Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

 

L'UE deve uscire dalla crisi COVID-19 rafforzando i suoi valori comuni. 

La Presidente del Comitato Economico e Sociale europeo, Christa Schweng, durante la sessione plenaria del Comitato che si è tenuta il 23 febbraio.  

Il Dibattito delle Idee 

 

I divari reddituali tra generazioni in Italia: a che punto siamo? 

La mobilità intergenerazionale per reddito in Italia risulta superiore a quella degli Stati Uniti, anche se inferiore a quella dei paesi scandinavi. Ma se il Nord Italia è una terra di molte e uguali opportunità, al Sud le posizioni nella società restano le stesse di generazione in generazione. In sintesi, lo dicono i risultati di uno studio sulla mobilità intergenerazionale del reddito nel nostro paese. Da un lato, dipingono un quadro un po’ meno pessimistico della mobilità intergenerazionale a livello nazionale, rispetto a molti studi precedenti che tendono a rappresentare l’Italia come una società paralizzata. Dall’altra parte, rivelano una forte disuguaglianza nel grado di mobilità verso l’alto all’interno del paese: il nord sembra essere una terra di opportunità uguali e abbondanti e il sud un luogo in cui le posizioni nella società persistono nel susseguirsi delle generazioni. Il miglioramento della qualità della scuola e delle opportunità del mercato del lavoro per i giovani potrebbero essere decisivi per determinare una maggiore mobilità verso l’alto tra le generazioni. Qui per approfondire.  

 

Studi, ricerche e numeri 

 

Ocse, aumenta il Pil: +1,2% nel quarto trimestre e +5,5% nell’intero 2021 

La ripresa delle economie avanzate ha segnato una leggera accelerazione sul finale d'anno, con un più 1,2% del Pil dell'area Ocse nel quarto trimestre rispetto ai tre mesi precedenti, mentre ha segnato un forte rallentamento in Europa. Nel consueto resoconto trimestrale, l'Ocse ricorda infatti che nell'area euro il Pil ha visto la crescita ridursi al + 0,3% nel quarto trimestre, dopo il +2,3% del terzo trimestre. In Italia il ha segnato un +0,6% sul periodo in esame, dopo il +2,6% del terzo trimestre, prosegue l'Ocse nel suo comunicato. In Francia +0,7% dopo un +3,1%, in Germania ha mostrato una contrazione dello 0,7% dopo il +1,7% dei tre mesi precedenti. Guardando all'intero 2021, l'area Ocse ha segnato una ripresa del 5,5% dopo il crollo del 4,6% del 2020. Qui per un approfondimento.  

Istat: inflazione al 4,8%, non accadeva dal 1996 

L’inflazione a gennaio registra una forte accelerazione, raggiungendo un livello (+4,8%) che non si registrava dal 1996. Lo rileva l'Istat sottolineando che i beni energetici regolamentati trainano questa fiammata con una crescita su base annua mai registrata, ma tensioni inflazionistiche crescenti si manifestano anche in altri comparti merceologici. Ciononostante, la componente di fondo, al netto di energetici e alimentari freschi conferma il dato di dicembre grazie anche al rallentamento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti. Nel mese di gennaio, l'Istituto di statistica stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dell’1,6% su base mensile e del 4,8% su base annua (da +3,9% del mese precedente), confermando la stima preliminare. Qui la Nota dell’Istat. 

Mediobanca: la moda si lascia alle spalle la pandemia  

Il comparto rimbalza nel 2021 ma si stima che ai livelli pre-crisi si tornerà nel corso del 2022. I dati dei primi nove mesi del 2021 segnano per i maggiori player mondiali della moda un aumento del giro d'affari del +32%. Il mercato europeo è cresciuto meno degli altri (+25%) a causa degli ancora limitati flussi turistici, mentre quello asiatico ha visto un'accelerazione sulla scia della Cina (+38% escludendo il Giappone) insieme con quello americano (+37%, trainato dagli Stati Uniti). Per le grandi aziende della moda italiana (con un fatturato superiore a 100 milioni di euro), l'incremento dei ricavi per i 12 mesi del 2021 dovrebbe essere di circa il 22%, ancora il 6% al di sotto delle vendite nette del 2019, con il ritorno a livelli pre-crisi nel corso del 2022. Sono i dati che emergono dal nuovo studio sul settore dell'Area Studi Mediobanca, che aggrega i dati finanziari di 70 multinazionali della moda e delle 134 grandi Aziende Moda Italia. Qui per approfondire.  

