Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

 

L’Italia ha raggiunto i 45 traguardi e obiettivi successivi stabiliti nel suo Pnrr. Accogliamo con favore il costante impegno dell’Italia destinato a riformare il contesto imprenditoriale, in particolare il settore dell’impiego pubblico, il sistema degli appalti e l’amministrazione fiscale

Il vicepresidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis, durante il suo intervento in occasione dell’approvazione della seconda rata nell’ambito del Next Generation EU. 

 

Il Dibattito delle Idee 

 

Gig economy: i nodi da affrontare per condurla verso percorsi etici 

Durante l’iniziativa State of privacy organizzata dall’Autorità per la protezione dei dati si è discusso molto del piano etico su cui la gig economy dovrebbe muoversi. Le questioni da affrontare sono molte e complesse a partire dal quadro normativo che tuteli i lavoratori di questo settore emergente. All’interno della categoria, così come riportato nel testo che la Commissione Europea ha dedicato all’argomento si fa riferimento ad una platea di lavoratori molto ampia: si parla, infatti, di platform economy che si compone di molte realtà differenti con sottomercati e business model molto diversi tra loro. Qui per un approfondimento.  

Environmental, social and governance: le tre dimensioni per un’economia sostenibile 

In che contesto si è delineata questa crescente attenzione ai temi non propriamente economici all’interno delle imprese? E come questi tre criteri possono non essere relegati a un tema di compliance normativa all’interno delle aziende venendo meno alle indicazioni dei legislatori europeo e nazionale ma anche ai contenuti dell’Agenza 2030 delle Nazioni Unite? La normativa dovrebbe proprio intervenire sul concetto di sostenibilità delle aziende e definire elementi attraverso cui poterla valutare e la risposta dovrebbe essere positiva. Una delle sfide maggiori infatti consiste nell’identificare in maniera condivisa il significato di sostenibilità nelle aziende e quali dovrebbero essere i sistemi di rating e valutazione. Qui per approfondire.  

 

Studi, ricerche e numeri 

 

L’Ocse: le prospettive economiche intermedie e il costo della guerra 

La difficile situazione geopolitica avendo conseguenze importanti in tutto il mondo e le prospettive economiche globali si vanno via complicando. L’interim report dell’Ocse, che aggiorna la valutazione dello scorso giugno, si concentra sugli effetti della guerra sull'economia mondiale e sulla crisi energetica. Con gli impatti della pandemia di COVID-19 ancora persistenti, la guerra sta rallentando la crescita più del previsto. L'inflazione si è intensificata e si è diffusa in tutti i paesi e negli articoli di consumo. Il rischio di interruzioni di energia è aumentato. Secondo l’OCSE la crescita dell’economia globale rallenterà dal 3%previsto nel 2022 al 2,2% nel 2023, “ben al di sotto di quanto previsto prima della guerra” in Ucraina. Il dato del 2,2% rappresenta un taglio di 0,6 punti rispetto alle precedenti stime pubblicate dall’Ocse lo scorso giugno.  Qui per approfondire.  

Istat: a settembre cala l’indice del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese  

A settembre l’indice di fiducia delle imprese diminuisce per il terzo mese consecutivo raggiungendo il valore più basso da aprile 2021. L’andamento dell’indice complessivo è determinato dall’evoluzione negativa della fiducia nella manifattura, nei servizi (in entrambi i comparti l’indice è in calo per il terzo mese consecutivo e raggiunge un minimo, rispettivamente, da febbraio 2021 e da gennaio 2022) e nel commercio al dettaglio. 
L’indice di fiducia dei consumatori, dopo il rimbalzo di agosto, diminuisce nuovamente posizionandosi sullo stesso livello dello scorso luglio. Si rileva un deciso peggioramento soprattutto delle opinioni sulla situazione economica generale e delle aspettative sulla disoccupazione. Qui la Nota dell’Istat. 

Agroalimentare, il settore primo in Italia per occupazione, valore, investimenti e impianti 

In Italia, il settore agroalimentare è primo per occupazione, valore della produzione, valore aggiunto, investimenti fissi lordi e investimenti in impianti e macchinari. Lo rivela lo studio condotto dalla Fondazione Edison per il VII congresso Uila-Uil. Il comparto agroalimentare dà occupazione a 1,4 milioni di persone, di cui 483 mila sono attive nelle industrie di alimenti, vini, bevande e tabacco e 925 mila in agricoltura, silvicoltura e pesca. In valore, la produzione pesa 205 miliardi di euro. Di questi, 144 miliardi sono generati dalle industrie di trasformazione e 81 miliardi dal comparto agro-ittico. Sul fronte del valore aggiunto, l’agroalimentare pesa 65 miliardi di euro: 30 miliardi fanno capo all’industria, 35 alla componente agricola. Gli investimenti fissi lordi, invece, valgono 18 miliardi di euro. Otto miliardi vengono realizzati dall’industria, 10 miliardi di euro da agricoltura, silvicoltura e pesca. Infine, il comparto investe 12 miliardi di euro in impianti e macchinari. Qui e qui per approfondire.  

