Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

 

Si richiama, ancora una volta, all’importanza della cultura, del sapere,  degli scambi di cultura nel mondo, strumento e veicolo fondamentale per il progresso dell’umanità. 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’inaugurazione dell’anno accademico all’Università degli Studi di Trieste. 

 

Studi, ricerche e numeri 

 

Istat: online la nuova sezione dedicata alla classificazione Ateco 

L’Istat comunica che è disponibile on line la nuova sezione dedicata alla classificazione delle attività economiche (Ateco). I contenuti della sezione sono stati rivisti e ampliati alla luce delle recenti innovazioni introdotte nella gestione della classificazione, spiega l’Istat. Le principali novità riguardano: la presentazione del nuovo processo di aggiornamento della classificazione ATECO e le differenze rispetto ai tradizionali processi di revisione pluriennali coordinati a livello internazionale; le modalità per segnalare richieste di modifica alla classificazione; la riorganizzazione e l’arricchimento della documentazione tecnica a disposizione degli utenti incluse la classificazione (nelle diverse versioni e aggiornamenti) in vari formati e le tabelle di raccordo. Qui e qui per approfondire. 

Unimpresa: con la guerra a rischio 41 miliardi di Pil per l’Italia 

La guerra tra Russia e Ucraina potrebbe far perdere all’Italia, nel 2022, circa 41 miliardi di euro di Oil all’Italia, mettendo a rischio oltre il 36% della crescita economica prevista per il 2022. Lo rende noto Unimpresa, affermando che se il prossimo Def taglierà la stima di crescita per il 2022, dal 4,7% al 3%, il Pil dovrebbe arrivare a un totale di 1.851 miliardi invece di 1.892 miliardi previsti con la Nota di aggiornamento al Def dello scorso ottobre. Ciò comporterà, secondo Unimpresa, una riduzione della crescita economica, per il 2022, di circa il 36,1%. Il conflitto attualmente in corso potrebbe ripercuotersi anche sull’indice dei prezzi al consumo. Col prezzo del petrolio a 150 dollari al barile l’inflazione a giugno arriverebbe all’8,4% per poi ripiegare, solo in caso di miglioramenti, al 6,8% a settembre. Se, invece, le quotazioni del greggio si fermassero in media, nei prossimi mesi, attorno a quota 120 dollari al barile, l’inflazione si attesterebbe al 7,5% a giugno, per poi flettere al 6,4% a settembre. Qui per un approfondimento. 

CREA: agroalimentare e guerra, i numeri dell’impatto sui costi delle aziende agricole italiane 

Secondo il report “Guerra in Ucraina: gli effetti sui costi e sui risultati economici delle aziende agricole italiane”, elaborato dai ricercatori del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), la guerra in Ucraina avrà un costo significativo sul settore dell’agricoltura in Italia, con un aumento dei costi medi di oltre 15,700 euro e provocherà un reddito netto negativo per il 30% delle aziende agricole italiane, rispetto al 7% registrato prima dell’attuale crisi. CREA ha stimato che i maggiori incrementi percentuali dei costi correnti (tra il 65% e il 70%), riguardano i seminativi, la cerealicoltura e l’ortofloricoltura per l’effetto congiunto dell’aumento dei costi energetici e dei fertilizzanti, seguiti dai bovini da latte (+57%). Più contenuti, invece, gli aumenti per le colture arboree agrarie e per la zootecnia estensiva. A livello medio nazionale l’aumento dei costi si attesterebbe al +54% con effetti molto rilevanti sulla sostenibilità economica delle aziende agricole, in modo particolare per le aziende marginali.  Qui per approfondire.

 

 

Istat: industria, fatturato a gennaio +2,3%, +16,9% annuo 

Per gennaio 2022, l'Istat stima un aumento del fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, del 2,3% in termini congiunturali, con un andamento positivo sia sul mercato interno (+2,7%) sia su quello estero (+1,3%). Nel trimestre novembre 2021-gennaio 2022 l’indice complessivo è cresciuto del 3,7% rispetto al trimestre precedente (+3,6% sul mercato interno e +4,2% su quello estero). L’Istat sottolinea che anche in termini tendenziali si registra un incremento marcato, più sostenuto per la componente interna rispetto a quella estera. La crescita, d’altra parte, risulta decisamente più contenuta considerando l’indicatore di volume del fatturato. Corretto per gli effetti di calendario, il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 16,9%, con incrementi del 19,1% sul mercato interno e del 12,9% su quello estero. I giorni lavorativi sono stati 20 contro i 19 di gennaio 2021. Qui la Nota dell'Istat.
 

