Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

 

SURE è stato uno dei primi programmi a sostenere la ripresa economica dell'Europa dalla pandemia. È stata anche la prima grande storia di successo della Commissione sui mercati dei capitali dell'UE che ha preparato il terreno per il forte avvio del programma NextGenerationEU. 

Johannes Hahn, Commissario per il Bilancio e l'amministrazione della Commissione Europea in occasione della presentazione del terzo Rapporto SURE, programma creato per proteggere i posti di lavoro durante la crisi pandemica. 

 

Il Dibattito delle Idee 

 

Programma Gol e i temi cruciali da affrontare per la riuscita 

Il Programma GOL si inserisce nell’ambito della Missione 5, Componente 1, del PNRR, la sezione del Piano dedicata alle politiche del lavoro. Si tratta del perno dell’azione di riforma nell’ambito delle politiche attive del lavoro, che oltre a GOL prevede il varo di un Piano per le nuove competenze, il potenziamento dei centri per l’impiego e il rafforzamento del sistema duale. Un progetto complesso che prevede e richiede il raggiungimento di determinati obiettivi in tempi stabiliti, dove le regioni sono chiamate a realizzare i piani attuativi del programma. La sua capacità di successo dipende fortemente da una rivoluzione digitale che deve coinvolgere in primo luogo il personale dei centri per l’impiego. Uno dei problemi più rilevanti però è la mancanza di personale qualificato, soprattutto nel Mezzogiorno: sono pochissimi, del tutto insufficienti nel gestire i numeri previsti da Gol e spesso poco competenti per gestire le attività di orientamento e ricollocazione al lavoro. Qui per approfondire. 

Il fenomeno delle “grandi dimissioni” e le ragioni che lo determinano 

Mentre continua la battaglia contro il Covid-19, emergono dalle statistiche e dalle tendenze dei comportamenti alcune novità, come ad esempio quella che si è fatta strada a partire del 2021, ossia il fenomeno delle “grandi dimissioni”. In Italia si è consolidato nel corso del 2021 con un tasso di dimissioni (il numero di dimessi sul totale dei lavoratori dipendenti) che ha superato il 3% nel quarto trimestre dell’anno passato, un numero mai visto nell’ultimo decennio. È un fenomeno complesso e a spiegarlo non bastano né l’ipotesi di “dimissioni rimandate”, né la paura di ammalarsi di Covid sul posto di lavoro, né il ricorso allo smart-working. Quello che emerge dall'articolo proposto è la necessità di ampliare il raggio delle motivazioni che trainano tale evento che si presenta complesso e multidimensionale. Qui per approfondire.

 

Studi, ricerche e numeri 

 

Ismea: "Con pandemia -50% valore produzione agriturismi" 

La pandemia ha ridotto il valore della produzione degli agriturismi della metà. Si è passati da un miliardo e mezzo a 800 milioni di valore complessivo prodotto e anche il valore prodotto dal singolo agriturismo è passato da circa 63mila euro a 30mila euro. È quanto emerge dal Rapporto Ismea-Rrn “Agriturismo e multifunzionalità. Scenari e prospettive future del settore” e che riguarda 25mila aziende di agriturismo in Italia. Inoltre, prosegue il Rapporto, nel corso della pandemia nel 2020 gli agriturismi hanno fatto segnare un passo indietro di 10 anni, registrando un calo del 34% dei pernottamenti, anche se questo è stato il minore arretramento tra tutte le altre forme di accoglienza in Italia. Il Rapporto sottolinea come per gli agriturismi, grazie alla diversificazione, non c'è stato il crollo della redditività grazie all'e-commerce, alle consegne a casa e dei pasti, che hanno permesso ai 25mila agriturismi di sopravvivere. Qui per approfondire.  

