Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

L'Italia deve correre. Noi abbiamo bisogno di accelerare il Piano nazionale di ripresa e resilienza, non di rallentarlo”.  

Il Ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in un’intervista rilasciata a La Stampa in merito all’attuazione del Pnrr.  

 

Il Dibattito delle Idee 

 

Come sta la classe media in Italia? 

Dagli anni 2000 ad oggi si è diffusa la percezione di un progressivo declino della classe media, quella che la letteratura economica e sociologica considera preziosa per la sua capacità di sostenere democrazia, coesione sociale e crescita economica. Una classe media ampia viene considerata “una roccia” anche dall’OCSE: perché la classe media in salute è essenziale per la sua propensione a consumare, a investire in istruzione, salute e acquisto di immobili. In Italia spesso si sente parlare di contrazione o addirittura di scomparsa della classe media. Perché? Su cosa si basa questa evidenza? Una recente ricerca esamina la situazione italiana anche in confronto ad altri Paesi europei. Qui per approfondire.  

Politiche attive del lavoro: occorre agire su flessibilità e dinamicità  

A gennaio, per la prima volta dopo molti mesi, l’occupazione è diminuita di 7mila unità (soprattutto donne e giovani tra 25 e 34 anni), mentre gli inattivi, in un solo mese, sono saliti di 74mila unità. A febbraio la cassa integrazione è aumentata di oltre il 50% rispetto a gennaio, portando ad uno squilibrio tra domanda e offerta di lavoro in aumento di quasi il 10%. L’analisi di Antonio Mastropasqua, ex presidente dell’Inps, va a sostegno di un avvicinamento del mondo della formazione e quello del lavoro e contestualmente propone il ritorno a tutte quelle forma di flessibilità sperimentate in passate autorizzando forme di contrattualizzazione flessibili che aumentino la libertà di azione delle imprese. Ora che una nuova crisi incombe sarebbe necessario agire sulle politiche attive del lavoro e non destinare ancora risorse sulle politiche cosiddette passive, quindi blocco dei licenziamenti, Cig gratuita, indennizzi. Qui per approfondire.  

 

Studi, ricerche e numeri 

 

Istat: aumentano vendite al dettaglio a febbraio, in calo i beni alimentari 

A febbraio l'Istat stima una crescita congiunturale per le vendite al dettaglio dello 0,7% in valore e dello 0,4% in volume. Sono in diminuzione le vendite dei beni alimentari (-0,6% in valore e -1,5% in volume) mentre aumentano quelle dei beni non alimentari (+1,7% in valore e +1,6% in volume). Su base tendenziale, le vendite al dettaglio aumentano del 4,3% in valore e dell`1,9% in volume. Le vendite sono in aumento tendenziale in tutte le diverse forme distributive; in particolare, si evidenzia il risultato molto positivo dei discount (+7,7%). Rispetto a febbraio 2021, il valore delle vendite al dettaglio cresce in tutti i canali distributivi: la grande distribuzione (+3,6%), le imprese operanti su piccole superfici (+5,4%), le vendite al di fuori dei negozi (+2,7%) e il commercio elettronico (+5%). Nel trimestre dicembre 2021-febbraio 2022, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio crescono in valore (+0,4%) e calano in volume (-0,4%). Diminuiscono le vendite dei beni non alimentari (-0,3% in valore e -0,4% in volume), mentre quelle dei beni alimentari aumentano in valore (+1,2%) e registrano un lieve calo in volume (-0,4%). Qui la Nota dell’Istat. 

