Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

 

La crescita economica è destinata a riprendere trazione dopo il rallentamento invernale. 

Il Commissario Europeo per l’Economia Paolo Gentiloni durante il suo intervento alla presentazione delle Previsioni economiche per l'inverno 2022. 

 

Il Dibattito delle Idee 

 

Un buon piano per i Neet 

Negli ultimi tempi, l’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è al centro del dibattito pubblico. Il Piano intende far intraprendere al nostro Paese un processo di convergenza verso gli Stati più ricchi dell’Unione europea attraverso cospicui investimenti rivolti non solo alla digitalizzazione e alla transizione ecologica, ma anche ai temi più insidiosi che affliggono l’Italia da ormai più di un decennio. Tra questi quello della disoccupazione giovanile, ha una complessità tale che il quadro risulta ancora oggi piuttosto allarmante e richiede misure proficue da attuare in tempi rapidi. Sono più di tre milioni i ragazzi che non studiano, non lavorano e non si formano, con le risorse del Pnrr, il governo interviene sulla questione Neet, attraverso un piano che sembra finalmente offrire soluzioni efficaci. Qui per approfondire. 

Debito dell’Eurozona: collaborare senza mutualizzare è possibile 

Mentre i Paesi si stanno gradualmente riaprendo dopo la quarantena imposta per far fronte alla pandemia, la priorità dei governi sembra spostarsi dalle misure da adottare per contenere il virus alle possibili risposte relative all'impatto economico di tali misure. Nell'Eurozona, alcuni paesi hanno proposto una misura sulla quale si è ampiamente discusso come possibile soluzione: l’aggregazione del debito sovrano (noto anche come collettivizzazione o mutualizzazione del debito). Una proposta per costituire un’Agenzia del debito europeo che non incorra nel problema della condivisione del rischio. Qui per approfondire.

 

Studi, ricerche e numeri

  

Istat: il sistema delle imprese recupera solidità, ma quasi i due terzi segnalano difficoltà a reperire le competenze necessarie 

Oltre l'80% delle imprese, che rappresentano più del 90% del valore aggiunto, prevedono di trovarsi in una situazione di completa (41,3%) o parziale (39,5%) solidità entro la prima metà del 2022. Poco più del 3% si giudica invece gravemente a rischio. Il 9,4% delle imprese ha aumentato il personale nella seconda metà del 2021 mentre un altro 12,1% sta assumendo. Ma tra queste quasi i due terzi segnalano difficoltà a reperire le competenze necessarie. Per quasi un quarto delle imprese i fattori di rischio per la crescita sono l'indebolimento della domanda e gli ostacoli nell'acquisire gli input produttivi. Il Report dell'Istat sulla situazione e prospettive dopo l'emergenza sanitaria Covid-19 emergono si confermano alcune tendenze del comparto produttivo. Tra le imprese oggetto di indagine sono 753 mila, il 77,6% del totale. Qui per approfondire. 

Confindustria: produzione in forte diminuzione, -1,3% a gennaio 

L’indagine rapida del Centro Studi di Confindustria rileva un forte calo della produzione industriale a gennaio (-1,3%), che segue la flessione di -0,7% di dicembre. Con queste stime nel 4° trimestre del 2021 si registrerebbe un aumento di appena +0,5% sul terzo trimestre, con una variazione acquisita nel 1° trimestre 2022 di -1,1%. Gli ordini in volume aumentano in gennaio dello 0,3%, in rallentamento rispetto all’incremento di dicembre sul mese precedente (+0,5%). La contrazione, spiega la Confindustria, è dovuta al caro-energia (elettricità +450% a dicembre 2021 su gennaio 2021) e al rincaro delle altre commodity che comprimono i margini delle imprese e, in diversi casi, stanno rendendo non più conveniente produrre. A questo si sommano le persistenti strozzature lungo le catene globali del valore. Tale dinamica, conclude la nota, mette a serio rischio il percorso di risalita del PIL avviato lo scorso anno. Qui per approfondire. 

Intesa Sanpaolo: distretti industriali Emilia-Romagna, export a +16,6% nei primi nove mesi  

I primi nove mesi del 2021 si chiudono con dati positivi per l’export dei distretti dell’Emilia-Romagna: con un +16,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ed una crescita dei valori esportati anche rispetto allo stesso periodo del 2019 (+5,5%). Dall’analisi per singolo comparto del Monitor dei distretti industriali dell’Emilia-Romagna, realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, emerge un quadro fortemente positivo: 18 distretti su 20 hanno chiuso il periodo gennaio-settembre 2021 in crescita rispetto allo stesso periodo del 2020. Di questi 14 hanno superato i livelli di export dello stesso periodo del 2019. Qui per approfondire. 