CRIF: cresce il ricorso al credito bancario da parte delle famiglie italiane 

Continua ad aumentare il numero di famiglie e cittadini italiani che hanno fatto ricorso alle banche per chiedere un mutuo o altro tipo di prestito: nel 2021 la platea cresce al 44,5% del totale (era al 42,2% nel 2020 e al 34,6% nel 2016). Lo rende noto l'ultima indagine Mappa del Credito di CRIF. Al contempo, è migliorata anche la sostenibilità finanziaria delle famiglie italiane, con un tasso di default che fa registrare una riduzione all’1,2%, il livello più basso degli ultimi anni, dall’'1,8% registrato nel 2016, complici i tassi vantaggiosi e le moratorie attivate in un periodo difficile come la pandemia. La rata media rimborsata a livello pro-capite ogni mese è scesa ancora fino a 315 euro (-2,8% rispetto al 2020) mentre l’importo residuo che resta da rimborsare per estinguere i finanziamenti in corso si è attestato a 32.191 euro, in lieve flessione rispetto al 2020. Per quanto riguarda il focus sulla popolazione maggiorenne che risulta essere intestataria di almeno un contratto di credito rateale, nel 2021 la Valle d’Aosta guida la classifica nazionale con il 55,8%, seguita a debita distanza dalla Toscana, con il 50,5% e dal Lazio, con il 49,4%. Qui per un approfondimento.

Istat: continua il rialzo dei prezzi alla produzione, a febbraio +0,4% m/m e +32,8% a/a 

Dopo il forte incremento di gennaio, a febbraio 2022 i prezzi alla produzione registrano un rialzo congiunturale contenuto (+0,4%). Lo rileva l’Istat secondo cui sul mercato estero la crescita congiunturale (+1%) è più intensa rispetto a quella sul mercato interno ed è sintesi di incrementi di pari entità nelle due aree, euro e non euro (per entrambe +1,0%). Su base annua, la crescita, molto sostenuta, resta sostanzialmente stabile (+32,8%, da +32,9% di gennaio); in moderata accelerazione sul mercato estero, in lieve rallentamento sul mercato interno (+41,4%; era +41,8% a gennaio). Nel trimestre dicembre 2021-febbraio 2022, rispetto ai tre mesi precedenti, i prezzi alla produzione dell’industria segnano un aumento dell’11,1%, dovuto principalmente all’incremento dei prezzi sul mercato interno (+14%), mentre la crescita dei prezzi sul mercato estero è molto più contenuta (+2,8%). Qui la Nota dell'Istat. 

Inapp, welfare sbilanciato: favorite le pensioni, si spende poco per i servizi sociali 

La spesa per i servizi e le misure di attivazione per i disoccupati in Italia rappresenta lo 0,2% del Pil, a fronte di un valore medio europeo dello 0,6%, malgrado la spesa complessiva per prestazioni sociali sia al 28,3% del Pil, superiore alla media Ue (26,9%). È quanto emerge dal Report "Lavoro, welfare e sicurezza sociale: le nuove sfide ", realizzato dall’Inapp e che elabora gli ultimi dati Eurostat sulla spesa sociale riferiti al 2019 (ultimo anno per il quale sono disponibili i dati). Nel 2019 la spesa passiva per "vecchiaia e superstiti" assorbiva oltre il 16% del Pil mentre il complesso della spesa per disoccupazione l'1,6% (lo 0,2%del Pil per le politiche attive e il resto per i trasferimenti monetari come le indennità di disoccupazione). Al nostro Paese, evidenzia il Report, servirebbe una spesa sociale più orientata a favore dei servizi (scuola e formazione, sanità, servizi di cura e di assistenza, politiche attive del lavoro) per un accesso universale alla protezione sociale e una diminuzione delle diseguaglianze. Questo permetterebbe di affrontare problemi complessi come le situazioni occupazionali discontinue e la bassa retribuzione, che riguarda soprattutto alcune fasce della popolazione, ad esempio i lavoratori autonomi. Qui per un approfondimento. 