Istat: cresce l’occupazione nel VI trimestre 2021 

Nel quarto trimestre 2021 l’input di lavoro, misurato in termini di Ula (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno), è aumentato sia in termini congiunturali (+0,3% rispetto al terzo trimestre 2021) sia su base annua (+6,0% rispetto al quarto trimestre 2020); lo stesso andamento si osserva per il Pil, in aumento rispettivamente di +0,6% e +6,2%. L’occupazione, a sua volta, presenta una rilevante crescita congiunturale e tendenziale. Lo comunica l’Istat nella consueta nota trimestrale realizzata di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’Inps, l’Inail e l’Anpal. La crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti evidenzia un aumento di 229 mila posizioni negli ultimi tre mesi, a tempo indeterminato (+68 mila rispetto al terzo trimestre 2021) e soprattutto a tempo determinato (+160 mila; Tavola 2). Anche su base tendenziale, l’occupazione dipendente è in aumento in termini sia di occupati (+3,3% in un anno, Istat-Rfl) sia di posizioni lavorative dei settori dell’industria e dei servizi (+4,9%, Istat-Oros). Qui la Nota dell’Istat. 

Nomisma: immobili, nel 2021 per le compravendite residenziali +34% 

Nel 2021 si è registrato un +34% delle compravendite residenziali e una risalita dei prezzi anche nelle città intermedie (+1,2% su base annua per le abitazioni usate, +1,7% per quelle nuove). Lo comunica l’Osservatorio sul Mercato Immobiliare di Nomisma per il mese di marzo 2022, evidenziando che "il mantenimento degli straordinari livelli transattivi raggiunti al termine del 2021, che fino a qualche settimana fa sembrava lo scenario più verosimile, appare oggi una prospettiva ottimistica". Secondo il Rapporto, che analizza l'andamento del settore immobiliare in 13 mercati intermedi con riferimento, questa volta, alle conseguenze delle sanzioni adottate dai maggiori Paesi occidentali nei confronti della Russia dopo l'invasione dell'Ucraina, "il rischio che l`apprensione degli operatori si trasferisca sugli indicatori di fiducia di famiglie e imprese è concreto, anche se la capacità di reazione dimostrata nell`ultimo biennio non fa escludere possa trattarsi di effetti destinati a risolversi in breve tempo". Qui il Comunicato stampa di Nomisma. 

Eurostat: le importazioni e le esportazioni dell'UE sono aumentate nel 2021  

Nel 2021 il commercio extra-UE ha visto una forte ripresa rispetto ai cali di esportazioni e importazioni registrati nel 2020 a causa della pandemia. Lo scorso anno, le importazioni sono aumentate del 23% e le esportazioni del 13%, mentre la bilancia commerciale dell'UE ha registrato un avanzo di 68 miliardi di euro, l'avanzo più basso dal 2011, quando la bilancia commerciale ha registrato un disavanzo di 42 miliardi di euro. Ciò è dovuto, in particolare, da un forte aumento del valore delle importazioni di energia verso la fine del 2021, con disavanzi commerciali crescenti registrati a novembre e dicembre. Dopo il 2011, la bilancia commerciale ha registrato un avanzo continuo, raggiungendo un picco di 264 miliardi di euro nel 2016. L'avanzo è diminuito nel 2017 (222 miliardi di euro) e nel 2018 (148 miliardi di euro), per poi aumentare nuovamente nel 2019 (191 miliardi di euro) e nel 2020 (216 miliardi di euro). Qui per approfondire.   

SURE: il terzo rapporto mostra un continuo successo nella protezione dei posti di lavoro e nel sostegno alla ripresa 

La Commissione Europea ha pubblicato la sua terza relazione semestrale sull'attuazione e l'impatto di SURE, lo strumento da 100 miliardi di euro progettato per proteggere i posti di lavoro e i redditi colpiti dalla pandemia di COVID-19. Un totale di 94,4 miliardi di euro di assistenza finanziaria a 19 Stati membri è stato finora proposto dalla Commissione e concesso dal Consiglio, di cui quasi 90 miliardi di euro sono stati erogati. Ciò include il sostegno supplementare che è stato concesso a sette Stati membri. SURE può ancora fornire 5,6 miliardi di euro di assistenza finanziaria agli Stati membri. Il progetto ha sostenuto circa 31 milioni di persone e 2,5 milioni di imprese nel 2020. Ciò rappresenta quasi il 30% dell'occupazione totale e un quarto del totale delle imprese nei 19 Stati membri beneficiari. Le piccole imprese sono state le principali beneficiarie del sostegno SURE. I settori più sostenuti sono stati il commercio all'ingrosso e al dettaglio, i servizi di alloggio e ristorazione e l'industria manifatturiera. SURE ha continuato a tutelare l'occupazione durante la ripresa del 2021, supportando circa 3 milioni di persone e oltre 400.000 aziende. Qui per un approfondimento. 