Mediobanca: le multinazionali industriali fra pandemia e guerra, cala la capitalizzazione nel I trimestre: -2,1% 

Lo scenario geopolitico mondiale sta impattando sull’economia globale e su tutti gli attori economici, comprese le grandi multinazionali industriali la cui capitalizzazione complessiva a fine marzo 2022 segna una contrazione del 2,1% rispetto alle quotazioni di fine 2021, dopo l’accelerazione dello scorso anno (+20,1% sul 2020) che aveva permesso di recuperare ampiamente i livelli pre-pandemici (+23,0% sul 2019). È quanto è emerso da un Focus di Mediobanca sull'impatto della pandemia e della guerra sui conti delle multinazionali. Nei primi tre mesi 2022, sui quali impatta l’effetto del conflitto differenziato per settori, evidenzia il Focus, si registra un calo a doppia cifra delle performance di Borsa dei gruppi della moda (-15,5%), Media&Entertainment (-14,5%) e automotive (-10,2%), seguiti dalle WebSoft (-8,3%), dall’industria dei Pagamenti Digitali (-4,6%), dall’alimentare (-3,4%) e dai produttori di aeromobili (-2,0%). Il settore delle bevande, il metallurgico, l’elettronico, le case farmaceutiche e la GDO mostrano una certa resilienza, con capitalizzazione tendenzialmente stabile che oscilla fra -1,4% e +1,7%. In controtendenza i colossi dell’Oil&Gas, le cui quotazioni di Borsa crescono a doppia cifra (+20,5%), e le Telco (+5,6%). Qui per approfondire.  

Istat: risalgono reddito e consumi delle famiglie, tasso di investimento delle imprese in netto aumento 

Nel 2021 la propensione al risparmio delle famiglie scende al 13,1% (dal 15,6% nel 2020), il reddito disponibile aumenta del 3,8% e la spesa per consumi finali cresce del 7,0%. Lo rende noto l’Istat, spiegando che lo scorso anno l’espansione dell’attività produttiva e il ritorno delle retribuzioni ai livelli del 2019 hanno generato una crescita del reddito disponibile delle famiglie consumatrici dopo che nel 2020 si era avuta una contrazione del 2,7% (-30,6 miliardi). Il potere d’acquisto pur aumentando del 2,1% su base annua, non  si è comunque riportato ai livelli precrisi. L’Istat evidenzia che la dinamica più sostenuta della spesa per consumi finali delle famiglie (+7%, +66,5 miliardi di euro) rispetto al reddito disponibile, ha generato una diminuzione della quota di reddito destinata al risparmio, che tuttavia si è mantenuta ben al di sopra di quanto riscontrato nel periodo antecedente la crisi, quando oscillava fra l’8% e il 9%. Qui la Nota dell’Istat. 

Banca Ifis, Osservatorio: "Sport in Italia vale 96 mld di euro, ricchezza pari al 3,6% Pil" 

Lo sport in Italia ha un’importanza fondamentale per l’economia e per la società. Gli appassionati sono circa 35 milioni, di questi 15,5 milioni sono praticanti abituali e 389 mila persone sono occupate in questo settore. Un mercato che vale 80 miliardi di euro e ha tutte le possibilità di crescere, visto che prima della pandemia il business si attestava sui 96 miliardi (3,6% del Pil italiano). È quanto emerge dai dati pubblicati dal primo Osservatorio sullo Sport System realizzato dall’Ufficio Studi di Banca Ifis. L’obiettivo dello studio, e dello stesso osservatorio, è quello di misurare la dimensione economica di tutte le componenti del mondo dello sport così da offrire a “decision maker” pubblici e privati dati e informazioni utili per le decisioni strategiche. Qui per un approfondimento.  

Community Cashless Society 2022: Italia tra le 30 peggiori economie al mondo per pagamenti senza contanti 