Istat: le vendite al dettaglio in forte ripresa, nel 2021 +7,9% 

A dicembre 2021, l’Istat stima un aumento congiunturale per le vendite al dettaglio dello 0,9% in valore e dello 0,6% in volume. Risultano in crescita sia le vendite dei beni alimentari (+1,7% in valore e +1,2% in volume) sia, in misura più contenuta, quelle dei beni non alimentari (+0,3% in valore e +0,2% in volume). Nell’ultimo trimestre del 2021, in termini congiunturali, l’Istat rileva che le vendite al dettaglio sono aumentate dell’1,1% in valore e dello 0,8% in volume. Crescono anche le vendite dei beni non alimentari (+1,4% in valore e in volume), mentre quelle dei beni alimentari aumentano in valore e registrano un lieve calo in volume rispettivamente +0,6% e -0,1%). Su base tendenziale, spiega l’Istat, a dicembre 2021 le vendite al dettaglio aumentano del 9,4% in valore e del 7,7% in volume. Qui la Nota dell’Istat. 

Centro Studi Tagliacarne: imprese familiari più digitalizzate e più green.  

Il family business coinvolge 4 aziende manifatturiere su 5 e le imprese familiari sono più innovative e più green rispetto alle altre imprese. Il 18% delle aziende a proprietà familiare ha investito in tecnologie 4.0 tra il 2017 e il 2020, contro il 15% delle altre realtà produttive. Una propensione ad innovare che sale al 22% quando la gestione è affidata a un manager esterno. Il family business si rivela inoltre maggiormente attento ai temi della sostenibilità, il 27% ha già realizzato investimenti verdi tra 2017-2019 contro il 24% delle altre attività imprenditoriali. E investirà sempre di più anche nel post-crisi da Covid-19: il 18% conta di investire in green entro il 2023 contro il 12% delle imprese non familiari. È quanto emerge da un’analisi del Centro Studi Tagliacarne sul capitalismo familiare, dorsale del sistema produttivo italiano, su un campione di imprese manifatturiere tra i 5 e i 499 addetti. Qui per un approfondimento. 

Istat: inflazione in ascesa e crescita più lenta nei prossimi mesi 

"Il calo di fiducia di famiglie e imprese riflette il peggioramento delle attese sulla situazione economica e i giudizi negativi degli operatori nei servizi di mercato e, in misura decisamente più contenuta, nella manifattura. Al contrario, le imprese del settore delle costruzioni hanno mantenuto un orientamento favorevole. Questi segnali potrebbero configurare un ulteriore rallentamento dell’attività nei prossimi mesi". È quanto emerge dalla nota mensile sull'andamento dell'economia italiana diffusa dall’Istat. Nel quarto trimestre 2021, sottolinea l’Istat, il Pil italiano ha segnato un ulteriore incremento a sintesi di un aumento del valore aggiunto dell’industria e dei servizi. Dal lato della domanda, l’Istat ha registrato il contributo negativo della componente estera netta. La crescita acquisita per il 2022 è pari al 2,4%. L’Istat infine rileva che a dicembre, il mercato del lavoro ha evidenziato segnali di stabilizzazione, mentre l’inflazione, a gennaio ha mostrato una ulteriore crescita. Il valore acquisito per l’anno corrente è +3,4%. Qui la Nota dell’Istat. 

Banca d’Italia: a dicembre aumentano i prestiti ai privati 

A dicembre i prestiti al settore privato sono cresciuti del 2,1% sui dodici mesi (1,5% nel mese precedente). I prestiti alle famiglie sono aumentati del 3,7% sui dodici mesi (come nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono aumentati dell'1,6% (0,6% nel mese precedente). È quanto risulta da 'Banca e Moneta' della Banca d'Italia. I depositi del settore privato sono cresciuti del 6,9% sui dodici mesi (contro il 6,2% in novembre); la raccolta obbligazionaria è diminuita del 5,1% sullo stesso periodo dell'anno precedente (-4,5% in novembre). Le sofferenze sono diminuite del 20,3% sui dodici mesi (in novembre la riduzione era stata del 22,9%. Qui la Nota di Banca d’Italia 

Istat: produzione industriale a dicembre -1% mese, +4,4% anno 

A dicembre 2021 l’Istat stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dell’1,0% rispetto a novembre. Nella media del quarto trimestre il livello della produzione cresce dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. A dicembre 2021 l’indice complessivo aumenta in termini tendenziali del 4,4% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 22, contro i 21 di dicembre 2020). Incrementi rilevanti caratterizzano i beni di consumo (+10,4%) e l’energia (+8,9%); più contenuta è la crescita per i beni intermedi (+2,1%) e i beni strumentali (+0,3%). Qui la Nota dell’Istat. 