Istat: fatturato industria 2021 in crescita del 22,6% 

“Nel complesso del 2021 il fatturato dell’industria registra una dinamica in marcato recupero rispetto all’anno precedente, influenzato pesantemente dall’emergenza sanitaria, con una crescita annua del 22,6%. L’espansione è stata più robusta per la componente interna che per quella estera”. Lo ha reso noto l'Istat rilevando che il fatturato dell'industria italiana a dicembre ha registrato un calo del 2,1% rispetto a novembre (quando c'era stato un aumento del 2,4%), determinato da una contrazione più ampia del mercato interno (-3,1%) rispetto a quello estero (-0,2%). Nel quarto trimestre l'indice complessivo è cresciuto del 3,9% rispetto al trimestre precedente (+4,3% sul mercato interno e +3,4% su quello estero). Qui la Nota dell’Istat. 

Intesa Sanpaolo-Prometeia: Rapporto Analisi dei Settori Industriali febbraio 2022 

Il Rapporto ASI (Analisi Settori Industriali), curato da Intesa Sanpaolo in collaborazione con Prometeia, evidenzia che per il 2021 l’industria manifatturiera italiana è riuscita a cogliere le opportunità offerte dalla ripresa economica interna e internazionale, confermando tassi di crescita tra i più vivaci nel panorama europeo. Nel 2021 la produzione del manifatturiero italiano è risultata particolarmente dinamica (+13.5% tendenziale nel periodo gennaio- novembre) assottigliando al -1.2% il gap rispetto al corrispondente periodo 2019, che risulta decisamente inferiore a quello di Germania (-6.6%), Francia (-6.5%) e Spagna (-3.1%). Secondo il Rapporto molto dinamica anche la crescita del fatturato (+23% tendenziale nel gennaio- novembre 2021, a valori correnti, +9.6% rispetto al 2019), sostenuta dall'aumento progressivo dei prezzi alla produzione (+4.8% tendenziale, sempre nel gennaio-novembre 2021), a fronte di aumenti senza precedenti storici nelle quotazioni internazionali delle commodity. Tutti i settori si sono riposizionati su livelli di fatturato superiori al pre-Covid, con l’eccezione del Sistema Moda (-6% nei primi undici mesi del 2021, rispetto al 2019). I recuperi più intensi si sono osservati nei settori a monte delle filiere, i primi a subire l’impatto del rialzo dei prezzi delle materie prime, e in quelli legati al ciclo delle costruzioni. Qui per approfondire.  

Eurostat: i lavoratori autonomi più colpiti dalla pandemia  

Secondo l’Eurostat, i dati sul numero totale di ore di lavoro effettive nell'UE indicano che, rispetto ai dipendenti, i lavoratori autonomi sono stati i più colpiti dalla pandemia da COVID-19. Confrontando il terzo trimestre del 2021 con lo stesso trimestre del 2020 e del 2019, il numero di ore lavorative per i dipendenti è stato all'incirca allo stesso livello, con una differenza non superiore a 1 punto dell'indice, tra il terzo trimestre 2021, il terzo trimestre 2020 e il terzo trimestre 2019. I lavoratori autonomi hanno registrato una diminuzione di 6 punti tra il terzo trimestre 2019 e il terzo trimestre 2021, con una diminuzione intermedia di 3 punti tra il terzo trimestre 2020 e il terzo trimestre 2021. Qui per un approfondimento. 

Istat: a febbraio cala fiducia famiglie, sale per le imprese 

A febbraio, secondo i dati diffusi dall’Istat, prosegue la discesa del clima di fiducia dei consumatori, che scende da 114,2 a 112,4 punti tornando sui livelli del maggio scorso, mentre l'indice relativo alle imprese cambia direzione e sale da quota 105,3 a 108,2. Per quanto riguarda i consumatori, sono in calo tutte le componenti dell'indice di fiducia ad eccezione del clima futuro. In dettaglio, il clima economico scende da 129,7 a 129,4, il clima personale e quello corrente passano rispettivamente da 109 a 106,8 e da 114,7 a 109,6, mentre il clima futuro - in controtendenza - aumenta da 113,5 a 116,6. Passando alle le imprese, "segnali eterogenei”, afferma l’Istat, “provengono dai quattro comparti indagati". In particolare, l'indice di fiducia diminuisce nel comparto manifatturiero (da 113,7 a 113,4) e nel commercio al dettaglio (da 106,6 a 104,9) mentre aumenta nelle costruzioni (da 158,8 a 159,7) e, in misura marcata, nei servizi di mercato (da 94,9 a 100,5). Qui la Nota dell’Istat.  

