di 11.542 imprese in più, seguito da Nord-Ovest (+8.438), dal Centro (+6.582) e dal Nord-Est (+5.844).  
A livello regionale è la Lombardia a registrare la maggior crescita di imprese (+5.802), seguita dal Lazio (+4.226) e dalla Campania (+2.825). E’ quanto emerge in sintesi dall’analisi trimestrale Movimprese relativa al periodo aprile-giugno 2022, condotta da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio. Qui per approfondire. 

 

Banca d’Italia: il mercato del lavoro, dati e analisi di luglio 2022 

La Banca d’Italia congiuntamente al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e all'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL) ha pubblicato la nota periodica sul mercato del lavoro, rilevando che da gennaio a giugno di quest’anno sono state create circa 230.000 posizioni lavorative alle dipendenze al netto dei fattori stagionali, quasi 100.000 in più rispetto allo stesso periodo del 2019 prima della pandemia. Nei mesi primaverili la dinamica dell’occupazione dipendente ha mostrato tuttavia segnali di rallentamento: la differenza tra le assunzioni e le cessazioni si è ridotta, pur restando ampiamente positiva. Nel comparto industriale il numero di nuove posizioni lavorative è rimasto stabile, mentre nelle costruzioni si è confermata la forte frenata già riscontrata nel bimestre marzo-aprile. Anche nel commercio e nel turismo in maggio e giugno sono emersi segnali di indebolimento; in questi settori tuttavia, nei primi sei mesi dell’anno, sono stati creati oltre 90.000 posti di lavoro, circa 29.000 in più di quelli del 2019. Qui la Nota di Banca d’Italia. 

 

La Voce degli Stakeholder 

 

Congiuntura Confcommercio: a luglio Pil in calo dello 0,6% 

Consumi in crisi, l'inflazione non si ferma e la crisi politica in atto aumenta il quadro d'incertezza. Questa la complessa fotografia fornita dalla Congiuntura di Confcommercio. I mesi estivi si sono aperti all'insegna di un preoccupante clima d’incertezza. Sul quadro internazionale non si intravedono segnali di risoluzione del conflitto in Ucraina. I mercati delle materie prime continuano ad essere attraversati da molteplici turbolenze, elemento che contribuisce a rendere molto complicata l’individuazione della fine della componente inflazionistica che sta coinvolgendo tutte le principali economie. L’economia italiana, che pure ha mostrato nella prima parte dell’anno grande vivacità, ha cominciato a evidenziare segnali di un possibile forte rallentamento. A maggio, sia la produzione industriale sia l’occupazione sono tornate a registrare una riduzione su base congiunturale; a giugno la fiducia delle famiglie si è collocata al minimo da novembre 2020. Questi elementi si sono tradotti, secondo le stime di Confcommercio, in una progressiva riduzione del PIL in termini congiunturali. Qui per approfondire.  

Confartigianato: per l’Italia migliora la previsione sul PIL 2022 

Il miglioramento delle previsioni per il Pil in Italia migliora dello 0,5% ma pesano rischi e bolletta energetica. In tre mesi di guerra parliamo di +16,8miliardi e le previsioni d’estate della Commissione europea confermano gli effetti negativi della situazione geopolitica mondiale con conseguenze per l’economia europea peggiori di quanto indicato nelle previsioni di primavera. . Nel 2022 l’economia dell’UE dovrebbe registrare una crescita del 2,7%, che nel 2023 si riduce all’1,5%. La crescita nella zona euro dovrebbe attestarsi al 2,6% nel 2022, per poi scendere all’1,4% nel 2023, mentre in Italia il tasso di crescita del PIL del 2022 sarebbe del 2,9% per poi flettere allo 0,9% nel 2023. Si prevede che l’inflazione media annua raggiunga i massimi storici nel 2022, attestandosi al 7,6% nella zona euro e al 7,4% in Italia, per poi scendere rispettivamente al 4,0% e al 3,4% nel 2023. Rispetto alle previsioni di primavera pubblicate a maggio, la crescita prevista per il 2022 si riduce di 0,1 punti nell’Eurozona, di 0,2 punti in Germania, di 0,7 punti in Francia, mentre in Italia aumenta di 0,5 punti. Qui per approfondire.  