Istat: disoccupazione cala a febbraio all’8,5%, tasso occupazione record al 59,6% 

A febbraio si registra un aumento di 81mila occupati su gennaio e una crescita di 777mila unità su febbraio 2021. Rispetto ai livelli pre-pandemia (febbraio 2020), il tasso di occupazione, pari al 59,6%, è superiore di 0,6 punti (record dall’inizio delle serie storiche), quello di disoccupazione è sceso dal 9,6% all’8,5%. Lo rileva l’Istat sottolineando che rispetto a gennaio 2021, si registrano quasi 850 mila occupati in più; oltre la metà sono dipendenti a termine con una stima che sfiora i 3 milioni 200 mila, il valore più alto dal 1977. Da segnalare, sempre a febbraio, un boom per gli occupati a termine che aumentano di 133mila rispetto a gennaio e di 504mila unità su febbraio 2021. Gli occupati dipendenti permanenti nel mese diminuiscono di 109mila unità mentre aumentano di 112mila unità sull’anno. Tornano a crescere gli indipendenti con 56mila occupati in più su gennaio e 161mila in più su febbraio 2021. Qui la Nota dell'Istat.

Intesa Sanpaolo: export Made in Italy nel 2021 superati i 22 miliardi di euro, +9,2% 

Prosegue la crescita del commercio Made in Italy: nel 2021 le esportazioni a prezzi correnti dei Distretti Agroalimentari Italiani si chiudono con un bilancio positivo, superando la cifra di 22 miliardi di euro e realizzando un aumento del 9,2% rispetto al 2020. È quanto emerge dal report “Monitor dei Distretti Agroalimentari Italiani” di Intesa Sanpaolo secondo cui si registra un vero e proprio boom della filiera vitivinicola, che supera per la prima volta la soglia di 6 miliardi di euro, con una crescita del 12,5%. Proseguono il trend di crescita del 2020 le filiere dei prodotti agricoli (+9,4%), pasta e dolci (+7,4%), carni e salumi (+16,2%) e olio (+2%). Anche la filiera del lattiero-caseario registra un deciso progresso +15,5%, così come quella del caffè (+14,1%). L’andamento al rialzo prosegue ininterrotto dal 2010 per i Distretti Agroalimentari e non si è arrestato neanche durante la pandemia. La dinamica è in linea con l’evoluzione delle esportazioni italiane di cibi e bevande, che hanno superato nel 2021 il traguardo di €50 miliardi, conclude il report. Qui per approfondire.

Istat: forte rialzo dell’inflazione a marzo, sale al 6,7%, massimo dal '91 

Continua a salire l'inflazione che accelera per il nono mese consecutivo. Secondo le stime preliminari, nel mese di marzo 2022 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dell'1,2% su base mensile e del 6,7% su base annua (da +5,7% del mese precedente). Lo comunica l'Istat evidenziando che un tale livello di inflazione non si registrava dal luglio 1991. Ad aumentare sono soprattutto i prezzi dei beni energetici non regolamentati come l'energia elettrica delle bollette del mercato libero oltre ai carburanti per gli autoveicoli, i lubrificanti, i combustibili per uso domestico. Inoltre, pesa anche la crescita dei prezzi del cosiddetto "carrello della spesa", che subisce un rialzo di quasi un punto percentuale, portandosi a +5%. A marzo aumentano sia i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +4,1% a +5,0%) sia quelli dei prodotti ad alta frequenza di acquisto (da +5,3% a +6,9%). Qui la Nota dell'Istat.

Eurostat: la pandemia ha avuto un forte impatto sull'occupazione dei giovani  

Secondo un report di Eurostat, in termini di occupazione, i giovani sono stati maggiormente colpiti dalla pandemia di COVID-19 rispetto agli anziani. Il tasso di occupazione nell’UE, tra i giovani (15-29 anni) nel terzo trimestre del 2020 è stato di -2,8% rispetto al terzo trimestre pre-pandemia del 2019. Tuttavia, il terzo trimestre del 2021 ha visto una ripresa, in quanto il tasso di occupazione è stato di -0,1% pp rispetto al terzo trimestre del 2019. Confrontando il terzo trimestre del 2020 con il terzo trimestre del 2019, evidenzia il report, tutti i paesi hanno registrato un calo del tasso di occupazione dei giovani. Nel terzo trimestre del 2021, la maggioranza degli Stati membri dell'UE (16 su 27) non ha ancora mostrato una piena ripresa, poiché il tasso di occupazione giovanile era ancora al di sotto del tasso registrato nel terzo trimestre del 2019. Qui per approfondire.