Eurostat: il 19% delle imprese dell'UE impiega specialisti ICT  

Nel 2020, il 19% di tutte le imprese con almeno 10 dipendenti e lavoratori autonomi nell'UE ha impiegato specialisti delle TIC. Tra gli Stati membri dell'UE, le quote di imprese che impiegano specialisti ICT sono state le più alte in Belgio e Irlanda (entrambi 30%), seguiti da Danimarca, Ungheria e Malta (tutte 29%). Più basse le quote di imprese che impiegano specialisti ICT in Italia (13%), Romania, Lituania e Bulgaria (tutte 16%). Mentre oltre tre quarti delle grandi imprese nell'UE impiegavano specialisti ICT (76%), erano impiegati in meno della metà delle medie imprese (42%) e in meno di un quinto delle piccole imprese (14%). Qui per approfondire. 

Rischi climatici e finanza sostenibile: Banca d’Italia rafforza la sua azione sui temi 

Per dare un ulteriore impulso alla sua azione sui temi della sostenibilità la Banca d'Italia ha deciso di istituire un Comitato Cambiamenti climatici e sostenibilità. Il Comitato, presieduto da un membro del Direttorio, contribuirà a definire la strategia dell'Istituto sulla finanza sostenibile. La Banca ha anche costituito al proprio interno un Nucleo Cambiamenti climatici e sostenibilità, composto da esperti di finanza sostenibile, che segue l'evoluzione delle discussioni in materia, stimola e coordina le analisi, favorisce la condivisione delle informazioni tra i partecipanti ai diversi gruppi di lavoro nazionali e internazionali. Il Nucleo collabora anche con le analoghe strutture di recente create presso la Banca centrale europea e alcune altre banche centrali nazionali. Qui per un approfondimento. 

Ocse: in Italia, Germania, Canada, Uk si modera lo slancio della crescita 

Gli indicatori anticipatori compositi (CLI) dell'OCSE, progettati per anticipare le fluttuazioni dell'attività economica nei prossimi sei-nove mesi, continuano a indicare una moderazione della crescita economica in diverse grandi economie, anche se in misura diversa tra i paesi. Tra le principali economie OCSE, il CLI per Canada, Germania, Italia e Regno Unito confermano di aver superato un punto di svolta nell'attività economica, come segnalato nella valutazione dei mesi scorsi, e puntano ora a moderare lo slancio della crescita. Anche negli Stati Uniti, in Giappone e nell'area euro nel suo insieme, i CLI hanno superato un picco ciclico, ma da allora sono rimasti relativamente stabili. In Francia, il CLI punta a una crescita stabile attorno al trend di lungo termine. Qui per approfondire. 

Intesa Sanpaolo: produzione industriale, rischi da caro bollette-inflazione 

Il 2021 è risultato un anno particolarmente robusto per l’industria italiana: la produzione è infatti cresciuta in media dell’11,8% rispetto all’anno precedente, una dinamica più vivace rispetto a quelle registrate dalle altre principali economie dell’Eurozona. Al contrario di Germania e Francia, infatti, l’industria italiana ha già recuperato, e superato, i livelli di attività pre-Covid (+2% rispetto a febbraio 2020). Questo il commento a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo sulla produzione industriale che rallenta nel mese di dicembre più del previsto, di -1%, dopo il forte incremento di 2,1% (rivisto al rialzo da 1,9%) registrato a novembre. Su base tendenziale la crescita ha invece rallentato al 4,4% da un precedente 6,6%. Secondo il report, lo scenario per la manifattura italiana nei primi mesi del 2022 appare però meno promettente: i dati sull’utilizzo di gas nel settore industriale suggeriscono che la produzione potrebbe essere calata anche a gennaio. Qui per un approfondimento. 