L'Italia resta un Paese fortemente dipendente dal contante e ad oggi occupa solo il 29° posto al mondo per incidenza del contante sull'economia e si posiziona al 24° posto su 27 paesi UE, precedendo solo Romania e Bulgaria. Seppur contestualmente aumentano gli italiani che usano sistemi di pagamento digitali, l'Italia precipita in fondo alla classifica dei paesi europei per numero di transazioni cashless pro capite, registrando un andamento opposto alla media europea. Gli investimenti del Pnrr potrebbero contribuire a invertire la tendenza e generare quasi 800 milioni di transazioni digitali aggiuntive per un controvalore superiore ai 27 miliardi di euro. Sono alcuni degli elementi contenuti nel settimo Rapporto della Community Cashless Society 2022, presentato da The European House - Ambrosetti. A fronte di questa fotografia, l’Italia sta comunque registrando un significativo aumento della propensione ai pagamenti cashless: nel 2021 oltre 7 italiani su 10 hanno espresso la volontà di utilizzare maggiormente pagamenti elettronici; il 57% dei consumatori ha effettivamente realizzato questo intento. Qui per un approfondimento. 

Istat: rivista la stima del PIL nominale 2021 al 7,2% per effetto dei prezzi del gas 

L'Istat ha rivisto al ribasso il PIL nominale del 2021 a causa della crescita dei prezzi del gas. Il Prodotto interno lordo a prezzi di mercato, infatti, è risultato pari a 1.775.436 milioni di euro, in aumento del 7,2% rispetto al 2020. In precedenza, l'Istat aveva stimato un PIL a 1.781.221 milioni di euro correnti, in crescita del 7,5% rispetto all'anno precedente, ma nei giorni scorsi aveva già anticipato una revisione al ribasso a causa della rettifica del valore dei dati delle importazioni di gas fra luglio e dicembre 2021. Resta uguale il tasso diffuso per la crescita del pil in volume, pari al 6,6%. Rimane invariato anche il rapporto deficit/Pil 2021 al -7,2%. Qui e qui le Note dell’Istat. 

Ocse: l’inflazione sale a 7,7% a febbraio 

L’inflazione dell’area Ocse sale a 7,7% a febbraio su base annua dal 7,2% del mese precedente, toccando così il livello più alto degli ultimi 30 anni, da dicembre 1990 in particolare. L'energia ha continuato a stimolare l'inflazione nella maggior parte dei paesi dell'OCSE (+26,6% a febbraio), anche l'inflazione dei prezzi alimentari ha mostrato un notevole aumento dell’8,6% (7,5% a gennaio). Escludendo cibo ed energia, l'inflazione su base annua nell'area OCSE è aumentata al 5,5%, dopo il 5,1% di gennaio 2022. Per quanto riguarda i singoli Paesi il salto più significativo è stato registrato in Italia (5,7% dal 4,8%) e Francia (3,6% dal 2,9%). Qui per approfondire. 

Istat, aumenta la pressione fiscale: nel quarto trimestre è al 51,8% 

Nel quarto trimestre 2021 la pressione fiscale è stata pari al 51,8%, in crescita dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È quanto comunica l’Istat nel Conto trimestrale AP, Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società (IV trimestre 2021). Sempre nel quarto trimestre dell’anno l’indebitamento delle Amministrazioni pubbliche sul Pil si è sensibilmente ridotto in termini tendenziali per il consistente aumento delle entrate, che ha più che compensato l’aumento delle uscite. In particolare, l’indebitamento netto delle AP in rapporto al PIL è stato pari al -3,0% (-5,8% nello stesso trimestre del 2020). Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul PIL dello 0,5% (-2,6% nel quarto trimestre del 2020). Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul PIL del 3,1% (+0,7% nel quarto trimestre del 2020). Qui la Nota dell’Istat. 

Brevetti: balzo per Italia nel 2021, +6,5% 

Nonostante la pandemia le domande di brevetto provenienti dall'Italia e dirette alla European Patent Office (EPO), nel 2021, sono cresciute del 6,5% anno rispetto al 2020. Il tasso di crescita è quasi raddoppiato (era già +3,4% nel 2020) confermandosi ben al di sopra della crescita media del 2,7% registrata dai 27 Paesi UE. Nel 2021 aziende e inventori italiani hanno depositato presso l’EPO un totale di 4919 domande di brevetto, il numero più alto mai registrato fino ad oggi. Lo rende noto l’EPO Patent Index, pubblicando le statistiche relative alle domande di brevetto presentate nella UE. Il settore dei Trasporti in Italia si conferma quello con le più alte richieste di brevetto (400), quello delle Misurazioni è il settore a maggiore crescita insieme al Med Tech (Medical Technology). Complessivamente, l'Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO), dopo una leggera diminuzione nel 2020 (- 0,7%) ha ricevuto 188.600 domande nel 2021 in aumento del 4,5. Qui per un approfondimento. 