Istat: a febbraio import +9,8%, export +1,9% 

A febbraio 2022, l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, registra un aumento congiunturale per entrambi i flussi, più ampio per le importazioni (+9,8%) rispetto alle esportazioni (+1,9%). Nel trimestre dicembre 2021-febbraio 2022, rispetto ai tre mesi precedenti, l’export cresce del 5,0%, mentre l’import segna un rialzo congiunturale del 16,5%, spiegato soprattutto dai forti aumenti degli acquisti di energia (+30,0%) e beni intermedi (+12,1%). Sempre a febbraio, l’export cresce su base annua del 21,0%. L’aumento, generalizzato, è particolarmente accentuato per energia (+150,5%). L’import registra una crescita tendenziale più intensa (+69,5%), anch’essa diffusa ed eccezionalmente elevata per energia (+228,2%). A febbraio il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue è pari a 1.555 milioni, a fronte di un avanzo di 4.149 milioni dello stesso mese del 2021, inoltre, si rilevano aumenti su base annua dell’export verso tutti i principali paesi partner extra Ue27; i più ampi riguardano paesi OPEC (+38,6%), Turchia (+25,9%), Stati Uniti (+24,4%), paesi MERCOSUR (+22,9%) e Regno Unito (+22,5%). Qui la Nota dell'Istat. 

La Voce degli Stakeholder 

 

Unioncamere e Dintec: cresce la digitalizzazione delle imprese ma la metà è ancora ai primi passi 

La pandemia, con le restrizioni che ne sono derivate, ha accelerato la corsa degli imprenditori all’utilizzo del digitale. Sono quasi 450mila le imprese aiutate dai Pid delle Camere di commercio in questo percorso di innovazione ed i risultati cominciano a vedersi: il livello di maturità digitale delle imprese è aumentato di circa il 9% rispetto al periodo pre-Covid. È ancora marcata, però, la distanza tra le aree del Paese: le regioni del Mezzogiorno hanno una maturità digitale inferiore di oltre 10 punti percentuali rispetto a quelle del Centro-Nord. Un gap che dovrà essere ridotto anche grazie ai progetti del Pnrr. È quanto emerge da un Report di PidOsserva, l’Osservatorio nazionale dei PID - Punti Impresa Digitale, strutture istituite dalle Camere di commercio nell’ambito del Piano nazionale impresa 4.0. Alla base dell’analisi effettuata da Unioncamere e Dintec, le risposte che tra il 2018 e il 2021 oltre 40mila imprese hanno fornito a “SELF i4.0”, il test di autovalutazione della maturità digitale. Qui per approfondire.

Confesercenti-Assoturismo: il settore del turismo riparte, ma caro energia e guerra rimandano ripresa 

Nel primo trimestre di quest’anno si registrano complessivamente 12,1 milioni di arrivi turistici, e 41 milioni di pernottamenti, ancora circa 16 milioni in meno (-28%) rispetto allo stesso periodo del 2019, l’ultimo senza restrizioni. È quanto emerge dalle stime elaborate da Assoturismo Confesercenti. Il turismo riparte, ma caro-energia e tensioni internazionali rimandano il ritorno ai livelli pre-pandemia. A pesare, sottolinea il report, è soprattutto l’affievolirsi della ripresa degli stranieri: nei primi tre mesi dell’anno i pernottamenti di italiani si sono assestati sul -18% rispetto al pre-covid, quelli dei turisti esteri sul -38%, circa 10 milioni in meno. Inoltre, l’incidenza del caro-carburante si è fatta sentire anche sul turismo domestico: a marzo il 37% degli italiani ha ridotto gli spostamenti con mezzo privato. Nei primi tre mesi del 2022, evidenzia Assoturismo, le località di interesse storico e artistico hanno intercettato circa il 34% del movimento complessivo, quota simile a quella della montagna. Qui per approfondire.