Eurostat: la produzione venduta di high-tech è aumentata dell'11%  

Nel 2021 la produzione totale venduta nell'UE di prodotti high-tech è stata di 368 miliardi di euro, il valore più alto del decennio 2011-2021 e un aumento dell'11% rispetto al 2020 (332 miliardi di euro). Gran parte di questo aumento è da attribuire alla crescita dei settori farmaceutico ed elettronico-telecomunicazioni. La farmacia è aumentata del 25%, da 97 miliardi di euro nel 2020 a 122 miliardi di euro nel 2021. Il settore dell'elettronica-telecomunicazioni ha registrato un aumento del 13%, da 73 miliardi di euro nel 2020 a 82 miliardi di euro nel 2021. Qui per approfondire 

Produzione industriale: in aumento i prezzi su base mensile e annua  

Ad agosto, i prezzi alla produzione dell’industria segnano un nuovo aumento su base mensile e una crescita su base annua in decisa accelerazione, cui contribuiscono prevalentemente le intense dinamiche al rialzo dei prezzi energetici. I prezzi alla produzione dell’industria nel mese di agosto aumentano del 2,8% su base mensile e del 40,1% su base annua (era +36,9% a luglio). 
Sul mercato interno, con riguardo al comparto manifatturiero, i prezzi continuano ad accelerare per la maggior parte dei settori sebbene con minore intensità. Per le costruzioni, dopo i lievi cali di luglio, i prezzi registrano moderati incrementi su base mensile a causa degli aumenti dei costi di alcuni materiali; su base annua, i prezzi tornano ad accelerare per edifici, sono in rallentamento per il secondo mese consecutivo per strade. Qui la Nota dell’Istat. 

 

La Voce degli Stakeholder 

 

Federturismo: i dati dell’industria nautica italiana assicurano solide prospettive 

Il 2021 per l’industria italiana della nautica si è rivelato l’anno con il migliore incremento di fatturato di sempre assicurando solide prospettive anche per il 2022 e consolidando una crescita strutturale. E’ quanto emerge dalla nuova edizione Nautica in cifre, l'annuario statistico realizzato dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica e presentato al salone nautico. I numeri sono chiari: il fatturato globale del settore è passato da 4,6 miliardi del 2020 a ben 6,1 miliardi del 2021. L’incremento registrato rispetto all’anno precedente è stato del +31,1%: un dato straordinario che consente non solo di compensare il lieve calo registrato nel 2020, ma di portare il fatturato del settore a livelli pressoché analoghi a quelli del biennio record del 2007-2008. Qui per approfondire.  

 

Innovazione  

 

Digital economy e Pnrr: focus su 5G e banda ultralarga dalla seconda rata dell’UE  

La Commissione europea ha approvato la valutazione preliminare positiva della seconda richiesta dell’Italia di pagamento della seconda rata da 21 miliardi, di cui 10 miliardi di sovvenzioni e 11 di prestiti nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza, lo strumento chiave al centro di NextGenerationEu. Le risorse approvate e stanziate dell’UE, 21 miliardi, saranno destinate principalmente alla realizzazione di reti ultraveloci, alle smart city, scuola e giustizia digitale. Qui per approfondire. 

Pagamenti digitali: +24% nel 2021 

Secondo la ventesima edizione dell’Osservatorio carte di credito e digital payments curato da Assofin, Ipsos e Nomisma, prosegue la rapida crescita dell’uso di carte di debito e prepagate e si impone sempre più la soluzione Buy now pay later. Il mercato quindi prosegue la sua evoluzione verso l’uso di strumenti alternativi al contante e un maggiore utilizzo di strumenti innovativi. A fronte della ripresa dei consumi, il numero delle operazioni e gli importi complessivi transati con le carte di debito hanno registrato uno sviluppo significativo. Intanto, nel contesto di crescita dell’e-commerce, prosegue l’incremento dell’incidenza delle transazioni online, che nei primi 6 mesi del 2022 arrivano a costituire il 24% delle operazioni complessive via carta opzione/rateale. Nel 2021 la ripresa post pandemia e l’operazione Italia Cashless hanno contribuito ad accelerare questa crescita del  +24%, incremento che sale a +29% se si considerano i pagamenti su POS con le sole carte di debito. Qui per approfondire.  