Istat: Rapporto sulla competitività dei settori produttivi 

Il 7 aprile è stata presentata la decima edizione del “Rapporto sulla competitività dei settori produttivi – Edizione 2022”, curato e edito dall’Istat. Il Rapporto costituisce un osservatorio privilegiato sulle varie dimensioni della competitività del sistema produttivo italiano ed offre un quadro aggiornato dell’evoluzione del sistema delle imprese italiane. Il Rapporto fornisce una vista sul fatturato dell’industria del 2021, cresciuto del 22,6% in media annua, recuperando la caduta dell’11,4% registrata nel 2020; la ripresa sul mercato interno (+24,3%) è stata più vivace di quella sui mercati esteri (+19,2%). L’aumento è stato guidato soprattutto dai beni intermedi e strumentali: metallurgia (+59,4%), legno (+34,6%), altre industrie manifatturiere (+30,8%), chimica (+29,9%). Anche i settori più in sofferenza nel 2020 hanno registrato un buon recupero: coke e raffinazione (+38,4%), tessile (+22,2%), abbigliamento (+19,4%) e pelli (+21,9%). L’Istat evidenzia inoltre, che anche nei servizi il fatturato è aumentato del 14,1% nel 2021 (-12,0% nel 2020). La crescita, diffusa in tutti i comparti, è stata maggiore nel commercio all’ingrosso (+14,9%) e nelle attività legate al turismo, particolarmente colpite dalla crisi (+29,5% per le agenzie di viaggio, +13,8% il trasporto aereo, +28,3% l’alloggio e ristorazione). In queste ultime, tuttavia, il fatturato è ancora sotto i livelli pre-pandemia. La ripresa del 2021 ha inoltre favorito l’aumento del fatturato nel comparto dei servizi di supporto alle imprese, in particolare di quelli di ricerca e selezione del personale (+26,8%). Qui per approfondire.  

Iata: a febbraio traffico aereo a +116% a/a 

A febbraio i viaggi aerei sono aumentati del 115,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta di un inaspettato balzo in avanti rispetto al primo mese dell’anno quando comunque il traffico aereo aveva registrato un’accelerazione dell’83,1% rispetto a gennaio 2021. Sono i dati forniti dall’International Air Transport Association (IATA) che registrano un forte miglioramento per il comparto del trasporto aereo a febbraio 2022 rispetto a gennaio, laddove gli impatti legati alla variante Omicron sono stati più moderati al di fuori di quanto avvenuto in Asia e la guerra in Ucraina non ha avuto, al momento, un impatto importante sui livelli di traffico. Ma, sottolinea la IATA, rimane ancora un gap da colmare del 45,5% rispetto ai dati del 2019 pre-pandemia. Qui per un approfondimento. 

Banca d’Italia: imprese, cresce il pessimismo su economia e inflazione  

Nel primo trimestre del 2022 la quota di imprese che ha riportato giudizi di peggioramento sulla situazione economica generale è aumentata. Dopo essere risultato positivo per tre trimestri consecutivi, il saldo tra le valutazioni di miglioramento e di peggioramento è divenuto fortemente negativo (-53,5%), anche se molto meno che durante la fase più acuta della pandemia (-89,2% nel secondo trimestre del 2020). Quasi 9 imprese su 10 attribuiscono una probabilità inferiore al 25% alla possibilità di un miglioramento della situazione economica generale nei prossimi tre mesi (8 su 10 nel secondo trimestre del 2020) e per circa metà degli intervistati questa probabilità è nulla. È quanto emerge dall’indagine sulle aspettative di inflazione e crescita condotta da Banca d’Italia tra il 23 febbraio e il 16 marzo 2022 presso le imprese italiane dell'industria e dei servizi con almeno 50 addetti. I principali ostacoli alla crescita nei prossimi mesi, sottolinea Banca d’Italia, sono l'incertezza imputabile a fattori economici e politici, l'andamento dei prezzi delle materie prime e le tensioni che interessano il commercio internazionale. Anche le attese sull'inflazione al consumo, si afferma nell’indagine, hanno raggiunto livelli storicamente elevati. Qui la Nota di Banca d’Italia.  