Coldiretti: 100mila aziende agricola a rischio chiusura a causa della guerra in Ucraina 

Sono quasi centomila le aziende agricole italiane che rischiano di fermare l’attività a causa dell’esplosione dei costi di produzione che superano di gran lunga quanto pagato agli agricoltori e agli allevatori per i loro prodotti, dal latte alla frutta, dalla carne alla verdura, riducendo l’autonomia alimentare del Paese e la sua capacità di rispondere a shock di approvvigionamento generati dalle tensioni internazionali. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Crea in riferimento agli effetti della guerra in Ucraina dopo la crisi generata dalla pandemia Covid. In sintesi, più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo con un impatto non solo sul fronte produttivo, ma anche su quello occupazionale, ambientale, della biodiversità e della gestione dei territori. Qui per approfondire.  

Confcommercio: l’aumento dell’inflazione riduce le prospettive di crescita 

Il nuovo e brusco aumento dei prezzi al consumo, superiore alle precedenti stime (6,7% tendenziale contro il 6,1%) contribuisce a rivedere al rialzo la previsione dell’inflazione per l’anno in corso e ad abbassare quella relativa alla crescita economica. Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio alle stime preliminari dell’Istat dell’inflazione a marzo. Le spinte al rialzo dei prezzi si stanno ampiamente trasferendo dalle materie prime importate, specialmente energetiche, al resto dei beni e servizi, portando l’inflazione di fondo al 2% nel confronto annuo, un valore che non si registrava da quasi dieci anni". "E non consola per niente, conclude Confcommercio, il fatto che in Paesi come la Germania e la Spagna il tasso di variazione dei prezzi al consumo sia anche superiore a quello italiano, rispettivamente +7,6% e +9,8%". Qui per approfondire.

Federdistribuzione-Ipsos: inflazione, tre italiani su quattro preoccupati per la tenuta del bilancio familiare 

Cresce la preoccupazione degli italiani per il proprio bilancio familiare e sulle prospettive di incremento del costo della vita (+5,7% l’indice generale su base annua a febbraio 2022): 9 persone su 10 prevedono di dover mettere in atto qualche strategia per ridurre l’impatto dell’inflazione sulle proprie finanze, il 39% pensa di dover tagliare i consumi, il 37% farà attenzione agli sprechi comprando lo stretto necessario e il 32% acquisterà prodotti meno costosi o in promozione. È quanto emerge da una rilevazione realizzata da Ipsos, in collaborazione con Federdistribuzione. Il 75% degli intervistati si dice preoccupato per l’impatto del caro vita sul bilancio familiare (+8% rispetto a ottobre 2021). Il 48% del campione dichiara di essere poco soddisfatto (31%) o per niente soddisfatto (17%) della propria situazione economica. A comporre la fascia degli insoddisfatti sono soprattutto donne fra i 35 e i 54 anni e cittadini residenti al Sud e isole. Le cause di questo stato vengono imputate per il 55% all’aumento del costo della vita, che rende sempre più faticoso far quadrare i conti, e per il 34% a motivi legati al lavoro (incertezza contrattuale, riduzione o perdita del lavoro). L’indagine traccia un quadro chiaro di come l’inflazione e lo spettro della guerra impattino su aspettative e comportamenti d’acquisto, tra preoccupazione per la propria situazione economica e per quella di tutto il Paese. Qui per un approfondimento.

Confcommercio-Swg: gli italiani tagliano spese di cultura e turismo per la guerra ed il caro energia 

Gli effetti della guerra tra Russia e Ucraina e il caro energia pesano fortemente sul piano reale dell’economia dell’Italia. Secondo un sondaggio Radar SWG e dall’Osservatorio di Confturismo-Confcommercio di marzo, per il turismo, sulla base dei dati  i circa 60 milioni di arrivi e 160 milioni di presenze in Italia che nel 2021 continuano a mancare all’appello rispetto al 2019, uniti agli oltre 22 milioni in meno di viaggi degli italiani all’estero, confermano la crisi che ancora vive il settore che ha davanti prospettive ancora meno incoraggianti: tra i primi consumi tagliati ci sono, infatti, la ristorazione, le vacanze e la cultura, in cui almeno il 60% degli intervistati dichiara di avere già modificato le proprie abitudini di acquisto. Il primo dato allarmante si registra per Pasqua, sottolinea il sondaggio, con quasi 8 milioni di italiani intenzionati a partire di cui solo 4 milioni hanno già concretamente programmato. Anche le scelte di viaggio fanno capire come sia critica la situazione: spostamenti brevi e di corta durata e all’interno della regione di residenza per la metà dei vacanzieri; probabilmente un solo pernottamento e spesa nell’ordine dei 200 euro a persona tutto incluso, mentre solo il 6% opterà per mete estere, contro il 13% del 2019. Qui per approfondire. 

