Avviso

Dal 1° gennaio 2024 diventa operativa l'incorporazione di SOSE in Sogei, come previsto dalla legge n.112 del 2023 che ha disposto la fusione della società.

A tal fine tutte le comunicazioni Sose si trovano sul sito Sogei www.sogei.it

 

 

La forza di un Paese e di una democrazia si misura anche con la capacità di difendere i valori della dignità umana. 

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi durante il question time del 9 marzo 2022 alla Camera.

 

Il Dibattito delle Idee 

 

Scegliere con chi collaborare migliora le performance dei gruppi di lavoro 

Chi si oppone alle quote di genere ricorre spesso all’argomento che le donne non lavorano bene con altre donne: una ricerca dimostra invece che lasciare libere le persone di scegliere con chi collaborare consente di raggiungere risultati più soddisfacenti. Infatti, è provato che l'effetto della composizione di genere dei team, incide fortemente su prestazioni, autostima, stile di lavoro e soddisfazione individuale. La domanda cruciale a cui lo studio prova a rispondere è proprio se la possibilità di scegliere se lavorare con maschi o femmine abbia un impatto sulla dinamica e la qualità del lavoro, intesa come performance di squadra. Qui per un approfondimento. 

 

Studi, ricerche e numeri 

 

Confindustria: calo dell’attività industriale a febbraio (-0,3%); a rischio l’andamento Pil 2022   

La produzione industriale italiana è prevista in diminuzione dello 0,3% a febbraio, pur scontando solo in minima parte gli effetti del conflitto fra Russia e Ucraina. Le indagini sulla fiducia delle imprese manifatturiere rilevano un rallentamento nei primi due mesi dell’anno, trainato prevalentemente da attese pessimistiche sulle prospettive economiche, già prima dello scoppio del conflitto bellico. Lo sottolinea il Centro Studi Confindustria (CSC) nel consueto report mensile, indicando che la variazione acquisita nel 1° trimestre 2022 sarebbe pari a -1% (da +0,5% nel 4° trimestre 2021 e +1% nel 3°). Gli ordini in volume sono previsti in aumento mensile di 0,3% in gennaio e di 0,1% in febbraio. Qui per approfondire. 

Cerved: transizione ecologica, 35 mila aziende a rischio 

La transizione ecologica, nell’ambito dei processi di riconversione richiesti, potrebbe generare un serio elemento di rischio per 57 mila società (l’8,4% dell’ampio campione esaminato), in cui si concentra un’alta quota dei debiti finanziari del sistema delle imprese (285 miliardi, pari al 31% dei debiti complessivi). La transizione verso un sistema a emissioni zero entro il 2050, ambizioso obiettivo che l’UE si è data attraverso il Green Deal, non sarà priva di rischi. I punteggi sul rischio creditizio e i bilanci evidenziano che nella maggior parte di queste società (35 mila, il 5,1%) non ci sono le premesse necessarie per finanziare gli investimenti in ottica di riconversione senza compromettere il proprio equilibrio finanziario. Lo afferma l’indagine “Il rischio di transizione nel sistema produttivo italiano” condotta da Cerved su 683.000 società di capitali, che coprono circa l’80% del fatturato totale delle aziende e 10 milioni di addetti complessivi. Qui per approfondire. 

Istat: vendite al dettaglio in calo a gennaio  

L'Istat stima per gennaio 2022 un calo congiunturale per le vendite al dettaglio in Italia dello 0,5% in valore e dello 0,7% in volume. Il calo si confronta con il +0,8% registrato il mese precedente (dato rivisto da un preliminare di +0,9%) e con il +1,1% atteso dagli analisti. Nel primo mese dell'anno sono in diminuzione sia le vendite dei beni alimentari (-0,1% in valore e -0,7% in volume) sia quelle dei beni non alimentari (-0,8% in valore e in volume). Nel trimestre novembre 2021-gennaio 2022, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio sono stazionarie in valore e calano dello 0,5% in volume. Su base tendenziale, a gennaio 2022, le vendite al dettaglio aumentano dell'8,4% in valore (dopo il +9,8% del mese precedente) e del 7,3% in volume. Qui la Nota dell’Istat. 