Confindustria: l’economia italiana in breve con i dati congiunturali del Centro studi 

Lo scenario entro cui l’economia italiana e internazionale si sta muovendo è molto incerto, con una serie di fattori (conflitto in Ucraina, aumento dei prezzi dell’energia, inflazione, aumento dei tassi di interesse) che agiscono in direzioni opposte complicando il quadro. Il focus del momento è sicuramente l’inflazione alta e persistente con rischi altissimi per i consumi. In Italia tali valori (+8% annuo) non si vedevano dal 1985 dopo gli shock petroliferi. La corsa dell’inflazione è trainata soprattutto dai prezzi elevati delle materie prime energetiche e  alimentari, ancor più in tensione a causa della guerra in Ucraina. I rincari si traducono in Italia in un +48,7% annuo dei prezzi energetici al consumo e in un +8,7% per quelli alimentari, che spiegano ben 5,7 punti su 8,0 di inflazione. Qui per approfondire.

 

Innovazione  

 

Oltre 3 mila imprese e 30mila addetti impiegati nella cybersecurity 

Le imprese anti-hacker italiane sono ormai sopra quota 3mila unità e continuano a crescere. I nostri paladini della cybersecurity negli ultimi nove mesi hanno infatti messo a segno un incremento superiore al 5%, dopo il vero e proprio balzo fatto registrare nel biennio 2018-2020 (+32%). Le elaborazioni sono fornite da Unioncamere-Infocamere che rilevano l’aumento del numero di addetti del settore (+700 tra il 2020 e il 2021), passati da 28.400 a 29.100 unità, corrispondenti a una media attuale di 9 addetti per azienda. La concentrazione più elevata di queste imprese si registra nel Lazio, dove al 30 giugno scorso avevano sede 708 imprese (il 22% del totale). Al secondo posto c’è la Lombardia (con 581 imprese). Seguono, per diffusione di imprese anti-hacker, Campania, Sicilia e Veneto (con, rispettivamente, 317, 216 e 209 imprese). Qui per approfondire.  

Gender equity 

 

Parità di genere: per le aziende una certificazione che ne attesti l’allineamento alle linee del Ministero 

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto della Ministra Elena Bonetti del 29 aprile 2022  che recepisce le “Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici KPI (Key Performance Indicator – Indicatori chiave di prestazione) inerenti alle Politiche di parità di genere nelle organizzazioni”. Si tratta di un importante tassello nella costituzione del Sistema nazionale della certificazione della parità di genere alle imprese, intervento del PNRR a titolarità del Dipartimento per le pari opportunità, che mira ad accompagnare ed incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere. Accredia, l’Ente unico nazionale di accreditamento, ha iniziato a rilasciare la certificazione per la parità di genere alle aziende. Le realtà che otterranno il via libera potranno accedere a sgravi contributivi e vantaggi nelle gare pubbliche. Qui e qui per approfondire.  

 

Enti locali 

 

Fabbisogni standard dei Comuni: un nuovo questionario per aggiornare i dati al 2021 

Dal 18 luglio, sul portale OpenCivitas è online il nuovo Questionario unico FC70U per i Comuni, Unioni di Comuni e Comunità Montane delle Regioni a Statuto Ordinario e per i Comuni e Unioni di Comuni della Regione Sicilia. Il nuovo questionario, da compilare in riferimento all’annualità 2021, è finalizzato all’aggiornamento dei dati rilevanti per la determinazione dei fabbisogni standard, relativamente alle funzioni fondamentali definite nel D.Lgs. n.216/2010. Qui per approfondire.  