 

Innovazione  

 

Mise: incentivi per nuove imprese, 150 milioni per giovani e donne 

Il Mise ha riaperto lo sportello per la presentazione delle domande di giovani e donne che vogliono avviare nuove imprese su tutto il territorio nazionale, attraverso agevolazioni con finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto. È quanto ha previsto il decreto pubblicato dal Ministero dello sviluppo economico che rifinanzia, con 150 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio 2022, la misura “Oltre Nuove imprese a tasso zero”, che punta a sostenere la creazione e lo sviluppo di micro e piccole imprese composte in prevalenza o totalmente da giovani tra i 18 e i 35 anni oppure da donne di tutte le età. L’agevolazione può essere richiesta da imprese che puntano a realizzare nuove iniziative o ampliare, diversificare o trasformare attività esistenti nei settori manifatturiero, servizi, commercio e turismo. Qui per un approfondimento.

MITD: Cybersicurezza e resilienza per la trasformazione digitale della PA 

Sono più di 600 milioni di euro i fondi destinati ad interventi per rafforzare la cybersecurity nel Paese e nelle Pubbliche Amministrazioni italiane. L'obiettivo dell'investimento 1.5 del PNRR (M1C1 Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA) sulla Cybersecurity è infatti quello di rafforzare i servizi di gestione della minaccia cyber per la protezione dell’ecosistema digitale nazionale. Lo comunica con una nota il Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale curerà l'attuazione dell'investimento connettendo il mondo della Pubblica Amministrazione, dell'impresa e dei fornitori di tecnologia, avviando specifiche progettualità, nell’ambito dell’intervento di 623 milioni di euro, per potenziare la resilienza cyber delle infrastrutture e dei servizi digitali a fondamento della trasformazione digitale del Paese. Saranno quindi rafforzate le capacità di monitoraggio, prevenzione e risposta a rischi ed eventi cyber grazie a una rete di servizi cyber nazionali, opportunamente integrata con i principali partner pubblici e privati. Qui per approfondire.

Mise: Pnrr, incentivi imprese per investimenti su elettronica innovativa 

Sostenere e incentivare gli investimenti in ricerca e sviluppo favorendo il trasferimento tecnologico di progetti innovativi verso il mondo dell’impresa, al fine di rafforzare l’autonomia strategica dell’Italia e dell’Unione europea nel settore dei componenti e dei sistemi elettronici: dallo sviluppo di nuove tecnologie basate sull’intelligenza artificiale alla realizzazione di piattaforme di sensori innovativi. È quanto stabilisce il decreto del ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti che assegna i primi finanziamenti, 10 milioni di euro su 200 milioni stanziati dal PNRR per il programma europeo Horizon, al partenariato di imprese e centri di ricerca promosso nell’ambito dell’iniziativa Key Digital Technologies Joint Undertaking (KDT JU), di cui sono membri fondatori la Commissione Ue, gli Stati membri o associati, tra cui l'Italia, e le associazioni industriali europee. La KDT JU supporta la ricerca e innovazione nella progettazione di componenti elettronici all'avanguardia tecnologica, nonché la loro produzione e integrazione in sistemi intelligenti con l’obiettivo di raddoppiare il valore di tali attività entro il 2030 e favorire la competitività, la sostenibilità e la crescita economica dei paesi Ue. Qui per approfondire. 