Cerved: nel 2021, chiusure d’impresa in crescita nel 2021 ma inferiori al 2019 

Il totale delle procedure di fallimento registrate nel 2021 è pari a 9.017, un dato che risulta in forte calo rispetto al 2019 (-19,2%), e che rappresenta, dopo il dato del 2020, il livello più basso dal 2008 (7.511). Le uscite dal mercato restano però ancora distanti dal 2019. Nel dettaglio, nel 2021, i fallimenti, con 9.017 procedure, crescono su base annua del 17,9% (-19,2% vs 2019), le procedure non fallimentari (1.209 procedure) del 12,8% (-19,9% vs 2019), mentre per le liquidazioni (64.866) si osserva un rialzo più contenuto del 3,4% (-19,9% vs 2019). L’ultimo Osservatorio Cerved ha analizzato i dati sulle chiusure di impresa nel corso di tutto il 2021 relativi a fallimenti, procedure e liquidazioni volontarie. Lo studio evidenzia che nel 2021 ci sono stati rialzi su base annua per tutte le tipologie di chiusure d’impresa. Le uscite dal mercato restano però ancora distanti dal 2019. Qui per un approfondimento.  

Istat: il 7,5% delle famiglie in povertà assoluta, pesa inflazione  

Nel 2021 le famiglie in povertà assoluta in Italia sono il 7,5%, in lieve calo rispetto al 7,7% nel 2020 per un numero di individui pari a circa 5,6 milioni. Lo comunica l’Istat affermando che gli individui in povertà assoluta sono circa 5,6 milioni (9,4% del totale), come lo scorso anno. “Senza la crescita dei prezzi al consumo registrata nel 2021 (+1,9%) l’incidenza di povertà assoluta sarebbe stata al 7,0% a livello familiare e all’8,8% a livello individuale, in lieve calo, quindi, rispetto al 2020” - spiega l’Istat. La sostanziale stabilità della povertà assoluta delle famiglie italiane nel 2021 si colloca nel contesto di una “marcata ripresa” della spesa per consumi (su cui si basa l'indicatore di povertà). Secondo le stime preliminari, infatti, la spesa media mensile delle famiglie residenti in Italia è pari a 2.439 euro mensili in valori correnti, in crescita del 4,7% rispetto ai 2.328 euro dell’anno precedente (+2,8% al netto dell'inflazione), con evidenti differenze tra le famiglie più abbienti (+6,2%) e quelle meno abbienti (+1,7%). Qui la Nota dell’Istat. 

Ocse: disoccupazione stabile al 5,3% a gennaio 2022 

La disoccupazione nell'area Ocse si conferma stabile al 5,3% a gennaio 2022, lo stesso tasso registrato il mese precedente ed a febbraio 2020, appena prima dell'inizio della pandemia. Si tratta anche del livello più basso dall'inizio della serie storica nel 2001. A gennaio 2022, il numero dei senza lavoro era 35,9 milioni, appena 0,3 milioni al di sopra del livello pre-pandemia. Il tasso di disoccupazione delle donne è sceso al 5,5% dall 5,6%, mentre quello degli uomini resta stabile al 5,2%. Il tasso di disoccupazione giovanile invece è salito all'11,3% dall'11,2%. L’Ocse rileva inoltre che il tasso di disoccupazione nell'Area Euro è sceso al 6,8% dal 7% precedente. Il tasso è calato anche in Italia all'8,8%, in Germania al 3,1%, in Francia al 7% ed in Spagna al 12,7%. Il tasso dei senza lavoro ha registrato un leggero aumento negli Stati Uniti al 4%, e in Giappone al 2,8%. Qui per approfondire.  