Eurostat: il tasso di inflazione dell'energia continua a salire, raggiunge il 27%  

Secondo i dati pubblicati da Eurostat, l’inflazione annuale dell'energia nell'UE ha raggiunto il 27% a gennaio 2022, proseguendo la tendenza al rialzo. Da marzo 2021 l'inflazione energetica è aumentata quasi continuamente, raggiungendo il 26% a novembre 2021 e il 27% a gennaio 2022. Il tasso di inflazione per l'energia è il più alto da quando l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) è stato pubblicato per la prima volta nel 1997. Nell'ottobre 2021 ha superato il punto più alto registrato finora: 17% a luglio 2008. Guardando ai sottocomponenti dell'energia, il gas ha raggiunto il suo punto più alto a gennaio 2022 a quasi il 41%, con un aumento di 13,5 punti percentuali rispetto al mese precedente, significativamente al di sopra delle altre fonti energetiche - combustibili (inclusi benzina, diesel, liquidi combustibili e altri combustibili) a +26% (-2,8 pp) ed energia elettrica a +24% (+3,1 pp). Qui per approfondire.  

Istat, commercio extra UE: l'export torna a crescere 

A gennaio 2022 l’Istat stima un aumento congiunturale per i flussi delle importazioni (+10,1%) e delle esportazioni (+5,3%). L’istituto di statistica rileva che l’incremento su base mensile dell’export è dovuto all’aumento delle vendite di beni strumentali (+12,1%), beni di consumo durevoli (+7,3%) e beni intermedi (+4,9%) mentre diminuiscono le esportazioni di energia (-4,7%) e beni di consumo non durevoli (-1,0%). Dal lato dell’import, la crescita congiunturale è determinata principalmente dall’energia (+31,8%). Diminuiscono gli acquisti di beni di consumo durevoli (-5,3%). Nel trimestre novembre 2021-gennaio 2022, rispetto ai tre mesi precedenti, l’export cresce del 4,2%; nello stesso periodo, l’import segna un rialzo congiunturale dell’11,0%. Qui la Nota dell’Istat.  

Eurostat, fiducia dell'economia in aumento a febbraio 

Dopo tre ribassi consecutivi, l'Economic Sentiment Indicator (ESI) è cresciuto a febbraio sia nell'UE (+1,2 punti a 112,8) che nell'area dell'euro (+1,3 punti a 114,0). L'indicatore delle aspettative di occupazione (EEI) è salito al nuovo massimo storico nell'UE (+2,4 punti a 115,8) e alla sua lettura più alta da maggio 2000 nell'area dell'euro (+2,6 punti a 116,2). Il dato è reso noto dalla Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea. Per quanto riguarda le componenti dell'indice per l'Eurozona, la fiducia dei consumatori peggiora a -8,8 da -8,5 punti. Il clima nell'industria sale a +14 punti, nei servizi migliora a +13 così come nel commercio al dettaglio sale a +5,4 punti e nell'ambito dei servizi finanziari sale a +23,1. Nelle costruzioni la fiducia si porta a +9,9 da +8,1 punti. L'indice sulle prospettive del lavoro (Employment expectations indicator, EEI) registra un miglioramento a 116,2 punti nell'eurozona e a 115,8 nell'UE. Qui per un approfondimento. 

 

La Voce degli Stakeholder 

 

Consulenti del lavoro: oltre 1 milione di dimissioni in 9 mesi 2021 

Nei primi nove mesi del 2021 sono stati più di 1 milione i lavoratori interessati da almeno una cessazione volontaria del rapporto di lavoro, per cause diverse dal pensionamento: un numero cresciuto del 13,8% rispetto al 2019, quando si attestava a quota 950mila. Quasi 500mila sono rimasti senza un contratto dopo aver lasciato il posto. Lo rende noto l'indagine della Fondazione studi dei Consulenti del lavoro realizzata sui dati delle Comunicazioni obbligatorie del ministero. La fotografia del fenomeno, evidenzia una crescita soprattutto tra over 55, laureati e professioni ad elevata specializzazione. Qui per approfondire. 