Istat: il Pil nominale del 2021 potrà subire una revisione al ribasso tra il -0,3% e il -0,4% 

Dalle prime elaborazioni effettuate, dei dati di importazione in valore, del gas naturale allo stato gassoso per i mesi da luglio a dicembre 2021, l'Istat stima che il Pil nominale del 2021 potrà subire una revisione al ribasso entro il -0,3% e il -0,4%. La revisione risulterà marginale sul Pil concatenato, dovuta essenzialmente a effetti statistici di bilanciamento del conto delle risorse e degli impieghi. Pertanto, nel 2021 l'aumento del Pil ai prezzi di mercato passerebbe dal +7,5%, stimato lo scorso 1° marzo al +7,1% - +7,2%, mentre risulterebbe uguale il tasso diffuso per la crescita del Pil in volume, pari al 6,6%. Allo stesso tempo, spiega l'Istat, il normale processo di revisione degli aggregati di finanza pubblica, rilasciati sempre il 1° marzo scorso, ha portato a una revisione dell'indebitamento che, rapportato ai nuovi livelli del Pil, ha lasciato invariato il rapporto deficit/Pil al -7,2%. Qui la Nota di Istat. 

BCE: la guerra in Ucraina pesa su economia e inflazione 

La guerra in Ucraina potrebbe incidere negativamente sul clima di fiducia e sull’inflazione che ha continuato a rivelarsi superiore alle attese per via dei rincari energetici. Ne consegue che l’attività economica potrebbe rallentare significativamente. Lo si apprende dal bollettino economico della Banca centrale europea (Bce), il quale certifica la crescita dell’economia mondiale a ritmo sostenuto nel 2021, nonostante le difficoltà collegate alla recrudescenza della pandemia, ma la guerra russo-ucraina genera notevole incertezza per le prospettive mondiali. Qui per approfondire. 

Istat: commercio estero, l'aggiornamento dati di gennaio 2022 

A gennaio 2022, l’export cresce su base congiunturale mentre si registra una flessione dell’import, spiegata soprattutto dal calo degli acquisti di beni strumentali. Nella media degli ultimi tre mesi, la dinamica congiunturale sia dell’export sia dell’import è ampiamente positiva. Lo rende noto l’Istat con un comunicato di aggiornamento, confermando i dati già diffusi che attestano una crescita congiunturale delle esportazioni del 5,3%, per lo scorso mese di gennaio 2022. Le importazioni segnano una flessione congiunturale del 2,0%, determinata dal calo degli acquisti dall’area Ue (-4,4%). Diversamente, nel trimestre novembre 2021-gennaio 2022, rispetto al precedente, l’import registra un incremento dell’11,1%, che coinvolge sia l’area Ue (+9,2%) sia l’area extra Ue (+13,5%). Su base annua la crescita dell’export, in accelerazione, si porta al 22,6%; quella dell’import è molto più accentuata (+44,5%) e spiegata per un quarto dai maggiori acquisti di petrolio greggio e gas naturale. Qui la Nota dell’Istat. 

SACE risultati 2021: mobilitate risorse per 42 miliardi di euro e cresciuto dell’8% il supporto all’export 

Nel 2021 il Gruppo SACE ha mobilitato complessivamente 42 miliardi di euro a sostegno delle imprese italiane fra attività a supporto di export e internazionalizzazione, Garanzia Italia e Green New Deal, servendo circa 23.000 imprese (+54% rispetto al 2020) di cui il 97% del segmento PMI e MID corporate, per un totale di circa 33mila aziende attive, a cui si aggiungono 7.000 controparti ingaggiate attraverso l’hub formativo SACE Education. Lo comunica SACE presentando il Bilancio di esercizio e consolidato al 31 dicembre 2021. Nello specifico, spiega SACE, le risorse mobilitate nel 2021 a supporto della proiezione internazionale delle aziende italiane sono state pari a 27 miliardi di euro, in crescita dell’8% rispetto all’anno precedente, dato che ha fatto salire il portafoglio di operazioni perfezionate a quota 166 miliardi di euro al 31 dicembre 2021. A questo si aggiungono 12 miliardi di Garanzia Italia e 3 miliardi a supporto del Green New Deal, per un totale di 42 miliardi di euro, quasi 90 miliardi da inizio pandemia e con volumi raddoppiati rispetto al periodo pre-pandemico. Qui per approfondire.  