Deloitte: Cloud, l’Italia rischia di fallire gli obiettivi Ue del Digital Decade. Gap da 37 punti percentuali 

Per raggiungere gli obiettivi del Digital Decade in Italia l'adozione del cloud da parte delle imprese deve crescere del 37% entro il 2030, inoltre, mancano 1,84 milioni di specialisti in Ict. Tra 2019 e 2020 è stata di appena l'1% la crescita dei professionisti del settore. Lo dice il rapporto “I progressi verso l’ambizione del Decennio Digitale dell’UE”, realizzato da Deloitte e commissionato da Vodafone, che analizza le ambizioni della Ue in tema di trasformazione digitale. Secondo il Rapporto, in Italia solo il 38% delle imprese utilizza attualmente i servizi di cloud computing, con un gap di 37 punti percentuali rispetto all’obiettivo del 75% da raggiungere entro il 2030. Ma non sono solo le aziende a non raggiungere gli obiettivi previsti. Complessivamente, la percentuale di households coperte da reti VHCN è del 34% nel 2021, il che significa che esiste ancora un gap di 66 punti percentuali. Per quanto riguarda l'accesso online ai servizi dell'amministrazione pubblica, invece, peggio di noi solo ungheresi, greci e rumeni. Il dato forse più scoraggiante, però, è quello sull'analfabetismo informatico. L'Italia ha appena il 42% della popolazione adulta con competenze digitali per lo meno di base. Peggio solo la Romania con il 31% mentre la prima in classifica Olanda è al 79% ovvero a un solo punto dal target dell'80% del Digital Decade Ue. Qui per approfondire.

Industria 4.0, in Europa aziende ancora indietro nella trasformazione digitale dei processi produttivi 

Secondo un sondaggio realizzato da YouGov per conto di Handelsblatt e TeamViewer, realizzato su un campione di 1.452 decision-maker di dieci paesi europei, solo il 23% delle imprese ha avviato la trasformazione digitale dei processi produttivi. Nonostante si parli da decenni di Industria 4.0, il passaggio verso questo processo di automazione da parte delle aziende europee risulta ancora all’inizio. Inoltre, oltre la metà delle aziende non ha nemmeno iniziato a delineare una strategia o una roadmap al riguardo. Per tre quarti dei decision-maker intervistati l’Industria 4.0 si traduce nell’uso di tecnologia e dati per digitalizzare il processo di produzione con particolare attenzione alle macchine, ma anche nell’uso della realtà aumentata (AR) (78% per l’Italia) e dell’intelligenza artificiale (AI) (80% per l’Italia) per supportare i processi manuali attraverso la tecnologia digitale. Secondo il sondaggio, le tecnologie e i megatrend più importanti che guideranno la digitalizzazione della produzione delle loro aziende in futuro sono la Cybersecurity (27% che per l’Italia diventa 32%), le piattaforme digitali (25%), l’Internet delle cose (25% che per l’Italia pesa per 31%) e i servizi cloud (24%). Al contrario, secondo gli intervistati, Chatbot (12%) e Blockchain (12%) dovrebbero giocare un ruolo minore. Qui per approfondire. 

Gender equity 

 

EY-Swg: "solo l’1,7% donne riveste ruoli apicali nelle società quotate” 

Nel panorama delle istituzioni politiche, finanziarie e produttive del nostro Paese la presenza femminile nei ruoli apicali è tutt'ora marginale. Solo l'1,7% delle donne ricopre il ruolo di Amministratore delegato nelle società quotate e solo lo 0,7% nelle banche. E negli ultimi due anni, complice la crisi economica legata alla pandemia, il divario di genere nel mondo del lavoro è cresciuto ulteriormente. Lo dice una indagine effettuata da EY con Swg, secondo cui l'obiettivo della parità di genere nei ruoli dirigenziali appare difficile da raggiungere nel breve termine: per il 35% delle dirigenti intervistate ci vorranno più di 10 anni, mentre per il 16% sarà del tutto irraggiungibile. Qui per approfondire.  

Consob: crescono le donne nei cda (+41%), ma solo il 2% ricopre il ruolo di ad 

Cresce il numero di donne nei board delle società italiane ma sono ancora poche quelle che raggiungono il ruolo di amministratore delegato. A fine 2021, il 41% degli incarichi di amministrazione nelle società quotate è esercitato da una donna, dato che rappresenta il massimo storico osservato sul mercato italiano, anche per effetto dell'applicazione delle normative sulle quote di genere. È quanto emerge dal 10° Rapporto annuale della Consob sulla corporate governance delle società quotate italiane. L'ingresso delle donne ha modificato le caratteristiche dei membri dei consigli di amministrazione, abbassandone l'età media, innalzandone la quota di laureati e aumentandone la diversificazione dei profili professionali, si legge nel rapporto. Per quanto riguarda invece il ruolo svolto nel board, a fine 2021 si conferma ancora limitato il numero di casi in cui le donne ricoprono il ruolo di amministratore delegato (16 società, rappresentative di poco più del 2% del valore totale di mercato) o di presidente dell'organo amministrativo (30 emittenti, rappresentativi del 20,7% della capitalizzazione complessiva). Qui per un approfondimento. 