Assoturismo Confesercenti: il 2021 chiude con oltre il 40% di presenze in meno rispetto al 2019 

Il 2021 doveva essere l’anno della ripresa per il turismo italiano ma i dati non vanno in questa direzione: -40,7% di presenze rispetto al 2019, -178 milioni di presenze e -67 miliardi di consumi turistici interni. Con le grandi città a guidare in negativo la classifica con una perdita di quasi 3 presenze su 4. È quanto emerge da un Report di Assoturismo-Confesercenti, basato sui dati di natalità/mortalità delle imprese ricettive (alberghi, ostelli, rifugi alpini, affittacamere e case vacanze non occasionali, campeggi) e dei servizi turistici (agenzie di viaggio, tour operator, servizi di biglietteria, guide e accompagnatori turistici). “Dopo due anni di crisi, le imprese del turismo continuano a chiudere: nel solo 2021 hanno cessato l’attività 4.116 imprese della ricettività e dei servizi turistici, il dato peggiore degli ultimi cinque anni. Un’accelerazione delle chiusure che non è stata compensata da nuove aperture: in dodici mesi sono nate solo 1.916 nuove imprese turistiche, per un saldo negativo di -2.200 imprese”, si legge nel Report. Qui per un approfondimento. 

Unioncamere: lavoro, 318mila le entrate previste dalle imprese a febbraio 

In base all'ultimo Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, su un campione di 88mila imprese, sono 318mila le entrate programmate dalle imprese, in diminuzione di circa 140mila unità rispetto ad inizio d’anno. Il mercato del lavoro rallenta a febbraio a causa delle prospettive meno incoraggianti legate ai rialzi dei costi energetici e alle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, nonché la persistente difficoltà a reperire manodopera. Grazie alla riapertura di tutte le attività economiche, però, il dato si conferma in marcato aumento rispetto alle 102mila di febbraio 2021 (+47%), quando erano in vigore più ampie restrizioni per il contenimento della pandemia. Le incertezze delle imprese si riflettono sul manifatturiero (-29,5%) e sulle costruzioni (-20,7%). Ancora più accentuata la diminuzione dei contratti programmati dai servizi (-32,5%ì) e in particolare dal commercio (-43,7%), sul quale si riflette la maggiore cautela nei consumi delle famiglie per i rincari dei prezzi, a cominciare da quelli energetici. Qui per approfondire. 

Confcommercio: l’inflazione sfiora il 5% 

"Come largamente atteso, la stima preliminare della variazione dei prezzi di gennaio porta l’inflazione a ridosso del 5%. Valori di altri tempi, con i quali le famiglie e le imprese devono, comunque, confrontarsi". È il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio che evidenzia come a gennaio continua a una marcia ancora più forte la corsa dell'inflazione con un aumento dell'1,6% su base mensile e del 4,8% su base annua (era +3,9% nel mese precedente). Secondo Confcommercio, a questo andamento hanno contribuito essenzialmente gli aumenti della componente energetica a cui si cominciano ad associare tensioni nell’alimentare, causa materie prime, e nei servizi di alloggio e nella ristorazione, in cui la componente energetica costituisce una frazione rilevante dei costi d’esercizio delle imprese. “Questa situazione difficilmente si risolverà nel breve periodo” è il commento della confederazione. L’inflazione acquisita è già al 3,4% per l’anno in corso che, in media, potrebbe esibire una variazione dei prezzi superiore al 4%. Qui per approfondire. 

Assolombarda, nel 2022 PIL lombardo in aumento del 4% 

Nel 2021 la crescita della Lombardia ha battuto ogni previsione. All’inizio dello scorso anno si prevedeva che il PIL regionale sarebbe cresciuto di poco sopra il +5%, mentre le stime più recenti di Prometeia si attestano al +6,6%, un punto e mezzo circa in più, che segue a un 2020 in caduta del -8,9%. Le stime per il 2022 prevedono un ulteriore risalita del +4% che, se confermata, permetterà un pieno ritorno sui livelli del 2019. L’industria lombarda ha dimostrato una migliore performance dell’Italia ed entrambe rispetto ai principali competitor europei, consolidando il posizionamento dell’attività produttiva oltre i livelli pre-Covid. Nel 2021 la produzione manifatturiera è difatti cresciuta del +15,6% rispetto al 2020 e del +4,3% rispetto al 2019: l’Italia è molto vicina a chiudere il divario con il 2019 (-0,8%), mentre Spagna (-3,1%) e soprattutto Germania (-6,8%) e Francia (-6,2%) sono decisamente distanziate. Sono queste le principali evidenze che emergono dai dati del Booklet economia a cura del Centro Studi di Assolombarda. Qui per approfondire.  