Istat: a marzo in calo l’indice di fiducia di imprese e famiglie 

A marzo l'indice composito del clima di fiducia delle imprese registra una flessione passando da 107,9 a 105,4. Il calo è principalmente imputabile ad un diffuso peggioramento sia dei giudizi sia delle attese sugli ordini/vendite nel comparto manifatturiero, nei servizi e nel commercio al dettaglio. Lo comunica l'Istat aggiungendo che sempre nel mese di marzo 2022, si registra una decisa diminuzione anche dell'indice del clima di fiducia dei consumatori che passa da 112,4 a 100,8 che scende significativamente raggiungendo il valore più basso da gennaio 2021. Il ridimensionamento così accentuato dell'indice, spiega l’Istat, è essenzialmente dovuto al forte deterioramento delle aspettative sia sulla situazione economica del paese sia su quella personale nonché ad un aumento delle attese sulla disoccupazione. Qui la Nota dell’Istat. 

 

La Voce degli Stakeholder 

 

Confesercenti-Ipsos: caro energia, 9 italiani su 10 tagliano le spese per fronteggiare l’aumento delle bollette 

Per far fronte alla stangata sulle utenze domestiche, 9 italiani su 10 dimezzeranno il budget destinato alle voci di spesa non essenziali, in particolare consumi in ristoranti e bar, viaggi e abbigliamento.  Allo stesso tempo, quasi un italiano su due valuta di fare scorte dei beni primari, in particolare quelli alimentari, per paura di un boom dei prezzi o di un’interruzione delle forniture. È quanto emerge da un sondaggio condotto da IPSOS per Confesercenti su un campione di consumatori. Complessivamente, evidenzia il sondaggio, solo il 9% degli intervistati affronterà il caro-bollette senza battere ciglio: il restante 91% adotterà qualche strategia di risparmio, arrivando a tagliare in media il 55% del budget previsto per le altre spese, quota che sale al 59% nelle regioni del Sud e delle Isole. Qui per un approfondimento. 

Confcommercio: Pil -1,7% marzo su febbraio, -2,4% il trimestre 

Rallenta ancora il Pil italiano che a marzo fa registrare un -1,7% su febbraio, consolidando la tendenza alla frenata emersa nei mesi scorsi. Nel confronto annuo, la crescita si dovrebbe attestare all'1,3%, in brusco ridimensionamento rispetto ai periodi precedenti. Lo rileva la Confcommercio nella “Congiuntura di marzo”. Nella media del primo trimestre il Pil è stimato in calo del -2,4% sul trimestre precedente, dato che porterebbe comunque a una crescita su base annua del 3,3%. Ma anche con il pieno sfruttamento delle risorse del Pnrr, sottolinea la Confcommercio, difficilmente si raggiungerà una crescita media 2022 superiore al 3%.  Non si arresta, inoltre, la tendenza al rialzo dell'inflazione, per la quale Confcommercio a marzo stima un +0,6% su febbraio, con un incremento previsto su base annua del 6,1%. Qui il Comunicato di Confcommercio.  

Unimpresa: con la crisi Ucraina PIL 2022 atteso sotto il 3% 

La maggiore incertezza generata dalla guerra in Ucraina, il rincaro dei prezzi e il parziale spostamento delle scelte dei consumi dai beni ai servizi potrebbero rallentare bruscamente le vendite al dettaglio da parte delle famiglie italiane nei prossimi mesi. Tale andamento dei consumi produrrà un inevitabile calo della crescita economica prevista per quest’anno e anche per il 2023. Lo segnala il Centro studi di Unimpresa, ricordando che a gennaio, quando il conflitto tra la Russia e l’Ucraina non era ancora iniziato le vendite al dettaglio erano già calate dello 0,5% su base mensile, spinte al ribasso sia dalla diminuzione degli acquisti di beni alimentari (-0,1%) sia di quelli non alimentari (-0,8%). La crescita del pil del nostro Paese sarà assai meno positiva rispetto alle stime di inizio anno, probabilmente ben al di sotto della soglia del 3%. Qui per un approfondimento. 