 

La Voce degli Stakeholder 

 

Confindustria: nel 2022 inflazione media a +6,1%, calo nel 2023 

Il Centro Studi di Confindustria stima che il tasso di inflazione rimarrà “sugli alti valori attuali per gran parte del 2022 e in media si assesterà al +6,1%, con una revisione al rialzo di +4,7 punti dallo scenario di ottobre”. Le cose potrebbero migliorare nel 2023, quando è atteso un calo al +2,0%. Questa stima si basa da un lato sul “significativo aumento dell’inflazione di fondo anche in Italia, con un ampio ritardo, grazie al recupero del Pil”, dall’altro sul graduale esaurimento “dell’impatto del rincaro di petrolio e gas sulla variazione dei prezzi al consumo energetici calcolata sui 12 mesi”. Per quanto riguarda l’occupazione, Confindustria prevede che il 2023 “si chiuderà con 190mila occupati in più rispetto al 2019, con un recupero pieno dopo la crisi profonda dovuta alla pandemia”. Qui l’approfondimento di Confindustria. 

Confindustria: revisione al ribasso Pil, a +1,9% per il 2022 

Il Centro Studi di Confindustria stima una crescita del Pil 2022 tagliata a +1,9% "con un'ampia revisione al ribasso (-2,2 punti)" rispetto alle stime dello scorso ottobre quando le previsioni erano concordi su un +4%. Ciò secondo il CsC, deriva da “uno scenario in cui la durata della guerra è una variabile cruciale", ed ipotizzando ottimisticamente che da luglio finisca o si riducano incertezza e tensioni. Considerando il +2,3% di crescita acquisita, afferma CsC, per "l'ottimo rimbalzo dell'anno scorso", l'Italia "entrerebbe così in una recessione tecnica seppur di dimensioni limitate", con un calo del Pil dello 0,2% nel primo trimestre e dello 0,5% nel secondo. Il ritorno a livelli pre-Covid slitterebbe dal secondo trimestre di quest'anno al primo del prossimo. Confindustria ribadisce quindi l'allarme per il caro-energia, calcolando un maggior onere sulla bolletta energetica di 5,7 miliardi su base mensile e di 68 miliardi di euro su base annua. Qui per approfondire.  

Misery Index Confcommercio: l’inflazione accresce il disagio sociale 

Il Misery Index di Confcommercio di febbraio 2022, si è attestato su un valore stimato di 16,5, in aumento di tre decimi di punto su gennaio. L’indicatore si conferma su livelli storicamente elevati e comincia a registrare segnali di ulteriore peggioramento. Lo rende noto Confcommercio evidenziando che l’ampliamento dell’area del disagio sociale continua ad essere determinato esclusivamente dalla componente inflazionistica. Inoltre, prosegue la nota, questa situazione è destinata a permanere anche nei prossimi mesi, in considerazione del contesto fortemente incerto su scala mondiale. Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione ufficiale, a febbraio 2022 è stato rilevato all’8,5%, in diminuzione di un decimo di punto su gennaio. Infine, conclude Confcommercio, anche i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto, sempre a febbraio, hanno mostrato un’accelerazione, con una crescita al 5,3% tendenziale, con la conseguenza che le prolungate e forti tensioni sui prezzi sono inevitabilmente destinate a riflettersi negativamente sui comportamenti d’acquisto delle famiglie. Qui per approfondire.  