Istat: produzione industriale in calo del 3,4% a gennaio 

A gennaio l’indice destagionalizzato della produzione industriale è calato del 3,4% rispetto a dicembre. L’indice complessivo è diminuito in termini tendenziali del 2,6%. La stima dell'Istat rileva, "per il secondo mese consecutivo, una flessione congiunturale della produzione industriale. Il calo è comune a tutti i principali settori di attività". Anche in termini tendenziali "la produzione è in diminuzione. In questo caso la dinamica negativa è estesa a quasi tutti i settori, salvo quello dell’energia. Qui la Nota dell’Istat.  

Censis: lavoro, la Great Resignation italiana è ferma al palo 

Tra i lavoratori italiani il pragmatismo vince sulla tentazione della Great Resignation, cioè le dimissioni al buio per cercare un impiego più gratificante o per fare altro. Fa più paura l’idea di ritrovarsi impantanati nella precarietà del mercato del lavoro. Eppure, l’82,3% dei lavoratori (l’86,0% tra i giovani, l’88,8% tra gli operai) si dice insoddisfatto della propria occupazione e ritiene di meritare di più. È quanto emerge dai risultati del 5° Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, realizzato in collaborazione con Eudaimon, leader nei servizi per il welfare aziendale, con il contributo di Credem, Edison e Michelin. Il 56,2% degli occupati non è propenso a lasciare il proprio lavoro, nella convinzione che non troverebbe un impiego migliore. La percentuale sale al 62,2% tra i 35-64enni e al 63,3% tra gli operai. Qui per approfondire.  

Istat e Banca d’Italia: shock energetico costa all’Italia lo 0,7% di PIL 

L'impatto dello shock sui prezzi dei beni energetici porterà a un effetto al ribasso sul livello del PIL italiano nel 2022 di 0,7 punti percentuali, rispetto a uno scenario base con le quotazioni dei beni energetici sui livelli di inizio anno. Lo afferma l'Istat nella nota mensile sull'andamento economia italiana, evidenziando che le forti tensioni geopolitiche hanno però modificato sostanzialmente il quadro internazionale e la possibile evoluzione dell'economia italiana. Con l'impennata dei prezzi energetici, "l'attività economica verrebbe condizionata negativamente dal più basso livello dei consumi delle famiglie che si accompagnerebbe a una riduzione della propensione al risparmio. Rispetto allo scenario base risulterebbe più bassa sia l'occupazione, sia il saldo della bilancia di beni e servizi misurato in percentuale di PIL". Per un maggior arricchimento di dati e tabelle è possibile consultare anche la pubblicazione della Banca d’Italia “L’economia italiana in breve” n. 3 (marzo 2022). Qui e qui per degli approfondimenti. 

Barometro Crif: a febbraio crescita record dei prestiti (+21,5%), mutui ancora in forte calo (-22,5%) 

Secondo il barometro Crif, febbraio ha registrato una nuova contrazione del numero di richieste di mutui immobiliari, che fanno segnare un calo del 22,5% rispetto al corrispondente mese del 2021 malgrado un piccolo recupero su gennaio (+5,7%). Rimangono ad animare il mercato del credito alle famiglie i prestiti, che nel complesso di finanziamenti personali e finalizzati hanno visto un incremento delle richieste pari al 21,5% rispetto al febbraio dello scorso anno. Nel dettaglio febbraio mostra una sostanziale continuità rispetto ai mesi precedenti, con un aumento del 22,2% delle richieste di prestiti finalizzati all'acquisto di beni e servizi a fronte del +20,4% fatto segnare dai prestiti personali. Qui per un approfondimento. 

Istat, i prezzi di produzione a gennaio salgono del 9,7% e del 32,9% sull'anno 

L’Istat rileva che a gennaio 2022 i prezzi alla produzione dell’industria registrano un aumento congiunturale di eccezionale entità (+9,2%), spinto dai forti rialzi sul mercato interno dei prezzi di energia elettrica e gas. Secondo l'Istat la decisa accelerazione su base annua (+32,9%, da +22,8% di dicembre 2021) è soprattutto dovuta alla componente energetica e riguarda quasi tutti i settori manifatturieri, su tutti e tre i mercati di riferimento; al netto di quest’ultima, la crescita dei prezzi è nettamente più contenuta, sia su base mensile (+1,8%) sia su base annua (+10,6%; era +9,3% a dicembre). Sul mercato interno i prezzi aumentano del 12,4% rispetto a dicembre 2021 e del 41,8% su base annua. Al netto del comparto energetico, la crescita dei prezzi è nettamente più contenuta e pari all’1,8% in termini congiunturali e all’11% in termini tendenziali. Qui la Nota dell’Istat.  