Fipe-Confcommercio, 23 mila attività chiuse nel 2021 

Presentato il rapporto 2021 di Fipe-Confcommercio: per 6 imprese su 10 il ritorno ai fatturati pre-Covid non arriverà prima del 2023. Prosegue l’emergenza occupazionale, con 194mila professionisti di bar e ristoranti persi nel periodo della pandemia. L’inflazione spaventa le imprese della ristorazione e la ripresa sembra ancora una volta ancora rimandata. Sono 23.000 le imprese che nel 2021 hanno cessato l’attività a causa della pandemia, contro le 8.942 che invece l’hanno avviata. Un saldo negativo per quasi 14 mila unità e che conferma per il secondo anno la forte frenata della nascita di nuove imprese e la contestuale accelerazione di quelle in chiusura, che nel biennio 2020/2021 toccano la soglia di 45 mila cessazioni. Il Rapporto evidenzia come il settore abbia accumulato perdite di domanda per oltre 57 miliardi di euro. Quello che doveva essere l’anno della ripartenza, il 2021, ha mantenuto la promessa solo per il 16% delle imprese, i cui fatturati sono cresciuti, mai però più del 10%. Per il 73% degli imprenditori, invece, il calo del volume di affari è stato verticale, a causa delle lunghe limitazioni con conseguente contrazione dei consumi. Gli italiani hanno speso oltre 24 miliardi di euro in meno nei servizi di ristorazione rispetto al 2019, equivalente al 27,9%. Qui per approfondire.  

Confindustria: ruolo chiave delle Fiere per il Made in Italy e lo sviluppo del Paese 

Nel dopo-pandemia, l'internazionalizzazione del Made in Italy e lo sviluppo economico del Paese passano dall'industria fieristica italiana. È quanto emerge dal Rapporto "L'Italia delle Fiere internazionali", prima edizione dell'approfondimento economico-scientifico sul legame fra l'economia italiana e il sistema fieristico, realizzato dai Centri studi di Confindustria e Fondazione Fiera Milano in collaborazione con Cfi-Comitato fiere industria. L'analisi mette a confronto i quattro Paesi europei a maggiore vocazione fieristica, Italia, Germania, Francia e Spagna, evidenziando come la pandemia abbia colpito duramente le fiere: rispetto al 2019 si stima che il fatturato a livello mondiale sia calato del 68% nel 2020 e del 59% nel 2021. Per il 2022 si auspica sia più contenuto e si fermi intorno al 21%, ma al momento la stima non include l'impatto del conflitto in Ucraina. Prendendo in analisi il periodo 2015-2019, in Italia, Germania, Francia e Spagna si sono svolte più della metà (54%) delle fiere internazionali con un'occupazione dello spazio netto affittato del 76%. L'Italia rappresenta il 23% delle superficie affittate, la Germania, il principale competitor, il 50%, mentre la Francia il 16% e la Spagna al 12%. Qui per approfondire i dati di Confindustria. 

Confartigianato: elettricità e gas, per MPI extra costi di 6,2 miliardi € vs competitor europei 

Lo scoppio della guerra in Ucraina e l’alta dipendenza dall’import di gas russo accelerano la crescita dei prezzi delle commodities energetiche, con l’Italia più esposta ai conseguenti effetti recessivi. Il maggior utilizzo di gas per la produzione di energia elettrica spinge in alto il prezzo del chilowattora per famiglie e imprese, che a febbraio segna in Italia una crescita ampiamente divergente rispetto a quella dei competitor di Germania e Francia. Secondo l’Ufficio Studi di Confartigianato, l’esame degli indici dei prezzi al consumo pubblicati da Eurostat, conferma che la maggiore inflazione energetica in Italia è trainata dall’energia elettrica, il cui prezzo a febbraio 2022 sale dell’81,9% rispetto dodici mesi prima, a fronte del +12,9% della Germania e il +4,9% della Francia (+10,4% nella media dei due paesi), un ritmo quasi triplo del +34,3% della media dell’Eurozona. Anche il prezzo del gas cresce di più in Italia (+64,4%), con un differenziale, seppur più contenuto rispetto a quello dell’energia elettrica, di oltre venti punti rispetto alla media del +41,4% dell’Eurozona. Qui la Nota dell’Ufficio studi di Confartigianato. 