Eurostat: prezzi dell'energia in aumento nell'area dell'euro nel 2021  

Secondo le analisi dei dati Eurostat, tra dicembre 2020 e dicembre 2021, il prezzo all'importazione dell'energia nell'area dell'euro è più che raddoppiato (115%). I prezzi alla produzione interna dell'energia sono aumentati di quasi tre quarti (73%). Questo sviluppo è in netto contrasto con la relativa stabilità dei prezzi dei prezzi all'importazione di energia tra il 2010 e il 2019 (nel 2020 i prezzi sono scesi del 31%) e con l'aumento annuale relativamente basso dei prezzi alla produzione interna dell'energia dello 0,9% tra il 2010 e il 2019 (in 2020, i prezzi alla produzione di energia sono diminuiti di quasi il 10%). I prezzi delle importazioni di energia, sebbene piuttosto volatili, non sono cambiati di oltre il 30% circa in un anno in passato; i prezzi alla produzione interna non sono cambiati di oltre il 10% circa all'anno. I prezzi al consumo di elettricità, gas e altri combustibili sono aumentati del 25% tra dicembre 2020 e dicembre 2021. Qui per approfondire. 

 

PNRR e lavoro, sono attesi 730 mila posti in più entro il 2026  

Dalle sei missioni del Pnrr è atteso un aumento del 3,2% sul tasso di occupazione. Lo rileva un'indagine di Ranstad che fornisce una prima fotografia delle assunzioni trainate dal Piano, se il Governo riuscirà nella sua attuazione. In particolare, la sola Missione 1 focalizzata su cultura, turismo, innovazione e competitività, produrrebbe un aumento di 205mila occupati, di cui 141mila per donne e giovani. Da qui al 2026, sulla base dell'impatto generato dall'attuazione puntuale di tutte e sei le missioni del Pnrr, si stimano in totale 730mila nuovi posti. Qui per approfondimento. 

La Ue rivede a ribasso previsioni Pil Italia, +4,1% nel 2022 

Le previsioni economiche di inverno 2022 prevedono che, dopo una notevole espansione del 5,3% nel 2021, l'economia dell'UE crescerà del 4,0% nel 2022 e del 2,8% nel 2023. Anche la crescita nell'area dell'euro è prevista al 4,0% nel 2022, con una moderazione 2,7% nel 2023. L'UE nel suo insieme ha raggiunto il livello di PIL pre-pandemia nel terzo trimestre del 2021 e si prevede che tutti gli Stati membri avranno superato questo traguardo entro la fine del 2022. "Le previsioni di breve termine sono oscurate dalla prolungata interruzione di forniture e dal brusco aumento dei prezzi dell'energia", scrive l'Ue. Per l'Italia, dopo essere cresciuta del 5% nel 2021, l'Ue nelle stime invernali rivede al ribasso il Pil italiano nel 2022 prevedendo un +4,1% quando, nel rapporto dello scorso novembre, configurava una crescita al 4,3%, e del 2,3% nel 2023. L'economia italiana ha chiuso il 2021 su basi solide, tornando quasi ai livelli pre-crisi. Qui e qui per approfondire. 

Legacoop-Prometeia: Rallenta la ripresa, inflazione vicina al 3,5% 

Dopo il forte rimbalzo messo a segno nel 2021, l’economia italiana proseguirà su un sentiero di crescita pur con ritmi meno elevati: il Pil è atteso in aumento vicino al 4% nel 2022 e oltre il 2% nel 2023. Sulle tendenze pesano però alcuni nodi da affrontare. A breve termine, un`inflazione più elevata delle attese (a gennaio +4,8% su base annua, il tasso più elevato da 26 anni), trainata essenzialmente dai rincari dell`energia e delle materie prime, che aumenta le pressioni sulle banche centrali, spingendo le politiche monetarie a muoversi in anticipo rispetto alle attese di qualche mese fa, e alimenta il rischio che l`erosione del potere di acquisto delle famiglie rallenti la ripresa, anche se in prospettiva non sono da attendersi nuove fiammate, con un tasso di inflazione che dovrebbe collocarsi nell`intorno del 3.5% nel 2022, ma scendere decisamente verso l`1% nel 2023.  Queste, in sintesi, le principali evidenze che si ricavano dal rapporto annuale 2021, realizzato dall`AeraStudi Legacoop e Prometeia. Qui per approfondire. 