Confcommercio: imprenditoria femminile, al via gli incentivi 

Inizierà a maggio la procedura per concorrere al finanziamento previsto dal Fondo a sostegno dell'impresa femminile, istituito dal Ministero dello Sviluppo economico con una dotazione di 40 milioni di euro, al fine di promuovere e sostenere l'avvio e il rafforzamento dell'imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell'imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese. I 40 milioni stanziati dal Mise si aggiungeranno alle risorse del Pnrr a valere sul Fondo impresa femminile assegnate dal Decreto interministeriale del 24 novembre 2021, pari complessivamente a 160 milioni. "Le donne che vogliono avviare un’impresa o rafforzare la loro attività imprenditoriale hanno ora a disposizione uno strumento concreto ed efficace che risponde alle urgenze e alle richieste che da tempo riceviamo dalle nostre associate in tema di finanziamenti e formazione”, afferma Anna Lapini, presidente di Terziario Donna Confcommercio. L'avvio delle nuove attività imprenditoriali (nei settori dell'industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, commercio e turismo, fornitura di servizi) sarà supportato con azioni dirette nel percorso di formazione e attraverso servizi di assistenza tecnico-gestionale.  Le agevolazioni saranno concesse a fronte di programmi di investimento. Qui per un approfondimento.

 

Enti locali 

 

Fondazione Symbola: tecnologia e innovazione i pilastri del futuro per i piccoli Comuni e le aree montane 

Soluzioni e tecnologie saranno i fattori innovativi dello sviluppo sostenibile dei piccoli Comuni. Lo afferma il Rapporto realizzato da Fondazione Symbola, Fondazione Hubruzzo e Carsa nell’ambito dell’Osservatorio Officina Italia, che accende i riflettori su 44 best practice che stanno cambiando il modo di vivere e di fruire dei servizi nei centri abitati di dimensioni minori e nelle aree montane. Attraverso la presentazione di 44 best practice relative ad 11 diversi ambiti (prevenzione e sicurezza, gestione delle acque e servizio idrico, energia, agricoltura, foreste, agroalimentare, cultura e turismo, interconnessione e networking, servizi alla comunità, scuola e formazione e mobilità) dal Rapporto emerge come l’innovazione sia una chiave per la trasformazione delle sfide in opportunità. Una nuova civitas che nasce da una visione circolare dell’economia e della società in grado di rivitalizzare territori e comunità, sottolinea il Rapporto, anche grazie al ripensamento e rafforzamento dei servizi al cittadino, primi tra tutti quelli sanitari, scolastici e di trasporto necessari a rendere migliore la vita delle persone, per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni. Qui per approfondire.

 

Mondo MEF

 

La Commissione Tecnica per i Fabbisogni standard pubblica le note metodologiche sugli obiettivi di servizio 

Nel corso dell’ultima riunione della Commissione Tecnica per i Fabbisogni Standard - CTFS di martedì 22 marzo sono state approvate le due Note Metodologiche relative agli obiettivi di servizio di asili nido e trasporto studenti disabili. Le due Note sono state pubblicate sul sito della CTFS e riguardano gli Obiettivi di servizio degli asili nido e le modalità di monitoraggio per la definizione del livello dei servizi offerto e gli Obiettivi di servizio per il trasporto scolastico di studenti disabili e le modalità di monitoraggio per la definizione del livello dei servizi offerto. Le Note riportano la metodologia utilizzata al fine di attribuire le risorse aggiuntive previste nell’ambito del Fondo di Solidarietà Comunale (FSC) per il potenziamento del servizio degli asili nido, in forma singola e associata, e per il potenziamento del trasporto di studenti disabili che frequentano la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la secondaria di 1° grado. Qui e qui per approfondire.