Banca d’Italia: turismo, nel 2021 recupera spesa stranieri ma ancora sotto il periodo pre-Covid 

A dicembre 2021 il saldo della bilancia dei pagamenti turistica dell’Italia ha registrato un avanzo di 0,4mld di euro (da 0,1mld nello stesso mese del 2020 e 0,5mld in dicembre 2019, precedente al diffondersi della pandemia di Covid-19). Nonostante l’introduzione di ulteriori restrizioni ai viaggi internazionali per effetto della diffusione globale della variante Omicron, sia la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia (1,5mld) sia quella dei viaggiatori italiani all’estero (1,1 miliardi) sono state significativamente più elevate di quelle in dicembre 2020 (rispettivamente di 0,5 e 0,3 miliardi). Lo rende noto la Banca d’Italia con la pubblicazione delle statistiche sul turismo internazionale (sezione Dati). Nel complesso del 2021, afferma la Banca d’Itala, si è registrato un avanzo della bilancia turistica pari allo 0,5% del PIL, in marginale miglioramento rispetto al 2020. Qui la Nota di Banca d’Italia.  

Istat: l’export delle Regioni in crescita del 18,2% 

Nel quarto trimestre 2021, l’Istat stima una crescita congiunturale delle esportazioni, per tutte le ripartizioni territoriali: +8,8% per il Sud e Isole, +5,2% per il Centro, +3,6% per il Nord-est e +0,8% per il Nord-ovest. Nel 2021, rispetto all’anno precedente, l’export mostra una crescita molto sostenuta (+18,2%) e diffusa a livello territoriale ed è determinata per circa tre quarti dall’aumento delle vendite all’estero (in particolare verso i mercati Ue): l’aumento delle esportazioni è molto marcato per le Isole (+46,4%), intorno alla media nazionale per il Nord-ovest (+19,2%) e il Nord-est (+18,0%), più contenuto per il Centro (+15,3%) e soprattutto, per il Sud (+6,6%). La Lombardia, da sola, contribuisce all’aumento dell’export nazionale per 5 punti percentuali, di cui la metà spiegata dall’incremento delle vendite di metalli, prodotti chimici e macchinari. Qui la Nota dell’Istat.  

 

La Voce degli Stakeholder 

 

Confapi: Pmi, solo il 20% delle imprese assumerà nuovi manager entro 2 anni 

Solo il 20% delle piccole e medie industrie assumerà nuovi manager nei prossimi due anni a causa dell'incertezza economica. Secondo un'indagine Confapi su un campione rappresentativo degli iscritti, le figure manageriali che andranno per la maggiore saranno l'innovation manager (57,14%) e l'export manager (28,57%), che sono stati i più assunti anche nell'ultimo biennio. "Tra gli imprenditori intervistati, vi è la consapevolezza che le aziende non in grado di disporre di nuove competenze manageriali dovranno per forza promuovere dei consistenti investimenti nella formazione delle risorse umane (36,23%) e faranno comunque fatica ad affrontare i cambiamenti tecnologici e digitali in atto (30,43%)” si legge nel report. Qui per un approfondimento.  