 

La Voce degli Stakeholder 

 

Confcommercio: l’occupazione femminile crolla al 33% al Sud

Il tasso di occupazione delle donne nella fascia 15-64 anni al Sud "è precipitato al 33%", contro un tasso di occupazione del 59,2% al Centro-Nord e del 63% nell'Ue-27, ossia 30 punti indietro al resto dell'Italia e dell'Europa. Lo rileva il Centro studi di Confcommercio in un rapporto sul Sud e il Pnrr sui dati al 2019, in cui si sottolinea che addirittura in Calabria il tasso di occupazione delle donne è sceso dal 31% del 2007 al 30,3%. La partecipazione delle donne al mercato del lavoro nel Mezzogiorno è "assurdamente bassa", afferma il Centro Studi. Secondo Confcommercio dal Pnrr arriveranno più investimenti per rilanciare la produttività del Sud e ridurre il gap con il resto del Paese. La Confcommercio, infine, conclude rivedendo al ribasso le proprie stime sul Pil per quest'anno: dal 4% stimato a dicembre al 3,5-3,7%. Il Governo al momento prevede per quest'anno una crescita del 4,7%. Qui la nota di Confcommercio. 

Unioncamere: energia e gas, spesa in forte aumento per le imprese nel primo trimestre 2022 

In aumento del +42% la spesa per le micro e piccole imprese su energia elettrica e gas naturale nel primo trimestre 2022, rispetto allo scorso trimestre. A rivelarlo è il monitoraggio periodico dei costi dei servizi pubblici locali sostenuti dalle imprese operato da Unioncamere e BMTI con il supporto di REF Ricerche. L’incremento del costo a carico delle imprese, spiega il rapporto, si inserisce in un percorso di forte recupero iniziato alla fine della primavera dello scorso anno e che aveva già visto adeguamenti importanti, con variazioni a due cifre, anche nel terzo e quarto trimestre del 2021. Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, la spesa per la fornitura di energia elettrica nei primi tre mesi del 2022 risulta cresciuta in media del +70% mentre le forniture di gas naturale sono aumentate del +105%. Qui per un approfondimento. 

Confartigianato: in Italia inflazione energetica doppia rispetto a Francia e Germania  

Preoccupa in Italia l’escalation dei prezzi dei beni energetici regolamentati, energia elettrica in tutela e gas, che sono vicino al raddoppio (+93% rispetto a gennaio 2021). Lo afferma il Centro Studi di Confartigianato evidenziando come l’analisi dei dati sui prezzi al consumo pubblicati dall’Istat nei giorni scorsi inizia a delineare le dimensioni senza precedenti dello shock dei costi dell’energia sui bilanci di famiglie e imprese che determina in Italia un tasso di inflazione energetica doppio rispetto agli altri maggiori paesi europei. Inoltre, prosegue il report, nel confronto internazionale dell’andamento dei prezzi pubblicati da Eurostat del capitolo energia, che include carburanti (45,9% del capitolo), energia elettrica (25,5%) e gas (25,3%, in Italia si registra un aumento del 39%, rispetto al +20,6% della Germania e al +20,4% della Francia. Qui l’analisi di Confartigianato. 

 

Innovazione  

 

Venture capital: l’Italia sfonda la soglia del miliardo spinta da Fintech e Foodtech 

Gli investimenti in Venture capital in Italia nel 2021 hanno superato la fatidica soglia del miliardo di euro. Si parla per l’esattezza di 1.243 milioni di euro, il 118% in più rispetto ai 569 milioni di euro del 2020, con circa 334 deal, rispetto ai 111 dell’anno precedente. É quanto emerge dall’Ey Venture capital Barometer 2021, lo studio che la società di consulenza ha realizzato per analizzare l’andamento del comparto. Il Report ha messo in luce che i round con investimento superiore ai 20 milioni di euro sono più che raddoppiati rispetto all’anno precedente (12 round per un totale di 657 milioni di euro di investimento nel 2021, rispetto ai sei da 245 milioni di euro del 2020), a riprova di una rinnovata fiducia degli investitori, disponibili a dare un’iniezione di capitale superiore e maggiore supporto alle realtà del Paese. Qui per approfondire. 

TeamSystem Communication: la digital transformation ha coinvolto solo il 15% degli studi commerciali 

L’innovazione per gli studi commerciali passa non soltanto dall’adozione o l’uso della tecnologia, ma soprattutto dal saperla sfruttare appieno attraverso la cosiddetta “Technology infusion”, per consentire lo spostamento di risorse umane, spaziali, economiche verso le attività a maggiore valore aggiunto. È quanto emerge dall’indagine “Studio commerciale a prova di futuro”, realizzata da TeamSystem Communication, in collaborazione con la Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche. La ricerca ha evidenziato come le nuove tecnologie siano a oggi sfruttate solo da 15% degli studi, mentre il restante 85% non stia ancora sfruttando gli innumerevoli vantaggi offerti dalla digitalizzazione. Qui per approfondire. 