Digital economy: il mercato dei Data Center tra i settori trainanti 

Costruire nuovi e sempre più evoluti Data Center che possano favorire la transizione digitale nei suoi vari aspetti: dall’evoluzione del mercato del lavoro con lo smart working alla consultazione di documenti fiscali online; dallo svolgimento di pratiche amministrative da remoto all’utilizzo dello smartphone per pagamenti e intrattenimento online. Questo processo, guidato dall’agenda politica su più fronti, è anche una delle principali sfide delineate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza che destina circa il 25% a investimenti in tecnologie, infrastrutture e processi digitali finalizzati a incrementare e promuovere l’efficienza digitale del Paese. In Italia, attualmente, esistono 190 strutture di Data Center, e si prevede che questo numero sia destinato a superare le 200 unità nei prossimi tre anni. Qui per approfondire.  

 

Gender equity  

 

Onu: servono cooperazione e investimenti per svoltare in tema di parità di genere 

Secondo lo studio The gender snapshot 2022, complici le crisi globali la vita di donne e ragazze nei redditi, nella salute, nell’istruzione, nel mondo del lavoro e nella sicurezza sta peggiorando. Quasi 300 anni potrebbero servire per raggiungere la “piena” uguaglianza di genere, se i progressi nella riforma dei diritti fondamentali delle donne continuassero con l’attuale ritmo. Per “rimettere il mondo in carreggiata” sono essenziali una cooperazione internazionale più forte, partnership e investimenti. Lo ha dichiarato l’Onu alla luce del rapporto  The gender snapshot 2022 che fa il punto sullo stato della parità di genere nel mondo attraverso l’analisi dei principali obiettivi in materia dell’Agenda 2030, a voler sottolineare le connessioni tra loro. Il report rivela che le disparità di genere, già presenti da tempo in ogni ambito, si sono aggravate a causa delle crisi globali “a cascata” di cui donne e ragazze sono le principali vittime. Qui per approfondire. 

 

Enti locali 

 

Nuovi asili nido con le risorse del Pnrr: a che punto siamo? 

Per l’assegnazione delle risorse destinate dal Pnrr alla costruzione di asili nido, il Ministero ha scelto una procedura “dal basso”. Il Pnrr ha stanziato 2,4 miliardi per interventi infrastrutturali per i bambini in età 0-2 anni con l’obiettivo di realizzare 152 mila posti necessari al raggiungimento del target europeo del 33% di copertura. Come per molte altre linee di intervento, il Pnrr non ha allocato direttamente le risorse per gli asili mediante un piano deciso e gestito a livello centrale, ma è stata percorsa la strada dell’avviso pubblico rivolto ai comuni chiamati a presentare progetti per le nuove opere tra cui, sulla base dei criteri fissati dal Ministero, selezionare quelli da finanziare. La raccolta dei progetti si è rivelata una fase molto complessa e alla prima scadenza fissata le richieste non raggiungevano nemmno il 50% delle risorse totali disponibili. Le scadenze sono state prorogate ma ciò nonostante altre ingenti risorse restavano comunque non allocate. Gli scenari alternativi conseguenti a tali scelte sono tre e vengono ben delineati nell’articolo pubblicato su LaVoce.info e scritto da Larysa Minzyuk e da Alberto Zanardi. Qui per leggere l’articolo.  

 

Fast Piccoli Comuni: progetto per il sostegno agli enti con meno di 5mila abitanti  

Ai nastri di partenza il progetto Fast Piccoli Comuni, frutto di una iniziativa del Dipartimento della Funzione Pubblica realizzata in collaborazione con Formez PA. Articolato in tre ambiti di attività (transizione digitale; transizione amministrativa e supporto ai Piccoli Comuni per il miglioramento delle attività amministrative mediante l’introduzione di tecnologie informatiche), il progetto è rivolto ai 5.535 centri italiani con meno di 5.000 abitanti e ha finalità di affiancamento e supporto nella transizione digitale e amministrativa. Il progetto Fast Piccoli Comuni mira all’attuazione di piani di transizione digitale su scala locale, al rafforzamento della capacità dei piccoli comuni nel ridurre i tempi e i costi dei procedimenti che riguardano cittadini e imprese, al miglioramento della redazione degli atti amministrativi tramite tecnologie informatiche. Qui per un approfondimento.  

 

Mondo MEF 

 

Ottobre Edufin 2022, al via la quinta edizione del mese dell'educazione finanziaria  

l’iniziativa promossa dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria (Comitato Edufin), si svolgerà dal 1 al 31 ottobre 2022. Il tema dell’edizione 2022 “Costruisci oggi quello che conta per il tuo futuro” sarà al centro di incontri organizzati per parlare di finanza, assicurazioni e previdenza in tutta Italia. Il Mese si apre, come ogni anno, con la World Investor Week (Wiw), la Settimana mondiale dell'investitore. Tornano la Giornata dell'educazione assicurativa, il 19 ottobre e la Settimana dell’educazione previdenziale, dal 24 al 30 ottobre. L’evento sarà inaiugurato il 1 ottobre in collaborazione con l’Università di Bologna. Qui la Nota del Dipartimento del Tesoro.