Confcommercio: disagio sociale continua a crescere con aumento inflazione 

Secondo il Misery Index elaborato dall'Ufficio Studi Confcommercio (MIC), l'indice del disagio sociale a gennaio è sostanzialmente in linea con il dato di dicembre facendo segnare un valore di 1,64 con un aumento di un solo decimo di punto. Confcommercio sottolinea come la forte ripresa dell'inflazione ha vanificato gli effetti positivi prodotti dal miglioramento del mercato del lavoro. Inoltre, le forti tensioni che si registrano sui mercati delle materie prime, associate alla crisi geopolitica, amplificano i rischi di un ulteriore e prolungato aumento dell’inflazione oltreché di un contemporaneo ridimensionamento dei tassi di crescita produttivi e occupazionali. Infatti, a gennaio 2022, il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato all’8,8%, in diminuzione di due decimi di punto su dicembre, il livello più basso dalla fine del 2011. Qui il MIC di Confcommercio. 

Confartigianato: la moda, secondo settore esposto sul mercato russo 

Le conseguenze sul commercio estero innescate dalla guerra nel cuore d’Europa saranno rilevanti. Lo afferma l’ultimo report settoriale di Confartigianato “Il ritardo della ripresa della Moda italiana, un fattore di crisi europeo”. La moda è il secondo comparto per esportazioni in Russia, con vendite nel 2021 pari a 1.346 milioni di euro (17,5% del totale), dietro ai macchinari e apparecchi per 2.147 milioni di euro (il 27,9% del made in Italy in Russia).  Nei settori della moda sono attive 55 mila micro e piccole imprese con 306 mila addetti, il 65,8% del settore, un peso di 13,8 punti superiore alla media della manifattura. La moda italiana è caratterizzata dall’alta vocazione artigiana, con 35 mila imprese e 155 mila occupati, il 33,3% del settore e rappresenta la prima economia nell’Ue a 27. Qui per approfondire.

Confartigianato: in recupero l’occupazione femminile (+0,4 punti) 

L’analisi degli ultimi dati del mercato del lavoro evidenzia un recupero nel corso dell’autunno dell’occupazione femminile che, nell’arco dei 23 mesi di pandemia, porta le donne occupate a gennaio 2022 su un livello inferiore dello 0,8% rispetto ai livelli pre-crisi di febbraio 2020, facendo meglio degli uomini (-1,0%). Il tasso di occupazione tra febbraio 2020 e gennaio 2022 sale di 0,2 punti, tutto dovuto alla componente femminile (+0,4 punti), mentre rimane stazionario quello maschile. Lo comunica l’Ufficio Studi di Confartigianato che ha elaborato i recenti dati pubblicati sul mercato del lavoro in Italia. Nell’arco degli ultimi sei mesi il numero di occupati è salito dello 0,3%, combinazione di un aumento dello 0,6% delle donne occupate a fronte del sostanziale ristagno (+0,1%) rilevato per gli uomini. Rimane in forte difficoltà il lavoro indipendente, su cui grava l’intero peso della crisi dell’occupazione, con una più marcata accentuazione per la componente femminile: sugli ultimi dati disponibili al terzo trimestre 2021 l’occupazione indipendente femminile scende del 7,8% rispetto allo stesso periodo del 2019, a fronte del calo del 6,1% della componente maschile. Qui per approfondire

Confesercenti: imprenditoria femminile torna a correre, +7mila attività in 12 mesi 

Dopo la brusca frenata del 2020, l’imprenditoria femminile torna a correre: nel 2021 si registrano 7.294 imprese attive in più (+0,6%), una crescita che riporta il totale di imprese rosa ai livelli pre-pandemia. È quanto emerge dalle elaborazioni condotte dall’Ufficio economico Confesercenti su dati camerali di natimortalità delle imprese in occasione della Giornata Internazionale della Donna. L’analisi territoriale mostra una crescita diffusa di imprese rosa, in aumento in 17 regioni su 20. Ma la crescita non è omogenea: commercio al dettaglio e ristorazione, tra i comparti più colpiti dalla pandemia, continuano a soffrire e perdono quasi 2mila attività in 12 mesi. Qui per approfondire.