Confcommercio: formazione-lavoro, il distacco risulta ancora netto 

Il 90% dei Giovani Imprenditori di Confcommercio ritiene che dovrebbe esserci più sinergia tra il mondo accademico e quello del lavoro con un percorso che avvicini la domanda degli imprenditori alle competenze degli studenti. È quanto emerge da un convegno organizzato da Confcommercio che ha fatto il punto sui percorsi formativi utili per diventare imprenditore, alla luce dei risultati del sondaggio dell'Osservatorio sulle Nuove Generazioni prodotto da OneDay Group e Confcommercio, con il sostegno di Meta, che ha coinvolto quasi 1.000 persone tra i 18 e i 42 anni. Secondo i giovani di Confcommercio, per colmare il divario occorrerebbe innanzitutto potenziare gli ITS, scuole di specializzazione tecnologica post diploma, per la formazione di figure tecniche altamente specializzate, ritenuti dall'80% degli imprenditori funzionali per l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Il 43% degli intervistati ritiene che le skills più utili nel mondo del lavoro non si ottengano più solo sui banchi, ma con un approccio pratico a base di esperienza sul campo. Qui per approfondire. 

Confartigianato: costi energetici e dei beni alimentari vera spina nel fianco di artigiani e famiglie 

Il costante aumento dell’inflazione originata dal boom dei costi energetici e di quelli dei generi alimentari, per l’igiene e la cura della persona, costituiscono a tutti gli effetti una spina nel fianco per le imprese e le famiglie e per la crescita dell’economia italiana. L’inflazione accelera per il nono mese consecutivo, raggiungendo a marzo un livello (+6,7% su base annua) che non si registrava da luglio 1991. Il 73% dell’aumento dei prezzi, pari a 4,9 punti di inflazione, deriva dai beni energetici. Parimenti l’andamento che riguarda la crescita dei prezzi del “carrello della spesa” (che comprende beni alimentari, i beni per la pulizia e la manutenzione ordinaria della casa e i beni per l’igiene personale e prodotti di bellezza) che cresce di quasi un punto percentuale, portandosi a +5%. È l’analisi del report ‘Ultime tendenze su inflazione al consumo e prezzi delle imprese, nel contesto del caro-commodities’ pubblicato dall’Ufficio Studi di Confartigianato. Qui per approfondire sul sito di Confartigianato. 

 

Innovazione  

 

Assintel: in Itala cresce il mercato digitale dell’intelligenza artificiale 

Il mercato dell'intelligenza artificiale stà crescendo notevolmente anche in Italia. Secondo le stime di Assintel report, l'osservatorio permanente sul mercato digitale realizzato dall'Associazione nazionale delle imprese Ict, il settore dagli 860 milioni di euro del 2021 crescerà fino a 1,1 miliardi nel 2022, fino a raggiugere 1,4 miliardi nel 2023. In Italia sono infatti circa il 5% le aziende, soprattutto quelle più grandi, che hanno programmato un investimento nelle piattaforme di Big data analysis nei prossimi 12 mesi. Il segmento solo nel 2021 ha raggiunto 2,5 miliardi di valore complessivo e potrebbe superare i 3 miliardi nel 2023. "Il mercato è promettente, ha commentato Assintel, e l'Italia vanta molte piccole aziende Ict che sviluppano soluzioni e applicazioni innovative, ma che non godono della visibilità che hanno invece le big tech multinazionali". Qui per approfondire.  