 

Innovazione  

 

MITD: pubblicati i bandi per gli incentivi da 2 miliardi di euro per il 5G 

Pubblicati i due bandi per lo sviluppo delle reti 5G in Italia con i quali il Governo mette a disposizione più di 2 miliardi di euro di incentivi per favorire la realizzazione, entro il 2026, di infrastrutture per lo sviluppo del 5G nelle zone del Paese prive di investimenti da parte del mercato. Lo comunica il Ministero per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD) in un comunicato in cui sottolinea che i due interventi sono finalizzati a rilegare in fibra ottica più di 10.000 siti radiomobili esistenti e a realizzare nuovi siti radiomobili 5G in più di 2000 aree del Paese. Il finanziamento pubblico previsto dai bandi arriverà a coprire fino al 90% del costo complessivo delle opere. I due miliardi previsti dai bandi, ricorda il MITD, si aggiungono ai 3,7 miliardi stanziati per il bando Italia a 1 Giga, ai circa 600 milioni per connettere scuole, ospedali e strutture sanitarie e agli oltre 45 milioni per raggiungere le isole minori, previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il 2022. Qui per un approfondimento. 

Pnrr: il 62% degli italiani ne ha sentito parlare, ma pochi conoscono esattamente i contenuti del Piano 

Secondo i dati della ricerca “Comunicare il Pnrr: digitale, partecipazione e trasparenza per il rilancio dell’Italia”, realizzata da Istituto Piepoli per il settore ricerca di Fondazione Italia Digitale, il 62% degli italiani dichiara di sapere indicativamente cos’è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma cala la percentuale delle persone che conoscono in modo più specifico il Piano (37%). La conoscenza superficiale del Pnrr aumenta al crescere dell’età: ne ha sentito parlare il 58% dei giovani tra i 18 ai 34 anni, si sale al 62% nella fascia 35-54 anni, per arrivare al 64% degli over 55. Anche una conoscenza più specifica del Piano segue la stessa tendenza, con 4 italiani su 10. Qui per approfondire. 

PoliMi Osservatorio Innovative Payments: pagamenti digitali in Italia a quota 327 mld €, +22% 

In grande crescita i pagamenti digitali in Italia. Nel 2021 è stata raggiunta quota 327 miliardi di euro, con un aumento complessivo nell’anno del 22% rispetto al 2020. In forte aumento si confermano i pagamenti tramite carte contactless che raggiungono i 126,5 miliardi, seguiti da quelli effettuati in negozio tramite smartphone e altri oggetti indossabili (oltre 7 miliardi). È quanto emerge dal report “Innovative Payments: the new normal” realizzato dall’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano. Tra le tendenze più interessanti dell’ultimo anno, evidenzia il report, si segnala il “Buy Now, Pay Later”, cresciuto con un ritmo senza precedenti non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa. “Sono però diverse le novità che stanno cambiando e arricchendo il mondo dei pagamenti: nel prossimo futuro le direttrici di innovazione già presenti sul mercato, come la Strong Customer Authentication (SCA), il paradigma dell’Open API e la Request To Pay (RTP), avranno un ruolo sempre più importante”. Qui un approfondimento. 