 

Innovazione  

 

Banca d’Italia: “Cyber resilience” per la continuità di servizio del sistema finanziario 

Le minacce da fronteggiare sono sempre più variegate e ibride: esse includono eventi cyber e naturali, incendi, emergenze sanitarie, tensioni geopolitiche, attentati e altri fenomeni. A tale riguardo, la Banca d'Italia pubblica "Cyber resilience per la continuità di servizio del sistema finanziario", il nuovo numero della collana "Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento". Nel comparto finanziario, spiega la Banca d’Italia, la necessità di intervenire tempestivamente per prevenire e contenere minacce di natura cyber è elevata date le interconnessioni che lo caratterizzano: un evento su una singola infrastruttura, se non prontamente affrontato, può rapidamente propagarsi all'intero sistema, con impatti da reazione a catena. In questo contesto, la “Cyber resilience” diviene strumento centrale per prevenire e gestire eventi che possono intaccare la continuità di servizio del sistema finanziario. Qui il Comunicato di Banca d’Italia.  

Osservatorio Polimi: cresce il mercato italiano del Supply Chain Finance a oltre 120 miliardi  

Il mercato potenziale del Supply Chain Finance (Scf) torna a crescere e si attesta tra 457 e i 495 miliardi di euro. Contestualmente, aumenta anche il mercato servito con soluzioni di Supply Chain Finance (+5%), che permettono alle imprese di finanziare il capitale circolante facendo leva sul ruolo e le relazioni della filiera, raggiungendo il valore di circa 121 miliardi di euro nel 2021. Cresce pressoché l'intero ventaglio delle soluzioni. Nel 2021 sono aumentati i volumi del Factoring, tornato quasi ai livelli pre-pandemia (+5% sul 2020, per un valore di 57,4 miliardi di euro), quelli del Reverse Factoring (7,2 miliardi di euro +14%) e dell'Invoice Trading (0,3 miliardi di euro, +7%), che registrano il picco più alto di sempre. Ma soprattutto le soluzioni innovative, come il Dynamic Discounting (0,3 miliardi di euro, +200%) e il Confirming (1,2 miliardi di euro, +58%). Sono alcuni dei risultati della ricerca dell'Osservatorio Supply Chain Finance della School of Management del Politecnico di Milano, dal titolo "Supply Chain Finance: prove di sostenibilità". Qui per approfondire.  

 

Gender equity 

 

Eurostat: il divario retributivo di genere nell'UE scende al 13,0%  

 Secondo una recente indagine realizzata da Eurostat nel 2020, la retribuzione oraria lorda delle donne era in media del 13,0% inferiore a quella degli uomini nell'UE. Nell'arco di otto anni, tra il 2012 e il 2020, il divario retributivo di genere nell'UE è stato ridotto dal 16,4% al 13,0%. La disuguaglianza tra donne e uomini è presente in molte aree e uno dei campi in cui questa è più dibattuta è il reddito. Il divario retributivo di genere, spiega Eurostat, fornisce un quadro generale delle differenze tra uomini e donne in termini di retribuzioni. Qui per un approfondimento.   

UniBocconi: uno sguardo sul gender gap nei ruoli dirigenziali della PA 

Uno studio effettuato dalla Università Bocconi di Milano, a differenza del settore privato, le donne impiegate nella pubblica amministrazione sono la maggioranza, più precisamente il 56% del totale degli impiegati in Italia. Tuttavia, anche in queste aree, le donne sono ancora sottorappresentate nei ruoli dirigenziali. Nelle amministrazioni centrali della pubblica amministrazione italiana, dove la dirigenza si articola in prima (più alta) e seconda fascia, la quota di donne è rispettivamente del 38% e 46% e cala, perciò, di otto punti percentuali quando si passa alla fascia più alta. Nelle altre pubbliche amministrazioni, dove si attribuiscono incarichi di direzione generale a chi guida l’intero ente, le percentuali di donne sono ancora più basse e la distanza tra direzione generale e dirigenza è di 9 punti percentuali, evidenzia il report dell’Università Bocconi. Qui per approfondire.  