 

Gender equity 

 

Terziario Donna Confcommercio: imprenditoria femminile “discriminata” dalle banche per l’accesso al credito 

Il 39% delle imprese femminili dichiara di avere problemi con l’accesso al credito contro il 35% di quelle maschili. La situazione appare più critica nelle regioni del centro-sud dove quasi la metà delle imprese femminili ha difficoltà ad avere finanziamenti dalle banche: l’incidenza di credito non accolto raggiunge il 12% contro 4% delle maschili e la quota di imprese “scoraggiate” segna il 23% contro il 20%. È quanto emerge da un’analisi realizzata da Terziario Donna Confcommercio, in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio “Guglielmo Tagliacarne e che fotografa la situazione attuale dell’imprenditoria al femminile per ciò che concerne l’accesso al credito. Le imprese gestite da donne sono quasi 1 milione e 400 mila in Italia e nel 2021 hanno subìto un calo di iscrizioni del 12,1%, comunque minore del -21% dell’anno precedente.  Qui per approfondire.  

 

Enti locali 

 

Obiettivi di servizio per il sociale: online la piattaforma SOSE per la rendicontazione delle risorse 

È online la piattaforma digitale per la rendicontazione delle risorse aggiuntive destinate allo sviluppo dei servizi sociali per i Comuni nelle regioni a statuto ordinario. Nello specifico, gli enti locali sono chiamati a redigere una Scheda di monitoraggio/Relazione consuntiva sull’utilizzo delle risorse aggiuntive ricevute in merito al raggiungimento dei livelli minimi stabiliti negli obiettivi di servizio, così come approvati a giugno 2021 dalla Commissione Tecnica per i Fabbisogni Standard e previsti dal DPCM 1° luglio 2021.  Qui per approfondire. 

Pnrr: parte la digitalizzazione dei Comuni con identità digitale, pagoPA e app IO 

Al via la procedura che porterà alla digitalizzazione delle PA dei comuni italiani, grazie alle risorse stanziate dal PNRR, che per questo obiettivo ha messo sul piatto 2,26 miliardi da qui al 2026 a favore di 22.353 amministrazioni centrali e locali. I Comuni potranno beneficiare di circa 400 milioni di euro per realizzare la migrazione al Cloud o per l’implementazione di servizi pubblici digitali, rafforzando l’identità digitale (SPID o Carta d'identità elettronica), migrando sul sistema di pagamento pagoPA o attivando nuovi servizi sull’app IO. Prevista anche l'implementazione di una "piattaforma notifiche", che permetterà alle PA di notificare atti amministrativi a valore legale alle persone fisiche e giuridiche. Il 40% delle risorse è destinato ai Comuni del Sud (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia). Qui per approfondire. Qui per approfondire. 

 

Mondo MEF 

 

Agenzia delle Entrate: Commissione esperti approva correttivi per 175 ISA 

La Commissione degli esperti nella riunione del 7 aprile scorso, ha dato parere favorevole all’approvazione dei correttivi per il periodo d’imposta 2021, per 175 indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA), nell’intento di contrastare gli effetti economici negativi provocati dalle misure restrittive introdotte per la pandemia. Gli interventi di modifica su cui si è espressa la Commissione ripercorrono quelli già individuati per il periodo di imposta 2020. Quanto alle cause di esclusione, all'ordine del giorno, le macrocategorie fuori dall'applicazione degli ISA riguardano le discoteche, le palestre, scuole di danza, tour operator, gestione di eventi, ecc. che maggiormente hanno subito una chiusura prolungata delle attività. Per queste categorie resta l'obbligo della compilazione ai soli fini statistici. Questa decisione presa in Commissione sarà oggetto di un apposito decreto del Ministero dell'Economia. Qui per approfondire.  