Piccoli Comuni: pubblicato in Gazzetta il Piano nazionale per la loro riqualificazione  

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Piano Nazionale predisposto per la Riqualificazione dei Piccoli Comuni. Il Piano definisce le modalità per la presentazione dei progetti da parte delle amministrazioni comunali, nonché quelle per la selezione dei progetti medesimi, mediante bandi pubblici ed assicura priorità agli interventi. Il Piano definisce le modalità per la presentazione dei progetti da parte delle amministrazioni comunali, nonché quelle per la selezione dei progetti medesimi, mediante bandi pubblici ed assicura priorità ad alcuni interventi previsti dalla legge “Realacci” sui piccoli Comuni. Il completamento dell’iter normativo porterà all’utilizzo dei fondi previsti – complessivamente 160 milioni di euro per gli anni 2017-2023. Qui un approfondimento.

Istat: la geografia delle aree interne, al Sud i Comuni potenzialmente più deboli 

I centri minori sono una caratteristica del territorio italiano, di piccola dimensione e spesso non in grado di garantire servizi essenziali ai cittadini. Le specificità di questo territorio possono essere riassunte utilizzando l’espressione “Aree Interne”. La Mappa delle Aree Interne è uno strumento che guarda all’intero territorio italiano nella sua articolazione a livello comunale e identifica i Comuni con un’offerta congiunta di tre tipologie di servizio - salute, istruzione e mobilità. Le Aree Interne risultano presenti soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno: nel complesso sono 1.718 (67,4%) i Comuni che ne fanno parte, con significative incidenze in Basilicata, Sicilia, Molise e Sardegna (tutte superiori al 70%). Al Centro Italia il peso relativo di queste aree è molto più contenuto e arriva, con 532 Comuni, al 54,8% del totale. La distribuzione regionale appare molto più equilibrata rispetto alle altre ripartizioni ed è compresa tra il 46,3% delle Marche e il 60,1% della Toscana. Nel Nord-ovest e nel Nord-est la quota di Comuni che rientrano nelle Aree Interne si riduce ulteriormente, 33,7% e 41,4% rispettivamente, anche se in termini assoluti si tratta di ben 1.584 Comuni. Ne consegue che su base nazionale questa tipologia di Comuni contribuisce al totale per una quota complessiva del 41,3%. Qui la Nota di Istat.  

 

Mondo MEF 

 

MEF: entrate tributarie e contributive di gennaio-maggio 2022 in crescita rispettivamente dell’11,3% e del 6,1% 

Le entrate tributarie e contributive nel periodo gennaio-maggio 2022 evidenziano nel complesso una crescita di 25.389 milioni di euro (+9,5%) rispetto all’analogo periodo del 2021. Il dato tiene conto della variazione positiva delle entrate tributarie dell’11,3% (+19.410 milioni di euro) e della crescita, in termini di cassa, delle entrate contributive del 6,1% (+5.979 milioni di euro). L’importo delle entrate tributarie comprende anche i principali tributi degli enti territoriali e le poste correttive, quindi integra il dato già diffuso con la nota del 5 luglio scorso. Qui il Comunicato stampa del MEF.

Agenzia delle Entrate: oltre 77 milioni le unità immobiliari censite 

Disponibile il nuovo rapporto “Statistiche Catastali 2021”, giunto alla sedicesima edizione, in cui viene fornito un quadro analitico, alla scala nazionale, delle informazioni presenti nel Catasto edilizio urbano al 31 dicembre 2021; il volume è stato realizzato dall'ufficio Statistiche e Studi della direzione centrale Servizi estimativi e Osservatorio del mercato immobiliare, con la collaborazione della direzione centrale Servizi catastali, cartografici e di pubblicità immobiliare. Le unità immobiliari presenti nella banca dati catastale alla fine del 2021 sono, complessivamente, più di 77 milioni; di queste, oltre 66,5 milioni appartengono alle categorie a destinazione ordinaria.

Qui e qui per degli approfondimenti.