Eurostat: divario occupazionale di genere più ampio per i genitori 

Nel 2020, il 77% delle donne di età compresa tra 25 e 54 anni senza figli aveva un lavoro nell'UE. Le donne di questa età con figli hanno invece un tasso di occupazione più basso (72%; -5 punti percentuali). I bambini in famiglia hanno avuto un effetto opposto sul tasso di occupazione degli uomini in questa fascia di età: gli uomini senza figli avevano un tasso di occupazione inferiore (81%) rispetto agli uomini con figli (91%; +9 pp). Lo rende noto Eurostat. Nell'UE, avere figli in famiglia influisce negativamente sul tasso di occupazione delle donne mentre incide positivamente sul tasso di occupazione degli uomini, qualunque sia il livello di istruzione dei genitori. Qui per approfondire. 

Confartigianato: Italia al top in Ue con 1,4 mln imprenditrici 

Secondo un’analisi realizzata dal Centro Studi di Confartigianato, le donne italiane sono le più intraprendenti d’Europa, con 1,4 milioni di lavoratrici indipendenti, davanti a 1,2 milioni della Francia e a 1 milione di Germania e Spagna. Ma sono anche quelle che hanno pagato il prezzo più alto della crisi pandemica: tra settembre 2019 e settembre 2021, l’occupazione femminile indipendente è diminuita del 7,8%, a fronte del calo del 6,1% registrato dalla componente maschile. Dall’analisi emergono le difficoltà e gli sforzi per recuperare il terreno perduto nel corso dei 23 mesi di pandemia. Confartigianato ha approfondito, in particolare, l’impegno delle 219.198 imprese artigiane guidate da donne che stanno vivendo una fase ancora incerta sul fronte della ripresa ma sono anche molto determinate a rilanciare la propria attività. Qui per un approfondimento.  

Mise: Giorgetti nomina il Comitato Impresa donna 

Il Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha nominato i componenti del Comitato Impresa donna che si insedierà in seno al dicastero. Il Comitato parteciperà attivamente alle operazioni di implementazione e monitoraggio delle misure a sostegno dell’imprenditoria femminile che hanno l’obiettivo di incentivare, anche attraverso le risorse del Pnrr, le donne ad avviare nuove attività nel mondo delle imprese. L’organismo, inoltre, svolgerà anche attività di supporto finalizzata a individuare soluzioni a eventuali problematiche che dovessero emergere sul tema della presenza femminile nell’impresa e nell’economia. Qui il Comunicato del Mise. 

Le disuguaglianze di genere nell’istruzione 

L’Italia ha ricevuto uno dei punteggi più bassi in Europa nella sfera occupazionale del Gender Equality Index, che include tra l’altro la parità di genere nell’accesso al mercato del lavoro, la segregazione occupazionale, l’accesso a flessibilità oraria. Il mercato del lavoro italiano è caratterizzato da tassi di occupazione femminile più bassi della media europea e il problema riguarda in particolar modo le donne con bassi livelli di istruzione, che hanno una maggiore probabilità di essere disoccupate o sotto-occupate e percepire salari inferiori alla media. In questo contesto, un’analisi dettagliata e approfondita delle scelte di istruzione dei ragazzi e delle ragazze italiane è particolarmente importante per capire le radici delle diseguaglianze sul mercato del lavoro. Qui per approfondire.

 

Enti locali 

 

Corte dei conti: il programma dei controlli PA 2022 incentrato sul Pnrr 

Per il 2022, la programmazione dei controlli della Sezione centrale per il controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti si incentrerà sugli interventi previsti dal Pnrr, oltre che sulle gestioni di maggiore rilevanza connesse all'emergenza sanitaria ed a specifiche criticità di natura socio-economica. Lo comunica la Corte dei conti con la pubblicazione del “Quadro programmatico dei controlli sulla gestione delle Amministrazioni dello stato per l’anno 2022 e nel contesto triennale 2022-2024”, approvato con Delibera n. 3/2022/G dalla Sezione centrale per il controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato. Per quanto attiene alle verifiche sul Pnrr, precisa la Corte, l'attività di controllo sarà svolta in base alle peculiari esigenze di temporizzazione delle valutazioni sullo stato di avanzamento dei programmi, onde assicurare la tempestiva verifica del rispetto degli impegni assunti dal nostro Paese nel sistema europeo di sostegno alle economie nazionali. Qui e qui per approfondire.  