Mef: entrate tributarie oltre 79 miliardi nel primo bimestre 2022 

Nei mesi di gennaio-febbraio le entrate tributarie ammontano a 79,036 miliardi di euro, con un incremento del 16,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Lo comunica il Ministero dell'Economia, precisando che il significativo aumento registrato nel bimestre è influenzato sia dal trascinamento degli effetti positivi sulle entrate che si sono determinati a partire dal 2021, sia dagli effetti del decreto Rilancio e del decreto agosto, che avevano disposto, nel 2020, le proroghe delle sospensioni dei versamenti e successivamente, nel 2021, la ripresa degli stessi consentendo ai contribuenti di rateizzarli. Nel mese di febbraio le entrate tributarie hanno registrato una variazione positiva di 6,623 miliardi (+21,3%): in particolare le imposte dirette hanno avuto un aumento del gettito pari a 3,759 miliardi (+22,7%) e le imposte indirette hanno registrato un andamento positivo pari a 2,864 miliardi (+19,6%). All'andamento positivo ha contribuito l'Iva, con un aumento del gettito di 4,501 miliardi (+29%), in particolare la componente relativa agli scambi interni che ha evidenziato un incremento di 3,361 miliardi (+24,7%), mentre l'Iva sulle importazioni ha registrato un aumento di 1,14 miliardi (+59,2%). Qui il Comunicato stampa del Mef. 

Mef: task force liquidità, 239 miliardi circa il valore delle richieste al Fondo di Garanzia PMI 

Salgono a circa 239 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. Attraverso 'Garanzia Italia' di Sace i volumi dei prestiti garantiti salgono a circa 34 miliardi di euro, su 4.987 operazioni richieste ricevute. Sono questi i principali risultati della rilevazione effettuata dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, di cui fanno parte Mef, Mise, Banca d’Italia, Abi, Mediocredito Centrale e Sace. Le domande arrivate e relative alle misure introdotte con i decreti “Cura Italia” e “Liquidità” sono 2.650.652 pari ad un importo di circa 237,1 miliardi di euro. Di queste, 1.183.239 sono riferite a finanziamenti fino a 30.000 euro per un importo finanziato di circa 23 miliardi di euro e 694.907 a garanzie per moratorie di cui all’art. 56 del DL Cura Italia per un importo finanziato di circa 27 miliardi. Qui il Comunicato stampa del Mef. 

Mef: a marzo 2022 il settore statale mostra un fabbisogno di 24,7 miliardi di euro 

Nel mese di marzo 2022 il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un fabbisogno di 24.700 milioni, con un miglioramento di circa 2.250 milioni rispetto al corrispondente valore di marzo 2021, che si era chiuso con un fabbisogno di 26.950 milioni. Lo comunica il Mef, spiegando che nel confronto con il corrispondente mese del 2021, il saldo ha beneficiato dell’andamento positivo degli incassi fiscali legato all’effetto della congiuntura e, in particolare, si assiste all’aumento degli incassi da imposte indirette. Dal lato dei pagamenti, si registra un aumento della spesa delle Amministrazioni Centrali e della spesa degli Enti Previdenziali dovuta all’avvio dell’erogazione dell’Assegno Unico e Universale. Qui il Comunicato stampa del Mef. 

Mef-Dipartimento delle Finanze: fatturazione elettronica in crescita, +22% nel periodo gennaio-novembre 2021 

Nei primi undici mesi dell’anno l’imponibile IVA, rilevato tramite la fatturazione elettronica, mostra una crescita complessiva del 22,0% rispetto allo stesso periodo del 2020. L’incremento è stato più significativo per le imprese (+22,2%) che per le persone fisiche (+19,4%). Lo comunica il dipartimento delle Finanze del Mef, che ha pubblicato sul proprio sito un Report di analisi dei flussi mensili sui dati della fatturazione elettronica per il periodo gennaio-novembre 2021. Per il solo mese di novembre, si legge nel Report, l’incremento della fatturazione elettronica è stato del 35%, maggiore per le imprese (+37,3%) rispetto alle persone fisiche (+13,8%). I settori economici che hanno registrato una crescita significativa delle fatturazioni sono quello delle costruzioni (+32,6%) seguito dal manifatturiero (+32,1%) e dai servizi di alloggio e ristorazione (+31%). A livello territoriale, la regione che ha fatto registrare l’aumento più consistente è stata l’Emilia-Romagna (+34,1%) scortata da Valle d’Aosta e Provincia autonoma di Trento (+30,4%). Qui la Nota del Dipartimento delle Finanze.