Ance: su cantieri PNRR pesano caro materiali, carenza manodopera e capacità PA 

Per le costruzioni il 2021 è stato un anno da record: +16,4% di investimenti su base annua; il settore contribuisce fortemente alla crescita sostenuta del Pil (+6,5%). Le previsioni per il 2022 sono di una tenuta (+0,5%). Pesano però alcune criticità quali caro materiali, inflazione e carenza di manodopera. È quanto emerge dall'Osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni dell'Ance (Associazione nazionale costruttori edili). Il caro materiali rischia di bloccare i cantieri del PNRR e tra gli altri fattori di rischio, c'è la scarsità di manodopera: "Nel 2021 ben il 40% dei profili richiesti nelle costruzioni è di difficile reperimento". Inoltre, l'Ance punta il dito sulla capacità della PA: "Tutti gli investimenti previsti devono essere aggiudicati entro il 2023. Questo è un ulteriore ed importante elemento di criticità in considerazione della capacità della Pubblica amministrazione, impoverita da anni di mancati investimenti e dal blocco del turnover". Qui per approfondire.

 

Innovazione  

 

Tech Trends 2022, Deloitte: cloud e data analytics trasformeranno le aziende 

Tra le tendenze che caratterizzeranno il 2022 per le aziende e i dipartimenti IT spiccano la capacità di condividere i dati e trarne valore mantenendo il rispetto della privacy, la blockchain, gli strumenti di automazione dei processi, l’intelligenza artificiale applicata alla cybersecurity e le tecnologie emergenti che nel corso dei mesi arriveranno a un grado crescente di maturità. A evidenziarlo è la tredicesima edizione del report Tech Trends 2022 di Deloitte, che suddivide le innovazioni più importanti in tre “filoni”: le tecnologie per far evolvere l’azienda, quelle per ottimizzare processi e risorse IT e quelle “di frontiera”, che caratterizzeranno il panorama tech globale nei prossimi anni. Qui per approfondire. 

Fashion & Luxury al top per investimenti in Digital transformation 

Secondo una indagine realizzata da Iconsulting, nel 2021, il settore industriale del Fashion&Luxury si posiziona ai primi posti per investimenti in digital transformation. In un anno il settore ha visto un aumento del budget destinato ai progetti innovativi del 1.154%, afferma il report, adottando soluzioni e processi tecnologici all’avanguardia. L’importante crescita dell’industry è la prova tangibile del valore della digitalizzazione per lo sviluppo e la ripresa economica. Al secondo posto in classifica troviamo il settore dei Trasporti con un +546% sul 2020, mentre viene premiato con la medaglia di bronzo il Pharma (+162% vs 2020). Tra i settori che al contrario hanno diminuito gli investimenti primeggia il Facility Management (-49% vs 2020), seguito con ampio distacco da Energy & Utilities (-7%) e Media (-5%) che comunque mantengono un elevato numero di progetti legati all’innovazione tecnologica. Qui per approfondire. 

PA digitale 2026: i progetti Sportello Digitale Unico e accessibilità entrano nel vivo 

Al via i progetti relativi a Sportello Digitale Unico e accessibilità dei quali AgID è soggetto attuatore nell’ambito dei fondi previsti dal PNRR per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione e messi a disposizione dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri attraverso 14 misure, per un totale di oltre 6 miliardi di euro. Lo Sportello Digitale Unico costituisce una delle iniziative previste dalla Strategia per il mercato unico digitale e ha lo scopo di rispondere alle esigenze di maggiore mobilità dei cittadini e delle imprese europei, è un incentivo alla modernizzazione della pubblica amministrazione e allo sviluppo di strategie di e-government tese a migliorare i rapporti con gli utenti. Qui per un approfondimento. 

 

Gender equity 

 

Tech with Her: incrementare il contributo femminile all’economia digitale 

SDA Bocconi School of Management e Huawei sono i promotori dell’iniziativa “Tech with Her” che mira a ridurre il divario di genere nel mondo della tecnologia e dell’economia digitale in generale, con una serie di momenti formativi completamente gratuiti da fruire live attraverso una piattaforma online dedicata. Nel 2021 il Global Gender Gap Report elaborato dal World Economic Forum ha evidenziato come le donne rimangano sottorappresentate nella maggioranza delle cosiddette “professioni di domani”, ovvero in ambiti quali il Cloud Computing o l’Intelligenza Artificiale. Per superare questo divario, “Tech with Her” propone tre appuntamenti di formazione su argomenti che includono, tra gli altri, Computer Science, Big Data, tecnologie IA, Digital Transformation e Cybersecurity, rivolgendosi a tre gruppi di donne diversi. Qui per approfondire.