 

Gender equity 

 

Lavoro femminile e questione meridionale: l’analisi de LaVoce.info 

La mancata partecipazione delle donne al mercato del lavoro nel Mezzogiorno è doppia di quella europea: le donne che lavorano sono nell’Ue il 63%, in Italia il 59,2%, nel sud il 33,2%. La pandemia ha indebolito ulteriormente il Mezzogiorno in termini di occupazione, capitale produttivo e reddito. Tra le caratteristiche negative che contraddistinguono il panorama economico italiano, vi è la sovrapposizione di una sorta di “questione femminile” all’interno del mercato del lavoro con la più tradizionale “questione meridionale”. La scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro è uno degli elementi alla base della bassa crescita del Mezzogiorno. Qui per approfondire. 

 

Enti locali 

 

“Federalismo fiscale”: adottata la stima della capacità fiscale 2022 dei Comuni 

È stato pubblicato sulla G.U. n. 28 del 3 febbraio 2022, il Decreto del Ministero dell’Economia e delle finanze del 16 dicembre 2021, sull’adozione della stima delle capacità fiscali 2022, rideterminata al fine di considerare i mutamenti normativi intervenuti e la variabilità dei dati assunti a riferimento delle singole componenti delle capacità stesse (fabbisogni standard dei comuni). In particolare, l’allegato “A” al Decreto contiene le stime della capacità fiscale per singolo comune delle regioni a statuto ordinario, determinate in base alle metodologie e ai sistemi di elaborazione dei dati approvati dalla Commissione tecnica per i fabbisogni standard e nell’allegato “B” la relativa nota tecnica. La stima della capacità fiscale 2021 considera le seguenti componenti: Imu, Tax gap, Addizionale comunale all’Irpef, Tari, capacità fiscale relativa al “Servizio di raccolta e smaltimento rifiuti” e capacità fiscale residuale. Qui un approfondimento. 

Pnrr, nasce un tavolo di monitoraggio delle misure per rafforzare gli enti locali 

Monitorare attentamente le modalità di funzionamento degli strumenti introdotti a sostegno degli enti locali, l'efficacia della loro attuazione e le eventuali ulteriori necessità che dovessero emergere sui territori. Questo l'obiettivo del tavolo di lavoro appena istituito, coordinato congiuntamente dal Dipartimento della Funzione pubblica e dal Dipartimento degli Affari regionali e le Autonomie, con la partecipazione di rappresentanti del Ministero dell'Economia, del Dipartimento per le politiche di coesione, di Regioni, Province e Comuni. Tramite le convenzioni stipulate, o in corso di definizione, con Cassa Depositi e Prestiti, Invitalia, Sogei e le possibilità di intervento riconosciute a Medio Credito Centrale sono stati predisposti strumenti di assistenza tecnica a supporto delle fasi di progettazione e attuazione dei progetti Pnrr. Qui per approfondire 

 

Mondo MEF 

 

Mef: sale a oltre 225 miliardi il valore delle richieste a Fondo Garanzia PMI 

Salgono a oltre 225 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. Attraverso Garanzia Italia di SACE i volumi dei prestiti garantiti raggiungono i 32,6 miliardi di euro, su 4.483 richieste ricevute. Questi i principali risultati della rilevazione effettuata dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, di cui fanno parte Mef, Mise, Banca d’Italia, Abi, Mediocredito Centrale e Sace. Il Mef e Mediocredito Centrale (MCC) segnalano che sono 2.603.940 le richieste di garanzie pervenute al Fondo di Garanzia nel periodo dal 17 marzo 2020 all’8 febbraio 2022 per richiedere le garanzie ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti. Qui il Comunicato stampa del Mef. 

Osservatorio Mef: nate 550mila nuove Partite Iva 

Nel corso del 2021 sono state aperte circa 549.500 nuove partite Iva con un incremento del 18,2% in confronto all'anno precedente, frutto del "rimbalzo" dopo la flessione del 2020. Lo rende noto il Mef, precisando che la distribuzione per natura giuridica mostra che il 67,2% delle partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 21,6% da società di capitali e solo il 3,3% da società di persone. Rispetto al 2020 l'incremento di avviamenti è generalizzato: dalle società di capitali (+21,7%), alle società di persone (+15,4%), fino alle persone fisiche (+10,1%). Si nota, inoltre, il notevolissimo aumento di partite Iva avviate da soggetti non residenti (+185,6%), connesso alla crescita del settore delle vendite on-line. Qui il Comunicato Stampa del Mef.