Anci e Cnr alleati per affrontare le sfide del Pnrr 

Anci e Cnr hanno firmato un accordo che si snoderà su diversi terreni di collaborazione, in particolare su temi ambientali, tecnologici e sociali: dalla transizione energetica ai temi ambientali più urgenti come l’adattamento climatico, le bonifiche, il dissesto idrogeologico e la gestione delle acque, dall’inclusione alle infrastrutture sociali, dall’innovazione alle tecnologie applicate ai settori strategici, come la sanità e la digitalizzazione. L’intesa è finalizzata a rafforzare le attività che Anci porta avanti verso e con i territori e a consolidare la cultura della ricerca, sulla base della competenza scientifica e tecnica a livello internazionale del Cnr. Qui per approfondire. 

 

Mondo MEF 

 

Mef: entrate tributarie, nel mese di gennaio 2022 gettito pari a 41,2 miliardi (+13%) 

Nel mese di gennaio 2022 le entrate tributarie erariali accertate ammontano a 41.261 milioni di euro, con un incremento di 4.753 milioni di euro rispetto allo stesso mese dell’anno 2021 (+13%). Lo comunica con una nota il Mef. Le imposte dirette segnano un aumento del 6,5%, mentre le imposte indirette registrano un incremento maggiore pari al +29,7%. Le entrate tributarie erariali derivanti da attività di accertamento e controllo si attestano a 755 milioni di euro (+232 milioni di euro, +44,4%) di cui: 375 milioni di euro (+137 milioni di euro, +57,6%) derivanti dalle imposte dirette e 380 milioni di euro (+95 milioni di euro, +33,3%) da quelle indirette. Qui il Comunicato stampa del Mef. 

Mef: entrate tributarie, nel 2021 migliorano di 48,4 mld (+10,8%) 

Nel corso del 2021 le entrate tributarie erariali accertate sono state pari a 496.094 milioni di euro con un aumento di 48.497 milioni di euro rispetto all'anno 2020 (+10,8%). La variazione riflette in parte il miglioramento del quadro economico ma in parte sono ancora riscontrabili diversi fattori di disomogeneità nella distribuzione mensile del gettito per effetto del "lockdown". Lo rende noto il Mef, segnalando che alla dinamica positiva ha contribuito l’aumento dell’Iva (+23.928 milioni di euro, +19,3%) e, in particolare, la componente di prelievo sugli scambi interni (+18.582 milioni di euro, +16,3%) e sulle importazioni (+5.346 milioni di euro, +53,2%). Qui il Comunicato stampa del Mef. 

 

Mef: PMI, richieste garanzia raggiungono 230 miliardi di euro 

Le richieste di garanzia presentate dalle PMI al Fondo di Garanzia sui nuovi finanziamenti superano i 230 miliardi di euro, mentre le domande presentate attraverso Garanzia Italia di SACE arrivano ai 33,2 miliardi di euro per 4.701 richieste ricevute. Sono questi i principali risultati della rilevazione effettuata dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, di cui fanno parte Mef, Mise, Banca d’Italia, ABI, Mediocredito Centrale e Sace. In particolare, il Ministero dello Sviluppo Economico e Mediocredito Centrale (MCC) segnalano che sono 2.631.841 le richieste di garanzia pervenute al Fondo di Garanzia dalle PMI nel periodo dal 17 marzo 2020 all’8 marzo 2022, per un importo complessivo di oltre 230,5 miliardi di euro. Le domande arrivate e relative alle misure introdotte con i decreti Cura Italia e Liquidità sono 2.613.059 pari ad un importo di circa 228,7 miliardi di euro. Qui il Comunicato stampa del Mef.