 

Enti locali 

 

Dall’addizionale Irpef alla sovraimposta: cosa cambia per i comuni 

Tra le misure approvate di recente dal Governo, c'è la revisione delle addizionali comunali e regionali all'IRPEF che vengono eliminate per diventare una sovraimposta e confluire nell’IRPEF. In particolare, la Legge delega di riforma fiscale contiene i principi e i criteri direttivi che devono guidare il Governo nella riforma della fiscalità locale, sia nella sua componente personale, sia nella componente immobiliare, delegando in particolare il Governo ad attuare una revisione delle addizionali comunali e regionali all’Irpef, sostituendo le vigenti addizionali con altrettante sovraimposte (dunque applicabili al debito d’imposta e non, come nell’attuale sistema, alla base imponibile del tributo erariale). La riforma, inoltre, deve concedere agli enti territoriali specifici margini di manovrabilità, con l’obiettivo di garantire un gettito corrispondente all’attuale. Le risorse complessive restano le stesse, ma per i singoli comuni potrebbero cambiare gettito e spazi di manovra. Qui per approfondire. 

PNRR, 600 milioni di euro per la riqualificazione delle strutture turistiche 

Seicento milioni di euro in quattro anni per favorire gli interventi di riqualificazione delle strutture del comparto turistico. Parte il 28 febbraio 2022 la misura “Incentivi finanziari per le imprese turistiche” (IFIT), promossa dal Ministero del Turismo e gestita da Invitalia. L’iniziativa è prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e rappresenta l’opportunità per le aziende del settore di compiere un salto di qualità soprattutto in termini di sostenibilità, sicurezza, efficienza energetica. Le agevolazioni sono rivolte a un ampio ventaglio di destinatari della filiera turistica: alberghi, agriturismi, strutture ricettive all’aria aperta, imprese del comparto ricreativo, fieristico e congressuale, stabilimenti balneari, complessi termali, porti turistici, parchi tematici, inclusi quelli acquatici e faunistici. Qui per approfondire. 

Spopolamento aree periferiche: 3.805 Comuni hanno perso mediamente il 22% dei propri abitanti 

Una elaborazione del Centro Studi Enti Locali, basata su dati Istat e del Ministero per il Sud e la Coesione territoriale, ha messo in evidenza che tra il 1981 e 2019 la popolazione italiana è aumentata complessivamente di oltre 3 milioni di abitanti ma non uniformemente. Ci sono ben 3.805 comuni che hanno perso mediamente il 22% dei propri abitanti, che si sono spostati verso i restanti 4.042 enti. Complessivamente questi enti hanno pagato un tributo di quasi quattro milioni di abitanti (-3.996.457), in favore, generalmente, di centri più grandi e con un accesso più facile ai servizi pubblici essenziali. Secondo l’indagine, l’88% dei comuni i cui abitanti sono diminuiti nel tempo, è equamente ripartito tra Nord e Sud Italia (44 e 44%). I restanti comuni sono collocati al centro del Paese. Le regioni che ne contano in assoluto di più sono Piemonte (664) e Lombardia (411), seguiti da Calabria (309), Campania (289), Sardegna (277), Sicilia (245) e Abruzzo (213). Qui per approfondire. 

Mondo MEF 

 

Mef: Credito e liquidità per famiglie e imprese 

Salgono a oltre 227 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. Attraverso “Garanzia Italia” di Sace i volumi dei prestiti garantiti raggiungono i 32,9miliardi di euro, su 4.581 richieste ricevute. Il Mise e Mediocredito Centrale (MCC) inoltre segnalano che sono 2.616.495 le richieste di garanzie pervenute al Fondo di Garanzia nel periodo dal 17 marzo 2020 al 22 febbraio 2022 per richiedere le garanzie ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti, per un importo complessivo di oltre 227,6 miliardi di euro. Sono questi i principali risultati della rilevazione effettuata dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, di cui fanno parte Mef, Mise, Banca d’Italia, Abi, Mediocredito Centrale e Sace. Qui il Comunicato stampa del Mef.