 

Gender equity 

 

Fondazione Marisa Bellisario-Confindustria: al via 34^ edizione del premio “Marisa Bellisario” 

Al via la trentaquattresima edizione del premio “Marisa Bellisario”, l’evento organizzato dalla Fondazione Marisa Bellisario che, in partnership con Confindustria, ha deciso di incentivare anche quest’anno le imprese virtuose, assegnando il Premio “Azienda Work Life Balance Friendly”. Si tratta di un riconoscimento importante che punta a valorizzare la parità di genere non solo in ambito lavorativo ma soprattutto, umano e sociale. Il bando è rivolto alle grandi imprese che si siano distinte nel campo della gender equality e nella valorizzazione del ruolo delle donne nell’azienda e nell’economia, attuando politiche concrete e innovative, come ad esempio la promozione di piani di sviluppo, la formazione STEM, iniziative e progetti per la valorizzazione delle carriere femminili, parità salariale, presenza di donne in posizioni apicali e così via. Qui per approfondire. 

 

Enti locali 

 

Intesa Sanpaolo-Deloitte: al via “Incent Now”, piattaforma digitale per favorire l’uso dei fondi del PNRR 

Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Deloitte, ha lanciato la piattaforma digitale “Incent Now”, una risposta concreta alle esigenze informative di imprese ed enti italiani sulle opportunità offerte dai bandi pubblici legati al PNRR. Attraverso “Incent Now”, le PMI e le microimprese potranno individuare rapidamente da un unico punto di accesso le migliori opportunità disponibili relative alle misure e ai bandi nell’ambito della pianificazione del PNRR sulla base del proprio profilo, settore di attività e territorio, raccogliendo le informazioni utili per presentare i propri progetti di investimento e concorrendo all’assegnazione dei fondi pubblici. Inoltre, Intesa Sanpaolo supporterà l’economia reale con un programma dedicato alle iniziative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mettendo a disposizione oltre €400 miliardi di nuovi finanziamenti a medio-lungo termine, di cui 270 a favore del mondo delle imprese, per l’ammodernamento del Paese e il recupero di competitività. Questi finanziamenti, cumulati con le risorse pubbliche, consentiranno la realizzazione di progetti per infrastrutture sostenibili, transizione energetica e digitale, crescita delle start-up, terzo settore, imprenditorialità femminile e giovanile e interventi per lo sviluppo del Mezzogiorno. Qui per un approfondimento. 

 

Mondo MEF 

 

Mef: contenzioso tributario, ancora in calo le pendenze 

Continua la costante riduzione delle pendenze relative al contenzioso tributario che, al 31 dicembre, si attestano a circa 272 mila unità (-21% su base annua). Lo comunica il Mef in una nota nella quale afferma che i ricorsi pervenuti nel quarto trimestre registrano un aumento tendenziale del 16%, mentre le definizioni sono diminuite del 4%. Si consolida nel quarto trimestre 2021 l’utilizzo delle funzionalità digitali per l’attività giurisdizionale: il 34% delle udienze programmate si sono svolte a distanza e il 60% delle sentenze sono state redatte utilizzando il nuovo applicativo informatico. Le nuove controversie instaurate in entrambi i gradi di giudizio nel quarto trimestre 2021, pari a 33.036, risultano in aumento del 15,7% rispetto all’analogo periodo del 2020. Le controversie definite, pari a 47.867, registrano una diminuzione tendenziale del 4,5%. Prosegue la discesa delle controversie pendenti che, alla data del 31 dicembre 2021, si attestano a 272.677 fascicoli, con una diminuzione del 21,1% rispetto all’inizio dell’anno. Qui il Comunicato Stampa del Mef. 

Mef: sale ad oltre 235 miliardi il valore delle richieste al Fondo di Garanzia PMI 

Salgono ad oltre 235 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. Attraverso “Garanzia Italia” di SACE i volumi dei prestiti garantiti raggiungono i 33,5 miliardi di euro, su 4.822 richieste ricevute. Sono questi i principali risultati della rilevazione effettuata dalla task force di cui fanno parte Mef, Mise, Banca d’Italia, Abi, Mediocredito Centrale e Sace. Il Mise e Mediocredito Centrale (MCC) segnalano inoltre che sono 2.653.435 le richieste di garanzie pervenute al Fondo di Garanzia nel periodo dal 17 marzo 2020 al 22 marzo 2022, per un importo complessivo di oltre 235,4 miliardi di euro. In particolare, le domande arrivate e relative alle misure introdotte con i decreti ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’ sono 2.634.075 pari ad un importo di circa 233,7 miliardi di euro. Qui il Comunicato Stampa del Mef.